Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
mer
27
feb 13

Piccoli appunti su un grande disastro. Il Pd, Renzi e le chiacchiere da bar

Dunque. Piccola riflessione sul disastro. E soprattutto piccola riflessione sul Pd, che ha vinto le elezioni perdendo le elezioni, cose già dette…
E partenza, guarda un po’, da una frase di Matteo Renzi (oggi su La Stampa). Dichiarazione degna di nota, perché pare che il nuovo tormentone tafazzista italiano sia dire “Ah, se ci fosse stato Renzi!” (cosa che dicono, si badi bene, soprattutto elettori di Berlusconi che hanno copiosamente – anche se meno che in passato – votato Berlusconi).
Dunque la frase di Renzi recita: “Il nostro compito era snidare gli elettori del centrodestra…”. Ecco. L’astuto disegno era presentarsi chiedendo voti ad elettori di destra, magari con Ichino a fianco e con l’agenda Monti sotto il braccio. Ichino e agenda Monti che – all’apparir del vero – non sono andati lontano, anzi, in termini strettamente tecnici si può dire che abbiano preso una discreta facciata.
Le primarie del Pd, tra l’altro, hanno portato a candidature interessanti (giovani e donne, amministratori onesti, più che altro orientati a sinistra). Poi, con il listino bloccato, si è provveduto al solito disastro. Casi come quello di Enrico Letta paracadutato nelle Marche, per dire (dove il Pd ha perso la sua storica supremazia, anche grazie ad anni di governo con l’Udc), oppure la candidatura di “cattolici problematici” (Emma Fattorini nel Lazio) hanno riproposto il vecchio schema, di un Pd alla caccia del voto centrista, cattolico, liberista, montiano, ecc. ecc.
Nel frattempo gran parte del suo voto “di sinistra” (chi dice il 12, chi dice il 16 per cento) emigrava allegramente verso Beppe Grillo. I no Tav, i no-Marchionne (mentre a Fassino piace, senza se e senza ma… mah!), i precari, la protesta, quelli fermi sulle scale perché l’ascensore sociale non funziona… ecc. ecc.
Insomma, per tirare le somme: il Pd si è un po’ vergognato di essere sinistra e molti suoi elettori di sinistra lo hanno abbandonato, stufi sì dell’apparato, ma anche delle politiche economiche (votare la riforma Fornero, votare il pareggio di bilancio nella Costituzione… pazzi!). Ma l’analisi popolare (quella da bar, insomma, o da Baricco) continua a dire che se ci fosse stato Renzi… cioè se si fosse andati ancora più verso destra…
Risultato: il Pd ha perso molti elettori di sinistra. Con Renzi avrebbe ottenuto (forse, ma guardate questa ricerchina statistica mostrata ieri a Ballarò… per quanto possono valere i sondaggi, naturalmente…) qualche voto in più da destra. E ne avrebbe inevitabilmente persi ancora di più a sinistra. Chi dice che con Renzi Berlusconi non si sarebbe candidato è uno che crede alla parola di Berlusconi e quindi non mette conto calcolarlo in quanto allocco (ce n’è ancora molti, pare…).
Dunque, siamo qui: con la grande forza istituzionale della sinistra che si vergogna un po’ di essere di sinistra. Quindi se ne sta acquattata tra le sue maestose radici e la pretesa di voler tenere insieme tutti (liberisti, cattolici, centristi, ecc.ecc.) e viene punita. Mentre una bella fetta del suo potenziale elettorato migra verso lidi più avventuristi ma meno prudenti. Ecco. Non sarà un’analisi esaustiva, ovvio. Però, dati alla mano…
Ecco, ora potrete anche voi cedere alla moda del momento: “Ah, se ci fosse stato Renzi!”.
Tranquilli, si perdeva lo stesso, e forse di più.

