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Renzi recita la parte del povero Solzenicyn in fuga dallo stalinismo

Screenshot 2019-09-18 09.00.28Restiamo amici. Ti lascio ma è per il tuo bene. Io non ti merito. Ti vorrò sempre bene. Ci vediamo in giro. La vita continua. No, non ho un’altra, voglio stare un po’ da solo. Devo riflettere. Una pausa ci farà bene. Non parlerò mai male di te. Se sommate tutte queste belle frasette, come per magia, avrete la sacrosanta reazione: “Ammazza che stronzo”.

E ora passiamo al caso Renzi.

Le lusinghe di Zingaretti per non farsi lasciare rasentavano l’assurdo. Si è ventilato persino di Boschi presidente del partito, che è come mettere la volpe a guardia del pollaio. Il capogruppo Pd rimane un renziano di ferro (Marcucci), che al momento resta, in modo da vedere come si mette la faccenda e decidere dopo, e così fanno altri renzianissimi, tipo Lotti. E’ come quando si abbandona il campo, ma prima lo si cosparge di mine antiuomo che saranno attivate alla bisogna. Renzi fa le valige e si porta via due ministri e un sottosegretario, tutta gente che si sbracciava scrivendo #senzadime, mai, meglio morto, dovrete passare sul mio cadavere, zotici maledetti che sbagliate i congiuntivi; e poi hanno fatto inversione di marcia in autostrada.

Renzi ha spinto Zingaretti all’alleanza con i 5stelle e poi ha preso cappello: cara, è per il tuo bene. Vuole (confessato apertamente) i voti di Forza Italia (parlandone da viva), gli viene l’itterizia se sente cantare Bandiera Rossa alle feste dell’Unità, giornale che fu glorioso e che ha chiuso perché non si inginocchiava abbastanza. La cosa più ridicola della fuga di Renzi Matteo è la narrazione sulla casa da cui scappa: il Pd descritto come un partito comunista, sinistra estrema, Soviet supremo, dove i grandi pensatori centristi (sarebbe lui, Renzi, magari anche Rosato e Scalfarotto, per dire del trust di cervelli) sono angariati in tutti i modi, mandati in Siberia, ostracizzati e messi ai margini pur avendo il capogruppo, due ministri, un sottosegretario. Annuncia il possibile ritorno di D’Alema e Bersani come se fossero Stalin e Beria, e lui, povero Solgenitsin, deve mettersi in salvo. Dunque tenta di passare per un democratico moderato che fugge da un partito nordcoreano. Non è difficile leggere la faccenda in filigrana: il partito nordcoreano gli va bene solo se Kim Jong Un è lui, se no tanti saluti. E del resto, uno che ha portato il Pd al 18 per cento dopo aver tuonato “Non lasceremo il Pd a chi lo ha portato al 25 per cento” in un altro partito sarebbe stato cacciato a calci in culo, e invece è stato tutto un “Matteo è una risorsa”, “Resta con noi”, “Non ci lasciare”.

Ma basta con il passato. Basta con le recriminazioni, le ripicche, gli sgambetti. Renzi fa il suo partito, di ispirazione boyscoutiana-jovanottesca-recalcatian-leopolda, che tradotto in italiano significa tanta fuffa, ma tanta fuffa, e colpi a sorpresa ogni minuto. Da grande annusatore ha capito che il gioco di Salvini ministro dell’Interno era astuto: stare al governo ma fare opposizione, fingere accordo ma alzare l’asticella, spararne una al giorno e vedere l’effetto che fa, prendersi le prime pagine, dettare l’agenda, far passare gli alleati di governo come idioti mentre lui, se avesse i pieni poteri, signora mia… Insomma, il salvinismo intrinseco di Matteo Renzi è così evidente che viene voglia di chiamarlo “capitano”, anche se il suo stile non è la foto col cotechino, ma con gli imprenditori che sganciano soldi alla sua fondazione. Finisce un equivoco: una banda di mediocrissimi che aveva preso il partito per miopia e cecità dei vertici ed ennesima beota illusione della base, se ne va rancoroso con un commosso: “Non mi avete capito”. Mentre tutti avevano capito benissimo che Matteo Renzi ha una visione, un orizzonte culturale, un disegno politico e un enorme sistema di valori precisissimo, che è riassumibile in due semplici parole: Matteo Renzi.

16 commenti »

16 Commenti a “Renzi recita la parte del povero Solzenicyn in fuga dallo stalinismo”

  1. … ispirazione boyscoutiana … mi fa morire ! Bravo Alessandro.

    da Luisa Terzaghi   - mercoledì, 18 settembre 2019 alle 08:30

  2. Come sempre..diritto al punto!

    da Ilaria   - mercoledì, 18 settembre 2019 alle 08:52

  3. Se fossi un elettore Pd ne sarei felice per la dipartita politica, quel poco che è rimasto di sx in quel partito faceva a cazzotti con i rottamatori del tempo che fu.
    Se continua a giocare bene le sue carte, conosciute da tutti, potrebbe coagulare quel poco che resta del caimano, finalmente ha trovato la sua posizione, l’avevano capito anche i muri…

    Nell’immediato avrà più potere sul nuovo governo, ma stia attento a non pretendere troppo, se dovesse consegnare le chiavi di palazzo Chigi al suo omonimo verdognolo, è una mia previsione, stavolta andrà definitivamente nel dimenticatoio.

