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mer
25
mag 22

Ha ragione Bukowski, i soldi sono troppi o sono (sempre) troppo pochi

PIOVONOPIETREPer una volta almeno darei ragione al vecchio Charles Bukowski: “I soldi hanno solo due cose che non vanno: o sono troppi o sono troppo pochi”. Il rapporto che Oxfam ha sventolato di fronte ai potenti (e ricchi) del mondo l’altro giorno a Davos è una fotografia perfetta, piuttosto spaventosa, della polarizzazione estrema tra ricchezza e povertà, o meglio la certificazione che stiamo seduti su un mondo solo, ma i mondi sono almeno due. Aumentano i miliardari, 573 in più, in totale sono 2.668. Aumentano i poveri, 263 milioni in un solo anno. Naturalmente si possono fare tanti giochetti con le cifre, ma insomma, alcune sono impressionanti comunque la pensiate: la ricchezza di tutti i miliardari messi insieme nel 2000 valeva il 4,4 per cento del Pil mondiale, e oggi, vent’anni dopo, il 13,9. Sembrerebbe che l’intera economia mondiale si sia messa al lavoro per arricchire un paio di migliaia di tizi che erano già ricchi. E tra l’altro, se avessimo tutti in tasca un dollaro per ogni volta che abbiamo sentito parlare di “lotta alle diseguaglianze”, saremmo miliardari anche noi.
A proposito di casa nostra, da marzo 2020 a novembre 2021 (pandemia, vi dice qualcosa?) i miliardari sono aumentati di 13 unità (auguri! Champagne!). In Italia, una quarantina di persone detengono la stessa ricchezza del 30 per cento degli italiani più poveri (calcolati in 18 milioni di persone adulte), un milione e quattrocentomila famiglie sono scese sotto la soglia di povertà durante il periodo del Covid.
Insomma, abbiamo un problema, cioè, ne abbiamo tanti. Uno è, se si può dire, semi-letterario.  Questi leader del “miliardariesimo”, nuova religione mondiale, capita che sclerino, che diventino delle straordinarie auto-caricature, macchiette. Uno va su Marte, quell’altro mi diventa guru della sanità planetaria. I listini di Borsa sono la loro sala giochi, trattano coi governi, alla pari e in qualche caso in condizione di vantaggio, graduano alla bisogna la libertà d’espressione, pagano tasse percentualmente inferiori a quelle che paga un ragioniere di Vimodrone.
La “diseguaglianza”, insomma, è così plateale da risultare grottesca. Non solo per questioni di giustizia (già mi vedo arrivare quelli dell’”invidia sociale”, porelli, così ansiosi che dalla tavola imbandita cada qualche briciola per loro), ma proprio per questioni sistemiche e strutturali. Non è pensabile che la forbice si allarghi ancora. Anche perché è una forbice che non riguarda solo poveri e miliardari, ma un ritorno palpabile, visibile nelle nostre città, a una netta divisione per classi sociali, un proletariato sempre più compresso (e l’inflazione al sei per cento, poi…), con diritti un po’ evaporati, a cui nessuno sembra in grado di dare aperta rappresentanza politica. Insomma, aumentano i ricchi, a decine, e aumentano i poveri, a centinaia di migliaia, e questo in un Paese dove ogni giorno si sente il mantra della “lotta alle diseguaglianze”. Lo stesso Paese dove il solo pronunciare la parola “patrimoniale” genera svenimenti e crisi di panico alla classe dirigente, lamenti infiniti e repentine marce indietro, grida di allarme perché una tassa sui grandi patrimoni sarebbe indizio e sintomo di “socialismo” (ahahah, ndr). Non se ne esce. L’unica è aspettare il prossimo rapporto Oxam che dirà di un altro aumento di miliardari (non sarà la pandemia, sarà la guerra), e noi saremo qui a dire le stesse cose, e nel frattempo avremo sentito un migliaio di volte che si sta facendo una strenua lotta alle diseguaglianze.

2 commenti »

2 Commenti a “Ha ragione Bukowski, i soldi sono troppi o sono (sempre) troppo pochi”

  1. Mission impossibile,il chiagni e fotti può continuare.
    Il nostro Paese poi… si distingue in occidente, sempre di più paghe da fame,già scritto degli stage aggratis… e si continuerà con un esercito di lavoratori miserabili.

    Poi c’è,colui che hanno scambiato per compagno…nell’organizzare il referendum contro il reddito di cittadinanza, e la politica continua a non sentirci sul reddito minimo di dignità.
    Tanto lor signori continuano ad essere i più pagati in occidente,fortunatamente al prossimo giro ne avremo da mantenere molti meno e saranno sempre troppi per ciò che combinano nelle rispettive aule!

    Una scommessa?

    Tra decenni continueremo o continueranno a trattare in ugual modo l’argomento…

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 25 maggio 2022 alle 10:47

  2. Salve,
    ho cominciato ad amarti quando ho letto Flora e la sua Gran Fabbrica della Merda.
    Era chiaro il riferimento a una emittente privata ma resa pubblica dal Gran Capo e la sua interferenza nella vita politica.
    Poi accendo la TV e vedo quella gran vac… della Venier tutta presa a rilanciare la figura di quell’inutile Gianluca Vacchi, imprenditore fallito, sessantenne a cui si addice il detto napoletano: hai voglia di mettere rum, lo stronzo non diventerà mai babà! E’ tutta una Gran Fabbrica della Merda, purtroppo. Grazie per avermi letta fin qui e continua a regalarci libri divertenti e stimolanti
    Paola

    da Paola Riccio   - venerdì, 27 maggio 2022 alle 09:08

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