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dom
16
mar 08

Voi siete qui – Il voto a perdere del caimano

Tutte le mattine Silvio Berlusconi si alza, si pettina, si veste, e poi comincia a girare in tondo elaborando febbrilmente una nuova mossa per perdere le elezioni. Barzellette sui precari, arditi e condannati in lista, il trionfale ritorno in Iraq, eccetera eccetera: quei cinque-sette punti di vantaggio che ancora mantiene lo preoccupano molto. Non si può negare che abbia un naso: in Inghilterra e in America le banche scoppiano come pop-corn, la questione salari non è più rinviabile, la recessione incombe, la Borsa fa schifo e si preparano anni incazzosi. Intollerabile. Berlusconi che pronuncia la parola “sacrifici” è come Briatore che si fa francescano, ridono tutti e guardano in giro dov’è lo champagne. La sua modalità è univoca, è il sorriso perenne, il sole in tasca, il “pane e figa per tutti”. Se mi diventa triste, pover’uomo, è la fine. Un pareggio, invece, gli consentirebbe di fare quello che fanno i padroni italiani: socializzare le perdite, cioè dividere tutte le rogne con un socio democratico, che si sentirà miracolato e pronto a tutto; e privatizzare i profitti, la Gasparri, il conflitto d’interessi e magari – in nome di questo suo senso dello Stato – prendersi pure i telefonini e il Quirinale. Se questo è lo scenario, direi che con il mio voto “utile” sono chiamato comunque a votare per Berlusconi, non più nella modalità “feroce caimano”, ma in quella più soft – temperata dalla cogestione della crisi – di “responsabile statista”. Non so dire quella che fa più ridere, ma posso chiedermi, scorrendo le liste del Pd, quali forze bilancerebbero in caso di pareggio lo strapotere berlusconiano. Calearo? Colaninno? Un’istantanea di Pietro Ichino mentre manganella l’articolo 18? La lotta, comunque, sarà senza tregua: perdere quei pochi punti di vantaggio è oggi per Berlusconi un obiettivo essenziale per non trovarsi da solo come un  pinguino su un iceberg che si scioglie, al centro dello scontento generale, in piena crisi economica. E’ vecchio, sa che arrivano tempi duri e vorrebbe una badante, foss’anche democratica, accanto a lui, al governo.

6 commenti »

6 Commenti a “Voi siete qui – Il voto a perdere del caimano”

  1. Berlusconi solo su un iceberg che si scioglie è una metafora interessante. Però i pinguini nuotano benissimo: temo che Berlusconi voglia vincere e ho paura che le sue barzellette, ahimé, lo aiuteranno.
    Forse l’unico errore di comunicazione che ha fatto è stato parlare di pensioni e di ritorno alla Legge Maroni, particolarmente pericoloso se si pensa che l’elettorato piu’ sensibile alla televisione ha un’età media piuttosto alta.

    da Gianni   - domenica, 16 marzo 2008 alle 11:59

  2. Non è per fare il Fede della situazione nei confronti di Robecchi, ma mi pare che la sua tesi sia giusta. Chiunque vinca, tra i due grandi partiti (numericamente grandi), non avrà una maggioranza stabile e non potrà fare nulla, quindi entrambi puntano al pareggio per dare vita alla Grande Coalizione, la cosa peggiore per la nostra povera patria … Non ci resta che trarne le giuste conclusioni.

    da L'Alligatore   - domenica, 16 marzo 2008 alle 15:06

  3. Quella della “badante democratica” è una figura bellissima… anzi … pietosa… anzi .. tristissima.. :(
    :)
    Grande post

    da Beppone   - lunedì, 17 marzo 2008 alle 12:18

  4. “Berlusconi che pronuncia la parola “sacrifici” è come Briatore che si fa francescano”
    be’ ma la parola “sacrifici” non vuol dire che li debba fare per forza lui – puo’ assumere anche dei significati che nella civilta’ azteca erano molto di moda dopo le partite di calcio, in cui gli sconfitti venivano eliminati dal campionato. Fisicamente e definitivamente. Sarebbe bello applicarla ad ogni elezione politica in Italia, tanto per sfoltire un po la rosa.

    da zioFa   - lunedì, 17 marzo 2008 alle 15:54

  5. Berlusconi fa il Savonarola perchè se lo può permettere. Ormai, quando arrivano le elezioni, fa come le donne davanti al guardaroba prima di una serata al ristorante: nel 94 ho messo i pantaloni e la maglietta, nel 2001 i tacchi a spillo e la minigonna e stavolta mi metto un bel tailleur castigato, adatto ai tempi. Tanto sa che potrebbe pure candidare il rottwailer del parco di Arcore al posto suo e lo voterebbero lo stesso: basta mettergli un collare col nome Berlusconi e il cane è già a Palazzo Chigi. Tra l’altro, nessuno noterebbe la differenza, visto che di cani da lì ne sono già passati parecchi…

    da Francesco   - lunedì, 24 marzo 2008 alle 00:48

  6. In pratica questo articolista da 4 soldi ha da dire sia che vince e sia che perde (chiamato abilmente pareggio)
    ANCORA QUESTI COMUNISTOIDI BISOGNA LEGGERE. Vi rode proprio eh?

    (Meneceo, sei troppo stupido per vivere)

    da Flavio   - venerdì, 11 aprile 2008 alle 18:44

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