Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
dom
7
dic 08

Voi siete qui – La questione dello sceriffo Cioni

Ieri mi sono vestito da lavavetri, ho scelto un bel semaforo, e mi sono seduto lì a leggere le cronache politiche che ci giungono dalla città di Firenze. Sapere che nel bel mezzo della santa crociata contro i lavavetri, (estate 2007), l’amministrazione flirtava con i ras del mercato immobiliare per nuove entusiasmanti speculazioni, è istruttivo. Non so se vi è chiara la potenza di questa metafora: l’opuscoletto che spiegava ai fiorentini la svolta securitaria della città è stato realizzato con il contributo del gruppo Ligresti, e non credo ci sia bisogno di aggiungere altro sui ricchi che bastonano i poveri.
Ma lo dirò nel modo più diretto possibile: non mi interessa – qui – la questione morale. Non mi interessano le intercettazioni (invero un po’ imbarazzanti) dell’assessore-sceriffo Cioni, non mi farò incantare dalla divertente pantomima dell’inchiesta-è-in-corso. Qui la questione morale non c’entra, c’è una questione politica, piuttosto. C’è anzi una visione politica che è quella attualmente in esecuzione nel paese intero. Tolleranza zero con le fasce marginali della popolazione (e relativa propaganda a buon mercato), e intanto cemento, favori, appalti, aree d’oro. Era solo un anno e mezzo fa quando il paese pareva terrorizzato dalla violenza, quando l’emergenza sicurezza troneggiava senza rivali su tutti i media. L’assessore Cioni e molti altri ci cascarono con tutte le scarpe, guidando il gruppone dei benedetti repressori, ricevendo complimenti dalla destra incattivita e blande benedizioni dai vertici. “La sicurezza non è di destra né di sinistra”, dicevano per stare al passo. Bene. Ora l’emergenza sicurezza non c’è più, era una cazzata, una trovata televisivo-elettorale della destra con buone comparse, come l’assessore-sceriffo Cioni, finanziata in certi casi da imprenditori a caccia di affari. La questione morale non lo so, ma la questione politica mi pare grossa, anche a leggerla nei panni di un lavavetri.

10 commenti »

10 Commenti a “Voi siete qui – La questione dello sceriffo Cioni”

  1. Bene. Noi siamo qui.
    E’ che viene voglia di essere da un’altra parte, no?
    Oppure di andare a dire due parole agli sceriffi.
    Oppure di star zitti quando in classe qualcuno ti chiede: prof, che cosa è la politica?

    da LaProf   - domenica, 7 dicembre 2008 alle 12:45

  2. ma se Cioni ti pare cattivo, che dovresti dire allora del terzetto moratti-majolo-de’corato di milano? dal primo giorno in carica stanno buttando letteralmente a calci fuori da milano chiunque non gli garba: i cinesi dalla storica chinatown milanese, le auto dei poveri dalla cerchia centrale colle telecamere, tutti gli affittuari di galleria vittorio emanuele, senza giustificare nessuna motivazione, i rom non se ne parla neppure che gli va bene quando non gli hanno tirato dietro delle molotov e cosi’ via ti potrei citare un migliaio di altri episodi non ultimo la cacciata degli ambulanti dallo storico mercatino degli o-bei o-bei. Insomma questa marmaglia ha fatto di milano casa propria e chi non gli piace viene presa e invitata ad andarsene. E adesso c’e’ pure in ballo l’expo…
    Altro che Cioni!

