Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
mer
29
ott 14

Due o tre cose su antichi gettoni e moderni manganelli

Ecco, ci siamo. Era fatale che lo scontro da teorico diventasse molto pratico. Dico subito che non mi piace. In generale non mi piace veder menare nessuno, e meno di tutti i più deboli. Nel caso, lavoratori con una lettera di licenziamento in tasca, persone che sono davvero davanti al dramma, gente che probabilmente vede benissimo – meglio di me – la differenza tra il fighettismo glamour della Leopolda e le proprie vite. Una differenza dickensiana, quasi.
A questi uomini (uomini perché lavorano l’acciaio, ma anche alle donne, ovvio) si è detto di tutto in questi sei mesi di governo. Che sono vecchi, che il loro posto fisso (l’unica cosa che hanno, e la stanno perdendo) non è più un valore, anzi che sembra un peso per il Paese.
Si è citato ad esempio Sergio Marchionne (quello che cacciava gli operai con la motivazione che erano della Fiom), si è data tribuna (e applausi) a un finanziere che vive a Londra invitato a dar lezioni a chi guadagna facendosi il culo un centesimo di quel che guadagna lui. Si sono insultati i sindacati dei lavoratori, e non parlo della gag dei gettoni (non solo), ma dell’eterno, ripetuto, ossessivamente reiterato fastidio per “i corpi intermedi”, la trattativa, il dialogo. Anche oggi, questa mattina, un’esponente del nuovo Pd ha accusato la Cgil di tessere false (poi retromarcia imbarazzante, ma è tutto imbarazzante, francamente). Il Premier è andato in televisione a dire che “l’imprenditore deve poter licenziare quando vuole”. Persino la legge di stabilità che abbassa le tasse agli imprenditori (la famosa Irap), fa sconti miliardari senza chiedere alcun vincolo, alcun impegno ad assumere. Anzi, si cancella l’ultimo barlume di argine a una politica da Far West nel mondo del lavoro. Segnali. Dieci, cento, mille segnali. Fatti, non schermaglie da social network o freddure buone per twitter. O frasette di facile presa come quelle dei Baci Perugina (come dice giustamente Maurizio Landini: "slogan del cazzo"), o per scempiaggini come "Questo è il governo più di sinistra degli ultimi 30 anni" (Renzi, febbraio 2014).
Ora il problema non è più “due sinistre”, ammesso che ci sia mai stato.
Ora il problema è che per quelli in piazza oggi e per moltissimi lavoratori (non solo quelli del 25 ottobre) il Pd che sta governando, quello leopoldo e chic, quello amico di Marchionne e Davide Serra, quello che va in visita da Cameron e dice che il lavoro in Italia è ancora troppo rigido, questo governo che fa i patti con Berlusconi, applaudito da Ferrara e da Confindustria, non è più un riferimento.
Nemmeno un lontano parente. Se c’era un sottilissimo cordone ombelicale con il vecchio Pci (e successive modificazioni) non c’è più. Per sempre.
Mi dicono che la destra sta strumentalizzando, mi si segnalano (dall’interno del modernissimo Pd renziano, tra l’altro) tweet di Salvini e della Meloni. Ma… Ma quello che va detto è che oggi per uno che lavora male, pagato male, incerto sul suo futuro, spaventato, e perdipiù insultato (vecchio, conservatore, dinosauro…) le differenze tra la Meloni e Renzi, tra Salvini e Poletti, tra Verdini e la Boschi sono impalpabili, inesistenti. La politica sul lavoro è la stessa, basta vedere gli applausi di Sacconi al Jobs act. Persino lo scherno e il disprezzo verso chi lavora somiglia a quelli della destra più retriva. Operaio, fabbrica, vengono trattate come parole antiche e volgari, senza alcun rispetto (e non dico sacralità, quello era il vecchio Pci ideologico, brutto, sporco e cattivo: meglio Fanfani ci hanno detto di recente).
Ecco, ci siamo.
Il coraggio di dire: non siete più dei miei, nemmeno lontanamente viene dunque dalle cose reali, non è un vezzo (diranno: nostalgia, gettoni, anni Settanta, tutte cose che non c’entrano niente), ma un dato di fatto. Ora – a parte i soldatini zelantissimi più renzisti di Renzi – arrivano da quella parte, la parte del gover inviti alla calma, alla freddezza, ad "abbassare i toni". Potrebbe essere tardi.
Quando uno dice frasi come “chiudere senza salvare” deve sapere che c’è chi ha pochissimo da salvare, ma proprio perché pochissimo molto molto prezioso.
Lo scontro ci sarà, è inevitabile, si può solo sperare che nessuno si faccia male come oggi. Ma una cosa è certa: nessuno potrà dire all’altro “siamo dalla stessa parte”.
Perché non è vero.

