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giu 09

Editoriale – Media e premier, la sindrome del contestatore

Suona un po’ ridicolo e démodé, l’articolo 654 del codice penale, un articolo vintage che sa di ventennio (quello là) e che dunque ben si adatta al ventennio (questo qua): “grida e manifestazioni sediziose”, nientemeno. La denuncia parte dal vicequestore di Lecco Guglielmino e colpisce un giovane della stessa città, Duccio Facchini. Inopinatamente sedizioso il contesto: mentre il ministro La Russa era in visita a Lecco per sostenere il suo candidato alla provincia e rilasciava copiose interviste, il ragazzo urlava, dall’altro lato della piazza, frasi come “La Russa chiedi scusa all’Onu”, o anche “E ve la prendete coi i migranti”. Tutto qui. Non una sberla (a parte quelle incassate dal Facchini, zittito dalla polizia), non un contatto fisico, solo qualche urlo, ma abbastanza per far saltare i nervi al ministro e al suo codazzo. E poi tutto rigorosamente documentato in video e finito su Youtube, compreso lo sprezzante ordine gracchiato da La Russa: “Se lo possiamo identificare e portare via…”. Un piccolo caso di provincia, dunque, una quotidiana e normale dimostrazione di arroganza del potere, cose che non finiscono nei giornali, nei tg tantomeno, figurarsi (sacrilegio!). Non come quando gruppetti di giovinotti contestavano ogni uscita di Prodi, e non solo nessuno li “identificava”, ma diventavano l’apertura dei Tg del comitato elettorale Mediaset (ringraziamo Mentana per la definizione, ai tempi ne faceva ancora parte).
Eppure, qualcosa emerge. Piano piano, a poco a poco, come relitti in  mare, mille episodi affiorano. Non passa giorno che sulle colonne dei giornali della sinistra, o in rete, qualcuno non lamenti di essere stato “identificato”. Spuntano minuscole notizie. La Gelmini contestata in Brianza chiama “pirla” i contestatori e poi dice di averlo fatto per stemperare gli animi. Non un cenno nei tg, per esempio sulla contestazione per Berlusconi a Firenze (sui cartelli, i titoli dei giornali stranieri). Non una riga per la carica della polizia a Prato, dove poche centinaia di persone assolutamente pacifiche vengono malmenate. Anche in questi casi tutto sta su Youtube, è lì da vedere. Alla fine si arriva ai grandi numeri. I due ragazzi che a Napoli urlano a Berlusconi: “Non venire più in Abruzzo, ci rovini!”. Identificati. Tra i cittadini che a Firenze hanno fischiato il premier: 15 identificati. Qualcuno fischia fuori dalle tendopoli abruzzesi. Identificato. Senza contare le situazioni in cui le contestazioni non arrivano nemmeno all’onore delle cronache, nemmeno al trafiletto, e tocca addirittura al contestato darne conto. Le agenzie battono: “A Bari i contestatori erano uno sparuto gruppetto” e le virgolette sono di esponenti Pdl, cioè si dà il commento (sprezzante) ma non la notizia. E sul corteo de L’Aquila, nemmeno una riga, silenzio obbligatorio. Ad ogni apparizione pubblica della junta al governo, insomma, media plaudenti, silenzio di tomba sui fischi e le contestazioni, gran lavoro delle autorità di polizia per identificare i “sediziosi”, setacciare il pubblico per gli incontri del premier, dove non si entra se non si è provati sostenitori, e decidere, nel caso, a quale articolo del codice penale ricorrere. I video finiscono su Youtube, girano in rete, la contestazione negata dall’informazione e nascosta dai dipendenti del contestato diventa semiclandestina, una specie di samizdad negato al grande pubblico che di quelle grida sediziose non sa e non deve sapere. Andrea Camilleri l’ha chiamata la “sindrome del Raphael”, ricordando le monetine lanciate a Craxi qualche millennio fa: nascondere ogni dissenso è imperativo categorico. Contestatori, fischi, “urla sediziose”, tutto va negato e cancellato dai media, come nelle antiche e divertenti veline del regime, che si tratti della vita privata del premier (“Ricordarsi che le fotografie del Duce non vanno pubblicate se non sono state autorizzate” – 1936) o della crisi economica (“Non toccare l’argomento delle cosiddette code davanti ai negozi” – 1940). E questo si sa.  La cosa più preoccupante, invece è il passaggio successivo: appurato che si può cancellare la realtà dai media, sbianchettare i tg di proprietà o controllati, premere sulla stampa; allo stesso modo si pensa di poterla cancellare dalle piazze, usare un questore, un vicequestore, un pubblico ufficiale come fosse un qualunque caporedattore dei tg di famiglia, insomma, un dipendente. “Identificatelo e portatelo via”. Detto e fatto. Signorsì, signore.