33 commenti »

33 Commenti a “Piccoli appunti su un grande disastro. Il Pd, Renzi e le chiacchiere da bar”

  1. Pochi pensieri, chiari, leggeri, inconfutabili. Non serve aggiungere altro

    da Fabrizio   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 12:29

  2. hai detto quello che penso e dico io ai (tanti) che dicono appunto ci fosse stato renzi… solo tu con parole migliori! 😉
    io ho votato sel perché volevo votare a sinistra del pd, ci fosse stato renzi forse avrei votato ingroia, per dire!
    ma a me nessuno mi ha mai chiamata per sondaggiare…
    grandissimo come sempre, grazie

    da eve   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 13:48

  3. Alle primarie la scelta era tra una linea piu’ a sinistra (e conservatrice), ed una piu’ di centro (ed innovatrice; sia chiaro che le due cose non vanno necessariamente di pari passo, si potrebbe essere anche di sinistra ed innovatori, tanto per provare).
    Ha vinto la linea piu’ a sinistra, si e’ presentata alle elezioni ed e’ andata come e’ andata.
    Da questo Robecchi deduce con disprezzo della logica che si sia perso perche’ non abbastanza a sinistra, e giustifica questa bizzarra affermazione sostenendo arbitrariamente che i voti in fuga dal PD sono usciti tutti da sinistra: strano perche’ subito dopo le primarie stavamo al 38% ed io dalle primarie ad oggi tutta questa svolta a destra del PD non l’ho proprio vista.
    Qui l’unica cosa certa e’ che la vagonata di elettori che ha abbandonato Berlusconi e’ confluita in massa verso Grillo e gia’ che c’eravamo gli abbiamo regalato pure un po’ dei nostri
    (e mettetevi l’animo in pace, non sono usciti da sinistra).

    da Stefano   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 14:06

  4. In passato fui perplesso per il tuo antirenzismo ma devo darti atto che avevi ragione.

    da Alberto   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 14:10

  5. strano quello che dice Stefano, perché tutte le analisi sul flusso di voti dicono che Grillo ha preso in gran parte a sinistra e molto meno a destra. Quei voti lì vengono in gran parte da una sinistra delusa dal Pd, su questo non c’è dubbio. Sostenere che non sarebbero stati delusi da un Pd più “a destra” (mi scuso, ma per capirci…) renziano è una scemenza, mi pare…
    a.r.

    da a.r.   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 14:16

  6. Il medium è il messaggio, caro Robecchi. In questa precisa fase storica l’idea di svecchiamento e di rinnovamento (in definitiva di rottamazione) era superiore a qualunque altra ideologia (giusta o sbagliata che sia). Questo la sinistra non l’ha capito (e questo post dimostra che continua a non capirlo). Con Renzi il PD avrebbe vinto? Forse, ma non abbiamo la controprova. Di sicuro, però, avrebbe avuto più chance di Bersani.

    da GG   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 14:30

  7. Provo a spiegarmi meglio:
    1) dalla fine delle primarie ad ora il PD ha perso almeno 10 punti percentuali
    2) dalla fine delle primarie ad ora il PD non si e’ certo spostato a destra (siamo tutti d’accordo che e’ rimasto decisamente fermo…troppo fermo!)

    Ergo, e’ arbitrario sostenere che questi voti siano usciti da sinistra, anzi casomai e’ vero il contrario: sono usciti da destra con lo svanire dell’effetto-Renzi. In questo senso secondo me le analisi dei flussi di voto valgono come gli exit-poll, cioe’ zero.

    Se si vuole comunque sostenere che i voti di Grillo vengono da sinistra, si tratta di voti che erano gia’ di Grillo fin da prima delle primarie (e che quindi sarebbero stato possibile recuperare solo in caso di vittoria di Vendola), il che contraddice comunque la tesi Robecchiana secondo cui con Renzi in PD non avrebbe preso piu’ voti rispetto che con Bersani.

    Concludo precisando di aver votato SEL e di essere un tuo affezionato lettore…pero’ non si fa a pugni con la logica!

