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sab
26
lug 14

Il patto del Nazareno: una questione (quasi) personale

Dunque accade questo.
Che da cittadino, da elettore (anche del Pd, sì mi è capitato, mai di Grillo, sempre a sinistra, ma questi sono fatti miei e qui irrilevanti), da giornalista e da quello che volete voi, io legga sui giornali – da mesi – del famoso “patto del Nazareno”, che sarebbe l’accordo tra il capo del primo e del terzo partito italiano (era il secondo ai tempi della stipula), patto che starebbe alla base di una sostanziale modifica della Costituzione Italiana.
Se ne è scritto in lungo e in largo, ma qui vorrei dire che molte cose dette non c’entrano con questo discorso.
Non c’entra che uno dei due contraenti sia un condannato (cioè, c’entra, ma non è questo il punto).
Non c’entra il merito della riforma del Senato (cioè, c’entra, ma non è questo il punto).
Non c’entra la riforma elettorale (cioè, c’entra, ma non è questo il punto).
Voglio dire che il discorso vale sia che uno sia contrario, sia che sia favorevole, ultrà contrario, ultrà favorevole, non mi interessa.
Con un piccolo tweet in risposta a Francesco Nicodemo (non uno che passa per caso, ma il responsabile comunicazione del più grande partito italiano), ho fatto una semplice domanda. Lui se la prendeva con le battutine acide di Grillo (più che legittimo farlo) e io gli ho chiesto perché non pubblicasse sul sito del Pd il testo integrale del famoso patto del Nazareno.
Lui non ha risposto (pur continuando a fare battutine, s’intende), e vabbé, non pretendiamo che i pezzi grossi rispondano a chiunque, e non sono uno che si offende. Invece si è scatenata una divertente bagarre.
Dividerei in due, anzi in tre, la platea.
Uno, quelli che sì, hai ragione, pubblicatelo. Però spesso con toni “grillini” e provocatori, e giù con la solita giaculatoria delle Ruby, del Condannato, del golpe, eccetera, eccetera, tutta roba che non mi appartiene, per cui, diciamo, la cosa mi interessa relativamente.
Due, i renziani offesi. In maggioranza piccoli saggi di conformismo, o fiducia cieca nel capo, o protagonismo (rispondo con sarcasmo, così mi si nota). E vabbé, niente di male, i ragazzini sono sempre divertenti. Caratteristica di questa pattuglia, un comico “benaltrismo” per cui tu chiedi: “Si può vedere sto patto?”, e loro rispondono “E Farage, allora?”. Oppure ti dicono che scrivi per il Fatto Quotidiano, come se questo ti rendesse automaticamente delegittimato a fare una domanda.
Tre (li ringrazio) quelli più aperti, che dicono: beh, per scacciare i cattivi pensieri, le dietrologie, i sospetti, perché in effetti non pubblicare il testo di questo patto? Tra questi, alcuni elettori Pd che gradirebbero sapere dal loro partito cosa c’è in quell’accordo (pochi).
Aggiungo che il patto viene richiamato, rivendicato e sottolineato sia da Renzi che da Berlusconi un giorno sì e l’altro pure, ne scrivono i giornali, con grandi titoloni, eccetera eccetera.
I due contraenti non negano che esista un patto, insomma, anzi.
Mi ha un po’ più stupito la reazione di un direttore di giornale, Stefano Menichini (Europa), quotidiano nazionale molto vicino a Renzi. Prima (sempre su twitter) ha fatto anche lui la battutina (siccome è il mio mestiere, capisco la perenne tentazione e non c’è niente di male). Poi a richiesta più seria (testuale: “Ma seriamente, direttore. C’è un patto di cui si parla da mesi ed è segreto. Perché non lo pubblica o chiede di pubblicarlo?”) ha usato strani giri, parlando di complotti con due tweet, questi:
Uno: Correte dietro ai complotti e non vedete le cose evidenti. Vecchio vizio.
Due: Fate uno sforzo, leggete i giornali di quei giorni invece dei libri gialli: è tutto scritto lì.
Insomma, nessuna risposta nel merito (e non è vero che nei giornali dell’epoca era tutto scritto. Erano illazioni o interpretazioni, nulla di ufficiale).
In seguito (qualche tweet più tardi), Menichini ha aggiustato il tiro dicendo che il patto, insomma, non è scritto, e garantirebbe a Berlusconi soltanto un “clima politico” migliore che lui, tapino, pensa di usare per trarsi dai guai.
Mah.
Insomma, nel merito, niente.
Niente sui contenuti reali del patto, sulla sua pubblicazione o sul suo essere in qualche modo esplicitato e reso noto ai cittadini.  In poche parole: tutti hanno parlato d’altro, i tifosi di qui e i tifosi di là. Nell’occasione specifica, ovviamente, i renzini mi hanno dato del grillino, ma sono abituato ed è capitato che i grillini mi dessero del renzino, quindi ci rido sopra e chiusa lì (stare in mezzo agli opposti estremismi è una cosa bizzarra, ma va detto che a volte sono così stupidi che fanno tenerezza… E comunque mai che rispondano nel merito, ovvio).

