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nov 20

Ricchi da Covid, 34 miliardi in mano a 40 italiani. E’ il virus, che bellezza!

PIOVONOPIETREMi piacciono moltissimo gli appelli alla compattezza e all’unità del Paese, che dovrebbe attutire i colpi della crisi da virus. Ne prendo appunto ogni volta su un taccuino, sottolineando qui e là, specie quando il monito viene dai piani più nobili della Repubblica. Disse Mattarella il 2 giugno: “C’è qualcosa che viene prima della politica e che segna il suo limite. Qualcosa che non è disponibile per nessuna maggioranza e per nessuna opposizione: l’unità morale, la condivisione di un unico destino, il sentirsi responsabili l’uno dell’altro”. Bellissime parole, sottoscritte all’unanimità da tutti – ma proprio tutti – i commentatori.

Passati quasi sei mesi, col Natale alle porte, il dibattito sull’apertura delle piste da sci che surclassa quello sulla riapertura delle scuole (che non vendono skipass, non fatturano in polenta e stanze d’albergo, quindi chissenefrega), sarebbe forse il momento di fare il punto sulla “condivisione dell’unico destino”. E così ci vengono in aiuto due ricerche, da cui grondano numeri e dati. Una è quella del Censis, che si può riassumere con pochi punti fissi: 7,6 milioni di famiglie il cui tenore di vita è seriamente peggiorato causa pandemia, 600 mila persone entrate in quel cono d’ombra che sta sotto la soglia di povertà, 9 milioni di persone che hanno dovuto chiedere aiuto (a famigliari e/o banche). L’altra ricerca viene da PwC e Ubs (le banche svizzere), e ci dice che i miliardari (in dollari) italiani erano 36 l’anno scorso, e che quest’anno sono 40, hurrà. La loro ricchezza complessiva ammontava nel 2019 a 125,6 miliardi di dollari e poi, in quattro mesi (dall’aprile al luglio 2020) è balzata a 165 miliardi di dollari, con un incremento del 31 per cento e oltre quaranta miliardi di dollari in più. In euro, al cambio attuale, fa 33,7 miliardi. E siccome i numeri sono beffardi e cinici, ecco che il totale fa più o meno quanto si è tagliato alla Sanità pubblica in dieci anni, che è poi la stessa cifra che arriverebbe indebitandosi con il Mes (circa 36 miliardi).

Non serve sovrapporre le due ricerche per capire che i vasi comunicanti della distribuzione della ricchezza non comunicano per niente, e alla luce di questi numeri le belle parole di Mattarella strappano un sorriso.

Vengono in mente, chissà perché, le continue metafore e similitudini con cui si paragona l’attuale crisi pandemica a una guerra: le trincee degli ospedali, gli eroi sul campo (medici e infermieri), i sacrifici della popolazione, l’incertezza su mosse e contromosse, la seconda terribile offensiva del nemico. E si dimentica volentieri, in questa continua, sbandierata analogia tra Covid e conflitto armato, che chi si arricchisce durante una guerra è più “pescecane” che “dinamico imprenditore”. Però – sorpresona! – di colpo, davanti alle cifre dell’impennata dei super ricchi italiani, la metafora del “Covid come la guerra”, solitamente molto gettonata, si scolora, si attenua, sparisce del tutto. Sarà una guerra, d’accordo, ma quelli che pagano sono i 600 mila scaraventati nella loro nuova condizione di molto-poveri, o oltre sette milioni di famiglie che stringono la cinghia e i denti. Pagano i tanti soldati, insomma, mentre i pochi generali festeggiano le loro rimpolpate ricchezze. Forse con i 34 miliardi piovuti in tasca ai 40 miliardari italiani si potrebbero attenuare problemi e sofferenze di qualche milione di persone. Come “condivisione di un unico destino” non sarebbe male, anzi, sarebbe un’ottima “unità morale” che, ovviamente, non vedremo.

12 commenti »

12 Commenti a “Ricchi da Covid, 34 miliardi in mano a 40 italiani. E’ il virus, che bellezza!”

  1. Magari ci fosse una redistribuzione della ricchezza,purtroppo i neo nababbi e quelli consolidati da tempo hanno le ricchezze ben riposte in Svizzera o in qualche paradiso fiscale,le possibilità di dare un minimo di giustizia sociale sono pressoché a zero.

