Un fattivo sostegno alle politiche per l’occupazione viene dalla giunta comunale di Roma e dal sindaco della capitale Gianni Alemanno, che ha trovato lavoro a tanti giovani. Per esempio a er Sorcio, er Bufalo, er Secco, detto Spaccameloni per il suo vizio giovanile di sprangare coetanei di sinistra. Er Cencio, grazie al suo nuovo impiego all’Atac, potrà scordare i suoi trascorsi da terrorista nero e il breve soggiorno a Regina Coeli. Poi c’è l’ex donna der Sorcio, attualmente fidanzata con Franco Scannacani, detto l’infame de Centocelle (assunto anche lui ai servizi ambientali con funzioni di dirigente), entraineuse a tempo perso e oggi segretaria di concetto. Assunti a tempo indeterminato anche lo zio di un cognato di un assessore, due cugine di terzo grado del direttore del personale, quattro nipoti acquisiti del capo distretto, l’amante di un dirigente di media fascia che non si può dire sennò manda due nazisti calvi a menarvi con la mazza da baseball. Un nome di spicco, assunto in una municipalizzata romana, è Guido, detto Guidone, detto Guidone lo Stronzo, detto Guidone lo Stonzo Per Davero, che alla domanda dei giornalisti (“Ma ha fatto un concorso”?), ha risposto serafico: “E come, no? Concorso in rapina, ma tanti anni fa”. Assunti alla municipalizzata dei servizi ambientali anche i principali esponenti del vecchio gruppo di fuoco dei Nar, alcuni amici di un certo Mokbel, brava personcina davvero, e – con mansioni organizzative – Francone er killer der Testaccio, soprannominato dagli amici Hitler per le sue posizioni moderate e la propensione al dialogo. Hanno trovato un lavoro grazie alla politica del sindaco Alemanno e della sua giunta anche circa trecento figli di dirigenti, amministratori, caposcorta, guardaspalle, tiratori scelti, arditi antemarcia e rapinatori in pensione. La selezione è stata accurata e severissima, perché la destra sociale non guarda in faccia nessuno, ovvia prudenza nel caso fosse chiamata, un giorno, a testimoniare.
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cacchio, a chi non conoscesse la storia italiana sembrerebbe davvero un’infinita fantasia… penso ai partigiani che si staranno rivoltando nella tomba: quanti com-Paesani fascisti ci sono ancora!
(p.s.: il tuo scritto è ammirevole, purtroppo)
da angie - domenica, 12 dicembre 2010 alle 17:40
beh, Matteotti denunciava le stesse cose: per questo l’hanno ammazzato (era il 1924, cioè subito subito…).
Comunque Alemanno ha già spiegato che non è colpa sua, e che lui non c’entra niente (che sia lì solo per tirare fine mese e prendere lo stipendio, come tutti noi mortali?)
da giuliano - domenica, 12 dicembre 2010 alle 18:28
E’ vero, sembra la sceneggiatura di un film trash anni settanta,
compresi i nickname.
Squallidi come sempre e assolutamente ineleganti.
…”e la propensione al dialogo” (Ah Ah Ah).
Sei un Grande Robecchi!
da Tarkus - domenica, 12 dicembre 2010 alle 20:04
In tempo di crisi la “famiglia” è l’unica sicurezza. La destra, tollerante con le banche che hanno procurato un danno economico mondiale senza precedenti, lo sanno e quindi… Forza parenti e amici del governo del fare i cavoli suoi, correte a rifugiarvi fra le sue braccia… Un posto forzato di lavoro vi sarà assicurato… A spese di “tutta” la comunità, s’intende. Peraltro non vi è richiesta alcuna professionalità al di fuori di quella di essere “figli”, “parenti”, “amici” delle autorità amiche del nostro (ahimè) governo. Una volta la vergogna faceva arrossire… I tempi cambiano!
da Vittorio Grondona - lunedì, 13 dicembre 2010 alle 11:41
Qual è il numero per televotare al reality che si sta svolgendo in parlamento??
da gianguido mussomeli - lunedì, 13 dicembre 2010 alle 11:47
Erodoto narra di come esistano città grandi che divennero piccole e viceversa.
Roma è decaduta, come Firenze per certi aspetti e chissà quante altre sono in putrefazione come Napoli. L’Aquila poi l’hanno proprio uccisa al cuore… e Pompei?…
da ab - lunedì, 13 dicembre 2010 alle 15:07
Aaaa, ecco la famosa “Tolleranza Zero”. Tu li sistemi e li togli dalla strada. Così si vincono le elezioni: legalità e tolleranza zero. C’è anche un aspetto sociale da non trascurare: la mobilità sociale. Tu li metti dentro l’Atac, che è una azienda di trasporto pubblico, e realizzi la mobilità sociale. Senza parlare dell’Ama, che è una azienda di smaltimento rifiuti. Li assumi all’Ama e apri una discarica. Li metti nell’Acea, che è una azienda che distribuisce l’acqua pubblica, e si danno una lavata. ROBA DA NOBEL
da EDOARDO - lunedì, 13 dicembre 2010 alle 16:30
l’articolo è pungente e puntuale come sempre, ma stavolta ti sei superato nel titolo… fantastico! semplice ma evocativo!
