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Gelmini e la maturità – Siamo soli nell’universo?

Tema: siamo soli nell’universo? Svolgimento. Magari! E invece, porca miseria, c’è pure la Gelmini che ci dà ‘sti temi del menga. Cos’avranno pensato mezzo milione di giovani seduti ai banchi della maturità una volta lette le tracce? Come minimo che qualcuno ha sciolto dell’acido nei rubinetti del ministero. Prima, un’annata di bocciature senza precedenti, i cinque in condotta, gli scrutini severi. Poi, per i sopravvissuti, tracce al limite della follia. Prendete quella su Primo Levi. Interessante, per carità: se hai già fatto la tesi di laurea su Primo Levi potresti persino affrontare il tema di maturità con un certo successo. Ma andarsi a infilare nell’analisi delle letture di Levi senza aver letto quell’antologia (di cui la traccia è una prefazione) vuol dire rischiare di non uscirne vivi.  Analisi del testo? Ibridismo? Ecco un modo interessante e ben congegnato per fingere di parlare di Primo Levi senza parlare di Primo Levi. Astuti come faine, eh!
Meno male che ci sono le foibe. Inteso come tema. Lì sì che si può far bene: un po’ di patriottismo, un po’ di nazionalismo, un po’ di comunisti cattivi, e il tema lo saprebbe fare pure Gasparri, se non fosse che va scritto in italiano. In ogni caso, mica semplice, perché dal trattato di Londra a quello di Osimo passano più o meno sessant’anni, che nei manuali di storia della quinta liceo (anche se non sono ancora quelli rielaborati da Dell’Utri) saranno sì e no undici righe. Uno dice: va bene, mi butto sulla ricerca della felicità. Bell’idea: nella traccia ci sono pezzi di Costituzione, quella americana, e addirittura quella italiana. E per la precisione l’articolo tre, quello con la faccenduola del tutti sono uguali davanti alla legge, ecc. ecc.. Svolgimento: ma razza di imbecilli, siete gli stessi che hanno votato il Lodo Alfano e ci date un tema sull’articolo 3 della Costituzione?  Volete prenderci per il culo? Svolgimento: sì.
Passiamo oltre. Il tema sui piaceri può intrigare un bel po’, devo dire che non è niente male. E poi, permette al candidato di sbizzarrirsi. D’Annunzio e Matisse, Picasso e Botticelli. Bello, c’è davvero tutto, anzi no. E Palazzo Grazioli? E Tarantini? E il più edonista di tutti, Silvietto nostro nel lettone di Putin? E le trecento professioniste del piacere al servizio della cricca degli appalti ce le vogliamo dimenticare? E i massaggi al Salaria Sport Village? Insomma, anche qui la traccia è insufficiente. I piaceri da Botticelli a D’Annunzio non è male. Ma i piaceri da Tarantini a Bertolaso (passando per i bagni di Palazzo Grazioli) sarebbe stato meglio.
Insomma, sembra che ai giovani non ci pensi nessuno. Anzi sì, ci pensa la traccia quattro, quella che si intitola “Il ruolo dei giovani nella storia e nella politica, parlano i leader”. Il primo leader che parla, questa è grossa, è Mussolini. Alquanto bizzarro che il più feroce dittatore della nostra storia finisca in una traccia della maturità sottoforma di “leader”. Le sue parole sono riportate nella traccia: “Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda”, diceva quel buontempone nel ’25. Profetico, perché il palo e la corda arrivarono vent’anni dopo, piazzale Loreto, Milano. La traccia riporta anche frasi di Togliatti, Moro e Wojtila, ma resta il fatto: su giovani e politica non si è trovato niente di meglio del duce? Date retta, meglio buttarsi sulla musica, con tanto di citazione di Aristotele, uno che ha gli stessi anni dei Rolling Stones e quindi se ne intende. Oppure, per non rischiare, meglio affrontare il tema fantascientifico: siamo soli nell’universo? No, ma cazzo, era meglio di sì. Perché qui c’è la Gelmini, povera stella, una che teorizza la scuola selettiva e poi per passare un esame di stato ha dovuto emigrare da Brescia alla Calabria. Bei temini, comunque. Con il duce, le foibe e – per gradire – i marziani. Magari arrivassero loro a liberarci da questi dilettanti, che se aspettiamo i partigiani – stavolta – altro che vent’anni!

