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apr 21

Pass vaccinale. Soluzione ben pensata per non essere operativa mai e poi mai

PIOVONOPIETRENon è facile vivere in un Paese eternamente sospeso tra il Medioevo e la fantascienza, tra l’eterno film di Totò e Matrix, dove si sognano sviluppi incredibili e futuristici e intanto ci si dibatte con un presente che arranca. Qualcuno ricorderà l’app Immuni, per fare un esempio, che di questa sindrome dei piedi ben piantati nella palude e del dito che indica le stelle fu una metafora perfetta. La propaganda dei primi mesi di pandemia (tutti i giornali e i media, tutti i politici, tutti) tendevano a colpevolizzare i cittadini perché non installavano questa benedetta app, che ci avrebbe avvertito di contatti ravvicinati con gli infetti. Si agitò il fantasma della privacy (“Vergogna! Date i vostri dati a Facebook e poi vi allarmate per un’app che vi salva la vita!”), si accusarono gli italiani di diffidenza e di scarsa collaborazione, con un copione che la pandemia ha santificato e applicato alla lettera ogni giorno: dare la colpa ai cittadini.

Naturalmente la privacy non c’entrava niente, quel che fece naufragare malamente l’app immuni fu semplicemente il salto troppo lungo (da Totò a Matrix, appunto), con la pretesa che una segnalazione dell’app arrivasse alla Asl in tempo reale, e da quella partissero lancia in resta, in pochi minuti, falangi di tracciatori in grado di individuare, che so, tutti quelli seduti su un tram a una certa ora. Pura fantascienza e, com’era ovvio, non se ne parlò più.

Siccome non si impara mai veramente dalle esperienze negative (che si preferisce dimenticare, piuttosto che usarle per trarne lezione), ecco ora la favola bella del pass vaccinale. Buttato lì quasi per caso, tra le righe, dal Presidente del Consiglio Draghi, il pass vaccinale non si sa esattamente cosa sia, chi lo debba rilasciare, come funzionerà nella pratica. Il sogno, ovvio, sarebbe avere memorizzata sulla tessera sanitaria la propria situazione in relazione al Covid, se l’hai fatto, se sei vaccinato, se hai fatto un tampone di recente. In sostanza, la cosa è piuttosto facile da dire, ma piuttosto difficile da fare: fornire un documento credibile (cioè non falsificabile, emesso da qualche ente con tutti i crismi dell’ufficialità) a cinquanta milioni di italiani, e farlo entro l’estate, in meno di due mesi, è un progetto bellissimo che ha la stessa fattibilità di portare fuori il cane su Saturno.

Senza contare le ricadute sulla vita di ognuno di noi. La nonna vaccinata può viaggiare, il figlio cinquantenne aspetta il vaccino, quindi no, i nipoti sotto i diciott’anni li vaccineranno forse nel 2023, i tamponi molecolari hanno bisogno di prenotazioni, tempo e file, bisogna aspettare l’esito e partire entro 48 ore, sennò bisogna rifarlo. Aggiungete a piacere, magari immaginando una macchina che parte verso il Sud per le vacanze con a bordo, un vaccinato, due no, un ragazzino, un tamponato. Ognuno con il suo documento a portata di mano per i controlli. Senza contare i costi: se fai il tampone vai in vacanza (o al cinema? A un concerto?), altrimenti no, che è – da qualunque parte la su guardi – una discriminazione anche economica, perché il mercato dei tamponi impazza e i prezzi sono molto diversi da città a città (con Milano più cara di tutti, che ve lo dico a fare). Insomma, la soluzione è ben pensata per non essere operativa mai, oppure operativa con qualche milione di eccezioni, che è lo stesso, e ci rimarrà tra le mani la vecchia cara autocertificazione che ci facciamo noi, con le nostre manine, come ai vecchi tempi dell’app Immuni, parlandone da viva.

5 commenti »

5 Commenti a “Pass vaccinale. Soluzione ben pensata per non essere operativa mai e poi mai”

  1. Esatto, caro Ale! (Ma che te lo digito a fare?)

    Tanto per cambiare al tuo post resta difficile eccepire anche solo la punteggiatura.

    E così, mentre Supermario & Co si muovono in plastica continuità con il Conte II (con le rare eccezioni di alcuni svarioni, coincidenti con le esternazioni random del caro leader) ancora qualcuno riesce a credere alla favola del governo dei migliori …

    Ora ti saluto: devo scendere per pisciare il cane su Saturno.

    da degiom   - mercoledì, 21 aprile 2021 alle 10:34

  2. L’app immuni l’ho disinstallata poche settimane fa, è stata manifesta l’inutilità come ha spiegato bene lei, essendo distanti anni luce dall’efficenza digitale coreana, il fallimento era prevedibile.

    Ora dal cilindro del prestigiatore del governo dei migliori, spuntano fuori certificazioni, tamponi, pass, come se tutti avessero d’incanto tutte le possibilità elencate, ci saranno alcuni con il documento di vaccinazione, perlopiù i più anziani, il resto della famiglia a sborsare quattrini per i tamponi, file, soldi, nella ragionevole possibilità e speranza di spostamenti nel periodo estivo.
    Ognuno farà come crede e come può, tanto con i controlli che ci sono toccherà essere parecchio sfigati nel cadere in infrazione, attenzione però, tutti dobbiamo augurarci che il trend infettivo sia quello della scorsa estate,purtroppo con le varianti non è certo.

    Siamo in Italy, toccherà come al solito arrangiarsi…

    P. S.
    Il suo post si vede solo tramite l’archivio, dgt direttamente il blog non si vede, saluti!

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 21 aprile 2021 alle 14:16

  3. Se non fosse che si sa come vanno a finire queste cose mi preoccuperei e comincerei a chiedermi: se decido di passare un fine settimana in Liguria, mi conviene fare prima il biglietto del treno o prima il tampone? Se faccio prima il biglietto poi devo trovare in tempi strettissimi dove fare il tampone, se faccio prima il tampone e non trovo posto sul treno, ho sprecato tempo e soldi e subito una pratica sgradevole. Oltretutto avendo la sfiga di vivere in lombardia (in realtà adoro la mia Milano, quello che non sopporto è la lombardia e chi la governa) questa manfrina andrebbe avanti tutt’estate perché ora che completo il ciclo vaccinale è agosto, se va bene. Ma concordo con il nostro ospite: si passerà rapidissimamente all’autocertificazione, perché, oltre a quello che ha scritto Robecchi, ci sarebbe anche Toti che senza lombardi che pagano da fuori di matto. E se i migliori pensassero prima di parlare? Così, tanto per cambiare!

    da Liliana   - mercoledì, 21 aprile 2021 alle 16:51

  4. E io che mi trasferisco in Italia dopo 16 anni all’estero!

    da sebastiano   - giovedì, 22 aprile 2021 alle 08:38

  5. Se puo’ essere di conforto, anche in Germania c’e’ una confusione totale. Le vaccinazioni vanno avanti a tempo di lumaca. Ristoranti chiusi fino a quando non si sa. Negozzi possono aprire su appuntamento, se le incidenze sono sotto cento, altrimenti chiusi. Per ogni provincia e’ diverso a secondo delle incidenze.

    da Maria   - giovedì, 22 aprile 2021 alle 11:21

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