Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
mer
7
ott 20

Lombardia. Mission impossible: trovare un vaccino anti-influenzale

PIOVONOPIETREE’ l’ora delle missioni impossibili, delle avventure estreme, delle battaglie disperate. Tipo trovare un vaccino anti-influenzale nella regione più ricca d’Italia, la Lombardia, quella che ha avuto quasi 17.000 morti per Covid, quella delle mancate zone rosse, delle Rsa, quella dei camici del cognato e della moglie di Attilio Fontana, the president, quella dell’assessore al Welfare (ahahah) Giulio Gallera. Premunirsi, insomma, fare in modo che due lineette di febbre e il naso che cola non ti regalino la paranoia della peste in corso, ma vengano riconosciute come malanno di stagione, ed evitate con una semplice profilassi che da mesi tutti ci consigliano. La tivù, la radio, i giornali, i dottori, gli infermieri, i medici di base, le mamme, le nonne, ripetono indefessi che quest’anno il vaccino contro l’influenza bisogna farlo. Giusto. Bene.

Ma il vaccino non c’è.

Chi volesse sperimentare l’Odissea Lombarda può partire dal proprio medico di base, che risponde allargando le braccia e consiglia di provare in farmacia, dove ti guardano come la mucca che guarda passare il treno: Eh? Cosa? Ripassi, telefoni, chieda in giro. Una settimana fa l’assessore Gallera aveva avvertito che la Regione Lombardia non potrà occuparsi del “cittadino generico”. Tradotto in italiano: lombardi, cazzi vostri.

Anche per i cittadini “non generici”, però, le cose non vanno benissimo. La Regione Lombardia – dove tutti i boss della sanità sono nominati dalla politica e sono quasi tutti della Lega – non ha dosi sufficienti nemmeno per i cittadini “non ordinari”, che sarebbero gli operatori della sanità, gli over 60, i bambini da zero a sei anni: i calcoli dicono che si tratta di cinque milioni di persone e i vaccini disponibili non arrivano alla metà, poco più di due milioni. La storia delle gare per assicurarsi i vaccini è un rosario mesto e dolente di fallimenti: alcune annullate, altre andate deserte, qualcuna incredibilmente declinata dalla stessa Regione, che voleva comprare vaccini (in marzo) al prezzo di 4,5 euro l’uno e, vista l’offerta di 5,9 euro ha preferito fermarsi. Eh, no, troppo cari! Come volevasi dimostrare: nell’ultima gara (la nona), il prezzo era salito a 10 euro, quasi il doppio, ma nemmeno la promessa del pagamento anticipato ha funzionato. In più, l’esimia Regione di mister Fontana, ha escluso dalle possibili forniture i lavoratori del settore pubblico (si arrangino) e gli operatori della sanità privata, che fino all’anno scorso erano compresi nelle forniture e quest’anno no: si arrangino pure loro.

Ridursi a indire gare di fornitura a metà ottobre è semplicemente folle: una prova di inadeguatezza politica macroscopica. A pensarci bene, Fontana & Gallera, la premiata ditta, dopo averne fatte più che Carlo in Francia, detenere il record di decessi (la metà di tutta Italia), pasticciare con gli interessi privati e famigliari, dire “va tutto bene” quando andava malissimo e “siamo stati bravi” quando facevano schifo e compassione, una cosa dovevano fare. Una sola. Una sola fottuta cosa: procurare per tempo e in abbondanza i vaccini antinfluenzali. Non l’hanno fatto.

Nel frattempo, campeggiano sulle home page dei maggiori operatori privati lombardi i severi ammonimenti: “Vaccino antinfluenzale, perché è importante farlo”, e si può prenotare, pagando s’intende: 50 euro (l’anno scorso costava tra i 12 e i 14). Così anche chi avrebbe diritto al pubblico correrà dal privato, persino ringraziando. Fine della storia dal fantastico mondo di Fontana & Gallera.

8 commenti »

8 Commenti a “Lombardia. Mission impossible: trovare un vaccino anti-influenzale”

  1. Il mio medico di base mi ha detto di chiedere in farmacia; in farmacia mi hanno detto che forse – ma forse – gliene arriveranno 12 dosi verso metà ottobre. Ho proposto di fare una lotteria tra gli anziani di zona.

    da laura   - mercoledì, 7 ottobre 2020 alle 11:05

  2. Eh, niente.

    Questa volta a leggerti non si riesce manco ad increspare il labbro in una parvenza di sorriso: puoi solamente prendere atto della vergognosa gestione della “premiata ditta” F&G ed incazzarti come una biscia …

    Al limite, può insorgere un’ulteriore riflessione, a proposito di questa disastrosa puttanata, alla luce del disgusto provocato dalla lega su un tema così delicato e di stringente, drammatica attualità quale l’approvvigionamento dei vaccini nella “sua” Lombardia.

    Date le velleità nazionali del loro leader, se mai riuscisse ad issarsi e diventare PdC, è possibile immaginare cosa sarebbe in grado di combinare, in caso di una qualsiasi emergenza, anche minima, al di sotto della linea gotica?

    Argh! … ;-C

    da degiom   - mercoledì, 7 ottobre 2020 alle 11:29

  3. Per ciò che riguarda la disastrosa gestione covid ci sono le inchieste e i probabilissimi rinvii a giudizio.
    Su quest’ultima grave incompetenza dei vaccini influenzali,gli elettori diano il benservito alle prossime regionali,la dx seppur radicata in Lombardia si dia una sveglia, altrimenti rimangano nel masochismo,se gli piace un disastro del genere,che sia!

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 7 ottobre 2020 alle 14:40

  4. Abbiamo passato ore in aprile a far girare l’ appello che chiedeva le dimissioni di fontana e gallera e il commissariamento della regione lombardia. Il cospicuo numero di firme e’ stato presentato al governo e se fosse stato accolto si sarebbero potuti evitare morti, ladrocini, gestione a c… della sanita’

    da Liliana   - mercoledì, 7 ottobre 2020 alle 17:05

  5. Continua: forse non si sarebbero spesi i soldi per l’ inutile padiglione in fiera (a proposito: che fine ha fatto?), avremmo avuto le mascherine, i camici e il vaccino. Invece non e’ successo niente, dell’appello nessuno ha parlato e il sistema corrotto e incompetente continua. Sanita’, aler, trenord, scempi ambientali: questa e’ la lombardia e non se ne esce

    da Liliana   - mercoledì, 7 ottobre 2020 alle 17:10

  6. Sono d’accordo che c’era una sola cosa che dovevano fare: ed era dimettersi.

    da Fabio   - giovedì, 8 ottobre 2020 alle 07:21

  7. Ma non capite che bisogna allungare la lista dei Covid? Al primo raffreddore +1!

    da Paky   - venerdì, 9 ottobre 2020 alle 12:09

  8. Come avrete letto e saputo tutti quanti,pure la gara dei vaccini,organizzata dalla regione Lombardia,e vinta dalla azienda cinese che non ha i requisiti per distribuirli in Europa,pagati a caro prezzo avendoli ordinati all’ultimo momento,rendono ulteriormente tragicomica l’attuale giunta.
    Chissà cosa devono ancora combinare per dare le dimissioni,in alternativa ci pensino gli elettori in tempi più lunghi…Almeno lo spero per voi lombardi capaci di intendere e volere…

    da Ivo Serentha   - domenica, 11 ottobre 2020 alle 13:44

Lascia un commento