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Miracolo! Ma quale crisi! Come regalare un paio di miliardi a Silvio e vivere felici

Dunque, amici. Ogni tanto una notizia non fa male. Anche se è una notizia che fa male. Vado per sommi capi e poi passo la palla a quelli più bravi di me, che non ci vuole tanto. Dunque la storia è questa: il digitale terrestre libera delle frequenze analogiche. E’ il progresso. In tutto il mondo, dunque, i governi vendono queste frequenze analogiche lasciate libere dal digitale. Chi se le compra? Gli operratori di telefonia mobile, che così hanno buone frequenze per vendere i loro prodotti. Insomma, è un affare. Un affare per lo stato, per il bilancio, e dunque alla fin fine per i contribuenti. Nel 2009 il governo degli Stati Uniti ha incassato in questo modo la bellezza di 19 miliardi di dollari. Il governo tedesco sta facendo le aste in questi giorni: incasserà dai 4 agli 8 miliardi di euro, butta via… Secondo la Commissione Europea il valore di queste frequenze libere che si potrebbero vendere è di 44 milioni di euro, non male, eh! Tutti i paesi europei si accingono a vendere le loro frequenze alla telefonia mobile, o comunque a cederle, perché quelle frequenze analogiche possono avere due tipi di valore: 1) per il mercato. 2) per la democrazia dell’informazione, infatti potrebbero servire per portare la banda larga dappertutto. E qual è l’unico paese europeo che non le vende, ma le regala? Quello italiano. E a chi le regala? Alle televisioni, cioè Rai e Mediaset. Bello, eh! Aggiungo di mio: e chi è il ministro delle Attività Produttive, che sovrintende anche le Comunicazioni, che ha questa bella trovata dopo le dimissioni di Scajola? Ad interim… Silvio Berlusconi! Ecco. Io ve l’ho fatta facile. Molto più bravi di me sono Roberta Carlini che ne ha scritto su L’Espresso (leggi qui) e Enrico Grazzini che ne ha scritto su Sbilanciamoci.info (leggi anche qui). Per il resto, silenzio di tomba. Strano, eh? Proprio mentre si stanno cercando 25 miliardi, regalarne un paio a Silvio…
Clicca sull’immagine per vedere la sacra sindone che ha compiuto il miracolo

14 commenti »

14 Commenti a “Miracolo! Ma quale crisi! Come regalare un paio di miliardi a Silvio e vivere felici”

  1. uh-huu. leggo carlini e grazzini, poi diffondo.

    da zesitian   - giovedì, 20 maggio 2010 alle 14:51

  2. Ma tu guarda! Ma chi l’avrebbe mai detto! Quasi impossibile prevederlo! Le sorprese della vita!

    da Pietro   - giovedì, 20 maggio 2010 alle 14:54

  3. L’avevo detto che uno come il nano avrebbe dovuto essere canonizzato fin dalla sua prima discesa in campo. La sua fama di unto avrebbe dovuto bastarci. Ci saremmo risparmiati un bel po’ dei suoi “miracoli”!

    da Giovanna   - giovedì, 20 maggio 2010 alle 16:46

  4. senza contare il guadagno a monte con la vendita dei decoder…

    da eve   - giovedì, 20 maggio 2010 alle 17:01

  5. Se ci mettiamo anche il guadagno relativo ai brevetti per i decoder del digitale terrestre (roba antica ma da noi futuribile), che rimangono in famiglia, completiamo il disegno.
    E’ la prima volta però che non sono d’accordo con te:
    i due giornalisti da te citati non sono “più bravi” di te, hanno solo sviscerato prima il problema con acume e solerzia,
    tutto preciso e dettagliato, un gran bel lavoro…
    ma Robecchi è maestro d’ironia!

    da Tarkus   - giovedì, 20 maggio 2010 alle 17:09

  6. .. e guarda come se la gode il vecchio di Arcore alla facciaccia nostra!

    da ab   - giovedì, 20 maggio 2010 alle 17:28

  7. tra l’altro anche spacciare alcune reti in chiaro (vedi ‘la5′)come proposito di chissà quale nuovo corso-tendenza adescando subdolamente l’immaginario…
    è una presa per il culo, fuffa trita e ritrita che ammuffisce in magazzino e che grazie al potenziale del digitale può fungere da traino gratuito per uno spaccio copiosamente compensante di pubblicità…