51 commenti »

51 Commenti a “Due o tre cose su antichi gettoni e moderni manganelli”

  1. Condivido ogni virgola

    da andrea bianchi   - mercoledì, 29 ottobre 2014 alle 20:15

  2. condivido completamente. E la dico da Amministratore Delegato, questo clima non serve al Paese, e Renzi mi sta iniziando a preoccupare……..

    da Giorgio   - mercoledì, 29 ottobre 2014 alle 21:21

  3. Grazie di aver scritto queste cose, che condivido, ma non avrei saputo dirle così.

    da Elisa pruno   - mercoledì, 29 ottobre 2014 alle 21:23

  4. Sei un faro nelle tenebre.

    da tonio   - mercoledì, 29 ottobre 2014 alle 21:59

  5. Condivido tutto.

    da Marina   - mercoledì, 29 ottobre 2014 alle 22:29

  6. Il vero dramma e’ per tutti quelli che han creduto in questo nuovo imbonitore. Non io. Chi ha votato PD pianga se stesso

    da Viviana   - mercoledì, 29 ottobre 2014 alle 22:45

  7. Mai percepita tanta arroganza, supponenza, dilegio verso i più deboli. Si prova pena infinita per questi italiani incapaci di aprire gli occhi, masochisti e completamente in balia del pugno di ferro padronale di un gruppo di furbi.

    da maria grazia   - mercoledì, 29 ottobre 2014 alle 22:46

  8. perfetto.

    da claudia   - mercoledì, 29 ottobre 2014 alle 22:48

  9. Condivido ed esprimo solidarietà nei confronti dei lavoratori. L’azienda per cui lavoro ha aperto le procedure di licenziamento collettivo…

    da Mauro   - mercoledì, 29 ottobre 2014 alle 23:20

  10. Bravo Alessandro!

    da Marco da Zurigo   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 00:03

  11. Avanti così… Forse non siamo così in pochi…

    da Alessandro Rabbone   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 00:55

  12. Condivido tutto

    da tina   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 05:24

  13. Renzi ha sbloccato i contratti alla Polizia, perché? A voi la risposta!

    da Giuseppina   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 07:03

  14. Vivo all’estero e l’ho saputo da mia madre, che ha rischiato di trovarsi in mezzo alla carica. Era sconvolta per la violenza contro quei “poveri operai che stanno per perdere il lavoro”. Per quanto mi riguarda, quello che è successo mi indigna, ma non mi sorprende. Da uno come Renzi, un piccolo tiranno mascherato da simpaticone e un conservatore mascherato da rinnovatore, c’era da aspettarselo. Io sono tra quelli che non si sono mai fidati di lui.

    da Irene   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 09:16

  15. Non si era mai vista, neanche con Berlusconi che venisse “oscurata” la diretta da Piazza San Giovanni. Questo no è un indizio, come dici tu: è una strategia comunicativa da regime totalitario. Il “il pari” tempo” dedicato alle dirette da una piazza con 1.200.000 manifestanti ed una sala con la claque sarebbe da farsa se non fosse tragica. Il filmato al link lo dimostra: https://www.facebook.com/video.php?v=1537900239779926&pnref=story

    da Paolo   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 09:21

  16. caro ospite, tu che hai creato il “maanchismo” del veltroni crozziano, avresti mai pensato di rimpiangere uolter quello vero?

    pazzesco…

    unica cosa: il problema non è Serra, e neanche uno deve per forza esser d’accordo con la CGIL; ma perché esser divisivi e non inclusivi? e torniamo al maanchismo….