    In ultima analisi, dall’Enrico stai sereno, c:è proprio da fidarsi di un fenomeno del genere.

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 18 settembre 2019 alle 09:03

  4. ‘È mai possibile o porco di un cane che le avventure in codesto reame, debban risolversi tutte con grandi puttane?` (con il dovuto rispetto per le puttane….)

    da Linda NX   - mercoledì, 18 settembre 2019 alle 09:20

  5. Un’unica nota, che mina purtroppo il necessario e divertente “colore” dell’articolo: oggi gli scout cattolici italiani (per favore… boyscout non lo diceva più nemmeno mia nonna…) insieme a buona parte della Chiesa ufficiale sono la cosa meno allineata e più di sinistra nel Paese negli ultimi 30 anni.
    Con buona pace di Renzi e di chiunque tenti di tirarli per la giacchetta.

    da Marco   - mercoledì, 18 settembre 2019 alle 09:47

  6. “Matteo Renzi ha una visione, un orizzonte culturale, un disegno politico e un enorme sistema di valori precisissimo, che è riassumibile in due semplici parole: Matteo Renzi”: standing ovation.

    da Laura66   - mercoledì, 18 settembre 2019 alle 10:35

  7. Renzi dice di essersi sentito un intruso.
    È è caro prezzo che pagano gli infiltrati.

    da Ritz   - mercoledì, 18 settembre 2019 alle 10:44

  8. …Cane …puttane. Non c’è male come sintesi. Il primo ubbidisce e le seconde si fanno pagare! A parte le battute, io penso che non sia finita lì. Accidenti, quanto è furbo quello lì! viene voglia di esclamare. Zingaretti odora di buono a kilometri di distanza, ma, si sa, i buoni non hanno fortuna in questo mondo contro i furbi. Non ce la fanno proprio. La coscienza li frena. L’unica speranza è che prima o poi i furbi, come le volpi, vengano messi in condizioni di non nuocere. Tocca a noi, quindi iniziare la caccia armati di voti ben indirizzati. Ora si è messa anche la Signora Milena Gabanelli a convincerci che tassare il contante si riduce l’evasione… Non c’è proprio gloria in prospettiva. Crediamoci? … e cerchiamo di farci coraggio.

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 18 settembre 2019 alle 12:26

  9. per un elettore senza tessera del PD si apre una prospettiva allettante

    senza Renzi e senza D’Alema (speriamo… purtroppo non ne sono così sicuro) il 30% è cosa già fatta

    😉

    da glk   - mercoledì, 18 settembre 2019 alle 14:28

  10. certo caro robecchi lei ci va sempre leggero col senatore semplice di Scandicci, sembra quasi che le abbia incendiato casa. ora lo paragona addirittura a salvini, posso capire la rabbia l’acrimonia e l’astio nei confronti di un politico che lei vorrebbe vedere sparire dall’agone politico e che la accomuna in questo a travaglio, suo mentore al fatto quotidiano, però il paragone mi pare molto forzato e pertanto poco credibile sotto il profilo politico e questo lascia trasparire la sua poca obiettività atteso che simile trattamento di pelo e contropelo non ha mai riservato allo statista Di Maio che mi pare di ricordare ma sicuramente sbaglierò ha non solo governato con salvini ma ne ha approvato tutte le nefandezze. Cordialità michele.

    da Michele   - mercoledì, 18 settembre 2019 alle 18:51

  11. Oggi il parlamento ha respinto a voto segreto la richiesta di arresto di un parlamentare forzitaliota. 5 stelle e pd si erano dichiarati a favore. Chissa’ chi ha votato contro! A pensar male…
    E non e’ che l’inizio. Poi parlamento bloccato, elezioni e ritorno dell’altro matteo sul carro del vincitore