17 commenti »

17 Commenti a “Gelmini e la maturità – Siamo soli nell’universo?”

  1. se in Germania avessero prodotto una traccia d’esame con citazioni del “leader” politico Hitler sarebbe venuto giù il finimondo… …qui tutto tace. Questa notizia bisogna farla girare all’estero.

    da rebo   - mercoledì, 23 giugno 2010 alle 11:03

  2. Purtroppo è già da tempo che la rivalutazione del Duce va in onda, tramite libri (quello di Pansa ad es.), trasmissioni radiofoniche condotte da fascisti come Forbice e forse anche un eccesso di speciali sul ventennio in TV.Quì nessuno si indigna….altrove lo farebbero: bisogna sapere che in troppi italioti è rimasta la nostalghia del periodo, di quando i treni arrivavano puntuali, di quando si lasciavano le chiavi di casa appese alla toppa e bla e bla,e però non ricordano la fame nera,i ghetti,l’oro per il duce,le deportazioni,le persecuzioni nei confronti dei diversi e dei dissidenti,il pane di segatura e le tante morti inutili.Mi ci incavolo da morire…ma evidentemente a questi sottosviluppati mentali piace avere qualcuno che tolga la fatica di pensare ed assuma su di sè tutti i poteri…poi se va male al limite c’è sempre una Piazza Loreto.

    da Mietta   - mercoledì, 23 giugno 2010 alle 11:31

  3. Veramente mi aspettavo che qualche verdognolo politico avesse colto l’occasione delle prove d’esame di maturità per obbligare gli studenti a scrivere il tema in dialetto. Diecimilioni di pirla disposti a battersi per la Padania non sono mica brustolini… Dimentichiamo l’italiano?… Chissà, dati i tempi e le minacce dei barbari leghisti, forse ci converrebbe anche per stare tranquilli. Scherzo ovviamente, ma sono fortemente del parere che se i guerrieri del carroccio non sono contenti della nostra patria, se ne ritornino pure tranquillamente nelle steppe barbare dalle quali provengono.

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 23 giugno 2010 alle 11:38

  4. Il regime mediatico berlusconiano ha sortito il suo effetto: creare confusione max nella collettività, rovesciare i significati dei termini, stravolgere la verità, fomentare l’anarchia di lingue, di immagini e di regole. Una rottura antropologica, insomma.
    Della serie: “Mangano è un eroe”, “La mafia non esiste”, “I padani son pronti a prendere i fucili” e bestemmie simili. Ne abbiamo archiviate a migliaia di queste schifezze criminali negli ultimi decenni (tutte minimizzate naturalmente dai vari giornalisti berlusconiani e oppositori fantocci, responsabili alla enne dell’attuale sfacelo economico-sociale-culturale).
    Ogni potere corrotto e cieco, siccome non sa che cazzo fare per governare quando le cose volgono al peggio, tende a promuovere il caos e la corruzione; la storia insegna.

    da ab   - mercoledì, 23 giugno 2010 alle 12:13

  5. leggo sempre “il manifesto” ma con questo articolo oggi ti sei veramente superato! complimenti…in una colonna hai detto tutto!

    da betta   - mercoledì, 23 giugno 2010 alle 12:41

  6. Che dire caro Robecchi…come al solito hai dato voce ai sentimenti e, ultimamente, ai “magoni” di molti. Rimpiango sempre di più il mio tema di maturità sul povero Calamandrei, il cui nome ormai se andiamo avanti su questa strada, dovrà essere sussurrato clandestinamente lungo i corridoi delle scuole (un pò in stile carboneria).
    Appello accorato: iscrivetevi all’ANPI o, se già lo siete, regalate l’iscrizione a qualche fresco maggiorenne che salvi la MEMORIA di questo Paese!!!

