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apr 14

Questa non è una canzone d’amore. E… sì, ho scritto un giallo…

Bene, gente, tocca dirvelo. Ho scritto un romanzo, un giallo, per l’esattezza, anzi un noir, per la precisione. Si intitola Questa non è una canzone d’amore e sono particolarmente orgoglioso dell’editore che lo pubblica, Sellerio, una maison così prestigiosa che quando guardo il catagolo mi tremano le ginocchia.
Il libro esce giovedì 10 aprile in tutte le librerie del regno e anche se non devo essere io a dirvi che ne vale la pena, posso dire che sono soddisfatto del risultato. E chi lo ha letto fino ad ora (della cavie volontarie) dice che si è divertito un bel po’. Anche scriverlo è stato divertente e quello di inventare situazioni, personaggi, cose che succedono e mondi è un lusso bellissimo. Il giallo si svolge a Milano, una Milano un po’ strana, ed è la storia, un po’ divertente, un po’ triste, un po’ cinica e un po’ satirica, di una caccia. Di vittime che diventano carnefici, di carnefici che diventano vittime, e di un protagonista che passa attraverso a tutto questo come in uno slalom.
Se volete leggere la quarta di copertina (io lo faccio sempre prima di comprare un libro), la metto qui sotto, ma ovvio che la trovate anche sul sito dell’editore (qui)



Un fortunato autore televisivo ha abbandonato la trasmissione cui deve la fama e una discreta agiatezza. Si chiama Crazy Love e racconta la vita sentimentale della «né buona né brava gente della Nazione». Sotterfugi, tradimenti, odio, passioni e rancori, al motto di «Anche questo fa fare l’amore». Un enorme successo, ma lui non ne può più. Felice e orgoglioso della sua scelta, una sera gli si presenta in casa un tizio che cerca di ucciderlo. Si salva la vita, ma da qui in poi cominciano i guai. Una coppia di killer colti e professionali, due zingari in cerca di vendetta, una giovane segugia col cuore in frantumi, collezionisti e contrabbandieri di souvenir nazifascisti, qualche morto di troppo. Sullo sfondo accanto a una Milano multietnica e luccicante, la vita brulicante del campo rom, la sua cultura, la sua eticità.
Questo di Robecchi è un giallo e una commedia, tra Scerbanenco e le canzoni di Enzo Jannacci. Una commedia nera, piena di suspense, di sorprese e paradossi. Raccontata da una voce caustica e cattiva, che tutto commenta e descrive con acuminata ironia, e che tiene in equilibrio il sarcasmo ribelle e sfacciato del suo investigatore chandleriano (appassionato di Bob Dylan) e il cinismo a suo modo morale del punto di vista criminale e della vendetta. A riprova che un thriller di qualità è sempre anche critica sociale e romanzo di costume.
Il libro esce il 10 aprile, però potete averne un assaggio qui, sempre a cura del sito Sellerio.
Per ora solo questo, una specie di comunicazione di servizio per chi passa da questo piccolo sito, e naturalmente ne riparleremo (soprattutto, se vorrete, ne parlerete voi). Approfitto per ringraziare, naturalmente. L’editore in primis che pare crederci al punto da averlo stampato, Giovanni Carletti, che in tutta la faccenda mi ha fatto da agente, complice e (soprattutto) amico, e Mattia Carratello, che ha seguito con me l’editing e tutti quei passaggi che ci sono tra un mazzetto di fogli di carta stampati dal computer e un libro con la forma di libro.
Grazie. A presto.

11 commenti »

11 Commenti a “Questa non è una canzone d’amore. E… sì, ho scritto un giallo…”

  1. Un noir milanese!
    Ma che figata!

    (Ho studiato al Parini, chè non si vede?)

    da claudia   - lunedì, 7 aprile 2014 alle 12:34

  2. Non vedo l’ora!!!! 😀

    da Antonella   - lunedì, 7 aprile 2014 alle 13:19

  3. bravo Robecchi
    ancor prima di leggere la quarta di copertina, ho pensato a Scerbanenco, a Bianciardi, a Brera, anche se immagino comunque una Milano diversa.
    Giovedì ne acquisto di sicuro una copia, e se un editore come Marsilio ti ha dato fiducia, vuol dire che te la meriti.
    bravo Robecchi

    da Alessandro   - lunedì, 7 aprile 2014 alle 13:48

  4. io pure la leggo sempre la quarta, ma se ho già letto e mi piace l’autore compro ad occhi chiusi. e di te leggerei pure un libro di ricette, perciò! 😉

    da eve   - lunedì, 7 aprile 2014 alle 18:14

  5. Bellissima copertina!
    Non amo i gialli, quello che mi attira di più è la promessa del divertimento, per ora da Sellerio sto leggendo Curarsi con i libri e lo sto trovando quasi bellissimo e anche molto divertente… vediamo… vediamo :-)

    da Tiziana   - lunedì, 7 aprile 2014 alle 20:46

  6. Beh io ho letto i primi tre capitoli dal sito Sellerio e mi sono piaciuti – sperando che i personaggi abbiano peró un po’ di profonditá, per dire: che non venga fuori che gli zingari sono tutti buoni, gli architetti tutti cattivi e le agenti tutti ciniche (e chiarisco che tendo senz’ altro a preferire gli zingari ai manager).

    da Federico   - martedì, 8 aprile 2014 alle 21:04

  7. Ahahah! Beh, le cose sono un po’ più complicate… Non posso dire niente, ma… Ahahah!

    da a.r.   - martedì, 8 aprile 2014 alle 21:18

  8. Comunque certe immagini sono molto belle. Una per tutte:

    Ha la faccia di quello che mangia un limone mentre
    si chiude un dito nella portiera.

    (e ti auguro di non parlare per esperienza)

    da Federico_79   - mercoledì, 9 aprile 2014 alle 00:20

  9. Sto leggendo la bozza non corretta-una delle fortune di chi lavora in libreria!-e che dire…potrebbe essere la sceneggiatura di uno dei film dei fratelli Coen o il seguito di the Snatch.
    Devo aggiungere altro? Molto ben scritto e molto avvicente fin qui, ad un centinaio di pagine dalla fine. Vi è mai capitato di di dimenticare il libro a casa e non veder l’ora di tornare sperando di avere dieci minuti per leggerlo? Beh, vi ricapiterà con questo libro.

    da Mara   - mercoledì, 9 aprile 2014 alle 09:27

  10. ..e quindi mi tocchera’ comprarlo di corsa per leggere gli altri capitoli. E spero che intanto mi si levi dalle recchie this is not a love song, che mi fa da sottofondo molesto da quando ho letto il titolo. (Robecchi poi scrivine altri ok?)

    da Sara   - giovedì, 10 aprile 2014 alle 10:22

  11. Li ho letti tutti.ora sono in crisi d’astinenza. Non puoi scrivere solo d’estate. Ciao grazie , non mi sono mai divertita così leggendo un libro. Se non scrivi subito, hai torto marcio

    da Mari   - venerdì, 10 marzo 2017 alle 09:26

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