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apr 20

Questi generali felloni che si vantano del loro camposanto

PIOVONOPIETREMandati allo sbaraglio senza criterio verso le trincee nemiche, soldati e sottufficiali del Regio Esercito videro la verità, la videro sulla pelle dei compagni caduti e, girando le spalle al fronte, rivolsero i fucili contro gli ufficiali felloni, contro comandanti inetti e colonnelli incapaci. A rileggere oggi, nella primavera dei nostri arresti domiciliari, Un anno sull’altipiano di Emilio Lussu (1937), la situazione della Lombardia – il mio posto nel mondo, la mia regione – è questa. Due lugubri generali che fanno propaganda, il presidente della Lombardia Attilio Fontana e il suo assessore alla Sanità Giulio Gallera, mentre in trincea ci si ammala e si muore, vittime di ordini assurdi e incomprensibili, di decisioni criminali, di rallentamenti e temporeggiamenti, incertezze, pavidità, scaricabarile su altri poteri.

Delle responsabilità della giunta lombarda si è detto e si dice ogni giorno, e non sarà mai abbastanza. Dalla mancata chiusura di una zona rossa in val Brembana per proteggere Bergamo, poi città martire, alla gestione spaventosa dell’ospedale di Alzano, e giù, fino ai tamponi che non si fanno nemmeno ai malati, alle Residenze per anziani inzeppate di infettati Covid, case non chiuse e sigillate, ma per settimane aperte al pubblico e ai parenti. Centinaia e centinaia di interviste e testimonianze e ricostruzioni della truppa eroica in prima linea (medici, infermieri, barellieri, sanitari di ogni ordine e grado, ricoverati, parenti di degenti) puntano tutte lì: alle scelte sbagliate, a una gestione dell’emergenza che meriterebbe il processo per altro tradimento di un intero popolo.

La Regione Lombardia, per bocca dei suoi generali felloni, risponde ancora a colpi di propaganda. Chi ha causato una strage di vecchi innocenti nelle case di riposo punta il dito accusatore contro i cittadini che “escono troppo”, che è come se chi ha lanciato la bomba atomica accusasse uno che esce con la fionda. Il comandante in capo, Matteo Salvini, scrive in un tweet la sua grottesca distanza dalla realtà: “Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi. Orgogliosi della Lombardia”, uno sputo sulle tombe. Una vergognosa pagina pubblicitaria stampata sui grandi quotidiani (che l’hanno pubblicata senza batter ciglio, incassando i soldi) canta ancora le lodi della Sanità lombarda sbaragliata peggio che a Caporetto, con argomenti che gridano vendetta: “La Sanità privata insieme alla Sanità pubblica: 28.224 vite salvate in Lombardia”, si legge, increduli, come se di fronte a un massacro si esultasse perché non sono morti tutti, e qualcuno l’ha scampata. Firmano la pagina (bene saperlo) Confindustria Lombarda, Regione Lombardia, l’associazione degli ospedali privati e quella degli istituti sanitari religiosi. Le televisioni del Regno ospitano costantemente, come in una rubrica fissa, i deliri dei due generali felloni, che pontificano dall’alto del loro record mondiale: la Lombardia è la regione al mondo con più morti in rapporto agli abitanti. Si vantano del loro camposanto.

Si sorride amaramente pensando che solo qualche mese fa l’emergenza nazionale era (signora mia!) l’odio in rete, la prevalenza del cretino su twitter e facebook, l’intemperanza verbale. Ora è il momento di scoprire che a volte l’odio ha un suo perché, che la rabbia non nasce a caso, che se lasci marcire il senso di giustizia tra bugie e propaganda, crescerà di minuto in minuto. Nel film di Francesco Rosi tratto dal libro di Lussu il tenente Ottolenghi, che teorizzava l’ammutinamento contro i generali incapaci aveva la faccia bellissima e maestosa di Gian Maria Volonté. Oggi le facce non le vediamo, sono coperte da mascherine, occhiali protettivi, cuffie, tute, qualcuno parla col volto nascosto e la voce contraffatta, per non incorrere in rappresaglie, ma sono la stessa bellissima faccia di chi vuole giustizia.

