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Editoriale – Stile libero

Di solito al lunedì Libero non esce. Ieri, però, Libero è uscito. Il motivo non è difficile da indovinare: la ricomposta coppia Feltri-Belpietro ha il problemino di strappare copie al Giornale (che invece al lunedì esce) in una entusiasmante gara di servilismo a chi la spara più grossa. E così ieri Libero ne sparava due al prezzo di una. La prima: qualcuno vorrebbe attentare per finta alla vita di Gianfranco Fini, ferendolo e facendo ricadere la colpa su ambienti berlusconiani. Niente male. La seconda: una signora di Modena, di professione prostituta, nipote di un vecchio camerata (e non di Mubarak… dilettanti!), avrebbe fornito i suoi servigi in cambio di mille euro a “un tizio uguale in tutto e per tutto a Gianfranco Fini”. Insomma, una doppietta. Fini che paga qualcuno per farsi sparare e intanto va a puttane manco fosse un Silvio qualsiasi è la cosa più vicina al bingo che si possa pensare dalle parti della redazione di Libero. Lasciamo naturalmente alla magistratura, ai lettori di fondi di caffè (e di Belpietro, che è peggio) e alle predizioni di Nostradamus l’arduo compito di dipanare la matassa, di separare l’invenzione dalla verità. Ci limiteremo qui a dire che il “metodo Boffo”, già con successo sperimentato, ha una sua evoluzione: due intimidazioni al prezzo di una. Boffo per Boffo per tre e quattordici, ed ecco la formula del cerchio magico per infangare un avversario politico, tal Fini Gianfranco, povera stella. Poi la magistratura farà il suo lavoro, le cose si perderanno per strada, l’oblio coprirà tutto, i testimoni si dilegueranno, Belpietro farà il suo sorrisino televisivo e chi si è visto si è visto: al fango si chiede presa rapida. Il linguaggio, che già conosciamo, è quello del manganello mediatico, dell’indiscrezione, del dico-e-non-dico, dell’olio di ricino su carta. Insomma della merda sparsa con finta noncuranza e persino del birignao noto del nascondere la mano: non sarà una trappola per “intaccare la credibilità di Libero?”, si chiede Belpietro, fingendo che ci sia davvero una credibilità da intaccare (a pensarci è la cosa più divertente di tutto l’editoriale).
Ora, naturalmente, non si può far finta di niente. La trovata pubblicitaria di Libero è così azzeccata che ieri un giornale che di solito al lunedì non esce era su tutti i siti di informazione e oggi su tutti i giornali (anche qui, come vedete, polli che siamo). Ma a guardare bene, l’operazione pubblicità è un po’ maldestra. Su 32 pagine dell’edizione di ieri, infatti, cinque erano di pubblicità, e altre dodici fatte con vecchie prime pagine di Libero. Insomma, non c’era abbastanza materiale per andare in edicola con un numero vero, ma non si poteva perdere l’occasione per strappare qualche copia al diretto concorrente Sallusti. Davvero una guerra tra gentiluomini. Su cotanta torta, poi, una deliziosa ciliegina. Tra le vecchie pagine d’archivio pubblicate per far volume, anche quella di sabato 2 ottobre 2010, dove Belpietro racconta il terribile attentato da lui subito. Attentato-fantasma, peraltro. Niente video delle telecamere, niente colpevoli, niente indiziati, indagini ferme, mistero fitto, colpevole volatilizzato, polizia in imbarazzo, dubbi fondati che sia esistito davvero e bufala quasi certa. Povero Belpietro, che spavento. Forse è stato quel trauma a mettergli la fissa dei finti attentati. E per una volta siamo con lui: anche noi siamo un po’ preoccupati per la credibilità di Libero. Non vorremmo che, con la nuova linea degli scoop del lunedì, superasse Tiramolla. Sarebbe un delitto.

18 commenti »

18 Commenti a “Editoriale – Stile libero”

  1. una volta di più mi meraviglia, ma neanche poi tanto visti i precedenti storici, che la gente voti sempre questa destra schifosa. Credo che sia proprio questo il cuore del problema: se la gente non cambia quando può e quel che può, ce la terremo così all’infinito.
    P.S. per alcuni giorni la pagina di Robecchi non mi si apriva: problemi del mio pc o che altro?

    da Adele5   - martedì, 28 dicembre 2010 alle 10:45

  2. Per tutti. In effetti per qualche giorno il server ha avuto dei problemi. Ho sistemato tutto, fortunosamente e grazie all’aiuto del mio straordinartio guru unformatico. Ora funziona tutto. A presto per gli auguri (ne abbiamo bisogno)
    a.r.