Ora, per scusarmi del tempo che vi ho fatto perdere, vi sottopongo uno scenario.
Mettiamo che Obama faccia un patto con il capo dei Repubblicani per cambiare la Costituzione Americana, e che ogni dieci minuti sia lui che il capo dei Repubblicani dicessero “rispetteremo il patto”, “c’è il patto”, “saremo fedeli al patto!”. Credete che Cnn, Abc, Nbc e tutti gli altri (anche i vecchi giornali di carta, i siti, ecc. ecc.) non chiederebbero di vederlo e pubblicarlo? Di discuterlo? Di commentarlo?
Siccome faccio il giornalista da trent’anni e ogni tanto mi sento agitare il ditino sotto il naso e citare il giornalismo anglosassone come massimo esempio di civiltà, per una volta ne approfitto: credete che in un paese anglosassone con libera stampa sarebbe possibile mantenere segreto un patto con cui si cambia la Costituzione?
Io non credo.
Poi, come la penso io sulle riforme renziane, sul Senato, sull’Italicum, sulle alleanze più o meno digeribili e le profonde sintonie è qui assolutamente irrilevante. La mia è una domanda da cittadino, ed è questa:
Perché il più grande partito italiano stipula un patto con un altro grande partito italiano e non lo rende pubblico pur affermando ogni giorno di onorarlo e rispettarlo?
Perché i due contraenti non lo firmano in pubblico? In un paese che ha un talk show ogni sera, perché non si discute liberamente e pubblicamente di un patto che cambierà la nostra legge fondamentale? 
Tutto qui. Una domanda.
Poi, dopo, ognuno può dire che sono grillino, venusiano, tifoso della Ternana, ussaro o biondo e si sbaglierebbe in ogni caso. Ma resta la domanda: si cambia la Costituzione con un patto. Bene. E’ troppo chiedere che il patto non sia segreto?
Ps – In serata, con il proseguire del dibattito, alcuni interlocutori (renziani) hanno addirittura teorizzato che il patto del Nazareno non esista, o sia un semplice accordo, che so, una stretta di mano.
Quindi, diciamo, sia il Presidente del Consiglio che il capo di Forza Italia andrebbero in giro parlando in continuazione (e giurando di rispettare) una cosa che non esiste.
Cascano un po’ le braccia.
E comunque, alla fine, la sostanza è questa: di quello che c’è veramente nel patto del Nazareno non sapremo niente, e la Costituzione Italiana sarà cambiata da due tizi che si sono visti, parlati, messi d’accordo su dettagli che noi non conosceremo mai.
Una questione personale, appunto.

