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nov 21

Squid Draghi: premier conteso tra Colle e X-Factor”

PIOVONOPIETREE’ probabile che la politica italiana dei primi anni Venti verrà ricordata come un gigantesco gioco di ruolo dal suggestivo titolo: “Dove mettere Mario Draghi”. Certo, parlare oggi di “politica italiana” è un po’ esagerato, e uso questa figura retorica per dire dell’indefessa attività di applaudire il premier in ogni contesto e situazione. Insomma, corre il decennale dell’avvento a palazzo Chigi di Mario Monti e non si scopre niente di nuovo: l’ovazione pare obbligatoria e sembra ieri che la stampa nazionale si spellava le mani perché un tizio andava a Roma in treno, metteva il loden e mandava i lavoratori in pensione più tardi. Da allora, l’evoluzione dell’elettronica è stata poderosa, quindi non parleremo di un Mariomonti due-punto-zero, semmai di un Mariomonti a realtà aumentata. Resta il fatto che “Dove mettere Mario Draghi” è il gioco di società del momento e tocca quindi mettere in fila le ipotesi più accreditate.

Draghi a Palazzo Chigi. Molti giocatori desiderano fortemente questa ipotesi. I partiti al governo per non avere il fastidioso grattacapo di metterci uno dei loro; Silvio Berlusconi nell’astrusa speranza di finire lui al Quirinale, cosa che Salvini e Meloni cercano di fargli credere per fargli poi “marameo” all’ultimo momento. L’ipotesi si scontra con le rigidità del regolamento, cioè che nel 2023 ci saranno le elezioni, per cui si teorizza un Mario Draghi capo del governo anche dopo che si sarà votato, un piccolo azzardo. Si potrebbe però – come ha già chiesto in un editoriale il primo giornale italiano – evitare la seccatura delle votazioni, tenersi Mario Draghi a vita perché votare è ormai inutile e démodé.

Draghi al Manchester United. L’arrivo di Cristiano Ronaldo ha velocizzato la manovra della squadra inglese, ma il talento portoghese ha ormai una certa età e la dirigenza si sta guardando intorno per potenziare la rosa in prospettiva futura. Di Mario Draghi piace il dribbling e la visione di gioco, ma soprattutto il fatto che – come avviene nel campionato italiano – nessun arbitro si sognerebbe mai di fischiargli contro, ha tutta la grande stampa dalla sua parte e gli altri giocatori gli ubbidiscono ciecamente.

Draghi a X-Factor. Rilanciare un programma che ha avuto enorme successo, si sa, non è mai facile e i piccoli aggiustamenti spesso non bastano. Serve dunque una rivoluzione del format, con una giuria più verticistica e autorevole. Chi meglio di Mario Draghi potrebbe giudicare i concorrenti in gara? Pare già di vederlo davanti al cantante che propone di andare in pensione a 82 anni (“Per me è un sì”), o al cospetto del giovane artista che chiede il salario minimo (“Per me è un no”).

Draghi al Quirinale. E’ il sogno di molti. A chi ribatte che poi sarebbe un problema trovare un Mariomonti tre-punto-zero per Palazzo Chigi si ribatte che, una volta arrivato Draghi al Colle, il ruolo del capo del governo sarebbe una questione poco più che decorativa. Con un piccolo strappo al regolamento, insomma, si potrebbe avere un Mario Draghi al Quirinale che nomini Mario Draghi a Palazzo Chigi, nel qual caso avremmo spesso severi moniti di Draghi che ammonisce Draghi di non ricorrere troppo al voto di fiducia.

Draghi alle Olimpiadi. Qualcuno ricorda che tra pochissimo, nel 2024, si svolgeranno i Giochi Olimpici a Parigi e sarebbe folle rinunciare al fondamentale apporto che Mario Draghi ha dato ai successi italiani di Tokyo 2020. Si avanza dunque la sua candidatura in tutte le discipline, certi di un nuovo trionfo del medagliere azzurro.

4 commenti »

4 Commenti a “Squid Draghi: premier conteso tra Colle e X-Factor””

  1. Perché no Draghi almeno vice papa?

    da Vitaliano Bianchini   - mercoledì, 3 novembre 2021 alle 09:28

  2. Dunque, diamo atto che l’attuale momento politico è quel che è, e dura da parecchio tempo, abbiamo a palazzo Chigi colui che ha voluto l’establishment, grazie a italiamorta e alla indegna campagna mediatica di colorare il governo giallorosa come quello di belzebu…
    Infatti da inizio febbraio abbiamo un mastodontico coro che fa a gara per leccare tutto il leccabile all’ex banchiere.
    Aggiunga pure che il parlamento a rete unificate non spezzerà mai l’incantesimo, l’intento è di guadagnarsi la pensione portando la legislatura al compimento, c’è pure l’anima candida della Lega, quella che non accompagna Bolsonaro, che addirittura intravede l’ex banchiere come re al quirinale.

    Quel 60% rimasto a casa alle recenti amministrative si metta il cuore in pace, la democrazia è diventata quella dell’elite, fino a quando durerà però…

    P. S.

    Calo un velo pietoso sul cantarsela e suonarsela del g20, quella kermesse serve solo a questo, poiché oltre le promesse generiche, sparita la data del 2050 per le emissioni CO2 zero, ci sono Cina, India e Russia che andranno a manetta col carbone.
    Il de profundis climatico esistenziale è servito!

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 3 novembre 2021 alle 11:14

  3. non c’è l’opzione Draghi al soglio pontificio? Mario I sarebbe stupendo in bianco.

    da Cecilia   - mercoledì, 3 novembre 2021 alle 11:59

  4. Dieci minuti di applausi

    da Dedalus   - mercoledì, 3 novembre 2021 alle 17:12

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