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mer
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nov 19

Una “condanna politica” per Shakespeare: pure da lui fango su Verona

PIOVONOPIETREVorrei avvertire il direttore e gli avvocati che qui si rischia grosso. Perché io vorrei scrivere sulla ridente città di Verona, quella con “la squadra fantastica a forma di svastica”, come cantano certi suoi tifosi. Vorrei scrivere di quel bellissimo borgo, insomma, ma mi capita sotto gli occhi una mozione presentata da un consigliere comunale proprio a Verona, in cui si chiede una “condanna politica” (eh?) per chi diffama la città di Verona. Quindi se io faccio una battuta su Verona – che è in effetti il più bel quartiere di Brescia – può anche darsi che debba subire una “condanna politica” dalla città di Verona, di Giulietta, dell’Arena, eccetera eccetera, che potrà anche (leggo la mozione) “adire le vie giudiziali” se uno si permette di attaccare Verona “diffamandola ingiustamente”.

Che palle, nasce tutto dallo stadio, dai cori razzisti a Balotelli, che hanno causato un’ondata di sordità in città, con la difesa schierata a testuggine: Cori razzisti? Ma nemmeno per sogno! E intanto fioriscono su Youtube filmini e prove audio-video, oltre a certi divertenti cortometraggi con capo ultras – aspirante SS allo spritz – che inneggia a Adolf Hitler. Ma insomma, la città di Verona, di cui vorrei parlare un gran bene per non incorrere in una “condanna politica” (eh?) del consigliere comunale Andrea Bacciga (già rinviato a giudizio per saluto fascista), non è nuova alle orecchie foderate di prosciutto. Meno di un mese fa i buuu razzisti erano per Kessie, bravissimo zappatore del Milan, e la risposta della società Hellas Verona, via social, è che non era vero e avevano solo fischiato l’arbitro. Insomma, niente, orecchie tappate. E occhi ben chiusi, perché è capitato che sugli spalti degli ultras del Verona comparissero bandierine con la svastica, per dire.

E’ vero: di Verona si parla soprattutto per questioni di destra ultrà, cattolici col cilicio e feti di plastica per portachiavi, buontemponi che inneggiano a Hitler e che al family day, sfilano con politici di prima fila (tipo quel Fontana che diventò ministro per la famiglia). Non è giusto. Ora se ne parlerà anche per la mozione che punisce chi “getta fango” su Verona, è un passo avanti.

Immagino una simile mozione votata, che so, a Parigi nella seconda metà dell’Ottocento. Zola e Balzac nella stessa cella che giocano a briscola rimproverandosi certe descrizioni: “Ma che cazzo, potevi star zitto sui topi della Senna!”. Oppure lo stato dell’Arizona che condanna Steinbeck per aver messo in cattiva luce gli abitanti di laggiù, un po’ severi (a schioppettate) con i migranti. Insomma, la mozione di Verona, per cui vorrei che questa bella città andasse famosa nel mondo, apre scenari interessanti soprattutto dal punto di vista letterario (Dostoevskij fu condannato a morte per molto meno, e la scampò all’ultimo minuto). Denuncerei anche Shakespeare, se fossi in loro, perché Verona non merita che si getti fango su di lei e la si descriva come un posto dove le famiglie si odiano e una storia d’amore finisce con tutti quei morti. Presto, una “condanna politica” (eh?) per il vecchio William! Immagino lo sconcerto in città quando Otello (che è “negro” come Balotelli) strangola Desdemona (le “nostre” donne!).

So perfettamente che a Verona abitano anche molte persone normali, bravi cittadini e gente perbene, che probabilmente vivono male questa fama della città e che vedranno a occhio nudo lo tsunami di ridicolo portato da una simile mozione. A loro va tutta la solidarietà, ovvio, ma anche quel vecchio monito da avanspettacolo, per cui si potrebbe dire all’ultras nazi: “Io non ce l’ho con te, ma con chi non ti butta di sotto”. Per dire che sottovalutazione e accettazione del fenomeno, i vari “sono ragazzate” e “non è vero”, non curano e non sopiscono, ma suonano come incoraggiamento.

Ps. Comunque è bellissima, eh!

6 commenti »

6 Commenti a “Una “condanna politica” per Shakespeare: pure da lui fango su Verona”

  1. Ma hanno scritto davvero “vie giudiziali”? Basterebbe questo a rendere ridicoli certi personaggi di quella bella città…

    da Mario Badino   - mercoledì, 6 novembre 2019 alle 09:37

  2. da Alessandro   - mercoledì, 6 novembre 2019 alle 10:16

  3. La mozione non l’ha presentata un solo consigliere, ma ben cinque.

    da Irene   - mercoledì, 6 novembre 2019 alle 10:17

  4. La parte più incredibile e più triste della città scaligera, non sono le 20-30 zucche vuote che si divertono a dileggiare il colore della pelle, con inno al nazismo incorporato, è il silenzio e i tentativi di nascondere la polvere sotto il tappeto di una buona parte di concittadini.

    Tutte le tifoserie ormai hanno in seno nostalgici del baffettino nazista, quella del Verona si è contraddistinta da molto tempo, rammento “terroni quanto puzzate” negli anni 80,ora pare impossibile ma l’involuzione ha toccato negatività impensabili.

    Con tutte le telecamere presenti, un bel daspo collettivo per i colpevoli andrebbe a fagiolo, per ciò che riguarda la giunta cittadina, al contrario c’è poco da fare, quella è lo specchio dell’elettorato.

    Brutti tempi vero?

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 6 novembre 2019 alle 11:07

  5. “So perfettamente che a Verona abitano anche molte persone normali, bravi cittadini” e che non danno in sposa loro figlia dodicenne come i Capuleti.

    da sebastiano   - giovedì, 14 novembre 2019 alle 10:06

  6. Mi sembra che fosse stato Andreotti a pronunciare il celebre aforisma: I pazzi si distinguono in due tipi: quelli che credono di essere Napoleone e quelli che credono di risanare le Ferrovie dello Stato (citato a memoria). Le Ferrovie dello Stato sono ormai in direttiva di qualità per quanto riguarda la famosa T (Nord-Sud fino Napoli / Est-Ovest fino Torino) tanto da farla preferire all’aereo per quelle tratte. Molto resta ancora da fare per un servizio ottimale destinato ai pendolari ed ai collegamenti del sud Italia, ma piano piano forse riusciremo anche in quest’ultima importante impresa. Basta avere ancora pazienza, sebbene tutti sappiamo la tortura destinata alla pazienza… (cosa che qui non è decoroso esplicitare). Più complicato del risanamento delle Ferrovie è quello della solidarietà umana. Pare che tutti oggi si odino. Non perché ti abbiano calpestato i piedi, ma per il solo fatto assurdo del colore diverso della pelle o della miseria che ostenta soprattutto l’immigrato in genere e non solo. E via che spuntano i paladini con il braccio destro teso pronti a far piazza pulita degli indesiderati. In questo modo credono forse che l’immigrazione finisca? Poveri illusi. L’immigrazione è un problema per tutti e come problema una brava politica competente dovrebbe saperlo gestire al meglio per cercare di risolverlo. Nel contempo invece dell’odio dovrebbe propagandare l’amore. Ecco, è proprio dell’amore che abbiamo bisogno: anche negli stadi il divertimento sarebbe molto più sereno.

    da Vittorio Grondona   - martedì, 19 novembre 2019 alle 13:05

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