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31
ago 21

L’intelligenza artificiale and me (partita persa)

Oggi sul Il Fatto Quotidiano un mio raccontino, che forse non è un raccontino, ma insomma, eccolo (se cliccate, come per magia si ingrandisce)

FATTO310821 intelligenza artificiale

3 commenti »

3 Commenti a “L’intelligenza artificiale and me (partita persa)”

  1. Siamo avvolti dalla tecnologia legata all’elettronica, ha portato a tutti quanti facilitazioni legate ai servizi, fino a pochi anni fa ci faceva perdere tempo in code e quant’altro.
    C’è il rovescio della medaglia, consiste nella perdita della propria indipendenza e di poter scegliere, chi più, chi meno viene influenzato quotidianamente dal big brother che ci assiste via internet.
    Le telecamere disseminate nelle città o installate sulle auto sono impossibili da arginare, faccio parte di una generazione che per strada non mi da fastidio l’essere controllato non avendo nulla da nascondere,anche se la privacy e l’indipendenza ce la siamo giocata, però se un giorno dovessi viaggiare in un auto completamente assistita, difficilmente mi sentirei rilassato, le variabili per strada sono moltissime rispetto a un aereo o a una metropolitana.

    Anche se non è difficile prevedere che tra qualche decennio i viaggi saranno assistiti via aerea, molto meno on the road.

    da Ivo Serentha   - martedì, 31 agosto 2021 alle 14:34

  2. Troppo tardi.

    da Sergio   - martedì, 31 agosto 2021 alle 14:47

  3. “Intelligenza artificiale”, parolona che vuole dire tutto e nulla, che viene quasi sempre utilizzata impropriamente da molte persone che sono convinte di sapere di cosa stanno parlando.
    Ho iniziato la mia carriera informatica negli anni Sessanta, all’estero dove lavoravo come sviluppatore di sistemi operativi presso la più grande azienda informatica mondiale dell’epoca ed era già stata coniata la parola magica “intelligenza artificiale”, in parte grazie ad un linguaggio di programmazione chiamato “LISP”, ma in realtà non solo con il lisp.
    Personalmente non ho mai aderito all’uso della parola “intelligenza artificiale”, l’unica intelligenza che esiste oggi, anche se non sempre presente, è quella dell’uomo. Tutto il resto è in realtà, esecuzione ultra veloce di algoritmi, programmi che sono stati sviluppati (intelligenza) da uomini che sono in grado di prendere decisioni autonomamente, ma sempre grazie all’intelligenza di chi ha ideato e sviluppato il programma stesso.
    Esistono anche programmi di auto-apprendimento che sono in grado di “creare” nuovi programmi, ma senza l’intelligenza dell’uomo, sempre quando presente, non si fa nulla.
    Ovviamente, la supposta intelligenza dell’uomo (“razza” alla quale appartengo) ha combinato anche parecchi disastri apocalittici in giro per il mondo.

    da Andrea Lavigna   - venerdì, 17 settembre 2021 alle 05:51

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