24 commenti »

24 Commenti a “Editoriale – Media e premier, la sindrome del contestatore”

  1. be’ il Ministero della Verita’ non e’ mai stato cosi’ efficiente come oggi – daltronde a capo del governo ce’ il Grande Fratello in persona.
    comunque la riflessione da fare e': ma e’ Orwell che aveva l’occhio lungo o e’ SB che ci si e’ ispirato?

    da zioFa   - venerdì, 5 giugno 2009 alle 09:54

  2. Da qui dovrebbero partire i politici seri. Fermarsi, discutere anche con chi ti contesta, eliminare i candidati inquisiti.
    Ci sarà pure un modo di portar fuori il Paese da questo stato di ipnosi e menefreghismo; prima di arrivare al manganello e all’olio di ricino.

    da Gianfranco Bertani   - venerdì, 5 giugno 2009 alle 09:57

  3. I manganelli li usano già, in piazza contro studenti e contestatori L’olio di ricino è insufflato tutti i giorni dagli organi di informazione di proprietà del presidente del consiglio (almeno dal 10% dei suddetti organi, dato che il restante 90% è in manoo alla sinistra.Ipse dixit) negli orifizi degli italiani onde far meglio penetrare il messaggio dei suddetti organi.E’ in arrivo, col ddl sulle intercettazioni, il carcere per quello sparuto gruppo di giornalisti che ancora osano raccontare i fatti. Cosa ci vuole di più per accorgersi che siamo sotto regime?
    Evidentemente aveva ragione Montanelli, agli italiani il manganello piace.

    da Patri   - venerdì, 5 giugno 2009 alle 11:51

  4. Sarà forse anche perché solo la rete può consegnarci le informazioni reali che nel pacchetto sicurezza sono apparse anche le leggi per regolamentarla? E sarà forse per questo che Mediaset ha un contenzioso aperto con YouTube?
    Presto chi non è d’accordo anche sulla rete potrebbe venire zittito, bello eh?

    da Mauri   - venerdì, 5 giugno 2009 alle 12:09

  5. Si ringrazia per la gentile collaborazione offerta a questo insensato DELIRIO i ViolanteD’AlemaCaldarolaBassolinoLaTorreVeltroniFinocchiaro (mi scuso se ne dimentico autorevoli esponenti):
    congratulazioni per l’ottimo lavoro.

    Non so se interessa o se vado fuori tema, o non dovrei…
    ma ho deciso che alle europee darò il mio strenuo voto a Umberto Guidoni, nonostante le tante sciocchezze recenti dei (si fa per dire) leader che hanno spezzato in due RC.
    Se ne sentiva proprio il bisogno dell’ennesimo partito di sinistra.
    Guidoni ha fatto un buon lavoro negli ultimi anni, e aveva la strana abitudine di essere fra gli europarlamentari presenti al lavoro.

    Robecchi, la prego, se rifate Cuore mi abbono.
    Se vuole mando un anticipo.
    Non se ne può più, solo le risate possono seppellire PD-PDL sotto la loro inadeguatezza

    da Roberto   - venerdì, 5 giugno 2009 alle 12:36

  6. Robecchi tu citi fatti avventuti nel 1o ventennio, però all’epoca non esistevano internet, la tv sat, youtube ecc.
    insomma sapere la verità era quasi impossibile, oggi basta averne voglia
    il problema è proprio questo pare che la maggior parte degli italiani non abbia neppure voglia di informarsi e si beve tutto quello che merdaset & co. gli passa
    nella lettera dell’ormai famoso gino flaminio ai giornali questi dice di berlusconi “è un uomo del popolo” e scrive “Questa e la cosa bella lui è diverso dai soliti politici lui è amico di tutti degli Chef, Operai, Dipendenti, Mendicanti, Poveri insomma di TUTTI.”
    questo già di dimostra come l’italiano medio vede il nano p2ista e lascia prevedere come sarà il risultato di domenica

