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sab
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gen 14

L’ossessione di Angelino per i gay

“A gambe levate”. Dice proprio così, Angelino Alfano. Dice che se il Pd proporrà le nozze gay, “Ce ne andiamo un attimo prima a gambe levate e denunciandolo all’opinione pubblica”. Ed è proprio l’immagine di un fuggi-fuggi generale, una scena da oggi le comiche, che mette il brivido del nonsense. Non solo crisi di governo, non solo sbattere la porta, ma di corsa, eh! A gambe levate, via, via di qui! Perché ormai l’identità di Alfano e compagnia sembra legata a poche ma precisissime cose, e quando si parla di diritti delle coppie omosessuali Angelino scatta su come una molla. Riflesso condizionato, vicepremier di Pavlov, lui e i suoi amichetti di avventura, i Giovanardi, i Formigoni, rimasti ormai guardiani soltanto di quello: poche ma chiare regole etiche, che di tutte le altre, di regole, non gliene frega niente, il che pare il minimo per uno che diede il nome al Lodo Alfano.
Ora, l’uscita appare incongrua. Per esempio perché dal Pd non arriverà una proposta sul matrimonio gay (al massimo sulla regolamentazione delle coppie di fatto, che comprenda quelle dello stesso sesso, un minimo atto di civiltà) e quindi l’intemerata è, per così dire, fuori sincrono. Poi, perché l’alzata di scudi con conseguente minaccia di darsela a gambe è arrivata durante una toccante cerimonia. Lui, Angelino, e alcuni geniacci amici suoi, tipo Sacconi e Quagliariello, per dire, che presentavano un libro che lascerà il suo segno nella storia, cioè esattamente il manifesto politico del suo partitino: “Moderati”. E fin qui… Più ambizioso il sottotitolo: “Per un nuovo umanesimo politico”, il che sembra un filino esagerato. Che un nuovo umanesimo politico ce lo portino Sacconi e Quagliariello fa già ridere abbastanza. Ma mai quanto il contorno di paroloni. Perché dalle cronache si evince che l’Occidente è in crisi di valori, dannazione, ma che adesso per fortuna arriva Angelino and his band a (siete pronti?) “riproporre tali principi quale fondamento per una necessaria visione geopolitica e geoeconomica entro la quale collocare la dimensione nazionale e rinnovare la cultura di governo”. Tradotto in italiano, significa questo: che non sanno più dove sbattere la testa e gli servono un paio di cosette su cui dire no, qui non si passa, non ci avrete mai. Ecco fatto: i matrimoni gay. Cosa meglio di questo per descrivere la crisi dell’Occidente (dove peraltro i gay si sposano ormai quasi ovunque)? Nessuno (ahinoi, verrebbe da dire) li propone, ma che c’entra? Alfano, per questioni di mimica facciale, deve ogni tanto sfoggiare il piglio rabbioso, la faccia truce, il pugno sul tavolo. Non avendo peso né argomenti, si aggrappa a quel che c’è, e se non c’è a quel che potrebbe esserci. Ed ecco il suo insindacabile, non negoziabile, intensissimo no ai matrimoni gay. Bei tempi quando si potevano usare come spauracchi e nemici i comunisti. Ora, causa estinzione, non restano che i cittadini omosessuali che vogliono sposarsi. Beh, accontentiamoci, va’.
Sistemati i valori dell’Occidente, la geopolitica, la geoeconomia e tutte le altre pippe roboanti, ci sarebbe da riflettere su questa fissazione. Dopotutto, nessuna coalizione politica come quella degli Alfano, dei Sacconi e dei Quagliariello (fin dai tempi in cui era denominata Forza Italia e poi Popolo della Libertà) ha fatto discutere l’Italia a proposito del sesso. Sesso a pagamento, sesso con minorenni, sesso con minorenni sottratte agli accertamenti della Questura. Sesso ostentato e rivendicato, al punto che si arrivò, sugli organi ideologici vicini al partito, a tracciare l’equazione sinistra uguale bacchettoni, mentre loro sì che sanno cos’è la vita. Quei libertari, quei gaudenti, quei liberi testosteroni in libero Stato. Insomma, per anni un campionario di pornopolitica sospesa tra il grottesco e il pecoreccio. Ma poi, all’apparire della parola gay… fermi tutti! E la minaccia di scappare a gambe levate. Più che Quagliariello e Sacconi servirebbe Freud, chissà, forse i “moderati” del “nuovo umanesimo politico” vogliono dirci qualcosa. Anche se non lo ammetterebbero mai, ovvio. A costo di andarsene. “A gambe levate”.

4 commenti »

4 Commenti a “L’ossessione di Angelino per i gay”

  1. I diritti fondamentali dell’uomo, fra i quali al primo posto sta la libertà individuale di coscienza nei limiti di tollerabilità altrui, non dovrebbero essere in alcun modo oggetto di battaglie in un paese che si ritiene appunto libero e indipendente (sic) come lo è ora, forse solo a chiacchiere, l’Italia. Tali diiritti dovrebbero essere automaticamente codificati senza nemmeno discuterli. In sostanza voglio dire che le biciclette, i cani e i gay (sono solo esempi) non dovrebbero occupare più di tanto i pensieri dei nostri politici. Se un politico si ostinasse invece, come del resto sta purtroppo avvenendo da tempo nel nostro Paese anche a livello periferico, a perdere tempo per discutere sull’opportunità delle biciclette nel caos stradale, sull’affetto naturale dell’uomo verso la specie animale, sulla normalità sociale dei cittadini di scegliere la convivenza più gradita indipendentemente dal genere, sarebbe meglio per tutti che un politico di tale fatta fosse obbligato a cambiasse mestiere a suon di voti della gente ragionevole.

    da Vittorio Grondona   - domenica, 12 gennaio 2014 alle 12:04

  2. Alfano: “Se ci propongono i matrimoni gay faccio cadere il governo”.
    Rilassati, caro. Nessuno vuole sposare né te né Cicchitto. E neanche Salvini o Maroni.

    da gianguido mussomeli   - domenica, 12 gennaio 2014 alle 16:58

  3. “liberi testosteroni in libero Stato” è genio, quasi quanto, “libera volpe in libero pollaio”.

    da sebastiano   - martedì, 14 gennaio 2014 alle 11:30

  4. ogni tanto qualcuno fa ironia sul fatto che quelli che come me leggono parecchio di solito non hanno una carriera lavorativa all’altezza di chi sa quale situazione.La prima volta che me l’hanno fatto notare mi sarebbe piaciuto far notare che per lo meno a me è servita per imparare a capire che dietro gli atteggiamenti,le prese di posizione grottesche e le sfuriate di una persona ci sono sempre tutti i limiti che uno si porta dietro a seconda di come la vita gli ha disegnato la personalità. Sto parlando,in poche parole,di compassione

    https://www.youtube.com/watch?v=YoasUjXBkm8

    da diamonds   - martedì, 14 gennaio 2014 alle 12:54

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