    da daniele   - venerdì, 21 maggio 2010 alle 19:04

  8. Alcuni anni fa veniva concesso un contributo statale per invogliare la gente all’acquisto di un decoder per la ricezione del segnale digitale terrestre. Pure io ho approfittato dell’occasione anche se in effetti non ne sentivo l’esigenza. Nel contempo circolava una mala-vocina birichina che attribuiva lo scopo dell’ingegnosa trovata governativa all’esigenza di favorire gli interessi economici del fratello del Cavaliere in quanto era appunto produttore (o concessionario) di un marchio di decoder… E poi si doveva pur trovare un sistema per evitare traumi economici alla rete 4 di Mediaset, per legge destinata già da tempo alle frequenze digitali. Chiacchiere (?)… Fatto sta che appena finiti gli stanziamenti i decoder, come quello che avevo acquistato io, stesso marchio e stesso modello, come per incanto calarono di prezzo per l’importo uguale al contributo. Ora gradualmente ed in piena crisi economica gli appassionati della televisore sono obbligati a cambiare la vecchia TV o, in alternativa, ad acquistare a parte un decoder omologato in quanto per strane decisioni di maggioranza le trasmissioni in analogico saranno abolite per sempre per la rai. Tornare all’efficienza di ricezione non sarà purtroppo semplice. Nella realtà, infatti, soprattutto per le persone anziane, sarà necessario un intervento qualificato e in moltissimi casi sarà altresì necessario intervenire sull’impianto antenna. Quelli obsoleti non sono in grado di offrire convenientemente la nuova tecnica. Il digitale poi si vede o non si vede, non ci sono mezze misure… E’ sufficiente un cavetto farlocco e la ricezione si limiterà all’intermittenza noiosissima di quadrati luminosi e gracchianti. Inoltre il fantastico provvedimento inciderà moltissimo sulle tasche degli italiani. Più di una grossa tassa. Tassa peraltro non necessaria e fuori tempo. In compenso ci saranno a disposizione tanti canali in più, ma quelli che potrebbero veramente interessare saranno accessibili solo a pagamento mentre quelli in chiaro continueranno a trasmettere le solite cose fra una pubblicità e l’altra. Dimenticavo: ora i segnali dei tre canali RAI principali cambiano frequenza quasi giornalmente e quindi spesso non vengono mantenuti in memoria. Per una ricezione quasi certa è necessario eseguire la ricerca di questi tre preziosissimi canali nostrani indicando come paese di appartenenza addirittura la Germania. E questo succede proprio nel nostro Paese, dove impera il magnifico governo del “fare”!… Per sè, infatti ci sa fare benissimo, utilizzando poi i soldi degli altri è davvero il massimo… Coraggio capitalisti senza capitale, la mangiatoria gratuita è stata aperta solo per voi. Abbuffatevi dunque con le preziosissime frequenze liberate… Però ricordatevi che mangiando troppo si può anche scoppiare…

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 21 maggio 2010 alle 19:32

  9. Ciao a tutti,
    sono due anni che non guardiamo la TV. Solo film, e Youtube. Risparmio di circa 50 Euro/mese.
    Si sta davvero bene, anche perche`poi il Robecchi e`generoso e mette le sue figu a disposizione…

    Stiamo in Irlanda, ma la TV fa schifo uguale da queste parti.

    Saluti

    da Enrico Marsili   - venerdì, 21 maggio 2010 alle 22:46

  10. Un saluto ad Enrico Marsili che sta nella cattolicissima Irlanda. Proprio per non vedere la Tv ogni tanto scappo da casa con la consorte e mi vado a vedere un film. Ieri “AGORA” su Ipazia di Alessandria. Bello. Sono uscito soddisfatto perchè, forse, confesso, ho sentito quello che volevo sentire. La chiesa cristiana è nata, tra le altre cose, sul massacro della gente delle altre religioni (pagana e giudaica). Ed è continuata per secoli e seculorum. Dovevate vedere il vescovo Cirillo, fatto anche santo. Mentre emetteva le sue sentenze, paraculmente velate, mi sembrava di vedere una persona “non metteremo le mani in tasca agli italiani, finalmente le toglieremo. Andate a fargli un culo così”. Indovinate a chi hanno rotto ad Alessandria per far passare tutte le favolette del nuovo testamento? EBBENE, PROPRIO A QUELLI CHE DENTRO LA BIBLIOTECA CI STUDIAVANO E UTILIZZAVANO LA PROPRIA INTELLIGENZA A FAVORE DELL’UOMO. Questa cosa ha sempre messo una paura tremenda al potere. Ipazia era una donna intelligente e libera e, non sia mai, anche scienziata e filosofa. Alla donna è stata riconosciuta intelligenza e anima da poco se confrontiamo quel poco con le centinaia di migliaia di anni della presenza dell’essere umano sulla terra. Quanto alle paraculate, che vanno sempre a vantaggio del Silvio nazionale (tutte a sua insaputa), ringraziamo il disinteresse di milioni di addormentati nel bosco che pascolano nel nostro paese e l’insipienza dei politici che dovrebbero mettersi di traverso. Buona domenica a tutti.