    ma pare che per il sindaho la sintesi si misuri dai caratteri del tweet e non dalle posizioni che vengono conciliate….

    che peccato

    da glk   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 09:22

  17. bravo Robecchi. I Leopoldi sono avversari, e chi sta nel PD è bene che ne esca. E in fretta.

    da dario   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 09:23

  18. Tristemente, dolorosamente vero

    da Marcella   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 09:24

  19. Condivido in pieno pure io. In molti avevano detto fin dal principio dove Renzi avrebbe portato l’Italia – sì, sono un gufo: il jobs act è un’indecenza, e non servirà affatto a far ripartire economia e lavoro: in che modo l’incertezza dei redditi e il loro abbassamento dovrebbero rilanciare i consumi?
    Ora l’unica speranza è che siano in tantissimi ad aprire gli occhi. Tu a modo tuo stai contribuendo da tempo, grazie. Ma funzionano di più disoccupazione e manganelli, temo.

    da gabriele   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 09:45

  20. Bravo Alessandro!

    da Anita   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 10:18

  21. Grazie, grande Robecchi

    da Barbara Accetta   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 10:34

  22. cosa potevamo aspettarci?
    Forza e coraggio Ale

    da giovanni ghezzi   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 11:15

  23. Condivido parola per parola, virgola per virgola. Soprattutto i punti esclamativi.

    da Giorgio   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 11:22

  24. Robecchi ciao, da quando hai lasciato il manifesto non ti avevo più incrociato nelle mie letture. Mi fa piacere constatare siamo ancora più o meno “dalla stessa parte”.
    Ma lo stile del pezzo , lasciatelo dire, faccio fatica a riconoscerlo.
    ciao
    marco

    da marco   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 11:25

  25. tutto vero, ma quello che fa più male è vedere l’appoggio di ben l’83 % del direttivo PD, nonchè i sondaggi al 40% di gradimento, ancora. Dunque non è SOLO colpa del DC Renzi, quello che sta capitando, ma, come al solito, della solita propensione degli italiani a farsi imbambolare da venditori di pentole. Come rimediare? processo lungo e complesso di miglioramento di capacità critiche delle persone, oltretutto ostacolato, come sempre, dai poteri dominanti. Che fare, in questo panorama deprimente? Resistere, resistere, resistere

    da rosa   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 11:31

  26. Ma parliamo del Partito (ovviamente di sinistra) della NAZIONE; come dice Occhetto (per dire il livello di allarme) c’è da rabbrividire al fatto che uno che è passato “anche per solo tre giorni” nella storia della sinistra possa partorire un’idea del genere.
    Io sto in un’altra nazione PD (e spero che il PD si senta forte)

    da david   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 11:37

  27. Bravo, condivido

    da Maria Pia   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 11:46

  28. da bambino mi hanno insegnato che la Storia è maestra di vita ma vedo che noi (anche perchè non c’è piu nessuno che la insegna)italiani non abbiamo imparato ad utilizzarla infatti in poco meno di un secolo abbiamo avuto: Mussolini con tutto quello che ci ha portato, Berlusconi per 20 anni e oggi suo figlio Matteo che ci propina tutte le cose, e anche di più, che voleva fare Berlusconi. Ma quando impareremo a leggere la storia ed a smettere di aver bisogno del Caprone che ci conduce ed a lavorare di più in gruppo su ideali che mettono al centro l’uomo (anche la donna ovviamente) la natura ed il rispetto di quello che la stessa ci ha dato?

    da gianni   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 12:13

  29. Grazie. A leggerti mi risalgono le lacrime agli occhi, le stesse che ho dovuto reprimere davanti alle immagini dei fatti di Roma per non far impressionare i miei figli. Ho 48 anni, una laurea, un lavoro pubblico ben pagato, una posizione solida; avrei tutto per essere un leopoldino. Invece più il tempo passa, più mi viene voglia di ribaltare il tavolo. No, nulla sarà più come prima. Grazie ancora.