    da zioFa   - domenica, 7 dicembre 2008 alle 14:49

  3. Da tempo sono amaramente un consapevole indovino di quello che giorno per giorno vedo purtroppo realizzarsi in negativo intorno a me. Dopo la prima repubblica la politica ha smesso di essere una questione sociale. Piano piano si è trasformata in supporto dei grandi affari, moltissimi dei quali si sono dimostrati catastrofici sempre per i più deboli, o di rifugio per sfuggire alla giustizia. Si fa politica litigando. Destra contro sinistra e viceversa mentre il poveraccio marcia a marcia indietro. I fatti ancora poco chiari di Firenze, Napoli, Catanzaro e Salerno sono davvero significativi. Sono coinvolti alcuni partiti, ma alla luce rimbalzano solo le nefandezze ipotizzate che riguardano le presunte pecore nere del PD. Viviamo la classica informazione del menga ed in piena sintonia con gli eventi il Cavaliere lancia tremendi strali alla sinistra dai media che controlla. Proprio lui richiama la “questione morale”… Lui, che, come giustamente sottolinea il giornalista Giuseppe D’Avanzo su Repubblica di oggi, è “imputato prescritto, ammistiato, in salvo per leggi ad personam che hanno cambiato in corso d’opera il processo o il reato, lo stesso uomo che definisce un mafioso un eroe…”. E’ sempre più evidente lo scopo: demolire con ogni mezzo l’avversario politico per conquistare il potere che nel nostro paese rappresenta nella sua nefandezza il mezzo più sicuro e necessario per concretamente agevolare a costi enormi sociali gli interessi degli amici sostenitori, sia dell’una che dell’altra parte. Gli imprenditori, ovviamente si prestano al proficuo miserevole gioco. Tanto per capire la considerazione nei confronti dei più deboli che prova il grande arricchito imbonitore per eccellenza ed abile esperto al gioco delle tre carte, basterebbe citare la sua battuta detta ieri a Pescara in risposta alla richiesta di aiuto di un disabile presente con la moglie alla standing ovation preparata ad hoc dai suoi cortigiani per il suo improvvisato intervento elettorale a favore del candidato DPL dell’Abruzzo, con ovvio dispendio enorme per la società alla quale sono ovviamente messi in carico i conseguenti costi non previsti per la sicurezza: “non le basta avere la moglie bella?”.

    da Vittorio Grondona   - domenica, 7 dicembre 2008 alle 17:39

  4. Questione morale o no è che quando gli amministratori (di destra o sinistra non importa) la smetteranno di considerare lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni come una loro proprietà e non come una “cosa” che hanno in consegna provvisoriamente per amministrarla e consegnarla ai cittadini un po’ meglio di come l’hanno trovata, allora si potrà cominciare a discutere di questione morale e più in generale di Politica.

    da Elesole   - lunedì, 8 dicembre 2008 alle 12:54

  5. Guardate ,quanto ottimismo trasmette…

    da Antonio(ReAnto)   - lunedì, 8 dicembre 2008 alle 13:07

  6. nel mio post prec. ci doveva essere una foto ma evidentemente il sistema non riconosce il linguaggio cmq. la foto era quella di Silvio sulla scala…qui:
    http://www.liberazione.it/giornale_foto_zoom.php?nome_foto=http://www.liberazione.it/GONJPG/200812/ALTE/giIPOL00010420081207.JPEG&id_articolo=421327&DataPubb=20081207