21 commenti »

21 Commenti a “Questi generali felloni che si vantano del loro camposanto”

  1. Come sia possibile che il60% dei laboriosi elettori lombardi, dopo un quarto di secolo di furti, tangenti e condanne, voti per questa gente è davvero incomprensibile.

    da Michele   - mercoledì, 15 aprile 2020 alle 08:19

  2. La Lombardia è ovviamente il caso peggiore al mondo, tenuto conto che si tratta di una delle regioni più ricche d’Europa. Ma è l’intero sistema italiano ad essere andato in default. Era certo che così finisse, dato che l’infrastruttura sanitaria era stata praticamente rasa al suolo da un decennio almeno di austerità e dalle scorrerie di ogni sorta di consorzio criminoso (appalti, baronie, nepotismo, voto di scambio, mafie). Anche solo un breve ricovero rendeva il paziente edotto del livello di inaffidabilità delle misure di igiene implementate, dell’impreparazione del personale, sempre sprovvisto di protezioni, della mancanza di formazione tutti i livelli, della diffusione di organismi antibiotico-resistenti e delle conseguenti infezioni post-operatorie (anche per cose molto banali). Chi si illudeva che il nostro sistema era ai vertici internazionali per qualità, non aveva fatto i conti con gli aspetti meno evidenti ma assolutamente prioritari che una infrastruttura sanitaria deve rafforzare: la sorveglianza microbiologica, la prevenzione delle infezioni, la formazione, la responsabilizzazione, la sanzione, l’avanzamento tecnologico, la riabilitazione delle strutture. C’era gente che toccava i pazienti senza guanti, altri che andavano al lavoro febbricitanti. Lo capisco che a molti questo sembrava normale, o non ci facevano caso, ma poi s’è visto.

    da Giuseppe Michieli   - mercoledì, 15 aprile 2020 alle 08:41

  3. Possono nascondere le porcherie che hanno fatto sotto al tappeto,a tempi medio-lunghi la giustizia farà il suo corso,sono colossali le responsabilità e le testimonianze sulla inefficienza della gestione,basti pensare alle morti dei dottori e del personale paramedico in quella mattanza generale,di pari passo alla privatizzazione che ha minato nei decenni la sanità pubblica favorendo quella privata.

    Non tocca farsi delle illusioni su come reagiranno le persone,la Lega e la dx è talmente radicata in quel territorio che non saranno le migliaia di vittime sacrificali a far mutare questo trend.

    La verifica che si poteva gestire molto meglio l’infezione,è data dalla gestione del Veneto,del resto è da tempo che ritengo Zaia,al netto di alcune gaffes,l’unico che si distingua da quel partito che ne ha combinate di tutti i colori dal tempo del senatur.

    Anche in Piemonte,e qui si tratta della giunta a guida dal popolo delle libertà,tramite le migliaia di vittime e con un infezione che tende ad aumentare,pur essendo arrivati a metà aprile,la mancanza di controllo tramite i tamponi e la gestione delle case di cura degli anziani,ci si domanda quando potremo iniziare ad avviare una parvenza di pseudo normalità,e anche qui la magistratura avrà da lavorare nell’accertare le responsabilità.

    Sappiamo ormai tutti quanti che con questo virus e le sue possibili mutazioni dovremo convivere per molto tempo,in attesa della cura e del vaccino,non credo al commissariamento delle due regioni in questione,a livello mediatico pare che siano più interessati agli orari delle comunicazioni del Premier,o a qualche sassolino che si toglie dalle scarpe,ricevendo quotidianamente accuse da chi sbava per andare al potere,e meno male che ci si appellava a una certa unità nazionale per superare l’emergenza.

    Non ho idea su come la pensi chi frequenta questo spazio,io sottolineo che fortunatamente non c’erano il verdognolo e la sorrate d’Italia a Palazzo Chigi,non oso immaginare al caos che avremmo vissuto con due personaggi del genere.

    Auguro una buona ripresa a tutti,almeno per la stragrande maggioranza degli italiani,per noi del nord-ovest tempi più lunghi

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 15 aprile 2020 alle 09:31

  4. Gli uomini mascherati seduti sul trono tra due teschi… Brrr… Situazione da brivido… Quello là, quello vero dei fumetti intendo, almeno rappresentava un buono e della questione sociale se ne intendeva. I mascherati di oggi blabano (non è dell’ Accademia della Crusca, ma mi sembra un verbo appropriato e calzante con la nostra recente avventura politica).. Vogliono farci paura? Non ricordo chi, ma qualcuno ha detto che non bisogna avere paura della paura. Io concordo con questa teoria. Cercano soldi da tutte le parti. Quei pochi che avevano li hanno spesi male favorendo il meccanismo del mene frego degli altri ed ora sono in bolletta, impreparati a tutto e costretti all’elemosina. Lombardia senza ospedali? Ma va là, rimediamo subito. 21 milioni di euro per tre posti. Questa si chiama vedere lontano per le amministrazioni lombarde. E non solo.