    da Paky66   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 12:16

  30. Purtroppo la parte della Cassandra non mi piace ma che personaggi fossero questi giovani arroganti post-fascisti mascherati da nuovo lo si intuiva fin da quando si sono affacciati

    da Maurizio   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 12:22

  31. La cosa è diventata veramente preoccupante. non c’è niente di peggio del vecchio mascherato del nuovo. questo paese è alla deriva, una deriva che prima che essere economica è morale e sociale

    da sabrina   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 12:48

  32. Condivido ogni parola.

    da Valerio Cattaneo   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 13:17

  33. Non avrei saputo e neache potuto dirlo meglio

    da Riccardo   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 14:01

  34. sono d’accordo. Non é più possibile pensare al PD come ad una forza di sinistra o centro sinistra . In realtà da tempo é così ma adesso é evidente anzi é provocatoriamente sbandierato . Dovremmo essere capaci di gestire il conflitto che c’é e deve scoppiare, dovremmo essere capaci di costruire un’opzione politica ma il contesto é occupato da partituncoli di sInistra ( vedi Sel e Rifondazione) che non sanno fare altro che rincorrere il Pd in modo più o meno palesi, poi c’é un movimento il M5S che ha occupato la scena è che purtroppo ha una matrice chiaramente discutibile viste le posizioni assunte verso gli immigrati !

    da Laura di Lucia Coletti   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 14:10

  35. Parole chiare, che condivido totalmente.
    Credo sarebbe d’accordo la maggioranza degli italiani. Ma dovrebbe essere correttamente informata sull’opera di smantellamento dei diritti, di privatizzazione del patrimonio pubblico, di devastazione del territorio, di svuotamento della democrazia che Renzi sta attuando.
    E dovrebbe esserci chi la rappresenta (non certo gli eventuali scissionisti PD, specie se si portassero dietro i D’Alema e i Bersani). Sarebbe bello che dai tanti movimenti che agiscono sul territorio scorresse la linfa vitale di una forza politica che offra un’alternativa credibile e radicale a questa classe padrona, che poco a poco sta riportando i rapporti sociali al livello del Medioevo. In molti staremo più sereni….

    da Mauro   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 14:21

  36. Egregio sig. Robecchi,
    l’ideologia di sinistra da cui sono pervaso mi impedisce assolutamente di esprimere acritica adesione ad alcunchè, anche ad un post come questo.
    Capirà quindi con che sollievo rivoluzionario Le contesto il refuso: “gover” alla sestultima riga.

    da david   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 14:31

  37. Condivido ogni parola, mi meraviglio che ancora ci siano,pochi disordini, in fondo non abbiamo più molto da perdere, oltre la nostra vita stessa!

    da Tea Cernigoi   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 14:49

  38. É chiaro che qualcuno ha dato l’ordine di pestare… Ora se la prenderanno con chi in fondo non c’entra più di tanto. Nel 1960 il governo DC di Tambroni ottenne la fiducia con i voti della destra missina. Mica gratis, peró… Tutti sappiamo come le piazze a quei tempi hanno pagato lo strano inciucio. L’operaio evoluto dà fastidio al padrone, meglio impedirgli di usare impunemente la testa e soprattutto di dimostrare il suo dissenso nelle piazze. Ergo…
    Grazie a.r. La sua sintesi politica del deprecabile avvenimento di ieri é ragionevole e puntuale…

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 17:03

  39. …non sono d’accordo. Anche se Renzi non mi piace e avrei gradito un rappresentante di maggiore spessore. Vedo con dispiacere che lei non cita i 4 agenti feriti, perché non lo fa? Non sono lavoratori anche loro?
    E piccata la descrizione di ‘zelanti’ agenti, difensori dello stato in cui anche lei vive. I problemi, in realtà sono ben altri. Il ricatto dei sindacati sulla salute dei lavoratori, vedi ILVA a Taranto. Questo sì è deprecabile.
    La sensazione è che si perda di vista il problema: da qui ai prossimi 20 anni oltre il 50% dei lavori attualmente svolti non esisterà più. L’evoluzione tecnologica ha reso superflui milioni di persone, questo è il punto su cui concentrarsi. Stranamente non ne parla nessuno, e vediamo i risultati. Lavoratori inferociti contro chi lo stato difende. Andrà sempre peggio, di sicuro. Ma, occorre riflettere e smetterla di lottare contro un maremoto, che ha già ormai devastato la realtà cui eravamo ancorati.

