Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
mer
12
mag 21

Le autobiografie dei politici. Strategie per ripulirsi e rimuovere i lati oscuri

PIOVONOPIETRENon c’è concime migliore per l’ego dell’autobiografia del leader politico scritta in giovane età, che sarebbe il non plus ultra dell’autopromozione, un monumento a cavallo autocostruito un po’ per celebrazione di sé e un po’ impalcatura per la costruzione di glorie future. In più, ghiotta occasione di riposizionamento, il cui messaggio è: “Ecco come sono veramente”. Davvero bizzarro: gente che ha una vita pubblica piuttosto frenetica, che vive di dichiarazioni, interviste e ospitate in tivù, delle cui idee, posizioni, esternazioni sappiamo tutto, sente il bisogno di raccontarsi per “come è” invece di “come sembra”.

Ora è il momento editoriale di Giorgia Meloni, gratificata di interviste promozionali, soffietti adoranti e domande compiacenti, insomma per il tradizionale bacio della pantofola. Così sappiamo che Giorgia ha avuto problemi col padre, che da piccola era molto chiusa, che la sua grande paura atavica, il suo fantasma, è stato per anni il timore di annegare; brutto fantasma, non male per una che chiedeva di sparare sui barconi degli immigrati facendo annegare altri, ma pazienza.

Allo stesso modo, le sezioni missine diventano, nella ricostruzione riveduta e corretta, ameni e romantici luoghi di svago e di cultura, e nessuno si sogna di fare a Meloni qualche domanda un po’ ruvida, tipo perché non caccia dal suo partito i deficienti che si vestono da nazisti, o i governatori che in campagna elettorale andavano alle cene in onore del duce; oppure perché non condanna mai l’esuberanza dei suoi militanti che fanno il saluto romano, ricordano con nostalgia il Ventennio o inneggiano alla marcia su Roma. Insomma, l’autobiografia lava più bianco, pulisce, annulla gli angoli oscuri e rende tutto lindo e pulito.

Ci aveva provato anche Salvini, certo, con un libro che era un compitino da ripetente di terza media – un’intervista in ginocchio, quella, non una vera autobiografia – edito dalla casa editrice di Casa Pound. Lì avevamo appreso che al piccolo Matteo, all’asilo, avevano rubato il pupazzetto di Zorro, il che deve aver generato un qualche imprinting passivo-aggressivo. Poi ci sono i libri di Matteo Renzi, sempre immaginifici e lungimiranti, dai titoli evocativi (“Un’altra strada”, “La mossa del cavallo”), adatti a spiegare le nuove sfide e le prospettive.  A lungo termine, si direbbe, anche lunghissimo, visto che piazzarsi sotto il due per cento nei sondaggi garantisce, diciamo così, ampi margini di miglioramento, essendo l’estinzione l’unico peggioramento possibile. Mettiamo nel mucchietto anche il libro mai uscito di Roberto Speranza, “Perché guariremo”, scritto e stampato ma mai venduto, dato che cantava vittoria sulla pandemia quando la vittoria non c’era: circola clandestino in poche copie sfuggite al macero, e anche lì il mix di retorica e autocelebrazione è piuttosto (letto ora) esilarante, mentre Rocco Casalino preferiva togliersi molti sassolini dalle scarpe, anche lì con frequenti dettagli strappalacrime.

Dunque non basta ai politici occupare tutti gli spazi, monopolizzare i tg, i talk, l’immaginario collettivo, il discorso pubblico. Viene sempre il momento – pare inevitabile – di porre in mezzo al proprio cammino la pietra miliare dell’autobiografia: confessioni di peccati innocentissimi e distratto sorvolo su errori, cretinate e misfatti reali. Intorno, il plauso dei media osannanti, che finalmente possono gioire del “lato umano” di questo o quel leader che si disvela, imperdibile occasione – un’altra! – per genuflettersi al potere.

7 commenti »

7 Commenti a “Le autobiografie dei politici. Strategie per ripulirsi e rimuovere i lati oscuri”

  1. Ornella Vanoni intorno alla stessa idea costruì un disco stupendo, “Io dentro io fuori”, i soggetti in questione non sembrano capaci di volare alle stesse quote, mi sbaglirò… Icaro e Juan de la Cruz restano unici in qualità di volo, grazie a Dio.

    da Carginone   - mercoledì, 12 maggio 2021 alle 07:31

  2. Parole d’oro.

    da Oliviero Marchesi   - mercoledì, 12 maggio 2021 alle 13:13

  3. Liquido con poche parole il suo post.

    I politici nostrani li ritengo poco interessanti, è una classe poco dirigente pagata profumatamente dal contribuente, è il costo della democrazia,d’accordo,spiace fare di tutta un’erba un fascio, ma già li sopporto a malapena,figuriamoci leggere le loro biografie,ci sono passatempi ben più interessanti,magari leggendo di personalità di un certo rilievo che hanno lasciato segni importanti nelle loro vite.

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 12 maggio 2021 alle 13:53

  4. Salvini deve essersi mangiato le mani quando ha visto il 18 maggio 2019 in occasione della manifestazione della lega in piazza Duomo appesi ai balconi di Milano striscioni con scritto ” vendesi pupazzetto per 49 milioni”, “il pupazzetto lo abbiamo noi, 49 milioni per il riscatto” et similia. Chissà come si sarà pentito di aver confidato la sua debolezza, lui, l’uomo della provvidenza che sognava il balcone di piazza Venezia! Aspettiamo fiduciosi che anche renzi ci confessi per quali soprusi subiti da bambino è diventato così inaffidabile (eufemismo per non essere censurata da Robecchi)

    da Liliana   - mercoledì, 12 maggio 2021 alle 16:08

  5. Leggo che il libro di Giorgia Meloni appena pubblicato e’ gia’ in testa alle classifiche. A proposito: il suo ultimo libro , caro Robecchi, a che punto e’?

    da egidio scrimieri   - giovedì, 13 maggio 2021 alle 15:49

  6. Se guarda le classifiche l’avrà visto. E’ per la nona settimana nella top ten della narrativa italiana, ma per non farmi mancare niente è stato anche primo nella Generale (come i precedenti, del resto). Non mi lamento, ecco. Ma tranquillo, non mi metterò a fare la gara con la sua Giorgia. Approfitto per comunicarle che io apprezzo le provocazioni, ma per rispetto verso me stesso accetto solo quelle sopra la seconda media. Questè è l’ultimo suo commento che ospito qui, in casa mia. Certo che potrà andare a scrivere altrove, visto lo stile, cordiali saluti

    da Alessandro   - giovedì, 13 maggio 2021 alle 16:08

  7. Trovo che le autobiografie siano uno splendido genere letterario. Interessante solo se la vita dell’autore sfiora il mito.
    Una che consiglio sempre è quella di Miles Davis.
    Una consigliata da tutti ma che non ho letto: Open di Andrè Agassi.
    Una sconosciuta che mi piacque un sacco: L’autobiografia di un sanguinario sul bandito Giovanni Tolu.

    da sebastiano   - lunedì, 17 maggio 2021 alle 09:39

Lascia un commento