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Voi siete qui – Povero Calearo, come s’offre

Gli arabi ci hanno lasciato raffinatezze mediterranee,  i persiani ci hanno insegnato l’agricoltura. Il Messico ci ha donato patate e pomodori, i francesi Truffaut e la Rivoluzione. L’Argentina ci ha dato il tango e Maradona, l’America il rock’n’roll, e potrei continuare. Quel che ci ha lasciato Walter Veltroni, invece, è Massimo Calearo, non è che può andarci sempre bene, qualche sfiga bisogna metterla in conto. Già presidente di Finmeccanica – falco di Finmeccanica, come dissero subito i sindacati che lo conoscevano bene – fu candidato ed eletto nel 2008 per il Pd, forse perché Valletta era già morto, o forse perché la vocazione era così maggioritaria, ma così maggioritaria, che si poteva candidare chiunque, purché non di sinistra e antioperaio (grazie, Walter!). Calearo passò poi all’Api di Rutelli, qualunque cosa siano (sia l’Api che Rutelli).  All’interno di Alleanza per l’Italia ha creato Alleanza per il Veneto, e dall’alto di questo nuovo movimento di massa (la massa c’è: Calearo è piuttosto tracagnotto), si spella le mani per applaudire il leghista Luca Zaia, la solita solfa di “più Veneto ai veneti” e simili amenità. Ma la platea regionale non gli basta. E così il prezioso lascito di Veltroni agli italiani, Massimo Calearo, si è di recente offerto a Silvio Berlusconi come possibile ministro dello Sviluppo Economico, al posto di Scajola (probabilmente a sua insaputa) e credendo come un pollo alle promesse di Silvio, che da venticinque settimane promette di insediare qualcuno al ministero “la settimana prossima”. Calearo non partecipa in questi giorni alla grottesca transumanza di peones e deputati minori con il miraggio di un sottosegretariato. No, no, Calearo è di un’altra pasta, non ha bisogno di offrirsi, era già in offerta speciale dall’inizio. E il 29 alla Camera appoggerà Berlusconi? “Sento e decido per il bene del paese”. Ah, meno male che qualcuno pensa al bene del Paese, ma quale paese, esattamente, si può sapere?

11 commenti »

11 Commenti a “Voi siete qui – Povero Calearo, come s’offre”

  1. Anni fa uscì un libro di Forattini
    intitolato “il bruco”, raccolta di vignette con unico protagonista: Walter!
    Ogni tanto esce il bruco e sono danni.
    Non la sapevo questa (Grande Robecchi).

    da Tarkus   - domenica, 26 settembre 2010 alle 10:09

  2. “…quale paese, esattamente”: il loro, ma proprio LORO, non certo nostro!

    da angie   - domenica, 26 settembre 2010 alle 14:33

  3. Cara Angie,
    è il paese alla rovescia, quello in cui le spade stanno appese e i foderi combattono perché l’ignoranza siede sul trono d’oro e di diamanti e gode della schiavitù.
    Il paese degli stronzi nel quale chi fa davvero ricerca viene umiliato dai baroni/massoni e chi striscia riproponendo la linea dei superiori è premiato con avanzamenti di carriera.
    Il paese retrogrado in cui i disabili sono considerati nazisticamente un problema collettivo.
    Il paese di Pulcinella, di Pinocchio, di Apicella e di Fisichella.
    Il paese che amo (ma anche no), come direbbe qualcuno.
    E’ tempo di ribaltare il gioco delle parti, mi sa.
    Se non ora, quando? diceva Primo Levi.

    da ab   - domenica, 26 settembre 2010 alle 17:01

  4. LETTERA DI LICENZIAMENTO AI POLITICANTI ITALIANI.
    Partito trasversale: ” Allora? Siamo padroni della banca? ” , domanda Fassino a Consorte.
    Ma gli atti dell’indagine sono stati sottratti al magistrato G.I.P. Clementina Forleo.
    Non fatevi illusioni,se non si va con il “minuetto” a stanarli,con la forza della demagogia rimarranno intanati.
    Ultima ratio,gli si può sempre fare una “offerta” che non potranno rifiutare…
    ———————————————————–
    POVERO CALEARO COME S’OFFRE…
    E il 29 alla Camera appoggerà Berlusconi? «Sento e decido per il bene del paese». Ah, meno male che qualcuno pensa al bene del Paese, ma quale paese, esattamente, si può sapere?
    IO LO SO,IL PAESE DI BENGODI.