    da Stefano   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 14:39

  8. Sono in totale disaccordo con un’analisi che, secondo me, mistifica tantissime cose.

    1) Si continua a fare l’analisi (stereotipatissima in questo caso) destra-sinistra, mentre, mai come ora, la vera distinzione è tra chi viene percepito come nuovo e chi come vecchio.
    Renzi è percepito, piaccia o no all’autore del pezzo, come nuovo e, soprattutto alle politiche, avrebbe potuto ottenere parecchi voti; Bersani no.
    2) Pensare che il successone del M5S sia dovuto ad elettori di sinistra in libera uscita è un altro errore.
    Il M5S è stato il collettore delle insoddisfazioni di ogni tipo, ma non c’è dubbio che la critica alla politica sia stato il suo overboost.
    Renzi, da almeno un paio di anni, ha posto temi (dimezzamento del numero dei parlamentari e delle indennità, abolizione delle province, dei vitalizi etc etc) che rispondono a queste istanze.
    Bersani su questo campo ha, mi spiace, molta meno credibilità, se non altro perchè ha cominciato ad essere ministro nel 1996.
    3) E’ verissimo che, se Renzi avesse vinto le primarie (ma era impossibile visto il trattamento che gli hanno riservato apparato del Pd e mass media di area) , Berlusconi non si sarebbe presentato e, aggiungo io, anche lo stesso Monti.
    Il problema, diciamocelo, sarebbero stati gli elettori come colui che ha scritto questo pezzo ma, personalmente, ho pochi dubbi che anche un Pd (e un centrosinistra) a guida Renzi e lacerato a sinistra avrebbe ottenuto MOLTO DI PIU’ del 25,4% che ha ottenuto quello a guida Bersani (e Renzi comunque qualcuno “dei suoi” è riuscito a convincerlo nelle ultime due settimane), perchè avrebbe preso consensi da elettori che hanno poi deciso di votare Grillo, Monti (che, ripeto, con Renzi in campo non si sarebbe candidato) e perfino Berlusconi (che non ci sarebbe stato).

    Cordiali saluti.

    da paolo   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 14:59

  9. Va tutto bene, eh! Ma la teoria secondo cui con Renzi non si sarebbe candidato Berlusconi è una cazzata enorme. Infatti l’ha detta solo Berlusconi. Se però continuate a credere a quello che dice Silvio, cioè… padronissimi, eh! Avvertitemi quando vi rende l’Imu di tasca sua…
    Quanto al nuovo e al vecchio, a me Renzi sembra vecchissimo… lui, le sue teorie economiche, i suoi video anni 80, il suo amico Gori e compagnia bella.. (nuovo? Mah…)
    a.r.

    da a.r.   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 15:04

  10. Grillo ha detto che vuole vendere due canali Rai, e in questo è identico a Monti e ai liberisti. Vendere la sanità, perché non funziona; vendere la scuola, perché tanto non funziona; vendere la Rai perché tanto chi se ne frega… Vendere le Poste, le Stazioni, i Treni, le Strade, e poi licenziare, mobilizzare, Eccetera. Identico a Monti e alla Thatcher, anche nel prendersela con i sindacati (e mai con dei nomi ben precisi, ma col sindacato tutto, con “i sindacati” dal 1848 in qua)
    La stessa ricetta che ci ha portati alla crisi attuale. Provare a fare funzionare sarebbe invece la vera novità.
    Per nostra fortuna, Grillo in Parlamento non c’è. Non ci rimane che sperare nel buon senso delle singole persone elette.

    da giuliano   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 15:14

  11. volevo dire: Grillo uguale anche a Renzi, uno è più educato l’altro più spontaneo, ma si continua a parlare con gli stessi argomenti dei liberisti: licenziare, chiudere, privatizzare, vendere, buttare nel cesso cose e persone.

    da giuliano   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 15:16

  12. Admin.
    Con rispetto, ma lei ripete pari-pari opinioni-slogan di una parte politica (all’interno della sinistra) molto definita.
    Senza timore di ripetere quella che lei chiama cazzata, ribadisco che Berlusconi, con Renzi candidato premier per il centrosinistra, non si sarebbe candidato (e, aggiungo, Monti: in altre parole sarebbero state elezioni totalmente diverse).
    Una battuta tipica della sua parte politica è che, con Renzi candidato, a Berlusconi non serviva più candidarsi, che Renzi era uguale a lui etc etc.
    La realtà è che Berlusconi, con Renzi vincitore alle primarie, non si sarebbe ricandidato perchè le chance di rimonta lo squalificatissimo Berlusconi se le poteva giocare solo con Bersani, che, in tempi di feroce antipolitica, aveva l’immagine un po’ grigia di politico tradizionale di sinistra, con non molti meno anni di lui, che, come lui, aveva già governato etc etc.
    Con Renzi, che ha la metà dei suoi anni e poteva chiamarlo nonnino, che ha la battuta pronta da toscano e quel modo di fare che piace un po’ anche ai suoi, che non ha mai governato etc etc tutto questo non era possibile e per il centrodestra sarebbero stati cavoli amari.

