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gio
17
set 09

Valpreda è il mostro! Quarant’anni fa il primo scoop di Bruno Vespa!

Povero Bruno Vespa! Anche durante Porta a Porta dell’altra sera, che aveva come ospite un pensionato di Arcore, si è molto lamentato per la sua carriera ostacolata dalla sinistra. Povera stella! Anche oggi ha detto alcune cose al Corriere della Sera che ne fanno una vera vittima del comunismo, sentite qui: "Tra il 1993 e il 1994 avevo portato il Tg1 al successo contro il Tg5. Fui epurato per un anno. Nessuno protestò. Nella campagna elettorale 1994 fui relegato nel pomeriggio in una trasmissione con Giovanni Sartori, in prima serata c’era Lilli Gruber". Ma vi rendete conto quali incredibili ingiustizie ha dovuto sopportare quest’uomo, questo eroe dell’informazione? Ma noi non ci stiamo, e vogliamo ricordare il Vespa migliore, quello dei grandi scoop. E guarda caso, ecco che cade proprio in questo 2009 il quarantennale del grande scoop di Bruno Vespa sulla strage di Piazza Fontana a Milano: Valpreda è colpevole. Ecco signori, guardate questo filmato: un uomo al servizio della verità, da più di quarant’anni.
Tenete pronto un sacchetto per il vomito e buona visione!

12 commenti »

12 Commenti a “Valpreda è il mostro! Quarant’anni fa il primo scoop di Bruno Vespa!”

  1. …era lo stesso giornalista che il 2 agosto 1980 a Bologna, fino a tarda sera, avvallava ancora la tesi dello scoppio di una caldaia! Era lo stesso giornalista che disse che la DC “E’ il mio editore di riferimento”, quando intervistava Arnaldo Forlani al TG1 a braccetto…

    da Mauro Pigozzi   - giovedì, 17 settembre 2009 alle 10:37

  2. Un ignobile calunnia.E’ bene far capire alle nuove leve chi è il Doc. Vespa e la sua importante funzione. Non è cambiato nulla in questo paese governato dai boiardi mafiosi e ricchi potentati. Questa parte di MIlano mi riapre profonde cicatrici perchè io c’ero.Non potrò mai dimenticare cosa è successo e soprattutto perchè è successo.Il tempo sta giocando a loro favore ma la rete non perdona, è tutto documentato!
    Grazie.

    da Maurizio   - giovedì, 17 settembre 2009 alle 11:30

  3. Un vero giornalista d’assalto! Che fiuto! Il povero Bruno, quante ingiustizie ha dovuto pagare per il suo coraggio!

    da Proteustien   - giovedì, 17 settembre 2009 alle 12:30

  4. Un tenero amarcord delle gesta dell’insetto maculato:
    http://www.youtube.com/watch?v=jGeZvIZKQdo

    da gisa   - giovedì, 17 settembre 2009 alle 13:53

  5. SI mi ricordo delle domande sul gusto della lacrima in piano che faceva ai sopravvissuti della strage. Una vergogna. MA la vergonga più grande è che sia ancora li.
    un gran bel video collage ci andrebbe a puntino. Ne vale sicuramente la pena.

    da Maurizio   - giovedì, 17 settembre 2009 alle 14:06

  6. Vespa mi repelle, ma non mi pare corretto tirare fuori questa storia di valpreda come uno “scoop di Vespa”. La notizia era della questura, cosa c’entra vespa? Cosa doveva fare, fare indagini per conto suo? Dai su…

    da aghost   - venerdì, 18 settembre 2009 alle 07:11

  7. Caro aghost… la risposta è si.
    La differenza tra un giornalista e un velinista è proprio qui, la verifica delle fonti. Presentare la verità della questura come fonte certa qualifica l’individuo….
    Un sorriso