    da king Mob   - venerdì, 5 giugno 2009 alle 13:38

  7. E vero, a tanta gente non importa sapere ed anche quando sa….non si indigna, non teme, pensa che tanto nulla gli potrà capitare con la protezione di quest’uomo vituperato dall’intera Europa. Per questo si è demoralizzati, per il fatto che costui possa fare qualsiasi cosa senza che si alzi una voce…e quelle poche vengono anche oscurate. Bisognerebbe trovare il modo di farci sentire di più, noi e neanche tanto pochi che vorremmo vivere in uno stato civile, ben governato e rispettato. Non riesco a perdonare coloro…e sappiamo chi, che l’hanno lascaito venir avanti senza porsi il problema di come avrebbe ridotto il paese.

    da mietta   - venerdì, 5 giugno 2009 alle 14:21

  8. Io penso che ogni regime inizi così: prima l’oscuramento della notizia, poi l’identificazione, per ultimo la galera.
    Ci siamo, mancano pochi passi ancora e il regime virile verrà instaurato, insediando al trono sua bassezza Imperatore Puttaniere Silvio I.
    Sapete cosa mi mette paura: l’incapacità di indignarci e di far passare tutto come atto dovuto a sua bassezza.
    Eppure sogno e sono ottimista: sono convinto che l’otto mattina ci svegliereme e sentiremo Emilio Fede che legge la prima notizia del TG4:
    SORPRESA DALLE URNE, CONTRAVVENENDO A TUTTI I SONDAGGI IL PDL DIVENTA QUINTO PARTITO.
    BERLUSCONI SCAPPA DALL’ITALIA INSEGUITO DALLE VELINE INCAZZATE.
    VERONICA LARIO FINALMENTE LIBERA. I RUFFIANO DI CORTE MANDATI A LAVORARE. ORA MI AVVIO ANCHE IO, NON AVENDO A DISPOSIZIONE NESSUNA CICUTA. CROLLANO LE AZIONI DEL VIAGRA.
    Bello vero?

    da mauspezz   - venerdì, 5 giugno 2009 alle 15:35

  9. @ mauspezz

    Perchè si avveri il tuo sogno, comune a tanti, occorrerà presumo che i tanti idioti che lo idolatrano tocchino ancor più il fondo…e specialmente quello delle tasche. Quel che mi secca assai che in mezzo ci saremmo anche noi!

    da mietta   - venerdì, 5 giugno 2009 alle 15:50

  10. Se vi ricordate la trasmissione trasmessa dal Bagaglino in onda sul canale 5 quando governava il Prof. Prodi? Ebbene, perfino con la sigla metteva allegramente in cattiva luce mediatica il governo di centro sinistra. Niente di strano, per carità, per la permanente missione del “comitato elettorale Mediaset”, così straordinariamente definito da Mentana. Nel periodo di propaganda elettorale appena terminato, dove sulla carta doveva regnare il rispetto ferreo della par condicio, l’ampliato comitato elettorale, rinominato per l’occasione “Raiset”, aveva pensato di fare un’eccezione per il Cavaliere. Si poteva infatti navigare in ogni momento su un qualsiasi canale televisivo per essere aggrediti dalla monotona presenza dell’aspirante ducetto che a macchinetta ripeteva la solita solfa degli “abbiamo fatto”. Ieri ha perfino invitato gli elettori ad indicare il suo nome nella prima riga delle preferenze… Ad ogni numero ed ad ogni percentuale statistica, citati probabilmente a vanvera, come per esempio l’elencazione degli straordinari importi a suo dire elargiti a favore delle famiglie e di chi a causa della crisi aveva perso il lavoro, la regia astutamente inquadrava i suoi collaboratori, fra i quali emergeva per numero di presenze il fedele portavoce Bonaiuti, mentre annuivano compiacenti. Mi sono sempre chiesto se esista davvero un garante della par condicio.

