Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
mer
7
ago 19

Se cade il governo vince Salvini, se non cade ci guadagna sempre lui

8F0F2CC3-EE2A-4065-8AB7-8105956FD00D

Se chiamiamo le cose col loro nome, i rapporti di forza sono un tipo abbastanza raffinato di ricatto. Esempio di scuola: se si votasse domani, Salvini farebbe il pieno e comanderebbe praticamente da solo (dicono i sondaggi), quindi, per evitare il rischio che Salvini faccia quello che vuole nel governo italiano dopo le elezioni, gli si consente di fare quello che vuole prima delle elezioni. Se il governo cade ci guadagna Salvini, se il governo sta in piedi ci guadagna Salvini. E’ per quello che il ministro dell’Interno balla seminudo nello stabilimento balneare di proprietà di uno che ha fatto eleggere al parlamento europeo: può fare – uso un francesismo – il cazzo che vuole, potendo contare sull’alleanza di un partito di maggioranza relativa che ormai è minoranza nel paese (dicono i sondaggi e le recenti europee).

A vedere il bicchiere mezzo pieno, i 5 stelle se la sono giocata male, a vederlo mezzo vuoto non sanno nemmeno da che parte si comincia a giocare, a vederla tutta, Salvini si è fregato il bicchiere, la bottiglia e pure il tavolino, il bar è di un suo amico, gli avventori lo adorano e lui balle con le cubiste, intimidisce la stampa, irride gli avversari e fa la vittima.

E intanto si prepara al futuro, perché davanti, tipo iceberg, c’è una finanziaria che dovrà trovare chi dice trenta chi dice cinquanta miliardi, e non li troverà certo nelle tasche dei milionari o degli evasori fiscali (che anzi vengono perdonati e condonati), ma in quelle degli italiani che lavorano, che magari si incazzeranno un po’. E’ per quello, e non per qualche nave delle Ong, che ha voluto il decreto Sicurezza Uno e il Decreto Sicurezza Due: le norme sui cortei, sui blocchi stradali, sull’onnipotenza della celere nelle piazze, sulla repressione preventiva di qualunque protesta seria. Insomma, mentre tutti pensano che sia un cazzaro che balla in spiaggia, Salvini mostra una discreta lungimiranza: basti dire che il ministro dell’Interno non ha mai avuto tanto potere, e il ministro dell’Interno è lui.

Dunque se mettiamo in fila le forze che possono opporsi a Salvini, il quadro si fa ancora più buio. I 5 stelle sono alleati molto affidabili e gli fanno passare tutto pur fingendo qualche mal di pancia, esternando spesso come se fossero all’opposizione, per poi votare come vuole lui. Se non lo fanno (la Tav), lui vota con gli altri, non c’è problema. La sora Meloni non vede l’ora di sostenerlo, il brandelli del palloncino esploso di Forza Italia pure (e apprendiamo dell’esistenza dei totiani, in un primo momento ci eravamo rallegrati leggendo “totani”). Il Pd si distrae ogni tanto dalle sue liti interne, con un leader ostaggio del leader precedente che fa da tappo a qualunque iniziativa e che sta facendo i conti della serva sul suo nuovo partitino. Insomma, a parte la realtà economica e sociale del paese, il suo malessere, la sua emigrazione all’estero in cerca di quell’ascensore sociale che qui è rotto da anni (e che di certo non riparerà Salvini), nessuno sembra opporsi al ballerino in topless, se non qualche intellettuale che tiene botta e non accetta la sua narrazione. Il dubbio è se farlo cadere consentendogli di prendere tutto il banco, e di farlo continuare in una situazione in cui tiene tutto il banco. E’ l’alternativa del diavolo.

Ma intanto, questo lo dicono i numeri, ci sono sei milioni di persone che in un anno (dalle politiche 2018 alle europee 2019) hanno abbandonato i 5stelle, tanti quanti quelli che (dalle europee del 2014 alle politiche del 2018) hanno abbandonato il Pd renzista. Sono italiani (tanti) in cerca di una casa, non a tutti piace quella che gli offre Salvini, ma pagheranno l’affitto comunque: dai trenta ai cinquanta miliardi con il solito metodo: meno sanità, meno scuola, meno diritti, nemmeno un buon contratto per le cubiste che ballano col lupo.