    da antonella   - mercoledì, 23 giugno 2010 alle 15:59

  7. bellissimo articolo! grazie!
    una prof (precaria)

    da alessandra   - mercoledì, 23 giugno 2010 alle 23:08

  8. Grande uomo Calamandrei e le sue parole dipingono assai bene anche la situazione di oggi. I grandi hanno saputo da sempre guardare al di là del proprio naso..peccato che in pochi li ascoltino e facciano tesoro delle loro riflessioni.

    da Mietta   - giovedì, 24 giugno 2010 alle 07:18

  9. Compendiando le tracce, potrei citare: FASCISTI SU MARTE. Oppure: MAI MORTI. Grande pezzo, questo!

    da Franz   - giovedì, 24 giugno 2010 alle 09:28

  10. Amici, vi saluto dalla Sicilia (vicino Noto). Sono passato tre ore fa da Cassibile e da poco ho riacceso il PC per mettermi in contatto con IL COMITATO DI QUARTIERE di cui sono stato il fondatore 20 anni fa. Quindi Cassibile. Li ci fu l’inizio della fine. E’ rimasta una casa semidistrutta e una scalinata. Li fu firmato l’armistizio. In quel momento c’era il solito manipolo di cialtroni con la testa coronota che se la dava a gambe mentre si sgonfiava vergognosamente tutto l’ambaradan propagandistico del fascismo insieme al suo fondatore. E il popolo? Il popolo, come sempre accade ed è accaduto nella storia, è passato dagli applausi oceanici alla globalizzazione dei bombardamenti (che precursori). Dite che qualcuno abbia imparato la lezione e se ne ricordi? Siamo ritornati a farci governare da vere nullità. Questa volte non ci sono bombe ma disastri culturali, etici, economici, e due generazioni di giovani senza futuro, senza lavoro, ricattati, anche vecchie generazioni di lavoratori, un disastro. Che San Precario li aiuti. Saluti al profumo di origano e finocchiello selvatico.

    da EDOARDO   - giovedì, 24 giugno 2010 alle 11:36

  11. Grande, grande, grande, immenso Robecchi, come sempre

    da Massimo Campanella   - venerdì, 25 giugno 2010 alle 10:51

  12. acido?
    visto il diffuso stato trans lisergico generale, temo che oltre alla rete idrica ministeriale, ne sia stato nebulizzato un pò ovunque!
    Siamo soli nell’universo?
    che domande!
    ohbbella, certo che no!
    e l’extraterrestre di Finardi..dove lo mettiamo??
    😉
    EDOARDO, il profumo dei tuoi saluti mi rasserena. Grazie.