    da paolo   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 15:27

  13. Concordo! Con chi? Con Robecchi. :-)

    Capita che i dirigenti del PD si vergognino un pò a dichiararsi di sinistra e, nell’appoggio all’ultimo governo “tecnico”, di sinistra non sono stati proprio per nulla, alla faccia dell’ideologia (idee e prassi politica)!
    Capita che gli elettori di sinistra, invece lo dichiarino sempre a gran voce di votare e credere in una società più equa, alla faccia dell’ideologia (che per essere tale dovrebbe essere mascherata)!
    Capita che siano gli elettori di Berlusconi, nella generalità dei casi, a negare o a non dichiarare il proprio voto, alla faccia del senso di responsabilità e del coraggio delle proprie azioni.

    Fra l’altro il governo “tecnico” appunto, non insegna nulla, ma proprio nulla su come vengono usate le parole in questa Italy? Era tecnica o ideologica la politica perseguita da Monti? Durante la campagna elettorale si è dimostrato super partes o una particina l’avrebbe sostenuta volentieri nel senso di “con volontà e consapevolezza”, andando, guarda un pò, necessariamente contro l’altra?! Allora quando usava quella parolina magica “tecnico” ci ha ingannati tutti!?
    Insomma se l’deologia esiste, esiste di sinistra e di destra. I cieci esistono sia a destra che a sinistra, chi è abituato ad obbedire senza domandare esiste sia a destra che a sinistra. Quello che fa di un uomo un uomo di sinistra è il suo sistema di valori, quello che fa di un politico un politico di sinistra è l’organizzazione della sua azione basata su valori comuni a tutto un popolo, nel senso di suo elettorato. Hanno perso pur avendo vinto o il contrario, perché in relazione al loro elettorato, appunto, di sinistra, hanno mancato, non sono stati in grado di rappresentarlo in modo adeguato.

    Io ho votato per Ingroia, ma, secondo come vanno le cose, la prossima volta voto Grillo….anzi, guarda, mi candido!!!!!

    da Tiziana   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 15:44

  14. Ecco, Giuliano ha ripetuto molte opinioni-slogan di quella parte della sinistra italiana molto ben definita a cui mi riferivo sopra.

    da paolo   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 15:59

  15. @Paolo: davvero pensi che con Renzi Berlusconi non si sarebbe candidato?
    Ma lo vogliamo capire che quello non ci lascerà mai in pace? (non prima della sua dipartita, che mi auguro possa essere il più possibile imminente)
    Forse con Renzi le elezioni si sarebbero svolte diversamente e, chissà, magari anche con esisti differenti, ma che Berlusconi sarebbe ridisceso in campo ugualmente è certo.
    E’ innamorato della sua immagine, è un malato egocentrico che si crede invincibile. E questo a prescindere dall’avversario.

    da Chiara   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 16:01

  16. Ora possiamo sbraitare copne ci pare e piace. I giochi ormai sono fatti. Abbiamo inserito in Paròame4nto un marea di gente sconosciuta che prende ordini dall’esterno. Ma vi pare che sia una cosa normale? Non esiste in Costituzione una tale possibilità. Gente che non avendo idee personali attinge il suo credo a programmi ideati da chi in Parlamento non ci andrà mai… Voteranno quello che, ideato o promosso da altri, fosse ritenuto conforme a quello indicato dal guru assoluto che dirige il tutto da fuori. Sono molto amareggiato… Protestare è necessario, ma occorrerebbe sempre protestare con la propria testa e non con quella degli altri. Renzi non è di sinistra… Grillo non è di sinistra… Bersani forse era di sinistra… Veltroni non è mai stato di sinistra… La sinistra l’abbiamo buttata via e allora accontentiamoci, per nostra colpa, del nulla politico e del nulla sociale.