    da il più Cattivo   - venerdì, 18 settembre 2009 alle 09:17

  8. Dunque mettiamola così, faccio il giornalista da un quarto di secolo e ognuno prende i suoi buchi e fa le sue cazzate, non c’è dubbio. Quel che inquieta del Vespa d’epoca di questo filmato è l’approccio ossequioso con l’intervistato, l’atteggiamento complice, l’aplomb da “prego si accomodi, lei è il potere e io sono il suo megafono”. Una cosa poi affinata negli anni. Quando ho cominciato a fare questo mestiere io (molto dopo Bruno Vespa) mi hanno insegnato che il tuo mestiere è dubitare, non accettare al volo le versioni della questura, esseere problematico. “Per reggere il mkicrofono basta un treppiede, così puoi andare al cinema”, mi diceva un vecchio caposervizio all’Unità 25 anni fa.
    Quanto alla provocazione di aghost (“Cosa doveva fare, fare indagini per conto suo?”), vorrei ricordare che se la strage di Piazza Fontana non è nstata affibbiata a Valpreda e agli anarchici è proprio perché alcuni giornalisti indipendenti, liberi e bravi hanno fatto una controinchiesta dimostrando le bugie di stato. Ne ho avuto uno come direttore (Piero Scaramucci), e so che gente così sa fare il suo mestiere, non si mette in gionocchio e dunque non arriverà mai ad avere 4 serate alla settimana su Raiuno

    da a.r.   - venerdì, 18 settembre 2009 alle 09:19

  9. Non penso che sia stato Vespa a spostare Floris. Di sicuro il giornalista “striscia mani” non si è ribellato alle pressioni esterne che hanno ordinato alla Rai questo delitto mediatico. Anche Ballarò avrebbe parlato della consegna delle case di legno nella New Town abruzzese offerte da Trento con contributo economico della Croce Rossa. Ieri ne abbiamo avuto la conferma. La ricostruzione / ristrutturazione delle vere case aquilane colpite dal terremoto non è stata ancora iniziata. Le cinque reti TV controllate dal Cavaliere hanno adeguato il loro palinsesto unicamente per favorire il successo del Presidente del Consiglio a Porta a Porta, facendo nel contempo felice l’ossequioso Vespa nei confronti di qualsiasi potere (superiore al suo). Mancava all’appello la testardissima “terza rete”…
    Ora vengo al giornalismo becero del quale siamo stati vittime nelle ultime settimane. Tutti conosciamo le vicende del Cavaliere che hanno praticamente declassato ai nostri occhi Villa Grazioli a squallida casa di appuntamento. I giornali sotto querela (civile) che ne hanno parlato si sono limitati a riportare e a commentare i fatti, peraltro portati alla luce dagli stessi interessati, Berlusconi, Veronica Lario e successive testimonianze di alcuni/e protagonisti/e. Feltri, specificando più di una volta di non essere stato spinto da alcuno, è, per chi ci crede, passato quindi “autonomamente” (sic) al contro attacco mettendo in circolo fantasie (veline) fortemente contestate dagli interessati e non supportate da alcuna prova. Per quanto riguarda Boffo si sa per certo dell’esistenza di un patteggiamento di cui però non si conoscono le vere motivazioni. Questa è pura inutile crudeltà giornalistica… Per quanto riguarda invece Fini le dichiarazioni di Feltri sul suo conto sono di gran lunga più gravi rispetto a quelle su Boffo in quanto ledono nella fantasia generale la reputazione della terza carica dello Stato il cui comportamento privato integerrimo, come del resto dovrebbe esserlo anche quello del Presidente del Consiglio, è (ancora) previsto nella nostra maltrattata Costituzione. In proposito sono fortemente contrario all’abitudine dei politici di ricorrere alla querela, soprattutto quando questi ultimi siano stati resi immuni da un ingiusto lodo Alfano. Una volta i dissenzienti venivano eliminati… Secondo il mio personale punto di vista il giornalismo di Vespa assomiglia molto a quello di Feltri. Sono due modi di servire il padrone diversi nella forma, ma sostanzialmente uguali negli obiettivi.
    Abbiate pazienza, come al solito sono sempre lungo nei miei post…

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 18 settembre 2009 alle 11:04

  10. Vespa ricorda sempre: “io ho vinto un concorso per entare in Rai, non sono mica un raccomandato!”
    Ne prendo atto, finalmente un punto a favore dei raccomandati – povere anime, tutti contro di loro…

    da giuliano   - venerdì, 18 settembre 2009 alle 18:28

  11. Un grande giornalista, ma uno meno grande leccaculo

    da paolo   - sabato, 26 settembre 2009 alle 01:16

  12. caro aghost, vespa è sempre stato acritico su tutti i fronti. mettici poi che in quegli anni il governo gestiva le crisi politicho-sociali con il depistaggio e il gioco è fatto.

    da pep   - martedì, 3 novembre 2009 alle 13:36

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