    Sulle piste da sci da riaprire a Natale o tenere chiuse,tutta Europa a parte l’Austria sono per la chiusura,organizzare distanziamenti nelle funivie,bar, ristoranti,hotel è impossibile.
    È pur vero che nella catena degli sport invernali ci sono migliaia di lavoratori in ballo,e qui l’Europa con il recovery fund sia celere nei risarcimenti,le opposizioni di Polonia e Ungheria siano delegittimate in un nanosecondo,pensino ai soprusi dei diritti umani tra i loro confini.

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 25 novembre 2020 alle 09:29

  2. Io, nel mio piccolo, ho sempre saputo che a sciare ci andavano quelli coi soldi. I giornali definivano Bronx il mio quartiere, nella ricca Firenze. Eppure, pare che lo svago sciistico sia una priorità. Si propone un cashback per “combattere l’evasione”. Ma se spendi 1500 euro in un mese, a sacchettate da 150 per volta. Così, per favorire la calca nei negozi. Perché il Natale è il Natale, signora mia e così bisogna fare. Ma qui, in questo cazzo di presunto Bronx, gli assembramenti li fanno i supermercati, che fannno milioni. Io lavoro a casa, magari lavoro per gli spiccioli, ai margini dell’industria culturale, ma mia madre pulisce gli uffici, ha tutte le caratteristiche necessarie per essere un soggetto a rischio, ma non ha mai visto un tampone, un test sierologico, un cazzo di niente. Ha ottenuto le mascherine, litigando, ma i guanti continuiamo a pagarli noi. Come era, purtroppo, ovvio che fosse, si continua a sparare bonus a cazzo di cane per la borghesia: Vuoi ristutturare la megavilla? Ecco a te un bel 110% a spese dei plebei. Vuoi spendere ovunque a cazzo di cane perché poi c’è il Natale? Ecco a te un bel 10%, a patto che tu esca di casa dieci volte, al netto delle zone rosse. Vuoi un cazzo di monopattino, fondamentale per lo sviluppo del paese? Avrai anche tu il tuo bonus. Sembra evidente che tra scuole (pur nello stato in cui sono ridotte) e stazioni sciistiche non ci sia partita. La vita è così. È il capitalismo italico.

    da Coso   - giovedì, 26 novembre 2020 alle 03:02

  3. Auspicare un’umanità’ dotata d’una ricchezza più’ equamente distribuita e’ senz’altro lodevole. Del tutto controproducente e’, invece, corredare questo buon auspicio con argomenti senza capo ne’ coda; cosicché’ riprenda il suo taccuino, caro Robecchi, e vi appunti le note seguenti.

    – E’ vero che 7,6 milioni di famiglie si sono impoverite a causa del covid, e che 40 miliardari italiani si sono ultimamente arricchiti; ma collegare i secondi con l’impoverimento delle prime e’ grottesco. I salari non percepiti dai lavoratori a causa delle chiusure imposte dal governo non sono finiti nelle tasche dei ricchi. Gliel’assicuro.

    – Quella trentina di miliardi incamerata dai ricchi e quell’altra trentina di miliardi tagliata alla sanità’ sono una semplice coincidenza numerica: i soldi sottratti alla sanità’ dai governi nazionali non vengono regalati ai miliardari. Glielo riassicuro.

    – Lei ha consultato Censis, PwC e Ubs. Ha fatto bene ma non basta. Continui a frugare nel web, trovi pure i dati di quei ricchi -o anche solo benestanti- che di questi tempi sono falliti e completi il bilancio. Magari avra’ qualche sorpresa.

    – L’apertura degli impianti sciistici serve a salvare dalla rovina migliaia di lavoratori – ricchi e poveri- nel settore del turismo invernale; non a fatturare la polenta.

    – Perché’ accusa i miliardari che si arricchiscono in tempo d’epidemie di essere pescecani? Il suo vaccino glielo fara’ la multimiliardaria Pfizer o glielo cucina sua nonna?

    – E’ vero, con gli ultimi soldi piovuti in tasca ai miliardari si potrebbero attenuare sofferenze altrui; così’ come pure col suo ultimo stipendio, caro Robecchi. E allora?