    da stefania   - venerdì, 25 giugno 2010 alle 15:16

  13. Grande, anzi grandissimo Robecchi. Complimenti davvero, nonostante ti segua da anni continui a stupirmi in positivo!

    da Valentina   - venerdì, 25 giugno 2010 alle 20:50

  14. In politica si poteva certamente trovare qualcosa di meglio di Mussolini. Oggi c’è solo l’imbarazzo della scelta. Chi meglio di Bossi, del suo pargolo e dell’amico Aldo (Brancher), per esempio?… Calderoli, La Russa, Cicchitto, Capezzone, Lupi, Bondi, Gasparri e tutti i nominati di destra che recitano a copione inviolabile, scritto personalmente dal sultano, sarebbero stati riferimenti preziosi per un temino d’esame. La lista potrebbe proseguire con l’ex socialista ministro Sacconi che insieme ai tre sindacati cala brache, CISL-UIL-UGL, hanno spinto i lavoratori ad odiarsi ed a beccarsi a vicenda come i capponi di Renzo. In sostanza questa gente vorrebbe fare degli operai alla catena un modello nazionale. Socialisti per caso mi verrebbe spontaneo di dire… Se poi si voleva esagerare, si sarebbe potuto parlare del Cavaliere “pancia mia fatti capanna” che percepisce quantità enorme di denaro senza mai avere prodotto nulla di “socialmente utile”. Del mago della finanza Tremonti, tanto per ridere un po’, sulle cartolarizzazioni, per esempio… Del ministro della Giustizia Alfano che ha lavorato finora solo per sfornare leggi incostituzionali a favore del capo. Leggi che, purtroppo, in attesa della lenta pronuncia della Corte Costituzionale, iniziano comunque da subito a produrre danni enormi alla nostra già debole democrazia. Ed io pago, direbbe Totò… E Maroni? L’uomo della tolleranza zero verso i più deboli, dopo aversi visto bocciare in parte la teoria idiota delle ronde, cos’ha da dire a favore della nomina di un nuovo ministro, del federalismo/decentramento (sic), che come primo atto ufficiale ha chiesto in sostanza di non farsi processare? Ora a sinistra vogliono le sue dimissioni, ma io preferirei chiedere le dimissioni di chi l’ha fatto ministro… Che dire poi della vorace Cricca che ha sfruttato le dolorose disgrazie del prossimo per meri interessi di pancia?… Pur non essendo più alla ribalta, giusto solo per allargare la rosa dei personaggi di spicco della nostra politica che avrebbero potuto scatenare fiumi di pagine d’esame, vorrei citare un paio di ex ministri del centro sinistra: l’ex Ministro del Lavoro dell’ultimo Governo Prodi, Cesare Damiano, ex FIOM-CGIL Torino, per la sua propaganda sconsiderata in favore dell’accantonamento del TFR. Trattamento che i nostri figli non riusciranno a vedere nemmeno col binocolo; e Tiziano Treu, più volte ministro, socialista pure lui, è stato il fantastico ideatore del lavoro precario (“Pacchetto Treu”, legge 196/97)… Insomma ce ne sarebbe stato per tutti i gusti. Così tanto per farci un’idea di come i nostri giovani giudicano la politica moderna. Quella appunto che noi “anziani”, da perfetti fessi, ipnotizzati dai media del sultano, il “Wanna Marchi” della politica, ci siamo volontariamente circondati nonostante le tremente esperienze del fascismo e della seconda guerra mondiale.

    da Vittorio Grondona   - sabato, 26 giugno 2010 alle 11:02

  15. io penso che il menefreghismo oppure la mancanza di indignazione per tutto ciò che potrebbe essere letto come supposta apologia di fascismo, più o meno ideologica, più o meno strumentale, è un fatto altamente positivo in senso culturale.
    maurizio belpietro ha, col suo quotidiano, cercato un riscatto personale a mezzo provocazione ( i ciddi coi discorsi del duce) sperando in una roboante indignazione: non l’ha cagato nessuno, ed ora belpietro è li che si consuma interrogandosi sulla sua vertiginosa caduta di popolarità.
    non dovrebbe essere così difficile in affetti alla fine avere ragione di questi ridicoli opportunisti, basta un pò di buon senso.
    io quando ho saputo che uno dei temi trattavano questo argomento avrei dovuto ricorrere allo spernacchiamento stentoreo ma avevo appena finito di vedere un editorale di minzolini e non avevo più saliva…

    da daniele   - sabato, 26 giugno 2010 alle 13:12

  16. Facile parlare di foibe se le vittima sono italiane ma se i carnefici sono italiani … tutto tace.
    A quando una traccia sulle stragi dell’esercito italiano nei balcani durante la seconda guerra mondiale o sulle stragi con armi chimiche degli italiani in Etiopia o sulla feroce repressione italiana in terra di Libia?

    da Massimo   - lunedì, 28 giugno 2010 alle 23:32

  17. Volevo solo ricordare che oggi a Genova, i democraticissimi personaggi di ANPI e CGIL hanno fatto in modo che un incontro (pur dell’altra sponda) non possa svolgersi, benché organizzato in un albergo, quindi proprietà privata!
    Questa è la democrazia che questi loschi figuri vogliono, la stessa che Pansa (che non è di destra) denuncia nei suoi libri!
    Smettiamola con questa storiella per povere menti!!! (destra, sinistra, antifascismo, anticomunismo)
    SIETE VECCHI….E ANTIDEMOCRATICI (visto che vi piace tanto esserlo)

    da STEFANO   - mercoledì, 30 giugno 2010 alle 09:25

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