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 15 aprile 2020 alle 09:47

  5. Infinita tristezza, senza rabbia, ma con ila necessità di cambiare

    da Claudio Simeone   - mercoledì, 15 aprile 2020 alle 10:57

  6. Non c’è nulla da commentare, per noi Marchigiani cambia poco ma il mancato popolo della Padania avrà di che riflettere.

    da Anelito Perozzi   - mercoledì, 15 aprile 2020 alle 11:45

  7. Su change.org c’e’ una petizione che chiede il commissariamento della sanita’ lombarda e il licenziamento dei felloni. Ha superato le 20000 firme. Forse non servira’ ma tentare non nuoce. Sono terrorizzata all’idea di passare ancora mesi uscendo solo per la spesa e il giornale e, se la situazione tornera’ a peggiorare, come e’ probabile vista la riapertura delle fabbriche, forse neanche per quello. Morire d’inedia perche’ si possano continuare a produrre armi mi fa impazzire di rabbia

    da Liliana   - mercoledì, 15 aprile 2020 alle 14:11

  8. per eliminare il gen. Leone una possibilità gli uomini della brigata Sassari ce l’avevano ma per una sfiga abominevole in quel momento il cecchino nemico era impegnato in altre faccende e mancò di sparare quando l’alto ufficiale aprì lo spioncino della “vedetta 14″. Noi quella vedetta non ce l’abbiamo. Ci hanno tappato anche “le vedette 14″

    da Carlo Premdhyan Sandrin   - giovedì, 16 aprile 2020 alle 08:31

  9. Cara Liliana, non ti preoccupare. Su “Affari italiani” c’era un’intervista a un virologo che è stato anche candidato al Nobel, Giulio Tarro, e diceva che con il caldo il virus se ne andrà. In effetti in Africa non ha attecchito molto (purtroppo non riesco a incollare il link…) Il problema mi sa che sarà un altro: che continueranno a inventarsi scuse per continuare questo stato d’emergenza, e bisognerà essere pronti a reagire.

    da Irene   - giovedì, 16 aprile 2020 alle 15:38

  10. Cara Irene e cari tutti, invece mi preoccupo sempre di piu’. Essendo in pensione non sono piu’ produttiva, non solo, ma sono di colpo diventata minus habens e devo essere tutelata, blindata e isolata (Sala dixit). Quindi dovro’ stare in casa non si sa fino a quando, se poi mi ammalero’ o in un momento di sconforto saltero’ dalla finestra non sara’ un problema, basta che non mi prenda il virus. Sento persone piu’ anziane di me che frequentavano la mia stessa palestra che iniziano gia’ ad andare in depressione. Che succedera’ quando riprendera’ la vita piu’ o meno normale (con negozi aperti ecc) ma non per tutti?. E, mi chiedo, questa discriminazione e’ costituzionalmente valida?

    da Liliana   - giovedì, 16 aprile 2020 alle 17:14

  11. saviano ha citato berlusconi e formigoni,ma vi ricordate don verzè,la campagna mediatica che lo vedeva salvatore della sanità italiana?

    da roberto   - giovedì, 16 aprile 2020 alle 21:16

  12. Il Prof. Mario Baldassarri, economista, docente e politico italiano.Già vice ministro dell’Economia e delle Finanze, è stato parlamentare di AN, del PdL e di Futuro e Libertà per l’Italia. Intervistato questa mattina da Radio Radicale ha sostenuto, fuori dal coro, che non sono veri i tagli alla sanità, di cui tanto parlano perfino i topi lungo i cumuli di rifiuti che infestano le strade del nostro martoriato Paese. Anzi, sostiene, i finanziamenti sono sempre aumentati. In sostanza sono stati spesi male all’interno della sanità stessa. Può anche essere vero, ma mi sarebbe piaciuto che avesse in proposito citato delle prove concrete e documentate. Per quello che ne so io, ho sentito più volte i responsabili appunto della sanità regionale, dire che, per mancanza di fondi, nella sostanza si dovevano tagliare i servizi di cura nella loro organizzazione, prevedere un ticket… In sostanza la sanità. nonostante gli aumenti ipotezzati dal Prof. Baldassarri, se ne è andata a ramengo. L’attuale sistema CUP, che ora prevede l’allargamento delle disponibilità di assistenza in modo che chi abita per esempio a Bologna trovi posto a Porretta Terme e chi abita a Porretta Terme trovi invece posto a Bologna… e così via, oltre che a causare ritardi considerevoli nell’eseguimento degli accertamenti rispetto al passato sistema, comporta un incremento non indifferente del traffico stradale, con conseguenti maggiori necessità di parcheggi, ed un grosso disagio per i cittadini, che si trovano costretti ad un’inutile antieconomica mobilità. In sostanza si verifica solo uno scambio di sede e non necessariamente una riduzione dei tempi di attesa. Fu così che in tantissimi casi oggi per il cittadino è tecnicamente più conveniente, per le urgenze e non solo, servirsi, quasi sempre a caro prezzo, delle prestazioni private che, fra l’altro, in molti casi per le diagnosi complesse si servono dei macchinari del servizio pubblico.