    da Antonio(ReAnto)   - lunedì, 8 dicembre 2008 alle 15:56

  7. GRANDE CIRCO PD

    Clamoroso gesto del sindaco di Firenze, Leonardo Domenici: per protestare contro le rivelazioni sul caso Fondiaria-Sai, si attacca con due giri di catena ai cancelli di Repubblica. E nel Partito Democratico esplode il caos. Scossa dalla vicenda “Global Service”, il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, sale sul tetto del “Mattino di Napoli” gridando, con tutta la voce che ha, di volersi gettare nel vuoto. Dopo un’ora, i passanti esasperati salgono sul tetto per buttarla giù davvero. Il Governatore della Campania, Antonio Bassolino, convoca una conferenza stampa per rispondere alle polemiche sulla questione morale riguardanti anche lui e annuncia di essere indeciso fra due inaudite proteste: consegnarsi ai lavori forzati per tre mesi in una delle megadiscariche della regione, per rimediare al megadisastro cui lui stesso ha contribuito; oppure consegnarsi al riposo forzato per tre mesi nella sua presunta megavilla in Toscana, per evitare lo spreco di quei cinque o sei chili di finocchiona che ha acquistato l’estate scorsa e non è riuscito a finire. Clamorosamente, sceglie la seconda.
    Quasi contemporaneamente, il Senatore Riccardo Villari, appena espulso dal PD, decide di colpire la coscienza del suo ex partito con un gesto disperato: dà fuoco ai locali vuoti della Commissione di vigilanza Rai per morire “insieme all’Istituzione che da membro e poi da presidente così tanto ho amato”. Scampato miracolosamente alle fiamme, sulle ceneri della commissione fonda la “Pizzeria Bellanapoli da Riccardino ‘o dritt'”.
    Di fronte a questa rovinosa ondata di autolesionismo, inconcepibile perfino per la Sinistra italiana, il segretario del Pd, Walter Veltroni si è presentato ieri sera a viso aperto davanti ai colonnelli e capicorrente del partito, nella sede del Nazareno. “Se ritenete che il progressivo deteriorarsi del tessuto morale di un’intera area politica – ha scandito vigorosamente – sia colpa di chi la guida da poco più di un anno; se volete far ricadere su di me, per una mera frenesia di potere, le responsabilità di trent’anni di classi dirigenti, senza curarvi in alcun modo di cosa questo significherebbe per il PD, vi dico: fate pure. Anzi: infilatemi in un sacco di cuoio, come facevano i romani, insieme ad una vipera, un cane, un gallo e una scimmia, e gettatemi a mare”. Lo stanno ancora cercando.

    da Francesco C.   - lunedì, 8 dicembre 2008 alle 18:59

  8. quello che è successo è una chiara rappresentazione dello stato dei nostri politici: nn hanno nessuna visione del futuro solo fare affari e qualità politica zero.
    per cambiare le cose bisogna azzerare la classe politica almeno a sx di bertinotti( che fortunatamente nn c’è più) dei d’alema, dei veltroni, dei minniti, dei la torre nn ne possiamo più tutti a casa

    da nello mainente   - lunedì, 8 dicembre 2008 alle 22:50

  9. Sarà pure vero che l’emergenza sicurezza non c’è più, ma da come hanno farcito le città di forze di in-sicurezza ed esercito c’è da sentirsi meno sicuri secondo me…
    Ogni volta che vengo a Milano e mi becco tutta quella polizia mi sento parecchio insicura.Coscienza sporca? No,in realtà è perchè tutta questa “emergenza sicurezza” non è bastata a cancellare completamente la mia umanità, forse De Corato non si è impegnato abbastanza…

    da Valentina   - martedì, 9 dicembre 2008 alle 09:28

  10. Per dirla chiara… non è tanto che gli assessori o i sindaci sceriffi sbagliassero nella sostanza. Fare (letteralmente) piazza pulita da certe “corti dei miracoli” e da tarde riproposizioni di quadri di dickensiana memoria non sarebbe stata poi un’idea su cui menar gran scandalo. Magari si fosse attuata una silenziosa Politica di ricupero che a un tempo impedisse l’esercizio “professionale” (sic!) dell’accattonaggio molesto e dall’altro offrisse una decente possibilità di uscire dalla miseria. Una semplice politica di sinistra! Senza cercare di inseguire a tutti i costi i trucidi slogan destro-leghisti.
    Di fatto, da quel che è successo e che succede, se ne può arguire che vi sono meccanici automatismi dai quali è evidente impossibile sottrarsi: se per raccogliere facili consensi, ti comporti da destro, ne otterrai di comportarti secondo quei canoni anche nelle altre faccenduole connesse al tuo Politico comportamento. Evidentemente, tertium non datur.

    da oximor   - mercoledì, 10 dicembre 2008 alle 00:58

Lascia un commento