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dic 22

Gli anni di piombo della caccia al cinghiale

 Non c’è occasione di satira, spiritosaggine, freddura, motto di spirito, battuta, più ghiotta di una legge cretina: l’emendamento di Fratelli d’Italia alla Finanziaria che riguarda l’abbattimento della fauna selvatica. Anche nelle aree protette, anche nelle aree urbane, anche nei periodi di silenzio venatorio. Insomma, per i cinghiali è la famosa tolleranza zero: pena di morte per impallinamento, ad opera di zelanti cacciatori che potranno girare tra cassonetti, giardinetti e controviali armati fino ai denti, colpo in canna, sguardo vigile, visori notturni, cani da punta, giberne piene di cartucce, stivali da palude, lasciando a casa soltanto il loro peraltro già scarso senso del ridicolo.

Scene di caccia metropolitana, con tutto quello che ne consegue: gente che gira armata, errori, abbagli, colpi che partono per fatalità e disgrazia: “Vostro onore mi sembrava che grufolasse, giuro… che c’entra che ronzava intorno a mia moglie? E’ stato un incidente!”.

Come si muoveranno i cacciatori urbani? A piedi in lunghe marce estenuanti? O in macchina, per raggiungere le zone più frequentate dagli ungulati? In questo caso, avere decine, forse centinaia di automobilisti armati tra la Salaria e la Flaminia nuova, assonnati alle prime luci dell’alba, oppure nervosi come marines in missione notturna tra la Prenestina e la Collatina, sarà un eccellente sistema per fare un po’di selezione della specie: sopravviveranno solo i più svegli. Peccato per i danni collaterali, le vittime civili, le signore che alla luce tremolante e fioca dei lampioni scendono a buttare il sacchetto nel cassonetto dell’umido, magari indossando la prima cosa che capita a tiro, ecco, eviterei le pellicce, anche sintetiche (“Vostro onore, le giuro che…”, come sopra).

Indotto economico notevolissimo: impennata delle vendite per tutti gli strumenti di protezione individuale. No, non le mascherine, ma caschi, giubbotti antiproiettile, tuniche catarifrangenti, kit di primo soccorso, corsi di aggiornamento per infermieri (“Pallini: come estrarli da gambe e braccia”), senza contare il rafforzamento del servizio ambulanze.

Insomma, c’è da far felice Crosetto: più doppiette per tutti, munizioni, sistemi d’arma, esplosivi, trappole, fucili automatici, mitragliatori. E tutto non solo nei parchi, nelle riserve naturali, nelle zone di ripopolamento dove si possono far più danni ecologici di un concerto di Jovanotti, ma anche ai margini della Cristoforo Colombo, o dell’Aurelia, a diradare il traffico a colpi di pallettoni vaganti (“Lo so che era una Ford Fiesta, vostro onore, ma le giuro che sembrava…”, come sopra).

Si potranno mangiare le vittime. No, non la signora che butta l’umido o il barbone che dorme al parco, scambiati per fauna selvatica, ma proprio i cinghiali uccisi a pallettoni, stesi sull’asfalto, dissanguati. Nasceranno così generazioni di scuoiatori, sezionatori, macellatori di prede urbane, nuove professioni, un milione di posti di lavoro, finalmente! Per i più formidabili, incredibili, demenziali anni di piombo che la storia ricordi.

5 commenti »

5 Commenti a “Gli anni di piombo della caccia al cinghiale”

  1. Non c’è mica lo zampino del ministro degli esteri qua,vero…?

    Solo una puntualizzazione,se cacceranno cinghiali in città e nei parchi,non saranno solo pallini,una cartuccia per la caccia al cinghiale è devastante,sono rinforzate per penetrare nella pelle durissima degli unguati!

    Dai su forza…mancano ancora 4 anni e 10 mesi alla fine dell’incubo…

    da Serentha Ivo   - venerdì, 23 dicembre 2022 alle 09:48

  2. La follia armaiola e gli interessi criminali non sono stupidità e assenza del senso del ridicolo! Complimenti governo! Finirete x dare il via a quel che di pessimo non era ancora legge!

    da Rosalba   - venerdì, 23 dicembre 2022 alle 11:52

  3. una sola parola per questi poveracci senza senso del ridicolo: DEMENTI!

    da Marco C.   - venerdì, 23 dicembre 2022 alle 15:11

  4. Non ha letto l’emendamento, vero?
    come fa a confondere l’abbattimento dopo cattura con la caccia libera e indiscriminata?
    lo sa che non è previsto neanche lontanamente che i cacciatori possano girare armati tra cassonetti, giardinetti e controviali?

    da Cinghio   - venerdì, 23 dicembre 2022 alle 15:32

  5. È ovvio che i cosiddetti cacciatori non potranno aggirarsi con passo furtivo e fucile spianato tra le case o tra i bambini che giocano nei giardinetti anche perché rischierebbero di essere impalati da genitori e residenti. Da tutto questo papocchio voluto dal buon crosetto che ha da ricambiare piaceri, restano due cose sicure: gli affari d’oro che faranno i venditori di armi e la caccia di fatto aperta tutto l’anno con relativo scempio di specie, anche quelle in via d’estinzione 6

    da Liliana   - sabato, 24 dicembre 2022 alle 12:14

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