da eve - lunedì, 13 dicembre 2010 alle 16:49
… inizia il conto alla rovescia: se domani 14 dicembre 2010 il pupazzaro ha la fiducia, dovremmo murali dentro e che ci ripensino un altro poco a non fare altre cazzate altrimenti … ZAC!… E chissà… chi può dirlo, non sarebbe male buttare via la chiave…
Se, viceversa, Pinotto non ha condotto bene il suo votomercato più illegale che c’è allora entro il 15 dicembre 2010 sarà condotto di corsa in tribunale e l’Italia provare a sanarsi pian pianino risalendo le scale…
da ab - lunedì, 13 dicembre 2010 alle 18:45
mah..non lo so…
ascolto, guardo, penso.
Sono tutti caduti così in basso. Tutti.
Più di così non si può.
Oggi sono triste.
Forse piango.
Ciao.
da stefania - martedì, 14 dicembre 2010 alle 16:25
ma…gli pseudo studenti che maramaldeggiano liberamente mettendo a ferro e fuoco la capitale mentre la polizia pesta quelli veri che sono: consulenti?
da daniele - martedì, 14 dicembre 2010 alle 17:57
Tutto come previsto. Anche stavolta, per godere ha avuto bisogno di pagare tre puttane.
da gianguido mussomeli - martedì, 14 dicembre 2010 alle 19:03
La deberluscanizzazione sarà più dura della denuclearizzazione, derattizzazione e despazzaturizzazione del paese (prendete fiato). Vedere la Buongiorno in carrozzella con il pancione decisa a dare il suo si, tra la folla di faccendieri e il via vai di foglietti e parole sussurrate nell’orecchio dei probabili ultimi “tengo famiglia”, servi sciocchi e quacquaracquà,faceva impressione e regalava qualche speranza in una giornata poco gravida, appunto, di speranze. Fuori di quei palazzi istituzionali, divenuti discarica e smaltimento rifiuti umani, si giocava una partita strana fatta di scontri, bombe carta, attrezzature da scasso, varie ed eventuali. Chiaramente tutto giocato lontano dalla manifestazione più seria fatta da: studenti e ricercatori, ragazzi dei licei e scuole pubbliche,lavoratori, cittadini di Terzigno, dell’Aquila.Chissà cosa sarebbe successo se fosse passata la sfiducia? Per oscurare la sfiducia e far parlare d’altro chissà cosa era previsto. Non si saprà mai. Da oggi inizia il gioco più duro. Le leggi a forza di fiducia avranno poco spazio e sarà ogni volta “il giudizio di Dio” se Casini terrà il punto. Finalmente Alfano e Ghedini si riposeranno. I vari “lodo e leggi furbastre alla Gatto Silvestro” non faranno rischiare la sfiducia al Caimano. Alla fine si voterà a marzo. Di ieri rimane solo il coraggio e la forza d’animo di quelle tre deputate con il pancione. Quanti La Russa, Gasparri, Cicchitto, Bondi, Razzi, Capezzone e molluschi vari ci vogliono per farne una di loro? Gianguido sarai sicuramente daccordo con il fatto che Lui avrà pagato tre puttane ma tre donne con il pancione gli hanno dato una lezione. Ma lui con le DONNE ci ha poco a che fare, Buona giornata a tutti.
da EDOARDO - mercoledì, 15 dicembre 2010 alle 09:43
Io trovo alquanto strano che ogni volta che si svolgano manifestazioni di proteste civili, soprattutto in occasione di importanti fatti nazionali, come quello di ieri sulla sfiducia al governo Berlusconi/Bossi e internazionali, come quello di Genova del G8/2001, spuntino “indisturbati” gli uomini neri, meglio conosciuti come black- blok, che mettono a ferro e fuoco un’intera città vanificando tragicamente le giuste rivendicazioni dei cittadini. Sembra quasi che dietro l’angolo ci siano strategie di potere che vogliano nella sostanza intimorire le piazze…
da Vittorio Grondona - mercoledì, 15 dicembre 2010 alle 12:01
Cosa è successo ieri? Semplicemente una scorreggia cosmica.
Un governicchio che galleggia (e chiede di sospendere le attività della Camera, perché ha paura), pezzi d’ opposizione che s’ abbracciano con il coltello in tasca, altri che sbraitano per difendersi dalle accuse di trasformismo. Skipper che insultano, gente che sputa nel piatto, altri che s’ abbuffano su quegli sputi.
