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dom
26
ago 12

Voi siete qui – Finger food per tutti. Ma chi paga?

Ogni riga un piccolo brivido, ogni capoverso una vertigine. Leggere sui giornali governativi (cioè più o meno tutti) la cronaca del consiglio dei ministri dell’altro giorno è stato un viaggio – a tratti divertente, a tratti deprimente – in un magistrale teatrino dell’assurdo. Tralasciamo qui per carità di patria il provincialissimo ricorso alla lingua inglese, cioè le elucubrazioni sulla spending review (trad: tagli), sull’informal time (trad: Monti si leva la giacca) e sull’ordine alle cucine di procurare per tutti finger food (trad: panini). Passiamo invece alla sostanza. Il consiglio dei ministri, ribattezzato “seminario”, doveva verificare i numerosi dossier preparati dai vari ministri. In pratica numerose proposte di azione “per la crescita”, contenute in cartelline colorate, che ognuno ha potuto illustrare aspettando la chiosa del ministro Grilli, variabile da “Non ci sono risorse” a “Non facciamo annunci avventati”. Insomma, a leggere le cronache, un lungo rosario di “intenzioni”, “progetti allo studio”, “valutazioni”, “studi di fattibilità”. Tutto un campionario di “si potrebbe”, tutto un florilegio di “pensiamoci”, di “verifichiamo”, di “monitoriamo”, che in qualsiasi riunione di redazione, o consiglio di amministrazione, o consesso decisionale verrebbe chiamato col suo vero nome: “fuffa”. Esilarante poi, come sempre, l’intervento del ministro Fornero che avanza due proposte. La prima: “Abbassiamo il cuneo fiscale per i giovani anche se capisco che le risorse sono limitate”. Traduzione: sarebbe bello ma non si può. La seconda (occhio, siamo al capolavoro): “Monitoriamo come la riforma del lavoro influisca sull’occupazione”. Traduzione: tutti quelli sani di mente ci hanno detto che questa riforma produrrà povertà e disoccupati, mah, ora che l’abbiamo fatta a colpi di fiducia, vediamo se è vero. Poi, finito il seminario, uno se ne va a far passerella dai ciellini, uno stacca, un altro prende congedo, qualcuno, si suppone, spazzola gli avanzi del finger food. Ah, dimenticavo: ci vorranno più privati alle Poste, nella cultura e nella sanità. Ma chi l’avrebbe mai detto, eh?

1 commento »

Un Commento a “Voi siete qui – Finger food per tutti. Ma chi paga?”

  1. A parte la grossa scemata di introdurre costantemente nel vocabolo politico frasi in lingua inglese (per ora, poi in un prossimo futuro, ormai dietro l’angolo, si parlerà tedesco) in modo che tutti non ne riescono a capire il vero significato che poi in sostanza, tradotto alla a.r., altro non significa che “tagli” sociali, la revisione economica della famiglia attualmente in pectore governativa mi fa tremare. Non ci sono soldi e quello che hanno intenzione di fare non è altro che rimescolare quello che già c’è, ovviamente in peggio in quanto il governo tecnico non capisce un “h” del sistema sociale, mentre è molto addentro invece agli interessi della casta capitalistica a cui appartiene e che difende da qualsiasi attacco. Fra le tante riforme passate a suon di fiducia, votata ad occhi chiusi da un parlamento (minuscolo) che personalmente non ritengo nemmeno in grado di decidere sul costo delle caramelle, c’è stata anche quella relativa alla riduzione dell’importo dei buoni pasto per gli operai e gli impiegati. Con la cifra precedente i ristoranti non ti facevano nemmeno sedere a tavola, figuriamoci adesso. E’ di oggi la notizia che vogliano tassare le bibite gassate… Nemmeno un’aranciata a prezzo equo si meritano gli italiani? I rubinetti nei giardinetti nei giardinetti hanno smesso da un pezzo di erogare acqua, dicono che veniva sciupata da chi addirittura si lavava… Nel frattempo si viene a sapere che rotture catastrofiche nel sistema idrico con enorme sciupio d’acqua potabile sono ignorate anche per giorni dalla data di denuncia agli interessati. Quando Monti se ne va all’estero, quasi quotidianamente alla corte tedesca per esempio, paga di persona o siamo noi che paghiamo la sua costosissima trasferta?… Chissà a quanto ammonta il valore del suo buono pasto e quelli del personale a seguito!…

    da Vittorio Grondona   - domenica, 26 agosto 2012 alle 10:53

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