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Il PD si difende: “Siamo politicamente diversi”. I civili afghani: “Noi non ce ne siamo accorti!”

Inutile negare che c’è una questione morale nel Pd: il morale, in effetti è bassissimo – Buone notizie per i difensori di Penati: “Non può aver incassato tangenti, ha un alibi di ferro: in quel momento era impegnato a perdere le elezioni, la cosa che gli riesce meglio!” – Dimissionario il braccio destro di Bersani, i capelli se n’erano già andati, ora si teme per orecchie e ginocchia

Sono giorni di intenso dibattito nel Partito Democratico dopo che le recenti iniziative della magistratura hanno messo nel mirino alcuni suoi esponenti di spicco. Filippo Penati, per esempio, indagato per corruzione, ha cominciato a dimettersi da tutte le cariche settimana scorsa e si prevede che finirà prima di Natale. Intanto, il segretario Bersani non ha esitato: ha preso carta e penna e ha cominciato a scrivere ai giornali. Prima al Corriere della Sera, poi al Fatto Quotidiano, quindi al Pechino Monitor, infine all’Alabama Chronicle, e sta in questo momento, secondo indiscrezioni, scrivendo un toccante articolo per il Kingston Mirror, giornale molto popolare in Giamaica. “Scrive con la mano sinistra – dice un funzionario che preferisce restare anonimo – perché come tutti sanno il suo braccio destro si è dimesso”. La linea difensiva del Pd, comunque, pare chiara e univoca, ripetuta insistentemente a tutti i livelli: “Noi siamo diversi”. E la risposta univoca della società civile è stata: “Ah, sì? Cazzo, potevate avvertire!”. In effetti, dicono alcune donne del movimento “Se non ora quando”, non sembravate tanto diversi quando organizzavate gli strip-tease alle feste dell’Unità, anche se in effetti qualche differenza c’è: mancava Emilio Fede. “Ah si? Diversi? Beh, non si vedeva per niente!”, hanno detto le comunità rom italiane, ricordando una storica frase di Filippo Penati quando era presidente della Provincia di Milano: “Gli zingari non sono mica i Gipsy Kings!”. “In più è stato uno dei pochi presidente di Provincia favorevole alle ronde. Non sembrava mica tanto diverso da Bossi e Calderoli!”, dicono ora stupiti gli sgomberati dai campi nomadi. “Diversi? Quelli che hanno fatto eleggere Tedesco quando era già inquisito? Diversi da chi?”, ha detto un funzionario che preferisce restare anonimo.
La linea difensiva del PD, però, non cambia: “Noi siamo diversi”, ha ribadito il segretario in un articolo comparso sul Kamchatka Times. La difesa nel merito delle accuse, invece, è affidata a un pool di avvocati abilissimi, che – almeno nel caso di Penati – puntano sull’infermità mentale. “Si è candidato per la Provincia e ha perso. Si è candidato per la Regione e ha perso. Vi pare che chiunque sano di mente gli chiederebbe di fare qualcosa che funzioni, per di più pagando?”. Un’argomentazione decisamente solida, non a caso ripresa anche dal segretario Bersani in un suo articolo redatto per l’Eco di Taipei, dal perentorio titolo: “Noi siamo diversi”.

5 commenti »

5 Commenti a “Il PD si difende: “Siamo politicamente diversi”. I civili afghani: “Noi non ce ne siamo accorti!””

  1. Super Robecchi!

    da Tarkus   - domenica, 31 luglio 2011 alle 10:54

  2. grande Robecchi !

    mai un voto alla cricca del PD!
    mai!

    da no tav   - domenica, 31 luglio 2011 alle 14:27

  3. Ah, Ecco cosa non riuscivo a ricordare… Filippo Penati era favorevole alle ronde ed è è proprio in quel periodo di idiozia storica che mi ero accorto di lui.. Spero che sia tutto falso qello che si racconta in questi giorni sul suo conto… Altrimenti ci sarebbe proprio da mettersi le mani nei capelli e di farci ognuno di noi la stessa domanda dell’ignoto funzionario, diversi da chi?… Una cosa comunque e certa, sono molto diversi da coloro che si arrovellano il cervello ogni giorno per tirare a campare… Come gli operai della Fiat e i disoccupati di quelle aziende che sono state lasciate libere di andare a sfruttare la gente in altri paesi producendo a favore del PIL straniero. La diversità non è nel genere come pensa il Vaticano ed i suoi ruffiani politici, diversità è la costrizione dei popoli più sfortunati a vivere infelici per la gloria di qualche avido sultano. Per essere diverso, il PD, e lo cito solo perchè è il maggiore partito dell’opposizione, invece di fare chiacchiere al vento, dovrebbe muovere le folle contro questo governo affamatore… Purtroppo anche i politici nominati che lo compongono sono dalla parte dei non bisognosi e ci stanno davvero bene… Perchè dovrebbero poi cambiare?…

    da Vittorio Grondona   - domenica, 31 luglio 2011 alle 16:03

  4. Penati e le ronde… uhm… fosse solo questo… e la deriva militarista di quei (ex) bonaccioni dei vigili urbani trasformati in polizia locale? A Milano per non farsi mancare nulla si erano pure presi scudi e manganelli – reparto d’assalto polizia locala aha aha – per sgomberarei campi nomadi… mentre a Padova esisteva una squadra speciale con l’amministrazione di Giustina Destro (speciale nel menare soprattutto…) Ma non dimentichiamo quanto ci ha messo del suo il PD, con i suoi sindaci sceriffi in testa, che pur di mantenere il cadreghino e alla perenne ricerca del “consenso” avrebbero inseguito i guaiti razzisti della destra fin su Marte… Un caso su tutti: ve lo ricordate il grande sindaco di Cremona, che dotò i vigili di spray urticante, manganello speciale ecc. ecc.? Ebbene dopo esser stato per anni presidente di provincia e sindaco di Cremona – gli manca di fare il vescovo, per restare nell’ambito del ricambio della classe dirigente… – il “professore” oggi tiene delle pagine (ridicole) sul giornale locale trattando di filosofia… Mistero: tenere assieme il manganello e la filosofia!!?? Che grandi e “diversi” che sono questi esponenti del PD, ha ragione Bersani…

    da Luciano   - mercoledì, 3 agosto 2011 alle 10:25

  5. Però che noi siamo diversi è vero: Penati non è diventato sindaco di Milano. I milanesi di sinistra non lo hanno votato, e non è mica una differenza da poco.

    da giuliano   - giovedì, 4 agosto 2011 alle 08:11

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