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mer
18
gen 23

Sangiuliano. Ora dire sciocchezze su Dante si chiama “provocazione”

PIOVONOPIETRENon cascherò nella trappola con tutte le scarpe, promesso. Non mi fingerò dantista provetto, espertone del Sommo Poeta, esegeta del pensiero guelfo, o ghibellino, e quindi non commetterò la stupidaggine di contestare con argomenti colti la stupidaggine del ministro della cultura (ossignur! ndr) Gennaro Sangiuliano su Dante Alighieri (“fondatore del pensiero di destra in Italia”… ehm… imbarazzo). Lo hanno fatto fior di pensatori, studiosi, medievalisti, dantisti e dunque mi ritiro in buon ordine nel piccolo orticello di questa rubrichetta per notare un paio di cose che sono vezzi contemporanei ben radicati e che vanno al di là delle performance critiche del fu direttore del Tg2.

Prima di tutto, c’è il rispetto di una regola aurea, un grande classico della retorica da marcia indietro, quando non si vuol dire apertamente “Ho detto una cazzata” e allora si butta tutto in caciara con “Ho fatto una provocazione”. Più che una deviazione in corner è un salvataggio sulla linea di porta (mi scuso per la metafora calcistica: il Pertrarca, che tifava Arezzo, mi capirà), cioè un tentativo piuttosto disperato di ribadire una cosa e darle una certa nobiltà anche dopo che tutti ti hanno riso in faccia (“provocazione”, roba da agitatore culturale, da stimolatore di dibattiti).

Lasciate Dante e Sangiuliano, questi due sommi poeti, al loro destino e fateci caso, spesso, spessissimo, quando si rivendica una “provocazione” è esattamente quello: ho detto una cosa piuttosto campata per aria e la rivendico in forma di paradosso. Purtroppo, il ministro Sangiuliano si lancia (sul Corriere) pure in digressioni colte, tira in ballo “l’idea di Nazione”, Aristotele e San Tommaso d’Acquino, forse di destra anche loro, mentre Platone era del Pdup, e qui perde un po’ colpi. Ma insomma, la sua difesa principale resta quella della “provocazione”, che è un lasciapassare insuperabile. Chi può smentire? Chi può contestare? Se io dico che un pittore amatoriale, un imbrattatele della domenica, vale Giotto o Caravaggio e tutti mi guardano come un matto, posso sempre cavarmela con la “provocazione”, questa comoda uscita di sicurezza sempre aperta, sempre disponibile.

E sia, non ci stupisce che alcuni dei più triti trucchetti della dialettica siano applicati dalla politica, mentre stupisce, invece, che qualcuno li prenda ancora sul serio. Perché è la seconda parte della difesa in due mosse del ministro che colpisce. Vediamo dall’apologia di Sangiuliano scritta da sé medesimo: “Nessuno pensa che la sua opera e le sue idee (di Dante, ndr) possano esaurirsi nello spazio di uno scritto e tantomeno di una battuta” (lui ha fatto esattamente una battuta). “E nessuno pensa che la sua opera e le sue idee possano essere trasposte, sic et simpliciter, nel mondo contemporaneo” (esattamente come ha fatto lui). Per concludere: “Ma se la provocazione che ho fatto è servita a far riprendere a qualcuno in mano i libri di Dante Alighieri, è già un buon risultato”.

Ecco fatto: la frittata è rivoltata, la magia compiuta e lo stratagemma dialettico risolto come un sudoku per principianti. In sostanza ho detto una scemenza su un argomento preciso, poi l’ho chiamata provocazione per nobilitarla, poi ho rivendicato che senza la mia provocazione voi tutti – bestie – non avreste approfondito quell’argomento preciso. Come tutti sanno Domodossola è in Bolivia. Una cazzata? Ma no, è una provocazione! E senza di me – ignoranti che non siete altro – non avreste mai ripreso in mano una cartina della Bolivia. Facile, eh!

8 commenti »

8 Commenti a “Sangiuliano. Ora dire sciocchezze su Dante si chiama “provocazione””

  1. Strepitoso, ma perché mi fa tornare in mente Ulisse e il cazzotto mortale che tirò alla spia dei Proci?

    da Carginone   - mercoledì, 18 gennaio 2023 alle 08:54

  2. Strepitoso Robecchi….la sua ironia è sempre di prim’ordine e soprattutto incontra il mio pensiero…dai tempi belli di Cuore è una garanzia…

    da Paolo Carlesi   - mercoledì, 18 gennaio 2023 alle 09:56

  3. Lasciate ogni speranza….il fu direttor del giornal del 2,a ministro e’ stato elevato,miseri noi!

    da Angelo Francioni   - mercoledì, 18 gennaio 2023 alle 11:33

  4. Eh, ci voleva questa provocazione per far parlare di Dante, autore misconosciuto, per nulla di moda, lontano da ricorrenze legate alla sua morte e su cui non si fa mai assolutamente retorica!

    da Sergio   - mercoledì, 18 gennaio 2023 alle 16:46

  5. Anche D’Acquino è una provocazione?

    da Roberta   - mercoledì, 18 gennaio 2023 alle 22:51

  6. Provaci ancora Sam, magari stavolta si vede…

    Immaginate se un ministro o meglio ancora una premier di csx avessero disatteso e preso per i fondelli gli elettori,tramite una campagna elettorale integralmente disattesa a parte il condono e una strizzata d’occhio a partite iva nell’invitarli a dichiarare max 80mila euro per quei pochi che li dichiarano…

    Non fanno una piega a dx,l’osso da rosicchiare l’hanno preso,non sarà un farneticante provocatore a sparare cazzate nel farli scuotere…ci saranno altre stronzate,la satira è salva!

    da Serentha Ivo   - giovedì, 19 gennaio 2023 alle 20:38

  7. credo (probabilità) che , questo signor SanGiuliano , l’abbia detta allo scopo di farsi un po’ di pubblicità ….e catturare presenze in tv

    da giacomo   - venerdì, 20 gennaio 2023 alle 19:15

  8. Il sig. Scrimieri è da tempo bannato da questo sito. Non verrà pubblicato. La chiamo censura, se vuole, io la chiamo profilassi.

    da Alessandro   - domenica, 22 gennaio 2023 alle 17:50

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