    da EDOARDO   - sabato, 22 maggio 2010 alle 13:11

  11. Convinta che una delle lotte cruciali dei prossimi anni sarà quella combattuta e vinta da nuove forme di femminismo, mi fa piacere che qualcuno citi Ipazia, figura negletta dalla storiografia tradizionale maschilista, ma non da Raffaello Sanzio, ad esempio, che la ritrae ne “La scuola di Atene” assieme ai grandi del pensiero libero e razionale.
    Ipazia (IV secolo dopo Cristo) dava lezioni tanto in Accademia quanto per strada, lezioni a cui sembra partecipasse anche il futuro padre della chiesa S.Agostino; eppure, tutte le sue opere scientifiche furono bruciate dal potere più cieco e corrotto e lei stessa fu orrendamente seviziata fino alla morte più straziante sull’altare della cattedrale di Alessandria per mano di un’orda di fanatici cristiani capeggiati dal vescovo Cirillo. La storia si ripete, sebbene con forme diverse e aggiornate fino ai nostri giorni.
    E’ da tempo (da prima che uscisse il colossal spagnolo che nn ho visto) che assieme ad alcuni amici sto lavorando ad una tragedia contemporanea ispirata a questa donna integra la quale, a mio avviso, è da considerarsi una vera antesignana di Galileo, teorico e sperimentatore del Seicento e padre del pensiero moderno; uomo altrettanto integro il quale, come sapete bene, fu costretto dalla Chiesa di Roma a negare le sue idee originali e rivoluzionarie per mantenere false credenze e ignoranza tra il popolo.
    Galileo abiurò, Ipazia invece rifiutò di andarsene dalla sua città e, pertanto, fu massacrata e sbranata e smembrata come soltanto un branco di bestie in agguato può fare su un corpo indifeso di donna.
    Che si fottano tutti questi potenti addobbati come alberi di Natale: auguro loro con tutto il mio cuore un’eternità di “pianto e stridore di denti”, proprio come è scritto nella Bibbia medesima.

    da ab   - sabato, 22 maggio 2010 alle 13:50

  12. ab. concordo. Sono sicuro che se la scienza non fosse stata perseguitata ma lasciata in pace dalla chiesa molte malattie che affliggono l’umanità, compreso il cancro, sarebbero state debellate da almeno due secoli. Mi scuso per aver cambiato discorso e dimenticato un attimo le malefatte dell’alieno Silvio, guru e paraguru d’Italia. Tanto ogni giorno ne fa una. Ritorno un attimo alla chiesa. Ricordate Cristian Barnard del primo trapianto di cuore del 1967? Ogni tanto mi rivedo i giornali e le dichiarazioni della chiesa di quel periodo. Altro che aborto e cellule staminali. A distanza di quasi 40 anni l’atteggiamento è cambiato di 360 gradi. Il clero non riesce più a tenere testa al progresso scientifico e a proteggere i propri dogmi basati sul niente. Che vadano a farsi fottere cardinaloni con il panzone e nanerottoli con la moquette in testa. Alessandro scusa la mia sgommata su altri argomenti. Tanto il potere ha sempre la stessa faccia.

    da EDOARDO   - sabato, 22 maggio 2010 alle 15:15

  13. A mio avviso, c’è da aggiungere una cosa importante alla questione posta da Edoardo sopra: è comunque sbagliato pensare che il progresso scientifico-tecnologico sia tutto oro colato. Occorrerebbe sempre porsi questa domanda relativamente alle applicazioni delle scoperte/invenzioni della scienza: Se si può, si deve per forza? (Vedi, ad es., il caso degli ogm, progetto che io aborro).
    La dimensione per così dire “etica” della ricerca dovrebbe andare di pari passo agli sviluppi tecnologici e trattata seriamente per via razionale e laica, anche al fine di non lasciare ai preti materialisti e fintamente spiritualisti spazi che costoro sono soliti trattare a loro modo, cioé spostando la questione su un piano illogico di giochi di potere.

    da ab   - sabato, 22 maggio 2010 alle 16:40

  14. ab, concordo con la dimensione “etica”. Questa necessità è diventata direi indispensabile dal secolo scorso. La ricerca scientifica è passata quasi tutta in mano alle multinazionali del settore. Gli stati si sono più occupati di “prodotti bellici” e hanno trascurato quelli inerenti la salute della gente. La ricerca in Italia è quasi tutta finanziata dagli SMS e Telethon. Che vergogna. Ma qui mi fermo per non andare ancora fuori tema rispetto all’articolo di Alessandro.

    da EDOARDO   - domenica, 23 maggio 2010 alle 07:32

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