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mer
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feb 22

Salario minimo. Si discute sui 9 euro lordi all’ora. Come se fossero “troppi”

PIOVONOPIETRESiccome ci travolge l’infinitamente grande, la guerra eccetera, occupiamoci dell’infinitamente piccolo: un euro, un euro e mezzo. Lo so, è volgare parlare di soldi, e questa è una cosa che dicono soprattutto quelli che i soldi ce li hanno. Ma approfittiamo per una volta del fatto che la politica – cioè, pardon, i partiti – avranno a che fare con gli spiccioli, contanti, calcolati al millimetro, insomma con la vita reale della gente misurata in termini di budget di sopravvivenza. Non si parla, per una volta, dei millemila miliardi luccicanti che dovrebbero pioverci addosso secondo la narrazione corrente, ma della differenza tra 9 euro lordi all’ora (proposta del ddl Catalfo) e le offerte “a scendere” delle forze politiche, tutte o quasi, con emendamenti molto somiglianti che puntano a togliere dalla legge una piccola frasetta, questa: “E comunque non inferiore a 9 euro all’ora al lordo degli oneri contributivi e previdenziali”. Lega, Forza Italia e Pd uniti nella lotta. In poche parole si vuole togliere il cartellino del prezzo. Si accetta l’idea che finalmente anche in Italia, come quasi ovunque, non si possa guadagnare meno di una certa cifra, e il problema – ovvio – diventa la cifra.

Tanto per capire di quante vite si sta discutendo, ci sono almeno quattro milioni e mezzo di persone che guadagnano meno di nove euro lordi all’ora (lo dice l’Inps) e fissando quella soglia, quasi il 30 per cento dei lavoratori dovrebbe avere un aumento (questo lo dicono gli esperti del ministero del Lavoro). Segue il pianto solito di Confindustria: il salario minimo a nove euro lordi costerebbe alle imprese più di sei miliardi, tra tempi pieni, part-time, tenendo fuori il settore agricolo e quello domestico. Insomma, troppo: porterebbe il salario minimo italiano (quasi) al livello di quelli europei, appena sotto Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi e Regno Unito. Chi vi credere di essere, un tedesco? Troppi soldi, sacrilegio.

Ora è probabile che si arriverà a infinite schermaglie sui centesimi, cioè i conti della serva, e la faccenda diventerà una battaglia di cifre, sistemi di calcolo, questioni politiche, mostrare muscoli ed esibire studi e grafici. Insomma, si litigherà molto su quell’euro e mezzo di differenza, perché le cifre che emergono nello stanco ribollire del dibattito politico partono da sette euro lordi l’ora fino ai nove previsti dal ddl. E’ un gioco a chi offre di meno.

Lasciamo dunque la faccenda alle schermaglie parlamentari, agli emendamenti, alle commissioni che dovrebbero riunirsi eccetera eccetera, non è difficile capire come andrà a finire: nove euro lordi l’ora verranno considerati una sciccheria, un lusso che il nostro sistema economico non può permettersi. Si parla di strumenti di verifica e controllo, di commissioni congiunte tra imprese e lavoratori (il che apre il fronte delle rappresentanze sindacali), addirittura sedute ai tavoli del Cnel, per decidere quanto vale, come minimo, un’ora di lavoro. Una cosa che rende piuttosto plastico e simbolico il vecchio detto “stare dalla parte dei lavoratori”. Di quanto? Di un euro? Due? Quanto si limerà da quei nove euro? Quanto si avrà il coraggio di dire: “No, con nove euro all’ora guadagnerebbero troppo!”. La partita è solo all’inizio, sui centesimi di lavoro, di  tempo, di vite, si formeranno forse inedite maggioranze, lunghe discussioni, trappole e trucchetti. Uno spettacolo interessante per quasi cinque milioni di italiani, che poi, magari, andranno anche a votare.

2 commenti »

2 Commenti a “Salario minimo. Si discute sui 9 euro lordi all’ora. Come se fossero “troppi””

  1. Impietosa analisi condivisibilissima, dà il quadro di una cosa che si vorrebbe chiamare “Paese”. meno male che riesce sempre a fraci sorridere anche quando c’è da piangere.

    da MARCO PIERMARIA FERRARI   - mercoledì, 23 febbraio 2022 alle 09:38

  2. Inizio dalla fine,no,non hanno problemi con gli elettori, ormai in buona percentuale posizionati nel limbo in mancanza di scelte.
    Anche perché se qualche idea politica va verso un riequilibrio sociale,ci pensano le Tv e i giornaloni ad attivare i ventilatori spargi materiale organico per delegittimare chi se ne fa interprete,o perlomeno cerca di fare il possibile.
    Nel frattempo le forbici sociali si allargano sempre di più, pagare sempre meno i lavoratori pare un gioco di società,organizzati su yacht e panfili sempre più grandi e non parlano manco più di lanciare brioches al popolo affamato pur lavorando.
    C’è sempre una delocalizzazione più estrema da ricercare, ci sono miliardi di persone al mondo che si accontentano di un tozzo di pane o di una manciata di riso per 12-14 ore al giorno di schiavitù!

    Italiani brava gente,siii,forse un tempo che fu…

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 23 febbraio 2022 alle 16:13

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