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Analisi del post-voto. Il baciatore di salami ha visto giorni migliori

PIOVONOPIETREAssediato da Zaia ad est e dal neofascismo meloniano al sud, Matteo Salvini non se la passa bene come dice nelle conferenze stampa. Ora non è più nemmeno sicuro di essere il Gran Capo della destra, e si spera che il primo risultato del nuovo Risiko politico sia la (sempre tardiva) abolizione dei suoi decreti (in)sicurezza. Se ci mettete anche che in Lombardia il suo Attilio Fontana ne ha fatte più di Carlo in Francia, e che ha i commercialisti sotto interrogatorio, beh, diciamo che il baciatore di salami ha visto giorni migliori. Le mancate spallate leghiste hanno un nome e un cognome, il suo, e dopo il noto suicidio del Papeete dovrebbe sapere che le sconfitte si pagano. Per esempio, agire sotto costante pressione di uno che ha il trenta, il quaranta per cento, che vincerà tutto lui, che sarà presto il nuovo padrone del mondo come spesso si è pensato di Salvini nei mesi scorsi, induce una tentennante prudenza di cui davvero non c’è bisogno. Un Salvini fermo alle sue percentuali, il suo 15-20 per cento (in parlamento ha il 17) fa un po’ meno paura e un po’ meno pressione, e si spera che di questo si accorgano anche i media che ci hanno propinato la salvineide perenne. Di mettere in discussione il Capo ancora non se ne parla, ma sarebbe bello se qualcuno ci pensasse.

La ferita dei 5s è forse numericamente più grave, anche se al momento meno strategica. Con altri due anni al governo, godono di essere una forza parlamentare sovradimensionata rispetto all’effettivo peso nel Paese, insomma volendo hanno tempo per darsi una svegliata da una posizione di vantaggio. Anche lì, nonostante la bella favola delle piattaforme elettroniche, mettere in discussione la leadership – una cosa salutare dopo le sconfitte – non è facile.

Altro caso di rappresentanza parlamentare sovrastimata è Italia parlandone da Viva: anche se gioisce per la Toscana, pare che il progetto sia un po’ in affanno (eufemismo), e anche dove si è provata la Santa Alleanza con Los Calenderos – una gran voglia di riesumare il PLI – è stato un macello. L’1,7 di Scalfarotto in Puglia, con ministri e segretari di partito accorsi a dar manforte la dice tutta. Eppure è il 4,5 in Toscana che dovrebbe allarmare i renzisti. La roccaforte, il fortino… insomma, per chi vagheggiava di “doppia cifra” non dev’essere bello accorgersi che in mezzo c’è una virgola. Anche qui, però, ci si chiede cosa potrebbe cambiare, probabilmente nulla, perché in un partito personale nato nel culto del Capo nessuno metterà in discussione il gruppo dirigente.

Si registra – anche giustamente – il peana corale per Zingaretti e il suo Pd, ma anche qui a cercarla qualche ombra si trova. La strategia dell’opossum (fingersi morto mentre tutti gli altri strillano) ha funzionato, ma ora non è più attuabile. Ora bisogna passare all’attacco e, in un certo senso, all’incasso, e non sarà semplice. Tanto per raffreddare gli entusiasmi, va ricordato il triste caso delle Marche, dove una sinistra pasticcona e inconcludente (si pensi al terremoto) è stata sconfitta da uno che andava alle cene in onore del Duce, e della marcia su Roma (“Giorno memorabile e indelebile”, c’era scritto sul menu insieme ad altre amenità del Ventennio). Ecco, questo per dire, a sinistra, che sarebbe meglio non rilassarsi troppo e cominciare a ripristinare qualcosa di simile a un lavoro culturale sul territorio, come si dice, cioè a difendere alcuni valori non negoziabili. Per non trovarci magari – dopo Salvini – la destra estrema burbanzosa e vincente.