    da camillo.coppola@teletu.it   - domenica, 26 settembre 2010 alle 23:48

  5. A due ore di aereo, dall’altra parte della Manica, nel frattempo, si potrebbe discutere dell’acqua santa dopo aver lasciato il diavolo nell’italietta di oggi. Due fratelli quarantenni, ancora con poca barba, si contendono il LABOUR PARTY. Il confronto avviene davanti ai delegati e alla televisione, alla luce del sole. Un confronto aperto, senza demagogia, cattiverie e minacce di scissioni. Vince il più giovane Ed Miliband con un programma che dalle nostre parti suonerebbe blasfemo, marxista-leninista. Li, invece, rappresenta solo un mezzo per ristabilire un minimo di giustizia sociale che, con la storiella della globalizzazione e della crisi economica, è stata assente per parecchio tempo e solo a vantaggio di quei pochi che si sono accaparrati il 40% delle risorse del paese. Le primarie hanno visto solo i due giovani fratelli nel tabellone del programma. Entrambi sono stati accompagnati, presentati e riveriti dal più anziano dei LABOUR (Campbell) il cui contributo è stato quello di togliere il disturbo e non creare imbarazzo. Insomma, ce li vedete voi D’ALEMA,VELTRONI che presentano alla stampa due, tre giovani contendersi il primato del PD e subito dopo levarsi dai maroni? Ci rimane solo che dichiarare guerra all’Inghilterra e arrenderci il giorno dopo, sperando di approfittare della parte migliore della loro democrazia. Buona giornata.

    da EDOARDO   - lunedì, 27 settembre 2010 alle 07:18

  6. federmeccanica, non finmeccanica. ti serve una correttrice di bozze. Per il resto, ottimo come al solito

    da roberta   - lunedì, 27 settembre 2010 alle 09:35

  7. Lo dice la parola stessa: Calearo non è il massimo! A parte gli scherzi, Veltroni è tornato più pimpante che pria… Settantacinque, alcuni dicono settantasei, del PD hanno firmato il suo documento.
    In sostanza i nuovi Cavalieri senza macchia e senza paura non vogliono nella coalizione in pectore intrusi di sinistra(quella vera). In sostanza vorrebbero autonomamente fare un programma elettorale pretendendone dagli altri partiti l’accettazione senza riserve. Pena l’esclusione dal patto. Lo scenario politico sarebbe quindi: destra al governo, destra all’opposizione? Forse è anche per questo che Calearo se ne va. Meglio stare col più forte, soprattutto se il più forte è un imprenditore come lui. Praticamente di quelli che dopo la caduta del fascismo giravano fra gli operai con l’Unità che faceva ben visibile capolino dalla tasca della giacca. Nemmeno Pinocchio cascherebbe in una tale trappola.

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 27 settembre 2010 alle 11:00

  8. Caro Edoardo,
    se fossimo in Inghilterra (nella quale terra, comunque, non è che la situazioone politica sia augurabile in toto; ma così è se ci pare sempre ma in specie nella democrazia moderna attuale a causa del degenero dei partiti e del capitalismo più nazi… no comment!)… se fossimo in Inghilterra, dicevo, Massimino e Weltroni presenterebbero come loro successori degni Marino o Vendola o Borsellino, a mio parere. Veri giovani di testa, con competenza ed esperienza sul campo, altro che inciuci di salottino. Quella a cui penso io, la mia Europa, non è l’europina dei privilegi.
    … sarebbe una bella boccata fresca; un oltre credibile, e di sinistra vera.
    Mi immagino un programma politico davvero antiberlusconiano/antimarchioniano/antimontezemoliano perché basato sulla questione sociale, sul diritto allo studio/formazione/ricerca, sul rispetto dei diritti civili e sulla lotta antimafia. Che rivoluzione! Altro che unità fantoccia preelettorale o pot pourri ribollito o strategia fallimentare della finta sinistra di D’Alema!
    Altro che identità del PD (perché parlare di “identità” scindendola dalla pratica non significa nulla)!
    Ci sarebbe davvero una reciprocità di intenti positivi capace di allargarsi anche all’IDV nella battaglia pro Costituzione e pro Legalità/Giustizia. Una montante unione di intenti, finalmente buoni e belli per il bene collettivo o unità d’Italia…
    Altro che inciuci! Penso ad una sinistra europea nuova e vincente sulle spalle di giganti del pensiero moderno laico e antiteocratico, mica riforme condivise coi nani!
    Ma siamo in Italia: il paese che amo, ma anche no. Siamo in Italia, un incubo al confronto con quanto da me desiderato.
    Ne deriva una grande tristezza.
    AB