    da a.r.   - martedì, 28 dicembre 2010 alle 10:48

  3. …ma tiramolla esce ancora??? non lo leggo da 35 anni mi sa…
    chissà poi perché dubitare degli attentati a b&b era complottismo comunista e invece lo scoop con mesi di anticipo sul finto attentato a fini è informazione…. (secondo i canoni liberiani)

    da eve   - martedì, 28 dicembre 2010 alle 11:26

  4. Negli ultimi 10 anni, le accuse che B&Soci rivolgono a chiunque si metta sulla loro strada sono sempre accuse di magagne che loro stessi fanno quotidianamente. Per due motivi fondamentali, oltre a quello di rigirare le frittate: così facendo riescono a desensibilizzare l’opinione pubblica, che fa il “callo” di fronte a certe voci (oppure inizia a dubitare di tutto quello che gli viene detto), e per il fatto che non riescono ad immaginare altri tipi di magagne da quelle che portano il loro certificato. Si sentono talmente astuti da non riuscire ad inventare una cosa “nuova” per screditare gli altri. Forse perché non si sprecano le buone idee per diffamare, meglio usarle, prima.

    Torneremo normali, però. Io ci credo ancora.

    da Ritz   - martedì, 28 dicembre 2010 alle 12:35

  5. problemi col mutuo? fatichi ad arrivare alla fine del mese? inventati una cazzata qualsiasi e spedisci una lettera anonima a ‘Libero’. sprigiona la fantasia e avventurati alla ricerca della prossima frescaccia usata da belpietro per sputtanare gli avversari politici di berlusconi. se verosimile la tua cazzata sarà adeguatamente retribuita. non hai niente da perdere non aver paura resterai nell’anonimato e avrai un adeguato sostegno da fonti attendibili di nostra invenzione.
    è un’occasione da non perdere, il nano potrebbe schiattare, non aspettare.

    da daniele   - martedì, 28 dicembre 2010 alle 14:36

  6. Guai ai miti se non tacciono i feroci!

    da ab   - martedì, 28 dicembre 2010 alle 15:56

  7. Gli ultimi avvenimenti politici ci dicono che non siamo messi affatto bene qui in Italia. Esattamente come Alice rincorriamo il coniglio bianco nel “Paese delle Meraviglie” verso un’avventura misteriosa che da come è cominciata ci fa presagire un futuro sociale addirittura demenziale. Un sultano che pretende di comandare un popolo e di fare le “riforme” con solo due persone in più, peraltro riciclate, rispetto all’opposizione; Merchionne che ufficializza un contratto schiavista con la complicità di due pseudo sindacati succubi del padrone, e di un ministro ex socialista; il senatore Gasparri che vuole punire prima del reato; un ministro leghista che per il federalismo è perfinod isposto a trattare addirittura con la sinistra la modifica della legge elettorale “porcata” da lui stesso ideata ed imposta a tutti gli italiani… Ora c’è un giornalista che ci racconta un fatto che non è ancora avvenuto… Glielo ha raccontato un misterioso “uccellino” e lui, “non si sa mai se fosse vero”, se l’è bevuto e lo riporta tranquillamnte su un giornale nazionale tenuto in vita dai contribuenti, lasciando ad altri la responsabilità della verifica… Ci manca la domanda: ma siete matti?… E noi sorridendo a questo punto potremmo davvero rispondere di sì col cenno della testa come nel film “Qualcuno volò sul nido del cuculo”!

    da Vittorio Grondona   - martedì, 28 dicembre 2010 alle 18:30

  8. Marchionne, non Merchionne ovviamente. E’ lui l’ad della Fiat “antidemocratico e autoritario”, così ottimamente definito dalla sindacalista Susanna Camusso. In Italia non si era mai verificato che si firmasse un contratto di lavoro lasciando fuori dal tavolo il maggiore sindacato di categoria… E’ la democrazia, bellezza?… Ma va là!…

    da Vittorio Grondona   - martedì, 28 dicembre 2010 alle 18:38

  9. La domanda che mi pongo sempre in questi casi è:
    «Ma, l’Ordine dei Giornalisti, a che cosa serve?» Non è che uno invochi il carcere o la gogna, ma dopo quello che hanno combinato Feltri, Farina e Belpietro e Sallusti (ed Emilio Fede) vederli ancora lì a scrivere e dirigere un giornale fa impressione. Emilio Fede e Vittorio Feltri sono stati sospesi e sanzionati un migliaio di volte, qualcuno se ne è mai accorto?

    da giuliano   - mercoledì, 29 dicembre 2010 alle 09:48

  10. La domanda che mi pongo in questi casi è:
    “Ma l’ordine degli psichiatri?!?”

    da ab   - mercoledì, 29 dicembre 2010 alle 11:09

  11. Caro Alessandro, bentornato!
    Vedendo il tuo blog aprirsi ho tirato un sospiro di sollievo (temevo che i gendarmi informatici ti avessero oscurato).
    “Via col mento” Belpietro e Benito Feltri hanno rilevato “libero”. Bene, peccato che nel logo non ci siano delle catene stilizzate (quelle che li legano al padrone).
    Come sempre felice di leggerti Robecchi. Auguroni.