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 17 aprile 2020 alle 10:10

  13. Perche’ il mio commento e’ sempre in attesa di moderazione? Troppo realistico?

    da Liliana   - venerdì, 17 aprile 2020 alle 12:28

  14. Stiamo calmi, eh, che qui non siamo mica a cottimo

    da Alessandro   - venerdì, 17 aprile 2020 alle 12:45

  15. Altra regione stessa incompetenza. Al governo altri due “ soci” di Salvini si “occupano “ di sanità. Il presidente della Regione Solinas e Nieddu. Unica fortuna in Sardegna: siamo quattro gatti e abbiamo una grande isola per il distanziamento fisico. Però i risultati nefasti del malgoverno della Sanità di leggono nei numeri 84,7 % dei contagi è avvenuto negli ospedali. La prego di leggere la lettera che i primari del policlinico di Monserrato ( 10 direttori sanitari) hanno inviato – disperati- al presidente della Regione. Anche da noi, nel sassarese , tanti morti nelle case di riposo. La prego scriva un articolo. C’è troppo silenzio su questi tragici fatti e sulla responsabilità politica.grazie

    da Susi   - sabato, 18 aprile 2020 alle 07:54

  16. Alcuni giorni fa in un mio commento ipotizzavo il cittadino medio italiano in via di costrizione obbligatoria figurata a tenersi cucito all’ orecchio un cartellino con su scritto il suo profilo, ivi compreso lo stato di salute, in attesa del… macello (?). Ora ci siamo. Non è più un cartellino analogico, ma evoluto nel tempo. E’ diventato un’ applicazione digitale, una “App” (?)! I dati saranno in mano a non si sa a chi, ma per consuntarli basterà una parola d’ordine. Oggi si usa dire password che fa molto tendenza aristocratica linguistica. Si sa che la politica ha la lingua lunga e non sa tacere, quindi… Questo metodo non è stato inventato oggi. Al tempo del nazi-fascismo esisteva già, naturalmente non digitalizzato. Nell’immediato dopo guerra da ragazzo vidi un film terrificante destinato a sensibilizzare il resto della mia vita sul significato del sociale e della libertà. Non so esattamente se rifletteva la realtà vissuta in quel tristissimo periodo oppure se si trattava di propaganda posteriore per evidenziare certi crimini contro l’umanità. Fatto sta che mi è rimasto indelebile nella testa nella sua crudeltà. In una scena del film si rappresentava un angelo della morte in un campo di concentramento che faceva correre i vecchietti e, su segnalazione dei gestori del campo, anche i prigionieri che avessero dimostrato nel corso della detenzione debolezze fisiche.- Chi non reggeva alla fatica della corsa veniva iscritto nella lista della morte. Stiamo quindi attenti ai moderni aspiranti ducetti.

    da Vittorio Grondona   - sabato, 18 aprile 2020 alle 09:43

  17. Cara Liliana, no, non è costituzionalmente valida. Nessuno può costringerti a curarti (o a proteggerti da una malattia) se non sei incapace di intendere e di volere. Ho pensato anch’io dal primo momento che gli anziani tutelati contro la loro volontà sarebbero morti di tristezza e solitudine. Bisogna protestare al più presto, anche perché sembra proprio che il governo non abbia nessuna fretta di tornare alla “completa normalità”.

    da Irene   - sabato, 18 aprile 2020 alle 17:00

  18. Ci sono problemi per il mio commento di sabato, 18 aprile 2020 alle 09:43 ancora in attesa di approvazione?

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 20 aprile 2020 alle 09:56

  19. Nessun problema, umani disguidi

    da Alessandro   - lunedì, 20 aprile 2020 alle 09:57

  20. Cara Liliana, è uscita su Change una petizione proprio su questo tema: i diritti costituzionali degli anziani.

    da Irene   - lunedì, 20 aprile 2020 alle 10:23

  21. I diritti costituzionali ormai non esistono più. Se un governo con la scusa di una pandemia si trovasse impelagato come il nostro, cioè si trovasse senza progetti preventivi per affrontarla, e di conseguenza arrivasse, come è arrivato il nostro, al punto di togliere la libertà ai suoi cittadini per correggere i suoi errori politici presenti e passati, significa che la nostra Costituzione è nel corso dei tempi diventata ormai carta straccia. Noi, cittadini che non contiamo nulla, che, ligi alla solidarietà sociale, in queste straordinarie drammatiche situazioni usciamo di casa una volta alla settimana per fare la spesa, cerchiamo nel contempo disperatamente, per esempio, mascherine che assolutamente non troviamo se non a caro prezzo, ci domandiamo, sempre per esempio, come mai chi si professa nullatenente intervistato dai media, peraltro colmi di idiozie che ci martellano di spot come quelli attuali alla caccia di profitto senza limiti, indossi mascherine ultimo modello, come quelle dei politici. Dove le trovano?… Un passo avanti vorrebbe che ci dicessero, appunto, dove!..

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 20 aprile 2020 alle 13:23

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