Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
mer
27
apr 22

Non è uno scherzo. “Gente, pianeta e principi”: lo slogan di chi vende fucili

PIOVONOPIETREProblemi con le bollette? L’inflazione vi morsica? Il potere d’acquisto vi sfugge di mano? Il vostro stipendiuccio si accorcia ogni anno del 6-8 per cento? Non disperate amici, c’è sempre una via d’uscita. Comprate armi! Cioè, almeno, comprate azioni di aziende che inventano, producono, vendono armi, un affare che non conosce crisi, anzi cresce ininterrottamente da sette anni, pandemia o non pandemia. Per la prima volta nella storia la spesa militare globale ha superato i 2.000 miliardi di dollari (vediamo se così si capisce meglio: 2.000.000.000.000 dollari), una cifra che fa sembrare Elon Musk un barbone che dorme sotto i ponti, figuratevi noi.

E’ il mercato, bellezza. Se si sommano i fatturati dei primi venticinque gruppi che producono armi, l’incremento (dati 2019, Stockholm International Peace Research Institute, Sipri) è di 631 miliardi, più o meno l’8,5 per cento. Coraggio, nessun fondo di investimento, assicurazione, o portafoglio di obbligazioni, vi darà lo stesso risultato. Pensateci!

Come per tutte le merci hi-tech – l’irresistibile fascino dell’ultimo modello – domina la componente “sexy” dei prodottini elencati nei siti dei principali produttori, con qualche comprensibile paraculata di marketing. Per esempio, la prima azienda produttrice di armi nel mondo, la Lockheed Martin, apre la sua home page con una bellissima spianata di pannelli solari. Uh, che bello, energia pulita, ecologia, tutto verde, verrebbe da compiacersi, ma è un trucchetto per i gonzi, perché poi si scopre che il fatturato del comparto armamenti dell’azienda rappresenta l’89 del business, più di 50 miliardi di dollari (all’anno) di fatturato. E infatti basta scendere un po’ nella home page e si comincia a ragionare: missili, cacciabombardieri, elicotteri, blindati collegati tra loro con il 5g e via elencando. Quanto basta per far dire ai governi di mezzo mondo: “Oh no! Abbiamo il modello vecchio!”.

Lo stesso vale più o meno per le altre aziende della top ten, un catalogo di fantascienza già disponibile, come dice un bello slogan sul sito del Northrop Grumman (86 per cento del fatturato in armamenti, pari a quasi 30 miliardi di dollari): “Per qualcuno la parola ‘impossibile’ chiude le discussioni. Per noi è un punto di partenza”. Bene, mi sento più tranquillo, anche voi, vero. amici?

La Rayteon Technologies, invece (87 per cento del fatturato in armamenti, oltre 25 miliardi) apre la sua home page con una bella immagine di foresta vergine attraversata da un fiume azzurrissimo e il titolo: “Gente, pianeta e principi”, video che si alterna con immagine di eliche, motori. Anche qui per capire che si vendono armi micidiali bisogna scarrellare un po’ con il mouse. E anche qui, però, la guerra non si vede mai: niente corpi smembrati, niente case distrutte, nessuna immagine “brutta”, solo satelliti, spazio profondo, sistemi radar, impiegati sorridenti davanti a schermi avveniristici. Insomma, tra i primi dieci produttori mondiali, cinque sono americani, il sesto è cinese, Avic (affari di armi per 22 miliardi e mezzo, 34 per cento del fatturato), seguono un’azienda britannica (Bae Systems), altre due cinesi e un’americana a chiudere la top ten.

Noi, poverini, giochiamo a mezza classifica, dodicesimi con Leonardo, poco più di 11 miliardi di fatturato negli armamenti (il 72 per cento del fatturato del gruppo). Dannazione, ma si può fare di meglio, e ci è stato spiegato recentemente che la spesa militare è un volano per l’economia. E voi, amici, volete la pace o il volano acceso?

6 commenti »

6 Commenti a “Non è uno scherzo. “Gente, pianeta e principi”: lo slogan di chi vende fucili”

  1. Siamo messi proprio bene! I supermercati potrebbero cominciare a vendere gli elmetti! Magari ci stanno già pensando.

    da Renato   - mercoledì, 27 aprile 2022 alle 07:39

  2. Lo scenario appare sempre più chiaro,da ieri se ci fosse stato qualche dubbio, l’occidente noi compresi,ha deciso la terza guerra mondiale,la riunione dei 40 Paesi in Germania ,le dichiarazioni di Johnson e quelle di Biden ormai datate l’hanno certificata.
    Chissà quanto si manterrà convenzionale o se ci sarà la deriva nucleare, tattica o globale, non mi convincono le ipotesi che non convenga a nessuno,se ci sarà un errore oppure se i russi si sentiranno minacciati, l’esistenza del genere umano terminerà.
    Lo ripeto,se non sono state di insegnamento due guerre mondiali recenti più tutte le rimanenti nei secoli, per non arrivare a questo punto ci meritiamo questa fine, tramite le migliaia di testate nucleari sparse in ogni luogo.
    Nonostante la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica,che è pacifista e che non vuole l’allargamento del conflitto in Ucraina, a patto che il neo zar invada maggiormente, l’alibi dei mancati negoziati per una tregua con l’intransigenza russa non regge,poco o nulla si è fatto per arrivare a un tavolo.
    Potrebbero essere gli ultimi arricchimenti a chi finanzia e produce le armi,un’alternativa a questo pianeta non esiste, saranno soddisfazioni anche per costoro…

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 27 aprile 2022 alle 08:18

  3. Mi piace sempre leggere ( ogni mercoledì) le sue lucide analisi : il sagace e graffiante umorismo .. come un ottimo chef sa dosare bene gli ingredienti.. ci vuole esperienza e buon senso ! Grazie

    da Elena   - giovedì, 28 aprile 2022 alle 06:26

  4. cosa commentava la comunità giornalistica, quando nel 2014 giulietto chiesa disse che il terzo conflitto mondiale sarebbe cominciato dall’ucraina?

    da anna ruggiero   - giovedì, 28 aprile 2022 alle 09:22

  5. già … sono curioso di sapere come fu accolta la “profezia” di Giulietto Chiesa; Anna Ruggiero se lo sai batti un colpo, che torno a vedere, per confrontare le facce di tolla di allora con quelle di adesso — trovo interessante che nelle perlustrazioni dei precedenti postate nei social non vi siano rimandi alla “crisi dei missili di Cuba” né al Saluto alla Nazione di Eisenhower (del 1962!) con il monito sulla “ascesa DISASTROSA di poteri che scavalcano la loro sede e le loro prerogative” (vedi in Wik. “complesso militare-industriale e politico”

    da Vittorio Vettor   - giovedì, 28 aprile 2022 alle 20:28

  6. la domanda è stata posta senza malizia, Vittorio, perché proprio non lo so. ma il presente è altrettanto delirante, da trattamento sanitario obbligatorio: draghi vorrebbe mandare missili e armi in ucraina senza nemmeno passare dal parlamento. cosa aspettiamo ad incazzarci?

    da anna ruggiero   - venerdì, 29 aprile 2022 alle 14:36

Lascia un commento