    da Vittorio Grondona   - sabato, 6 giugno 2009 alle 12:27

  11. grande :-)

    da cloro   - sabato, 6 giugno 2009 alle 15:37

  12. Gentile Robecchi,
    La ringrazio infinitamente per aver informato i suoi lettori sul fattaccio di Lecco o denuncia a un ragazzo che contestava CIVILMENTE le incoerenze e ipocrisie del fascista La Russa e, in genere, sulle molte contestazioni oscurate.
    Quando ho visto il video su u tub trasmesso dall’associazione QuiLeccoLibera ero sola ed ho pianto dalla rabbia mista a una profonda tristezza.
    Non possiamo più tacere davanti a questi continui soprusi, altrimenti saremo complici di questa perpetuata vergogna. E’ nostro dovere unirci per difendere la Costituzione.
    La prego di mantenere, almeno lei fra i pochi giornalisti ancora con la testa sulle spalle, un faro acceso su questa triste faccenda e simili: ad es., ho appreso dal loro blog che hanno intenzione di organizzare un incontro con la città medesima il prox 27 Giugno. Se confermato, credo sia da mettere in agenda per seguirne gli sviluppi nella collettività.
    Con stima,
    A.B.

    da angela   - sabato, 6 giugno 2009 alle 16:25

  13. @ Vittorio

    Ma come, non lo sai che il garante della privacy è un certo Berlusconi Silvio? Pare sia Brianzolo, non compare mai sui media ma pare sia molto influente….

    da Gianni Perrino   - sabato, 6 giugno 2009 alle 16:49

  14. Leggevo Internazionale, stamani, c’era un interessante articolo in cui si osservava come mai prima di questa settimana pre elezioni la stampa europea tutta si sia occupata dell’italia e del suo padrone. il motivo è semplice: se la sua ciurma prende abbastanza voti potrebbe dire la sua anche a strasburgo e allora sì che il “problema” non sarebbe più solo italiano; il corruttore diventerebbe un pericolo anche per il resto dell’europa. Sembra di parlare della peste suina…

    da Stefano   - sabato, 6 giugno 2009 alle 16:50

  15. Però. Già, però. Detto tutto quel che si deve dire di “loro” resta il fatto che “noi” sparpagliati masochisti ce la mettiamo tutta perché quel mefitico blob fatto di cattivismo, soperchieria ed arroganza continui impeterrito a fare quel che fa. Protestiamo, certo, ma allan fine non resistiamo nella distruttiva raffinatissima arte della distinzione. Domani sera prenderemo atto che il regime la vince alla grande. E ripartirà la nuova guerra intestina. Indovina cosa ne uscirà… Prepariamo la carta igienica.

    da oximor   - sabato, 6 giugno 2009 alle 17:26

  16. Finalmente oggi ho avuto l’occasione di ascoltare un vero comizio politico. Non mi capitava dai tempi d’oro del PC. Si tratta del comizio di D’Alema a Cosenza, trasmesso da Radio Radicale. Il profumo della piazza rimane sempre irresistibile per uno della mia età… Identificazioni fasciste a parte!

    @ Gianni
    Lui, sempre lui!… Mannaggia alla miseria!…

    da Vittorio Grondona   - sabato, 6 giugno 2009 alle 18:50

  17. Un potere che diventa sempre più arrogante, non può mantenere a lungo una pressione simile dell’opinione pubblica prima di esplodere in autoritarismo. Dobbiamo fermarci prima che ciò accada, è importantissimo che l’informazione viaggi, sui blog, in rete, sulle testate libere (quelle rimaste). Questo dovrebbe essere il compito di una sinistra autenticamente alternativa…. dovrebbe.

    da Paolo Marani   - sabato, 6 giugno 2009 alle 19:07

  18. quanti di voi girano in orari “atipici” magari di notte… per lavoro, od il giorno, il pomeriggio, al di fuori degli orari canonici di punta, semplicemente per evitare l’affollamento nei mezzi pubblici od il traffico automobilistico nelle strade?
    A me nell’ultimo mese (e poco più) è capitato sovente, ed ho esibito su richiesta i miei documenti ben dieci volte (su quaranta giorni vale a dire, in media, una volta ogni quattro dì)… Regime? ma noooo, è necessità di sicurezza, ma di chi, non l’ho capito… parlando con un mio amico cileno mi diceva che gli stavo ricordando quando nella sua patria c’era un tale Augusto…
    Ah non vi fate “deviare” dal nick, orecchini e pearsing non ne ho mai avuti ho qualche tatuaggio e i capelli da quel dì che son spariti, mi vesto a 43anni in maniera “spiritosa” o “sbarazzina” tanto da venire spesso scambiato per un giovinotto…
    P.S. Caro Robecchi, è per me un vero piacere averti scovato nel web, ne approfitto per “feedarti” nella mia pagina di -Netvibes-
    Grazie, alla prox. 😉