11 commenti »

11 Commenti a “Il patto del Nazareno: una questione (quasi) personale”

  1. ecco! manco da twitter un paio di giorni e mi perdo i flame più interessanti!
    io l’ho sempre pensato che il tifo in politica (il tifo e la fiducia cieca ed assoluta nell’uomo-salvapatria) sia un problema grosso e probabilmente molto italiano…
    mi stupisce che abbia colpito sedicenti persone “di sinistra”, visto che l’autocritica ci è sempre appartenuta…

    da eve   - sabato, 26 luglio 2014 alle 11:38

  2. Sono realmente commossa di questo fatto. Mi pareva di essere nata e di vivere in una democrazia e di colpo mi ritrovo in una oligarchia fatta addirittura da due sole persone che vogliono decidere autonomamente addirittura attraverso una stretta di mano del nostro destino? ????

    da Alessandra   - sabato, 26 luglio 2014 alle 11:48

  3. Mah… Tu dici che “il punto” sta nel fatto che il patto evocato di continuo da Renzi e Berlusconi rimanga “segreto” e che ci si appresti a cambiare la Costituzione sulla base di questo patto oscuro, ma a me questo approccio non convince affatto. Tanto per cominciare, per il fatto che, secondo me, chi sostiene che i contenuti del patto sono sufficientemente noti, non è così fuori dal mondo; in secondo luogo, perché di patti e piani più o meno “segreti” è costellata la storia della Repubblica: a me vengono in mente quello “del camper”, all’epoca del CAF, nella seconda metà degli anni Ottanta, e quello “della crostata”, con cui D’Alema, Marini, Berlusconi e Fini, nel 1997, si sono accordati per fare qualcosa di in parte simile a quello che sarebbe stabilito nel patto del Nazareno. Tutti patti “segreti”, divenuti di dominio pubblico grazie alle “illazioni” di stampa. La vera novità, quindi, caro Alessandro, sta altrove, ed un’eventuale firma “pubblica” del patto davanti ad un notaio come Vespa o Santoro, non farebbe altro che certificarla: la novità sta proprio nel fatto che il patto del nazareno, insieme con l’ingegneria costituzionale di chiara matrice piduista che lo informa, viene platealmente rivendicato dai due contraenti, che si ritengono, allo stesso tempo, legittimati alla stretta “personale e solitaria” di tale patto e, ipso facto, “legittimanti” dei suoi contenuti. La seconda agghiacciante novità, strettamente legata alla prima, è che tale disegno eversivo è reso possibile solo grazie all’attiva complicità della (quasi) totalità dell’informazione mainstream che, mentre rimprovera strumentalmente a Grillo il suo populismo, si fa efficiente strumento del populismo renziano. In conclusione, denunciare la “anomalia” della mancanza di “trasparenza” del patto con cui si vuole realizzare il “Piano di rinascita democratica” versione 2.0 (mettendo tra parentesi, sia pure “momentaneamente”, i suoi contenuti e il fatto che uno dei due contraenti, non solo “sia un condannato”, ma è stato anche lo spauracchio per scongiurare il di lui pericolo, per un ventennio, siamo stati “costretti” a votare “utilmente” per diverse edizioni tutt’altro che entusiasmanti del centrosinistra, per essere abbondantemente eufemistico), mi pare pericolosamente fuorviante.

    da Roberto Alessi   - sabato, 26 luglio 2014 alle 13:46

  4. Appunto……Menichini poi………

    da Gianni   - sabato, 26 luglio 2014 alle 13:58

  5. In generale, l’atteggiamento è quello di non rispondere mai nella sostanza, ma di reagire con battutine acide, che tendono a ridicolizzare l’interlocutore.
    Questo atteggiamento credo sia un po’ legato all’abuso di determinati strumenti di comunicazione (i social…Gira su Fb una vignetta con su scritto: “hashtag la victoria siempre”), ma soprattutto, per come la vedo io, nasce da una sorta di spocchiosa arroganza, per cui, avendo messo nel suo nome il termine “democratico”, il Pd è democratico, trasparente, pulito, corretto e tutte le cose belle del mondo – senza se e senza ma, sempre.

