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mer
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mar 23

Migranti e poveri. In Italia è sempre “colpa loro”: i più deboli e indifesi

PIOVONOPIETREUn fantasma si aggira per l’Italia, ed è il fantasma della colpa. Concetto antichissimo, praticamente un pilastro, molto gettonato dalle religioni, (quasi tutte), dalle assicurazioni auto (tutte), e da chi governa il Paese, impegnatissimo a dar la colpa alle vittime anziché a chi le ha fatte diventare tali. Caso di scuola, il naufragio di Cutro. Passate per infami e disumane le parole del ministro Piantedosi sui profughi che se la sono cercata, non hanno destato lo stesso scalpore quelle della premier Meloni: “Quelle persone non erano in condizione di essere salvate”. Cioè, tradotto in italiano, il soggetto sono “loro”: loro non erano in condizione di essere salvati, maledetti, e non noi, che non li abbiamo salvati a cento metri dalla riva. Un modo un po’ più arabescato e furbetto di dire la stessa cosa: colpa loro.

Che oltre cinquanta di quei naufraghi venissero dall’Afghanistan non è passato inosservato, ma è stato per così dire notato a metà, la sola metà del discorso che consentisse di dare la colpa a loro e non a noi. Ancora il ministro Piantedosi, ineffabile, ha fatto notare che lui è stato educato alla responsabilità, cioè a chiedersi cosa può fare lui per il suo Paese (lo stiamo vedendo, ndr), e non cosa deve fare il suo Paese per lui. Un ragionamento che finisce per battere lì: come sono irresponsabili questi afghani, che invece di fare qualcosa per il loro Paese – che so, combattere a mani nude i talebani a cui abbiamo lasciato un patrimonio di armamenti da far spavento – decidono di partire in condizioni precarie e pericolose. Che stronzi, eh?

Faceva notizia, sui giornali di ieri, la storia della giornalista afghana Torpekai Amarkhel, quarantadue anni, morta nel naufragio insieme al marito e tre nipoti. Nelle redazioni hanno messo insieme in fretta e furia la sua storia, dimenticandosi, ahimé, la Storia, con la s maiuscola, del posto da cui veniva. In quarantadue anni di vita, un afghano (qualunque afghano, uomo, donna, giornalista e non) ha visto solo guerra: prima i russi, poi gli americani che hanno armato i mujaheddin, poi i talebani ingrassati e foraggiati in chiave anti-russi, poi la “guerra giusta” che ammazzava civili a grappoli, poi la fuga senza dignità su cui campeggiava un cartello a caratteri cubitali: “Ciao, afghani, cazzi vostri”.

Certo non sempre è facile districare le storie personali dalla Storia collettiva, ma direi che in questo caso il compito non è difficilissimo: il famoso Occidente – noi compresi – una come Torpekai Amarkhel, suo marito e i suoi nipoti, avrebbe dovuto andare a prenderla con un volo di prima classe, portarla qui servita e riverita (forse voleva andare in Olanda, dalla sorella). Invece no. Invece le ha invaso il paese, l’ha bombardato e riempito di armi per vent’anni, dicendo che lo faceva per il suo bene, ha finito per rafforzare un regime delirante e oppressivo e poi – quando lei è venuta qui – non l’ha aiutata nemmeno a non affogare, e come ultimo atto le ha detto che è stata colpa sua, che non doveva partire.

Come si vede, la questione della colpa, apparentemente complicata, è molto semplice: la colpa è dei poveracci. Che si parli di immigrati che attraversano i mari (e allora si complicano e si ostacolano i salvataggi, vedi le recenti norme sulle navi delle Ong) o di poveri italiani che “non hanno voglia di lavorare” (e allora gli si tagliano i sussidi per costringerli ad accettare offerte al ribasso), la colpa è sempre dei più deboli, che è il trucco migliore – e infallibile – per assolvere i più forti.

3 commenti »

3 Commenti a “Migranti e poveri. In Italia è sempre “colpa loro”: i più deboli e indifesi”

  1. Aggiungo ,a proposito dell’ineffabile Piantedosi,una frase precedente,quando definì carico residuale uomini e donne lasciati a cuocere per giorni e giorni sulla banchina del porto.Chi definisce “carico residuale” degli esseri umani andrebbe messo alla porta in un mondo appena civile

    da Vitalo   - mercoledì, 8 marzo 2023 alle 12:20

  2. Non hanno umanità verso i migranti,non possono averla per i loro elettori, tutti insieme vedono i migranti come un fastidio,possono solo essere sfruttati senza alcun diritto.
    L’inchiesta stabilirà,si spera,se ci sono state responsabilità politiche per la mancata uscita della guardia costiera,figuriamoci se il ministro di riferimento della medesima ha a cuore i poveri disgraziati scappati dall’Afghanistan,lui che insieme a soy giorgia promettevano i blocchi navali…

    Da luglio la mancetta per chi è disoccupato porterà al lavoro in nero e sottopagato,mai e poi mai la destra un tempo sociale,appoggia il salario minimo di dignità,mica possono perdersi buona parte del loro elettorato…
    La colpa dei poveri è conclamata…tocca tenerli il più possibile in quello stato,altrimenti le ricchezze accumulate inizierebbero un pochino a sgonfiarsi!

    da Serentha Ivo   - mercoledì, 8 marzo 2023 alle 15:10

  3. … Aggiungiamoci che solo l’Italia, per riportare “Pace, Libertà, Democrazia”, da quando intervenne in Afghanistan, ha speso la modica cifra di quasi DIECI miliardi di euro….

    da Franco   - giovedì, 9 marzo 2023 alle 16:13

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