Perché mai dovremmo inquietarci? Tutto sta andando benissimo: lo spettacolo, al prezzo del biglietto, è assicurato.
da gianguido mussomeli - mercoledì, 15 dicembre 2010 alle 23:02
Da qualche giorno se sei uno studente tutti ti chiedono cosa pensi della violenza. Ecco la mia risposta:
Io condanno la violenza di chi ha costretto una generazione ad una vita precaria a 400 euro al mese a 30 anni
io condanno la violenza di chi prende per il culo i giovani baboccioni non avendo lavorato un minuto della sua vita e avendo fatto sì che quegli stessi “bamboccioni” non potessero uscire di casa
io condanno la violenza di un manipolo di governanti che scientemente sta distruggendo quello straccio di stato sociale che ci è rimasto.
Io condanno la violenza di chi ha tagliato borse di studio, di chi fa pagare 80 euro per i libri di un singolo esame una persona che non ha nemmeno un reddito.
Io condanno la violenza di uei personaggi mediatici che non avendo minimamente idea di cosa sia la vita di un trent’enne (non figlio di o amico si etc) sale sul pulpito a dire “voi non avreste dovuto, voi dovete fare, voi dovete dire”.
Io condanno la violenza di una classe politica constantemente sorda davanti ad anni ad enni di pacifiche manifestazioni e proteste.
Io condanno la violenza di un comune in cui a fronte di un aumento dei clochard vengono diminuiti i rifugi per la notte con il risultato di due morti in meno di una settimana.
Io condanno un sistema dell’informazione dove il culo delle veline zittisce la voce del disagio reale.
Io condanno la violenza di un premier che mi da della cogliona, che dice che contro la precarietà l’unica via è un matrimonio conveniente, che sono una deficiente perchè oltre a studiare sui libri mi guardo intorno e alzo la testa.
Io condanno la violenza di chi si volta dall’altra parte
Io condanno la violenza di chi ti costringe ad andare a vivere all’estero per poter riuscire ad esistere
Io condanno la violenza di chi compra i voti della fiducia per poter scappare dal carcere
Io condanno la violenza di un governo che ha sempre risposto con la violenza.
Io condanno la violenza di chi ti assume ma solo in nero/per un mese/senza garanzie/senza vergogna.
Io condanno la violenza di chi ti vuole togliere la libertà di scegliere come e quanto vivere.
Io condanno la violenza di chi ti vuole togliere la libertà di decidere del tuo corpo e della tua vita.
Io condanno la violenza di chi si dichiara il difensore della famiglia cattolica ed ha 4 famiglie.
Io condanno la violenza di chi diffonde un immagine della donna come “carnazza” senza cuore e cervello.
Io condanno la violenza di un governo che fa picchiare mamme che chiedono che i loro figli non crescano fra i rifiuti.
Io condanno la violenza di un governo che fa picchiare un gruppo di terremotati.
Io condanno la violenza di un’amministrazione comunale che toglie l’assegnazione di case popolari a dei cittadini in base alla loro etnia.
Io condanno la violenza di un’amministrazione comunale che sfratta e picchia cittadini con permesso di asilo politico buttandoli in mezzo ad una strada.
Ecco, forse se la smettessimo di salire in cattedra per condannare, di fare processi mediatici e ci si interrogasse di più sulle motivazioni di quello che è successo si potrebbe fare un passo avanti. Tutto questo per dire che si possono condannare o meno i fatti di Roma, ma finchè non si tenterà di capire i motivi per cui persone incensurate ed “apparentemente normali” hanno fatto tutto questo casino non si risolverà proprio nulla.
Mi piacerebbe molto parlare di tutta questa violenza, che è più duratura, subdola e interiorizzata degli episodi di Roma. Ogni giorno inghiottiamo quintali di violenza e non la percepiamo nemmeno più…
da Valentina - sabato, 18 dicembre 2010 alle 15:22
Grazie Valentina!
da ab - sabato, 18 dicembre 2010 alle 15:35
Valentina, il ministro Maroni fa parte di un partito che invoca un giorno sì e uno quasi la lotta armata, per bocca del suo leader principale… L’altro giorno su Il Fatto Quotidiano (on line) c’era la lista completa degli inviti a prendere il fucile (e simili) fatta da Bossi a partire dai primi anni ’90…
da giuliano - sabato, 18 dicembre 2010 alle 21:21
Cara Valentina da ieri su tutti i blog impazza l’intervista di Cossiga di due anni fa al Resto del Carlino dove spiega cosa si fa per contrastare le manifestazioni dei giovani. La trovi tornando indietro su questa rubrica di Robecchi. Almeno dieci articoli prima, dopo la morte del senatore. Stamani c’è anche la lettura dell’intervista con una voce dell’EIAR durante il ventennio, naturalmente ricostruita. E’ agghiaccante e attualissima. LEGGILA E CAPIRAI IL MOMENTO ATTUALE. Lo scandalo vero è non aver fatto parlare quel ragazzo ad Anno Zero. La Rissa o ha interrotto e ha fatto la solita pantomima dell’indignazione. Lo scandalo è che questi stanno tutti i giorni nei salotti televisivi a dire nefandezze, tutti gli spazi che vogliono e poi rubano lo spazio a chi di spazi non ne ha per spiegare le proprie ragioni. Ciao e grazie per quello che hai scritto.
da EDOARDO - domenica, 19 dicembre 2010 alle 10:11