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 16:36

  17. Chiedo scusa per i numerosi errori di battitura… Purtroppo me ne accordo quasi sempre solo dopo avere “frettolosamente” cliccato l’invio. Mi succede quando la tastiera è carente di emergia… Rimpiango le vecchie tastiere collegate al PC con il “mitico” più affidabile “cavetto”…

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 16:48

  18. @Chiara: Berlusconi è senza dubbio egocentrico e, soprattutto, spinto da interessi vari (in particolare paure giudiziarie), ma non è stupido e sa che i refrain che poteva suonare in campagna elettorale erano i soliti: sollevare in parte dell’elettorato la paura della sinistra post-comunista, delle tasse, che ha governato quanto lui dal 1996, che è in politica più di lui, che non sorride mai (anche l’immagine conta, spiace ma è così) etc etc
    Con Renzi tutto questo era molto più complicato (in buona parte impossibile).
    E inventarsi qualcosa di diverso, a 76 anni e al sesto mandato, è quasi impossibile, anche per i migliori venditori…

    da paolo   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 16:57

  19. per Paolo: io non ho mai ripetuto uno slogan in vita mia.
    Però, dato che vivo e sono nato e cresciuto nel pieno del mondo leghista-berlusconiano, so bene che c’è sempre gente disposta a seguire un Capo. Non seguirò mai nessuno che ha per slogan (chiedo scusa) “vaffanculo a tutti quanti”, e non ho mai creduto a quello che dicono i leader. Non vedo nessuno che considera la realtà, che è la disoccupazione – non solo per i giovani, per tutti.
    Nel Movimento 5 stelle si dice che è il web a essere importante, ma se uno porta a casa 300 euro al mese, con cosa se lo paga il web?
    (so bene che non avrò risposta, mi metto qui quieto in attesa della ennesima risposta che non è una risposta – mi rivolgo a Paolo ma faccio conto di parlare con la Fornero, insomma).

    da giuliano   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 17:09

  20. Un’analisi troppo lucida perché quelli del PD la possano capire. D’Alema parla già di larghe intese che tradotto significa inciucio.

    da bertox   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 17:44

  21. si sta cosa che renzi è giovane l’ho sentita anch’io ma infatti b è un ragazzino appena arrivato! mah…
    o.t. (o quasi): pare che sansonetti (il sansonetti tascabile!!!!) lo voglia al quirinale b!

    da eve   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 19:14

  22. Ciao Giuliano. Ho letto ora il tuo post e ti rispondo.
    Quando scrivo che hai usato opinioni-slogan tipici di una parte politica ben precisa (da Sel alla sinistra di Sel, per intendersi, ma anche in parte i “giovani turchi” e la sinistra sindacale del Pd) intendo ad esempio quella parola “liberista”, che per quella parte politica è diventata la summa di ogni male.

    Ad esempio, accomunare Monti e Thatcher come liberisti che se la prendono con i sindacati, licenziano, etc etc significa, per me, procedere per slogan.
    Monti è un liberale sostenitore dell’economia sociale di mercato, mai si definirebbe un liberista, mentre la Thatcher, lei sì, era una liberale assai più anti-statalista.

    Prendiamo quindi la Thatcher o Reagan: le loro ricette liberiste sono la causa della crisi odierna?
    Mi spiace, ma è un modo di vedere assai di parte che non tiene conto degli enormi cambiamenti dell’economia globale da quegli anni ’80 e del fatto che, in realtà, quelle ricette sono state modificate nei decenni successivi.
    E’ un discorso lunghissimo e che risulterebbe noioso, ma ci sono alcuni problemi di fondo che impediscono quello che per voi sarebbe giusto, cioè il ritorno ad un ampio settore pubblico ed estese tutele ai lavoratori.
    1) L’inefficienza del pubblico.
    Mi spiace ma la produttività (cioè i beni prodotti e i servizi erogati nell’unità di tempo) del settore pubblico è sempre stata inferiore a quella del settore privato. Non è un discorso liberista: sono i dati rilevati dall’economia reale per cui in molti Paesi si è proceduta alla liberalizzazione, se non privatizzazione, di settori dell’economia prima pubblici.
    2) L’invecchiamento della popolazione e le maggiori risorse per il welfare.
    Anche qui, c’è poco da fare: la spesa pubblica è aumentata in modo impressionante negli ultimi decenni e, purtroppo, certi tagli (pensioni, blocco del turn-over nella P.A.) sono dovuti semplicemente ad una mancanza di soldi a disposizione.
    3) La globalizzazione.
    I Paesi emergenti esistono, è un fatto positivo per miliardi di uomini lì residenti, ma la loro crescita ha cambiato le condizioni di un mercato globale che è interconnesso. E non si può far finta che questo non sia vero, perchè a rinchiudersi nelle proprie mura c’è solo la Corea del Nord, con i risultati che sappiamo.
    Quindi, quando io sento le solite lamentele sul liberismo causa di ogni male attuale, mi spiace, ma io abbasso il livello dell’attenzione e parlo di slogan che non tengono conto di una realtà molto più complessa.
    Realtà, questo è certo, che andrebbe migliorata, ma partendo dalla comprensione dell’esistente, non da nostalgici rimpianti di un tempo che, purtroppo, non esiste più.