10 commenti »

10 Commenti a “Se cade il governo vince Salvini, se non cade ci guadagna sempre lui”

  1. complimenti al sinistro dell’Interno…
    alba

    da alba   - mercoledì, 7 agosto 2019 alle 08:21

  2. Di questo passo gli italiani si convinceranno che per essere sicuri dovranno rassegnarsi a chiudersi in casa. Se infatti si azzardassero ad uscire sarebbero fulminati all’istante dai decreti sulla sicurezza ideati dalla politica attuale formata in buona parte di giustizionalisti sissignore nominati. Io penso che rinunciare alla libertà personale in cambio di ventilate promesse di sicurezza sia veramente cosa che solo gonzi creduloni possano accettare di buon grado…

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 7 agosto 2019 alle 09:59

  3. I decreti sicurezza sono incostituzionali ed è possibile che vengano smontati a colpi di sentenze, com’ è già successo con altre leggi disumane (quella sulla fecondazione assistita, per esempio). Ed è già successo anche che gruppi ridotti alla disperazione, come i pastori sardi, se ne siano fregati dei divieti. Resta il problema dell’alternativa politica che non c’è e che bisognerà ricostruire.

    da Irene   - mercoledì, 7 agosto 2019 alle 14:55

  4. Nel caso finisse in questi giorni questo orribile governo, brindo, sono tra coloro che prima cade meglio sarà.
    Era da staccare la spina molti mesi fa, il rospo continua a gonfiarsi, prima si prenderà il Paese con la Meloni e prima i nodi verranno al pettine.

    Finalmente Tv e giornaloni si interrogheranno su questo personaggio tra tweet e fuffa, la consistenza politica verrà messa a nudo,lo spettacolo sarà comparabile a quello odierno di Milano Marittima.

    Il vero problema è che le novità arriveranno sempre da dx, non c’è nulla o quasi a sx, un semplice reset pare impossibile,un incubo inimmaginabile.
    Un po’ come quel buco verso la Francia, inutile, immensamente caro, che non servirà quasi a nulla.

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 7 agosto 2019 alle 15:44

  5. Completamente d’accordo, e non solo da ora. Negli Stati Uniti qualcuno tra i Democratici si chiede come abbiano fatto a far vincere Trump, da noi nessuno “a sinistra” si chiede come si sia fatto vincere l’innaturale connubio 5 stelle Lega. L’attuale contesto dimostra quanto siano politicamente incapaci i 5 stelle e conseguentemente assolutamente impreparati a governare un Paese complesso come l’Italia.

    da Angelo Colli   - giovedì, 8 agosto 2019 alle 09:35

  6. Indovina indovinello chi sulla tav è il traditor bricconcello?
    Qui è d uopo citar la favola di Esopo del “Lupo e l’Agnello”
    Del lupo affamato di voti prima contrario e oggi favorevole
    Oppur del coerente agnello da sempre contrario, oggi onorevole?
    Oppure ancora dello strano PD favorevole che vota con la destra
    invece d’uscir dall’aula come vorrebbe la sua strada maestra?
    Scusatemi questa breve ironica considerazione.

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 8 agosto 2019 alle 12:20

  7. @ Vittorio Grondona

    Prima gli affari, altrimenti quel buco del cavolo da miliardi di euro avrebbe avuto altri intoppi.
    Si sono scordati momentaneamente le leggi vergogna e gli stop alle Ong.

    Da oggi possono nuovamente sbraitare al fascista…

    da Ivo Serentha   - giovedì, 8 agosto 2019 alle 12:50

  8. @Ivo Serentha
    Il solo pensiero di essere amministrato da una politica crudele mi fa rabbrividire. Spero tanto che i giovani si sveglino, prima o poi. Non tanto per me che ormai ho fatto il mio tempo, ma per loro stessi. Riusciranno a non cadere nella trappola dell’odio?
    Cordialmente.
    Vittorio Grondona

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 8 agosto 2019 alle 14:24

  9. @ Vittorio Grondona

    Ai giovani consiglio, sempre che ci siano margini di fattibilità in Italia, di puntare su un movimento ambientalista, in Europa stanno già avendo un buon successo.

    Chi più, chi meno, si sarà reso conto che l’emergenza climatica-ambientale è drammatica, nei prossimi decenni tra siccità, violente perturbazioni, le guerre per la sopravvivenza saranno automatiche.

    da Ivo Serentha   - giovedì, 8 agosto 2019 alle 14:45

  10. Secondo me al giorno d’oggi dove le necessità di vita costringono spesso alla solitudine dello smartphone i nostri ragazzi più di un movimento ambientalista ci sarebbe bisogno di esempi sia da parte dei genitori, della scuola, della società, della politica. Cosa speriamo che imparino i nostri giovani, per esempio, da una politica che predica l’odio, che vuole castrare le persone, che lascia della povera gente salvate da morte sicura in mare, fra cui bambini e donne incinte, sui ponti delle navi ad arrostire al sole… per racimolare qualche consenso di potere dai citrulli senza cuore che complici ne condividono l’operato? Il minimo che ci si può aspettare, mentre saltano ponti, strade, boschi, e la disoccupazione dilagante consuma nello spirito gli anni più belli della vita, è che quello che succede nell’ambiente passa nell’indifferenza più completa… Purtroppo senza rimorsi da parte di quasi tutti.

    da Vittorio Grondona   - sabato, 10 agosto 2019 alle 11:46

Lascia un commento