    da Livia   - sabato, 26 luglio 2014 alle 15:29

  6. Probabilmente ha ragione chi dice che non esiste un ‘patto’ o ‘contratto’ fra le parti. Si tratta semplicemente di uno svuotamento per via legale della Carta costituzionale funzionale a un riassetto sociale, politico ed economico di un Paese che dalla vecchia ‘sovranità limitata’ è proseguito verso una completa sudditanza ad entità esterne (se volete, anche solo per questioni di debito pubblico). E’ anche possibile che per questa via si avvii una crescita di tipo immiserente, vale a dire che – a fronte di un un crescente numero di poverissimi e poveri – una minoranza ritroverà ricchezza e potere per lunghi periodi a venire. A questo serve la spinta verso una democrazia autoritaria: di democratico ci saranno solo le vestigia (elezioni generali, amministrative). Il resto potremo condividerlo con i sistemi politici e statuali dell’Afghanistan, Libia, Iraq…

    da Giuseppe Michieli   - sabato, 26 luglio 2014 alle 15:58

  7. patto del Nazareno:

    altro posto dove le buscie non funzionano mai

    da mario   - domenica, 27 luglio 2014 alle 07:03

  8. Un’intesa a due che interessa 60milioni circa di cittadini è indecente secondo gli elementari canoni dell’etica civile e democratica. Se poi l’intesa fosse addirittura segreta sarebbe addirittura una pazzia assolutista da respingere con ogni possibile mezzo democratico. Quello più conosciuto è dimenticare i due contraenti aspiranti duce al momento del voto. Per tradizione millenaria un popolo bue ama essere guidato, disposto perfino a mettere a rischio il bene prezioso della sua libertà per la promessa quasi mai mantenuta di un tozzo di pane sicuro. Bisognerebbe imparare che non è spesso opportuno accordare la fiducia ai venditori di fumo che,nella sostanza, palesemente evidenziano di interessarsi del bene comune solo se ne traggono vantaggi personali, di potere e di quattrini.

    da Vittorio Grondona   - domenica, 27 luglio 2014 alle 11:59

  9. Hai visto che Toti ti ha risposto: “e` un semplicissimo foglio di carta che prevede alcune tappe schematiche del processo di riforma, una cosa semplicissima nella sua banalita`, un appunto sulle cose da fare”; un foglietto costituente quindi(per i contenuti temo invece che dovrai aspettare, anche se io personalmente una mezza idea me la sono fatta:

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    da diamonds   - domenica, 27 luglio 2014 alle 16:04

  10. Elementare Watson! I patti chiari e firmati in pubblico non servono ad un tubo e sono campagna elettorale (il contratto con gli italiani, per es). I patti segreti (Nazareno, pizzini vari…) sono invece onorati fino alla fine. Se per avere qualche dettaglio della trattativa stato-mafia vi sono voluti qualche decina d’anni, in questo caso ce ne vorranno meno. D’altronde il berlusca parla, Renzi da buon democristo tace.

    da sebastiano   - lunedì, 28 luglio 2014 alle 08:17

  11. Ok Sebastiano! L’analisi è perfetta, ma noi non la possiamo più accettare. Morire democristiani per alcuni sarà stato pure un sogno nel passato, ma oggi sarebbe di sicuro un incubo per tutti. Il guerriero Renzi non ha davvero la stoffa per una renziade da tramandare ai posteri. Anche Omero riuscirebbe ad aprire gli occhi! Non so se mi spiego!… Io penso che sull’attuale governo PD / NCD si potrebbe al massimo girare l’armata Brancaleone bis… Solo che questa volta ci sarebbe ben poco da ridere.

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 28 luglio 2014 alle 15:10

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