    da paolo   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 20:29

  23. Grazie. Bel pezzo, hai detto le cose che avevo dentro e che so: realismo.
    Sei proprio Bravo, sai?

    Ps. anche Corrado Guzzanti l’aveva detto su fb. Eccolo qua:
    “Propongo ora il gioco dei luoghi comuni, comincio io: “Se alle primarie avesse vinto Renzi il pd sarebbe al 40%!”

    Corrado Guzzanti

    da ab   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 20:42

  24. proprio la cosa di cui abbiamo un gran bisogno, un’analisi di cento righe. Mah.
    Caro Robecchi, la settimana scorsa su Radio Popolare (microfono aperto) ho ascoltato un tizio che telefonava e diceva che la tv la guardano solo quelli dai 50 anni in su…
    Ringrazio, ringrazio molto anche la conduttrice in studio che non ha detto niente in contrario. Completo soltanto il pensiero: le generazioni precedenti sono state rincoglionite dalla tv, i ventenni e trentenni di oggi sono rincoglioniti dai nuovi media.
    Perché si può diventare scemi anche su internet, su twitter, su facebook, con i videogames e la playstation, eccetera, non è una cosa impossibile e anzi succede.
    Un mio piccolo percorso di vita per chi fosse interessato: figlio di operai, operaio, vent’anni di turni di notte in fabbrica, loggionista alla Scala per vent’anni (a seguire Abbado, Kleiber, Sawallisch, Muti che dirigeva Gluck e l’Idomeneo di Mozart).

    da giuliano   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 20:59

  25. @giuliano il passato da loggionista è una rivelazione, spiega tante cose, anch’io sono appassionato di opera però senza fanatismi. Nel tuo post hai ripetuto gli slogan anti Grillo della propaganda PD, SEL e Ingroia.Alternando una serie di falsità e forzature. Mi risulta che il reddito di cittadinanza non sia una proposta ultra-liberista visto che era anche nel programma di Rivoluzione Civile. Io ho votato Movimento 5 Stelle, l’ho deciso nel momento in cui Il PD e Vendola hanno chiarito molto esplicitamente che il futuro sarebbe stata l’alleanza con Monti. In quanto a Ingroia la penso esattamente come Guido Viale (articolo sul manifesto di oggi).Nel programma di Grillo e, cosa molto più importante, nel lavoro quotidiano dei militanti del Movimento 5 Stelle c’è molta più “sinistra” di quella che andate cercando nel PD, in SEL o in Rivoluzione Civile.

    da bertox   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 21:45

  26. D’accordo su tutta la linea. Anche i fascisti erano giovani, molto giovani. La questione è sui programmi e Grillo ha convinto su: acqua pubblica, banche nazionalizzate, reddito minimo. Che cavolo c’entra la gioventù. Renzi è giovane e ragiona e usa il potere come la DC di 50 anni fa. Non è che basta usare FB, lo Smartphone e twittare. Ah, a proposito dei giovani, sappiate che invecchiano, molto prima di quanto uno oensi. E anche Renzi, all’età di 38 anni e con 10 anni di mandati amministrativi (provincia e Comune) non è nè giovane nè antisistema.

    da Andrea   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 22:58

  27. Ho riletto il pezzo con più calma e lo trovo talmente “schierato”, cioè rappresentativo di quella sinistra che io chiamo sinistra-sinistra (quella che vorrebbe fuori dal Pd non solo i liberisti (sic) alla Ichino, ma anche centristi e cattolici) da chiedere: il Pd è riuscito a perdere una elezione per me facilissima da vincere, ma voi, con la vostra sinistra ideale, credete di andarci almeno vicino alla vittoria?