18 commenti »

18 Commenti a “Analisi del post-voto. Il baciatore di salami ha visto giorni migliori”

  1. Grazie per la disamina perfetta, anche nella sua amara ironia!

    da Edda Bruna Bellavista   - mercoledì, 23 settembre 2020 alle 08:31

  2. Analisi impeccabile e condivisibile, grazie!

    da Marco Ferrari   - mercoledì, 23 settembre 2020 alle 08:34

  3. Ciao Alessandro! È se Salvini, dal Russiagate in poi, fosse stato trasformato un perfetto parafulmine/paravento per celare col proprio corpo l’ascesa di un’altra destra (fdi) a cui dovremmo stare attenti? Certo, Salvini è mediatico, ma è evidente che abbia principalmente un ruolo di attrazione dell’attenzione.

    Un abbraccio

    da Fabio   - mercoledì, 23 settembre 2020 alle 08:39

  4. I politici di oggi in ogni occasione mediatica alle quali partecipano assicurano a gran voce che vogliono cambiare il Paese… Poi si vota e tutti ci accorgiamo che gli elettori non sono d’accordo. Rivotano infatti le stesse persone che, in considerazione proprio delle esperienze degli ultimi venti anni, al cambiamento evocato non ci hanno mai pensato. Anzi in una Regione si è pensato di tornare al passato. A quel passato che purtroppo non passa mai. La voglia di un testone, pelato o pieno di capelli, sul comò sembra incontenibile. Qualcosa comunque questi politici all’ acqua di rosa devono pur fare. Fare qualcosa per esempio che assomigli ad un cambiamento. Cose facili, s’intende, come quella di svuotare il Parlamento senza specificarne i pro e i contro. Del resto, sono consapevoli che la massa del popolino ce l’ha con la politica e l’idea di toglierne di mezzo una buona parte diventa un‘ occasione allettante. Chi se ne importa se ci va di mezzo la Costituzione o gli interessi generali del Paese. A questo punto la democrazia ha comunque giustamente ragione. Tutto dipende adesso dalle riforme promesse per rendere positivamente efficace il provvedimento gradito a maggioranza. Speriamoci!…

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 23 settembre 2020 alle 10:42

  5. Beh sì insomma Fabio …

    Detto che col “proprio corpo” il cazzaro legoide ne può celare tre (o quattro) di meloni, non è che la fascista de’ noartri si possa considerare tanto meno “mediatica” ed “attrattrice di attenzione” del suddetto baciatore di salami.

    Poi “celare l’ascesa” di CHI?
    Escludendo appunto la meloncina nera, volendo fare dei nomi: ti sovvengono rappresentanti di fdi con un minimo di riconoscibilità, carisma, autorevolezza?

    Ricordo un certo lollobrigida, forse perchè aiutato dalla celebre omonima ma, pur sforzandomi, altri luogotenenti della mamma di Ginevra …

    da degiom   - mercoledì, 23 settembre 2020 alle 10:57

  6. Ma non sarà stato troppo severo coi 5 stelle? Crede possa servire a qualcosa randellarli a quel modo? Fossi in lei metterei a freno tutta quella acrimonia per rivolgerne un po’ anche agli altri. Non so, Calenda, Renzi. Complimenti per i romanzi!

    da Gemma Guidi   - mercoledì, 23 settembre 2020 alle 12:44

  7. Ma non è questione di essere più o meno severi. E’ una questione di spazi di manovra, e i 5s paradossalmente (nonostante le batoste), se il governo dura ancora due anni ne hanno un po’. Poi sono quello che sono, per carità, ma al momento la prima forza in Parlamento e quindi se vogliono darsi una svegliata fanno ancora in tempo (per esempio a fare qualche riforma insieme al Pd)

    da Alessandro   - mercoledì, 23 settembre 2020 alle 12:58

  8. Incipit: Che schifo per quei poveri salami…

    Soddisfattissimo del referendum andato a buon fine, nonostante i giornaloni, gruppi editoriali e potentati vari che spingevano per il no, ora mi auspico dopo il taglio ma sarà difficile, anche la riduzione degli stipendi per costoro, fargli guadagnare nella media europea come i loro colleghi e in sintonia con gli stipendi medi dei lavoratori italiani, più bassi che in altre realtà, a me pare motivo di giustizia sociale senza intravedere problemi democratici.