    da Alessandro   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 17:34

  40. Bravo Robecchi!spero che i piddini di sinistra si rendano finalmente conto che non hanno nulla da spartire con il partito di Renzi. Ormai ci stiamo pericolosamente avviando verso un regime antidemocratico. Ho sessant’anni e non ricordo di aver vissuto un periodo storico così caotico.

    da Rosanna   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 19:00

  41. Leggo alcuni titoli…”Renzi carica gli operai”…
    E penso… speriamo che gli operai si carichino davvero ! Che si carichino come delle molle e che siano pronti a scattare !

    da Frogzilla   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 19:18

  42. Bene Alessandro.
    Vorrei sottolineare un paio di particolari che provano la mala fede del main-stream nel riportare le notizie;
    1) quando si parla di scontri che sono una cosa differente dalle cariche;
    2)guardando le foto, chi conosce Roma può facilmente vedere (chi non la conosce lo può verificare con lo street wiew di google map)che la polizia sta difendendo l’accesso a via Curtatone che notoriamente non va verso la stazione Termini, ma verso il ministero.
    ….è vero che gli operai sono di Terni, ma se avessero voluto andare verso la stazione Termini avrebbero dovuto imboccare via Solferino…

    da dario   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 19:30

  43. tra fanfani e Berlinguer? ha scelto fanfani. Cos’altro vi serve, da queste vite? Hasta Siempre Robecchi.

    da alessandro   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 22:16

  44. condi
    vido parola per parola questi non hanno niente a che fare con la sinistra di nessun tipo ne riformista ne radicale sono destrorsi della peggior spacie

    da Giovanni   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 22:24

  45. Condivido tutto, grazie

    da Gastone   - giovedì, 30 ottobre 2014 alle 22:37

  46. Bravissimo!

    da Pino   - venerdì, 31 ottobre 2014 alle 11:33

  47. Io vengo dalla Democrazia Cristiana ma se fossi stato comunista e fossi finito a Renzi non dico come mi sarei sentito.

    da Alberto Macchini   - lunedì, 3 novembre 2014 alle 11:50

  48. Ben detto!

    da Alberto Macchini   - lunedì, 3 novembre 2014 alle 11:53

  49. Si apre il cuore alla speranza a leggere questi commenti e soprattutto a seguirti Alessandro: certo da uno come Renzi che disprezza tutti, vedi il primo giorno con Letta, non ci si poteva aspettare molto. Sarà quello che ha imparato da scout……

    da carla   - lunedì, 3 novembre 2014 alle 18:08

  50. Pietà. Smettiamola con questa manfrina. Non nascondiamoci dietro alla foglia di fico. Ho seri dubbi che la sua opinione sia utile o pertinente. Lei, vedo, si guadagna da vivere scrivendo e capisco che una manifestazione finita con qualche colpo di manganello, sassate e bastoni sua un ghiotto boccone su cui buttarsi. Che c’è di più facile che spremere una lacrimuccia su operai che rischiano il posto di lavoro, o lo hanno perduto? Ma sarebbe opportuno evitare di prenderci in giro. Quello che sta proponendo il Governo può non essere la soluzione di tutto, ma quello che NON stanno proponendo i sindacati attestati sulla difesa dell’esistente è davvero preoccupante. Non mi stupirei se in piazza ci fossero più sindacalisti che lavoratori. Mi chiedo inoltre quanti di loro sappiano esattamente che cosa è scritto nel Job Act e quali sono i limiti vistosi dell’attuale art.18 in relazione al mercato del lavoro. Mi chiedo quanti sono stati alla Leopolda e sanno che cosa si è detto e di che cosa si è davvero discusso. Come sempre… si gioca con le parole ad effetto. Niente argomenti, niente informazione.

    da corrada cardini   - lunedì, 3 novembre 2014 alle 23:34

  51. “Non so che viso avesse e neppure come si chiamava”…

    da Claudio Merlo   - martedì, 4 novembre 2014 alle 12:55

Lascia un commento