    da Tarkus   - mercoledì, 29 dicembre 2010 alle 14:12

  12. Sono andato una settimana all’estero. Ebbene la sensazione è come quello che tanti anni fa a metà film diceva “siamo arrivati qui, andiamo”. A quel tempo si poteva entrare nel cinema in qualsiasi momento dell spettacolo. Ecco, la sensazione è proprio quella: “questo l’ho già visto, siamo arrivati qui, andiamo”. Infatti, non è cambiato niente, le nefandezze e le schifezze sono sempre le stesse. Sono partito che il “Ghe pensi mi” prometteva in due tre giorni la soluzione della munnezza a Napoli. Torno è sento reiterare la promessa per l’ennesima volta. Il Duo munnezza (Feltri e Belpietro)continuano liberamente a fare i porci comodi loro senza il pericolo di un attentato alle loro terga strapagate anche con il contributo di tutti noi. Servisse a qualcosa tirare lo sciacquone e vederli sparire tutti!??

    da EDOARDO   - giovedì, 30 dicembre 2010 alle 07:56

  13. Il PD è caduto ancora una volta nella trappola tesa dalle destre, guarda caso proprio ora in piena crisi della loro legislatura bananiera. Mi riferisco alla proposta dell’attuale paladino del nostro governo che questa volta si è personificato nell’ad della Fiat, il quale, ubbidiente agli ordini della scuderia da dove proviene il suo lauto stipendio, praticamente vuole mettere in pratica l’evangelico detto chi non è con me è contro di me, imponendo di fatto con il ricatto la schiavitù del lavoratore fregandosene dei diritti delle persone in generale e dei lavoratori, momentaneamente solo metalmeccanici, in particolare, conquistati con grande fatica e sangue nel corso di secoli, finalmente sanciti con estrema chiarezza dopo l’ultima guerra dalla nostra bellissima Costituzione. La “crème” appunto del PD, il sintonia con il rivale (si fa per dire) governo bananiero, è in sostanza d’accordo col “messia” del lavoro… Mi domando, con queste lugubri prospettive sul futuro, quale lavoratore avrà ancora l’insensibilità politica di dare il proprio voto a chi lo vuol vedere soffrire proiettandolo socialmente al medioevo con esttrema indifferenza? Siamo arrivati allo squilibrio sociale nel quale presto anche nelle fabbriche si istituirà il tambureggiare dei tempi di lavoro…

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 30 dicembre 2010 alle 11:20

  14. Gentile Vittorio, il fatto che non hanno più lo spauracchio del socialismo da combattere e sconfiggere, dell’orso russo da abbattere, dovendo necessariamente mostrare un capitalismo dal volto umano (quasi evangelico)e di far intravedere un pò paradiso in terra, hanno davanti solo un traguardo: rimangiarsi tutto quello che hanno dovuto concedere in termini di diritti, libertà e dignità. L’unica speranza sta nella loro innata voracità e desiderio di rivincita che li porterà ancora una volta a esagerare e fare incazzare tutti. A forza di tirare la corda verrà su anche il secchio e saranno anche questa volta cavoli amari. Non ci sarà neanche da aspettare un altro Marx. Basta rileggersi un pò di diciottesimo e diciannovesimo secolo

    da EDOARDO   - giovedì, 30 dicembre 2010 alle 12:14

  15. Caro Edoardo, il mancato rispetto genera mancato rispetto e, di conseguenza, imperando il disprezzo totale e l’odio fra le persone, il passo verso la degenerazione dello stato sociale sarà molto breve. A quel punto ci rimetteremo tutti… Buoni, brutti e cattivi ci troveremo nel bel mezzo di un wertern che improvviso ci parerà innanzi… Chi sarà senza pistola (figurativa ovviamente) sarà inesorabilmente un uomo morto (socialmente ovviamente)!… Scusami l’ironia…

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 30 dicembre 2010 alle 14:23

  16. Speriamo di no, me lo auguro. Mi preoccupa, non perchè ha il fucile, quel “dieci per cento” di italiani che si è accaparrato in questi anni il 45% delle risorse del paese, e sembra non bastargli. Mi preoccupa la Chiesa che, nonostante le nefandezze di questi anni, sopporta e sostiene ancora l’insostenibile, come ha sempre fatto nella sua storia bimillenaria se le cose tornano a suo favore. Misericordia divina un corno. Mi preoccupano due generazioni di giovani senza speranza per un futuro, dopo aver studiato per anni ma con la certezza, ora, di dover essere sottopagati, sfruttati e la prospettiva di dover fare le valige di cartone ed emigrare. Un mix classico di soggetti, eventi e attori come nel passato. Incrociamo le dita. Comunque, auguriamoci un Buon Anno Nuovo.

    da EDOARDO   - giovedì, 30 dicembre 2010 alle 16:32

  17. Grazie per il chiarimento e augurissimi a te (e a noi)
    di riuscire a resistere resistere resistere….

    da Adele5   - venerdì, 31 dicembre 2010 alle 18:15

  18. buon anno alessandro e buon anno a tutti… e che sia finalmente l’anno della liberazione….

    da eve   - domenica, 2 gennaio 2011 alle 11:48

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