    da ab   - lunedì, 27 settembre 2010 alle 12:47

  9. Caro AB presenta quel progamma con le persone che hai indicato e lo firmo. Ieri alla tv 7, nel programma delle 20:30 Vendola ha dovuto dare una lezione magistralis a Follini, il tutto fatto con tanta facilità e chiarezza di linguaggio. Problemi e soluzioni buttate su quel tavolo mentre i presenti facevano pippa per tanta grazia di Dio (si fa per dire). L’unione tra sinistra laica e sinistra cattolica, le due correnti sociali che dovevano fare da collante all’operazione PD, non è riuscita solo perchè la classe dirigente è scadente, parolaia, autoreferenziale, vuota, inciucista, vecchia. I sondaggi, per quanto valgono, fanno vedere una situazione abbastanza liquida della volontà popolare. Se quei quattro teste di minchia che stanno a sinistra (Ferrero, DiLiberto etc, etc)si mettessero daccordo prenderebbero oggi il 6-7% e tornerebbero in Parlamento ad incalzare D’Alema e Wuolter, Marini, Rutelli e Casini, sempre se hanno davvero a cuore le sorti di una classe operaia senza opere e senza lavoro. La stessa liquidità sta anche a destra. Fini se sfanculasse (pardon per la volgarità, è difficile tenersi)il DART FENER DI ARCORE, prenderebbe anche il 12%. Ci sarebbe uno smottamento epocale. Scusa Ab, la chiudo qui, se mi svegliassi rischierei di cadere dal letto.

    da EDOARDO   - lunedì, 27 settembre 2010 alle 16:01

  10. Ma guardate che Paese è in provincia di Treviso! Forse Calearo abita lì, e voi come al solito non avete capito niente…
    :-)

    da giuliano   - lunedì, 27 settembre 2010 alle 16:53

  11. Gaetano Quagliariello e aoci riescono a dire senza ridere che Berlusconi deve proseguire a governare per il bene del Paese. Alfano e Ghedini vogliono imporre alla giustizia l’immunità del Cavaliere (ed altri) per il bene del Paese. Calearo diceva che Mastella aveva fatto cadere il governo Prodi per il bene del Paese, mentre lui stesso aveva accettato (perfino) la candidatura nel PD per il bene del Paese. Infatti la candidatura gliela aveva offerta il Walter nazionale proprio per il bene del Paese. Fini e i finiani, nonostante l’infame campagna killer organizzata contro di loro dalla stampa del sultano, confermano l’intenzione di fiduciare ugualmente il governo per il bene del Paese… Insomma, tutti i politici del fare niente del centro-destra ed i voltagabbana di turno vogliono il bene del Paese! Di quale Paese, si domanda allora incredulo a.r. – al quale mi associo nella medesima interrogazione – visto che, in due anni e mezzo del loro governo neo-fascista, del bene per l’Italia non ne abbiamo visto nemmeno l’ombra? Io, per contro, vorrei che tutta quella gente lasciasse per sempre la politica augurando loro, per il sano principio di “impara l’arte e mettela da parte”, di riuscire a provare anche l’effetto che fa un altro lavoro, magari a mille euro al mese… In questo caso, si realizzerebbe davvero un concreto grande passo avanti per il bene del “mio” Paese. Appunto!

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 27 settembre 2010 alle 17:57

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