    da Liliana   - mercoledì, 18 settembre 2019 alle 20:02

  12. No. O non capisce il testo (qui non posso fare niente) o è in malafede. Rispondo per punti ma con una premessa: stiamo vedendo un teatrino piuttosto schifoso, la vita vera non è questa e io vedo e dico in piena libertà (forse per questo mi sono chiari paradossi che agli accecati sfuggono). 1. Renzi non è non è mai stato “senatore semplice” e lo prova la sua ultima mossa: preferisce comandare pochi che giocare in squadra con molti e il suo cinismo (prima popcorn, così fa crescere Salvini per 14 mesi, poi governo coi 5s, poi suo partito personale, mossa prevista da mesi ma particolarmente grottesca a due giorni dal giuramento dei ministri). Il cinismo fa schifo, ma non è un reato, comunque. 2. Non voglio vedere sparire Renzi (che spariva l’ha detto lui, “lascio la poltica” e poi non l’ha fatto). Lo considero un avversario politico, tutto qui, niente di personale. (prevengo: non per il suo carattere, come dice lui, ma proprio per le sue politiche e la sua Weltanshauung), e quanto mio “mentore” Travaglio, è semplicemente una cretinata. Travaglio è il mio direttore (uno dei, tra l’altro), a volte siamo d’accordo e a volte no, come avviene in qualunque consesso umano. Aggiungo (spero una volta per tutte) che un giornale non è una caserma e a volte, quando il direttore non è d’accordo con me me lo dice DOPO che il pezzo è uscito, non prima, e non mi ha mai corretto o tagliato una virgola, perché siamo uomini liberi (forse è il privilegio di essere “una firma”? Bene, ottimo). (Sul “mentore” taccio per pudore, perché ho cominciato a scrivere sul Fatto una sette-otto anni fa, e già facevo questo mestiere da trent’anni, in tanti giornali, diciamo che non mi serve un mentore). In più, se avessi un euro per ogni volta che qualcuno mi fa la lezioncina di giornalismo senza aver mai messo piede in una redazione sarei piuttosto ricco. 3. Ah, la comprensione del testo. Io non paragono Renzi e Salvini. Io osservo che ci sono moltissime analogie, e nel pezzo che lei ha così superficialmente commentato si dicono altre cose (rilegga). Per esempio si dice che Renzi farà quello che ha fatto Salvini: starà nel governo ma sgomitando, facendo opposizione, alzando l’asticella e cercando di gonfiare i propri consensi per rompere tutto quando si sentirà pronto per le elezioni. Sul cinismo, l’opportunismo, il trasformismo e gli errori politici, le giravolte, i popcorn si può discutere, ma sono elementi reali che chiunque può leggere nelle cronache di questi mesi. Quindi tentare di farmi dire Renzi-uguale-Salvini è una scemenza in malafede. Credo che invece Renzi sia funzionale a Salvini (e Salvini a Renzi), uno tiene l’altro in attesa (speranza, per Renzi) di combattersi tra loro. Basta aspettare e vedrà che Renzi farà l’agitatore, non il politico. Ora ha un partito suo, auguri (quando era suo il Pd lo ha ridotto a cadavere, magari stavolta gli va meglio). 4. Di Maio è poco interessante, vero, ma per vari motivi. Il primo: non agisce nel mio campo, non si dice di sinistra, non viene dalla storia (complicata e incasinata) della sinistra, neppure come intruso. Certo, a volte fa ridere (spesso, anzi), ma quando vedo che lo si attacca sui congiuntivi mi incazzo un po’ (le élite devono insegnarli, i congiuntivi, non ridere di quelli che li sbagliano, è classismo, malattia renzianissima, tra l’altro). Ho visto ferma difesa (giustamente) della Bellanova non laureata dagli stessi che hanno detto “bibitaro” a Di maio per tre anni. Fa ridere un bel po’.
    Potrei andare avanti, ma mi fermo qui, per dire che il suo post contiene otto frasi, e almeno cinque mi attribuiscono cose che non ho detto, o fingono di capirle male o, quando si finiscono gli argomenti, viene fuori il “mentore” che evidentemente mi suggerisce cosa scrivere. Dovrebbe bastare a risolvere il quesito dell’inizio: non è scarsa comprensione del testo, è proprio malafede. Ma io non ho niente contro le sette, anzi le trovo divertenti, ho persino visitato la Elvis Presley Church. Solo, per favore, non chiedetemi di farne parte. Chiudo dicendo che non stiamo parlando di politica (che è un’altra cosa, fatta di idee che cambiano le vite delle persone), qui parliamo di cabaret, di vaudeville. E’ critica teatrale, insomma, non c’è bisogno di scaldarsi. Saluti.

    da Alessandro   - mercoledì, 18 settembre 2019 alle 20:54

  13. grazie Robecchi per aver censurato il mio commento, evidentemente la sua idea di confronto arriva fino al punto in cui è lei che decide quando deve terminare il dialogo; complimenti e grazie ancora per la delusione, lei non è mai stato comunista se non nella sterile testimonianza sportiva; cordialità michele.

    da michele   - martedì, 24 settembre 2019 alle 16:08

  14. Urca! Censurato? Lo rimandi subito, potrebbe essersi perso nel traffico! Sia mai che l’umanità ne sia orbata!

    da Alessandro   - martedì, 24 settembre 2019 alle 16:18

  15. a far gli spiritosi siam capaci tutti, a far sparire i commenti lei deve essere un vero maestro. lo recuperi lei che è abituato a questa tipologia di traffico.

    da michele   - martedì, 24 settembre 2019 alle 17:46

  16. Qui non c’è, se ci tiene lo rimandi, io dormirò lo stesso

    da Alessandro   - martedì, 24 settembre 2019 alle 17:51

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