    Molto soddisfatto della mancata spallata che si auspicava la dx, dello sgonfiamento del rospo felpato e dalla quasi sparizione dell’innominabile, ormai solo più recordman di querele intentate.

    Sulla posizione 5S che dire, sono stati importanti per introdurre cambiamenti che non ci sarebbero mai stati, ma ora devono diventare “adulti”, se continueranno ad arroccarsi stile Dibba hanno gli anni contati, gli accordi comunali, regionali e nazionali devono essere fatti col pd, ognuno con la propria identità, altrimenti la dx della sorrate d’Italia diventerà sempre più minacciosa.

    L’abbiamo ancora scampata, ma non durerà in eterno se ognuno va per la propria strada.

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 23 settembre 2020 alle 15:24

  9. Pensi robecchi, se fossero stati teatrali i grillini, quante commedie avrebbe potuto scrivere. Invece non valgono neanche un carosello serale di due minuti.
    Che peccato, anche se ieri l’elevato qualche spunto di teatralità si è sforzato di darlo
    Con simpatia, michele.

    da Michele   - giovedì, 24 settembre 2020 alle 15:16

  10. Più cervelli partecipano alla tempesta, più è facile risolvere i problemi. La tempesta di cervelli (brainstorming) è una tecnica di gruppo per far emergere idee e risolvere al meglio appunto i problemi. Togliendo “cervelli” al nostro Parlamento, secondo l’elementare verità citata, abbiamo diminuito la possibilità di migliorare il nostro Paese con risoluzioni il più appropriate possibili ai bisogni. I correttivi promessi sono al di là da venire. E come saranno articolati? Non sarebbe stato meglio conoscerli prima della consultazione referendaria? Non vedo l’ora che si avveri l’ottimismo del signor Ivo Serentha (commento n. 8). Sarei davvero felice di ricredermi.

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 25 settembre 2020 alle 10:28

  11. @ Vittorio Grondona

    So bene che lei è critico verso questo governo, lecito ci mancherebbe, al contrario io non ne sono entusiasta ma soddisfatto come ho scritto.
    Basterebbe pensare chi ci potrebbe essere al loro posto, sempre secondo me su questo aspetto c’è da leccarsi le dita.

    Gli elenco alcune cosette tra le tante che grazie ai 5s il pd s’è dovuto adeguare, Dl Dignità, Reddito di cittadinanza, Anticorruzione, blocca-prescrizione, stop ai vitalizi.
    Una conduzione della tragedia covid-19 riconosciuta come modello dall’Oms.
    Hanno ottenuto 209 miliardi di recovery fund quasi insperati.
    Potrà anche avere dei dubbi ma la popolarità di Conte è verso il 60%.

    Da cosa abbiamo visto dal 1994 e pure prima, direi che qualche passetto in avanti l’abbiamo fatto.

    Saluti

    da Ivo Serentha   - venerdì, 25 settembre 2020 alle 13:42

  12. Come si dice nei dubbi se sono rose fioriranno. Vorrei avere le sue certezze signor Serentha. Prima di modificare la Costituzione rimane comunque mio
    radicato convincimento che occorrerebbero molta prudenza ed una consolidata esperienza politica sociale . Per ora non mi sembrano qualità in possesso del M5S. È ovviamente una mia personale opinione. Cpordialità .

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 25 settembre 2020 alle 15:04

  13. @ Vittorio Grondona

    Questo governo non è un monocolore, si metterano d’accordo sulle modifiche costituzionali e sulla nuova riforma elettorale, se spariranno i nominati e faranno scegliere agli elettori a me pare positivo.