    da Vecchio Punk   - sabato, 6 giugno 2009 alle 22:53

  19. a volte pare anche a me di essere una mosca bianca, uno dei pochi che non lascia che la propria informazione venga pilotata da quotidiani e televisioni ufficiali.
    non è così, certo, questo e tanti altri blog lo dimostrano, commenti inclusi.
    ora, se il pd fosse un partito che vuol fare opposizione, potrebbe ad esempio fare una battaglia per eliminare il contributo pubblico ai giornali.
    non hanno televisioni? bene, perchè non provano a tornare un po’ nelle piazze?

    da Hiro   - domenica, 7 giugno 2009 alle 00:04

  20. bell’articolo

    da ibart   - domenica, 7 giugno 2009 alle 09:17

  21. Episodi come questo, peraltro non del tutto nuovi, determinano palesemente l’utilizzo come “propaganda di regime” di gran parte di TV e giornali italiani.
    Mi schifa più di ogni altra cosa il servilismo di certi direttori di testata, che al posto di essere i cani da guardia della democrazia sono i cani da compagnia del potere…
    Si è persa del tutto la bussola. Siamo un paese allo sbando.

    Post Scriptum che non c’entra probabilmente è una coincidenza ma… il commento numero 2 è stato lasciato dallo stesso Gianfranco Bertani citato da Mosconi al 4.48 di questo video? http://www.youtube.com/watch?v=HxLITGnKwNU
    Mi suonava familiare, poi ho ricordato la fonte!

    da Enrico C   - domenica, 7 giugno 2009 alle 14:56

  22. Sono uno dei 15 identificati di Firenze.
    E nemmeno avevo gridato/esposto cartelli/etc…semplicemente ero riuscito a superare il controllo (asssolutamente illegale, appoggiato da silenziosi e immobili poliziotti)che i pischellini di partito opponevano a chiunque cercasse di raggiungere la piazza (luogo pubblico, ricordo) in cui sarebbe arrivato Belusconi. Facevano passare solo persone ben vestite, adulti, anziani. Insomma, come in discoteca, solamente al contrario.
    -Scusami, chi sei? Chi ti dà la facoltà di fare questo?
    -Ma tu sei venuto ad applaudire Silvio?
    -No
    -E allora non entri.
    Mi hanno “inquadrato” appena ho raggiunto la prima fila. Accidenti a me: le mie Converse mi hanno tradito. “Motivi di ordine pubblico”, mi hanno detto. Successivamente, una ragazza che si muoveva liberamente per la piazza a bordo di una bicicletta, si è accostata a me e facendo finta di controllare alcune cose mi ha ripetutamente fotografato. Io, fotografo free-lance, appena ho scorto il diaframma chiudersi più volte mi sono messo in posa accostando la carta d’identità al viso.

    Più di tutto, più di Berlusconi, più dei suoi sostenitori, mi ha lasciato sgomento la totale connivenza delle forze dell’ordine.
    Spengete la tele e scendete in piazza, gente.

    da Casual   - domenica, 7 giugno 2009 alle 19:48

  23. “La Guerra è Pace, La Libertà è Schiavitù, L’Ignoranza è Forza”
    attenti voi che state davanti al Teleschermo, attenti il Grande Fratello vi vede,e se provate a fare i “dissidenti facinorosi”la psicopolizia vi porterà nei sotterranei del Ministero dell’Amore per farvi cambiare idea, magari con qualche piccola torura o con qualche proiettile in testa…
    BUONA VITA A TUTTI!!!!

    da Giuseppe Muraca   - lunedì, 8 giugno 2009 alle 11:50

  24. ecco il link al video per gli scettici: http://www.youtube.com/watch?v=8kzmQDlgAB0

    bye

    da raffaelestano   - martedì, 9 giugno 2009 alle 20:42

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