    P.S. Lo studio dei flussi elettorali del M5S ha rilevato che una parte consistente è costituita da ex-elettori del Pdl nel 2008. Ma ovviamente Renzi sbaglia quando diceva di puntare ANCHE al voto dei delusi del centrodestra..

    da paolo   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 23:17

  28. Matteo Renzi, uno che non è mai stato giovane.

    da ab   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 23:20

  29. Ultima cosa avendo letto un commento sopra.
    Chi propone (come Grillo) la nazionalizzazione di tutte le banche forse non sa che, oggi, solo in Corea del Nord c’è una situazione simile.

    da paolo   - mercoledì, 27 febbraio 2013 alle 23:20

  30. Non ho espresso giudizi sulla nazionalizzazione delle banche, ma ho detto che è uno dei punti vincenti del M5S.

    Del resto le banche negli ultimi anni non è che abbiano ispirato. molta simpatia.

    Dopo le riforme che hanno cancellato la divisione fra banche commerciali e banche d’affari come ad es. il Glass-Steagall Act che gli USA molto opportunamente avevano stabilito dopo la crisi del 1929, le banche hanno inondato il mondo di moneta virtuale (Gallino, Finanzcapitalismo).

    Comunque, lasci pure stare la Corea, le banche gliele hanno già fatte pagare.

    da Andrea   - giovedì, 28 febbraio 2013 alle 08:20

  31. Insomma, dai commenti di paolo e bertox, dal loro fervore e dalla convinzione con la quale portano avanti le loro posizioni, una visione del mondo economico e sociale diversa da quella proposta da Renzi in poi, cioè da Renzi verso destra, comprendendo ovviamente anche Monti e Ichino, è ideologica, costruita su slogan, totalmente irrealistica e basata su cosa, secondo lui? L’idea che si possano avere idee diverse, supportate da illustri economisti, portate avanti da movimenti internazionali, non formati da perfetti stupidi, come Occupy Wall Street, non gli fa sorgere neppure un piccolo dubbio di essere lui acceccato dall’ideologia e incapace di accogliere le posizioni altrui con il dovuto rispetto?

    da Tiziana   - giovedì, 28 febbraio 2013 alle 08:37

  32. una delle cose che più mi dispiacciono, in assoluto, è il non riuscire a fare un discorso tranquillamente, senza che qualcuno ti si attacchi alle singole parole, così che poi devi spiegare tutto, anche le inezie.
    Dicendo che sono stato loggionista alla Scala al tempo di Claudio Abbado, dico che erano posti che costavano poco, disponibili a tutti; costava davvero un’inezia, meno del cinema, e ho potuto seguire la stagione dei concerti, non solo l’opera. Se dico “loggionista” c’è che traduce fanatico? Spero proprio di no… Quelli che urlavano in loggione erano una dozzina, li conoscevo tutti; segno comunque che era un posto vivo e vitale. Oggi stanno tutti zitti…
    Claudio Abbado lavora a Vienna e a Berlino da quasi trent’anni, anche lui se ne è andato quando ha visto che qui le cose stavano cambiano (ed è andato a dirigere ai livelli più alti possibili, Vienna e Berlino). Io non mi sarei mai sognato di andare ad assistere a uno spettacolo alla Scala, ma quando avevo diciott’anni c’era qui Abbado: porte aperte, la grande musica è per tutti. Dal 1983, coincidenza, se ne va Abbado (a Vienna) e comincia Berlusconi.

    da giuliano   - giovedì, 28 febbraio 2013 alle 09:04

  33. se la “sinistra” facesse la sinistra (e non l’asini-stra),
    forse voti li prenderebbe invece di perderli.
    non è un concetto troppo difficile da capire.
    nemmeno per i “vertci” della asini-stra, vecchi e/o “nuovi” che siano.

    Esisteva il PCI. Adesso c’è il PD.
    Esistevano gli operai, i lavoratori, il sociale. Adesso ci sono le banche e la TAV.
    C’erano i parlamentari fuori dai cancelli FIAT. Adesso ci sono i Chiamparino-Fassino in brodo di giuggiole per fiat e Marchionne.

    tutto lì. fatevene una ragione se i voti se ne vanno dal PD e vanno al M5S, che pur con tutti i suoi noti difetti, almeno propone qualcosa di (ormai purtroppo) diverso: “alzate il culo e sbattetevi in prima persona” e “coerenza”.

    il PD può mettere su Renzi o tenersi Bersani, che non cambia nulla. i voti li perde e continuerà a perderli (almeno dagli elettori che che sono veramente di Sinistra).

    Stella

    da stella   - giovedì, 28 febbraio 2013 alle 17:25

Lascia un commento