    Caro Alessandro, siamo d’accordo, quello che manca e’ l’unita’ morale; ma servono idee nuove e progetti seri, non lamenti strampalati.

    da egidio scrimieri   - sabato, 28 novembre 2020 alle 16:49

  4. rilevo che non le e’ piaciuto il mio ultimo commento. Buon segno.

    da egidio scrimieri   - lunedì, 30 novembre 2020 alle 14:34

  5. Non si monti troppo la testa, i commenti vengono approvati quando li vedo. Saluti. Quanto al commento precedente non è granché, mi creda (nessuno ha mai detto che i soldi tagliati alla sanità sono stati regalati ai ricchi). Comprensione del testo scarsina, direi. Ripassi

    da Alessandro   - lunedì, 30 novembre 2020 alle 17:02

  6. Faccio quel che posso. Si contenti.
    Devo pero’ dire che anche “ricchi da covid” non e’ il massimo. Anzi non si capisce proprio cosa vuole dire (somiglia tanto a “piove governo ladro”).
    Ma vedo che intanto abbiamo sollevato i ricchi da uno dei 6 capi d’accusa. Mancano gli altri 5, ma ci contentiamo pure noi.

    da egidio scrimieri   - lunedì, 30 novembre 2020 alle 18:08

  7. Anche gli altri punti non erano un granché, la rassicuro

    da Alessandro   - martedì, 1 dicembre 2020 alle 07:47

  8. Be’, se me lo rassicura lei, caro Alessandro, io mi fido.
    Dunque: i ricchi sono “pescecani” perché nel bel mentre di una pandemia osano arricchirsi invece di impoverirsi come fanno tutti gli altri (che poi non e’ neppure vero, perché ci sono pure i ricchi che durante le pandemie fallisco, ma negli sproloqui questo non conta).
    Buono a sapersi.
    Ma allora, diciamola tutta: gli asintomatici sono tutti degli screanzati perché osano respirare benissimo invece di annaspare come i malati ricoverati negli ospedali.
    Sono andato bene?

    da egidio scrimieri   - martedì, 1 dicembre 2020 alle 10:35

  9. p.s.: “Alessandro Robecchi e’ un criminale perche’ nel pieno della pandemia ha il coraggio di prendere il suo stipendio alla faccia di chi ha perso il lavoro”
    Buona pure questa?

    da egidio scrimieri   - martedì, 1 dicembre 2020 alle 11:00

  10. Mi pregio di pubblicare, perché spesso uno si sente un acuto provocatore e finisce per sembrare un cretino.

    da Alessandro   - martedì, 1 dicembre 2020 alle 11:04

  11. Caro Alessandro, non funziona come dice lei. Siam qui solo a far due chiacchiere, nessuno pretende di risolvere su due piedi i guai del nostro mondo. Ma che siano due chiacchiere che abbiano un minimo di raziocinio.

    Mi spiego. Lei ha giustamente rilevato che molti italiani si sono ultimamente impoveriti. Poi ha accusato alcuni ricchi di essersi ultimamente arricchiti alla faccia dei primi. Li ha chiamati pescecani. Io le ho chiesto la relazione di causa-effetto tra l’impoverimento dei primi e l’arricchimento dei secondi. Non ho avuto risposta, ma solo offese.

    Per me non cambia nulla, il blog e’ suo, ne faccia quel che vuole. Ma provi a dire onestamente: chi oggi ha fatto più’ la parte del cretino?

    da egidio scrimieri   - martedì, 1 dicembre 2020 alle 11:35

  12. Questa cosa di citare le cose a cazzo solo per tentare di aver ragione è un po’ noiosa. Si rilegga – tutta – la frase sui pescecani. Dopodiche, glielo dico, siamo qui a far due chiacchiere, ma non per forza, perché per chiachierare bisogna essere in due e io preferisco interlocutori un po’ più intelligenti. La gente che passa di qui argomenta, non estrapola una parola da un discorso, e chi legge la parola “pescecani” la legge in un contesto (che possibilmente capisce, non come Scrimieri). Del resto, capisco che il signor Scrimieri difenda i ricchi, spero anche (per lui) che lo sia anche. Quanto ai riferimenti sul mio lavoro, mi spiace, ma non credo che il signor Scrimieri sia al corrente della mia situazione. In sostanza, non sembra un genio, ecco. Come nell’hockey bisognerà mettere delle espulsioni a tempo

    da Alessandro   - martedì, 1 dicembre 2020 alle 14:06

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