    Saluti

    da Ivo Serentha   - venerdì, 25 settembre 2020 alle 17:02

  14. Non c’è dubbio, anzi sarebbe auspicabile che i governi facessero davvero cose utili per il Paese. Nel nostro attuale sistema, invece, i vari governi che da qualche decennio si sono succeduti, hanno in sostanza utilizzato il potere per consolidare le esigenze di partito, mentre del bene comune se ne sono sempre” fregati”. Brutto termine quest’ultimo, ma è l’unico che rende bene la scadente situazione generale di cui noi tutti siamo stati vittime. La sanità pubblica e la scuola sono lampanti esempi della carenza sociale della nostra comunità. Siamo arrivati l punto in cui la povera gente, non avendo più sostegno politico, sta rinunciando al diritto del voto e peggio ancora non si trova nemmeno nelle condizioni di curarsi, nonostante i sani principi della Costituzione. Al nostro Parlamento è rimasto solo il mero compito di votare la fiducia ai vari provvedimenti dei governi di riferimento. Forse sarà questo lo snellimento portato a causa dai sostenitori del sì alla recente consultazione referendaria. Ultimamente si è parlato perfino di “contratti” fra le coalizioni politiche arrivate al potere. Io do una cosa a te e tu ne dai una a me. E il Paese? Beh! Il Paese del popolino che economicamente non conta, sbadiglia dalla fame e non solo…

    da Vittorio Grondona   - sabato, 26 settembre 2020 alle 09:40

  15. @ Vittorio Grondona

    Lei sta parlando dei tagli alla sanità voluti dai Renzi, dai D’Alema, e soprattutto dalla dx, di pari passo con quelli della pubblica istruzione.
    Indi per cui punti il dito a chi ci ha trombato sino ad ora, e grazie al recovery fund si potrà finalmente lenire le malefatte, di chi ha favorito la sanità privata a discapito della nazionale.

    Aggiunga pure l’esercito dei delinquenti evasori fiscali, in aggiunta ai corruttori che depauperano chi le tasse le paga fino all’ultimo centesimo.

    Questo solo per mettere i puntini sulle i, verso le caste e i potentati che vorrebbero continuare ad arricchirsi alle nostre spalle e che sono incazzati neri alla de benedetti, lui e gli amici di merende che non hanno più i cari riferimenti di un tempo…

    da Ivo Serentha   - sabato, 26 settembre 2020 alle 16:27

  16. P. S

    Ho letto che in una certa misura lo riconosce anche lei, ma distingua e ne dia atto, chi sta cercando di invertire il magna, magna a cui ci hanno sempre abituato.

    da Ivo Serentha   - sabato, 26 settembre 2020 alle 16:32

  17. Il fondo di recupero (recovery Fund) è pur esso di là da venire. Speriamoci pure. Ovviamente ci spero anch’io. Infatti non è poi così tanto sicuro come si crede. Dipende dai progetti che sapremo mettere in atto. La mia generazione ha fatto i salti mortali per far studiare i figli ed oggi di conseguenza non c’è più la forza operaia che possa smuovere l’avidità del capitalismo, il quale ha capito che è molto più facile fare quattrini sfruttando la migrazione col ricatto della intolleranza propagandata senza ritegno dalla politica amica, anziché assumere giovani appena usciti dalla scuola senza arte ne parte. Dopo la guerra era normale frequentare corsi professionali, spesso serali, per imparare un mestiere… Il Covid ha fatto il resto… E’ davvero difficile essere ottimisti!

    da Vittorio Grondona   - sabato, 26 settembre 2020 alle 20:52

  18. In ogni caso ci sarà da” divertirsi “.. e Crozza ci andrà a nozze !

    da Elena   - domenica, 27 settembre 2020 alle 01:25

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