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lug 19

Zingaretti amministra un condominio rissoso per brevità chiamato Pd

Fatt0240719Se è vero che “Dio acceca chi vuole perdere”, come diceva (pare) il profeta Isaia, nella politica attuale, e segnatamente nel Pd, ci sono molti Ray Charles, purtroppo senza il senso del blues (e del ridicolo). Insomma, mentre il governo traballa, Conte va in Parlamento a parlare di affaracci russi al posto di chi dovrebbe andarci veramente (Salvini), si allarga il solco paraideologico della Tav, volano sberle, impera il battibecco e si fa la guerra a ministri del proprio stesso esecutivo, il principale partito d’opposizione non trova di meglio che prendersi a schiaffoni da solo, minacciare defezioni e scissioni, mandarsele a dire attraverso i giornali, i tweet, i selfie e magari addirittura, chi lo sa, si telefonano pure.

Ieri il derby era Franceschini contro Renzi. Uno a dire che per fare opposizione bisogna entrare nelle contraddizioni del governo, allargare le crepe nei muri della maggioranza, insomma accorrere con taniche di benzina dove le scintille tra Lega e 5stelle producono incendi. L’altro, reduce da un viaggio in America dove è andato a parlare di futuro (e te credo, il passato non è entusiasmante), che risponde piccato con il solito #Senzadime, cancelletto più nove lettere, supporto teorico della luminosa strategia dei popcorn, quella che ha portato la Lega al governo, e poi al 36 per cento, e poi… Uno scontro tra titani, anche con colpi sotto la cintura, tipo Renzi che rimprovera a Franceschini i suoi insuccessi, che detto da lui è come se i tedeschi prendessero in giro i giapponesi perché hanno perso la guerra mondiale.

Guerriglia interna, dunque. Come la mozione di sfiducia per Salvini, lanciata senza concordarla con il segretario (cioè una corrente che prende un’iniziativa parlamentare), come il continuo stillicidio di dichiarazioni che vanno dall’ironico all’ostile. Aggiungiamo, più per dare colore alla scena che per sostanza politica, l’eterno penultimatum di Carlo Calenda, che anche lui minaccia di mettersi in proprio e uscire dalla ditta se si farà un accordo coi 5stelle, ma è contrario alla mozione di sfiducia di Renzi e Boschi contro Salvini che ricompatterebbe la maggioranza (come dice anche Franceschini e come pensa Zingaretti). In ogni caso, si registra un grande risveglio dei troll di tutte le parti in commedia, che in confronto le guerre nei Balcani erano partite a bocce. Gente che recupera hashtag antichi e consunti (#senzadime, appunto), o che sberleffa il nemico di turno, o che elenca le malefatte grilline per dire che gli unici affidabili sono loro, con questo dettaglio, ahimé, che hanno solo il 18 per cento.

Ecco, l’aritmetica dirà l’ultima parola, chissà quando. Però pare davvero contro le leggi della fisica e della natura fare un governo Pd senza destra (la Lega) e senza 5stelle, cioè immaginare di andare a palazzo Chigi soli e splendidi contando sul voto di un italiano (scarso) su cinque. Qualcuno ci riuscì anche con meno (il vecchio Bettino), ma in quel caso c’era un sistema di alleanze, mentre ora è tutto un “senza di me”, che significa: se si gioca io non gioco, l’ambizione di vincere una partita restando a cazzeggiare negli spogliatoi.

Nei fatti, si tratta di un mirabolante asse Renzi-DiMaio, alleati strettissimi, entrambi preoccupati che il governo regga, che non scivoli malamente, che non si faccia male. Si accusano a vicenda di inenarrabili nefandezze (non tutte inventate) per tenersi in piedi l’un l’altro, per sostenersi. Fuori di lì, la Lega fa quasi quello che vuole, Zingaretti fa l’amministratore di un condominio dove quelli del primo piano mandano a cagare quelli del secondo, che litigano con quelli del terzo e così via, ad libitum. Spettacolo piuttosto indecoroso, non il primo, non l’ultimo. Non resta che sedersi ad ammirare lo spettacolo, comodi, nel buio della sala. I popcorn li porta Renzi.

6 commenti »

6 Commenti a “Zingaretti amministra un condominio rissoso per brevità chiamato Pd”

  1. Visto che non si ritira, spero nei pop corn e che facciano il loro corso…
    Una parte politica importante del Paese, non più la mia, può andare avanti così?
    Rammento le code alle primarie che hanno eletto Zingaretti, mediamente attempate, si meritano una storia del genere?
    L’unica certezza è lo squallidume, il vecchio trash andato fuori moda.
    Buona visione…

    da E se un pop corn letale gli andasse di traverso?   - mercoledì, 24 luglio 2019 alle 09:53

  2. Noi siamo contro la TAV, trallallero trallallà. Faremo di tutto per non farla passare in Parlamento, trallallero trallarà. Però abbiamo solo il 33% in Parlamento, trallallero trallallà. Lega + PD + Fratelli D’Italia + Forza Italia la vogliono fare passare, trallallero trallallà… “Ma che colpa abbiamo noi?”, trallallero trallallà. Mica possiamo creare una crisi quando non abbiamo colpe!… trallallero trallallà. Chiude qui, coi soliti bacioni che ricordano il patetico rito del me ne frego di triste memoria, il sipario sulla recentissima politica italiana, retrocessa a triste danza da baraccone. E noi, poveri citrulli, abbiamo perfino pagato il biglietto.

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 25 luglio 2019 alle 10:18

  3. Se un pop corn…. ci sarebbe subito uno del pd pronto a fare la manovra di heimlich. Anzi, se seguono questa rubrica, si staranno gia’ esercitando

    da Liliana   - giovedì, 25 luglio 2019 alle 11:48

  4. Inviato e pubblicato su questo blog il 12 maggio 2018. Altri 14 mesi buttati nel cesso

    Quello che più delude nelle analisi dei giornalisti di costume che si atteggiano (con la puerile complicità dei mediocri battimani di turno) a fini politologi non è tanto l’asservimento a questo o quel padrone bensì la patetica incapacità di interpretare la realtà con strumenti che vadano al di là delle proprie simpatie o antipatie. Robecchi è troppo facile e accomodante riservarsi un giudizio sui cinque stelle per esprimerlo poi a danni fatti. Un movimento politico si giudica anche per l’impatto che intenzionalmente decide di avere sulla società prima ancora che ponga in essere atti concreti. I cinque stelle sono quelli della solidarietà a Zuccaro, delle accuse alle ONG, delle polemiche pretestuose sui 35 euro, dell’esaltazione per la vittoria di Trump in quanto anti-establishment, dell’antifascismo non ci compete, del nazionalismo di accatto, del cantilenante richiamo al tintinnio delle manette e tanto altro letame (da cui, in questo caso, non nascono i fior) sparso utilizzando sempre la stessa arma, ossia la volgare e al tempo stesso ricercata semplificazione di ogni argomento sul quale siano chiamati a rispondere. Renzi, prima ancora che con le sue politiche economiche (comuni in larga parte a quelle di tutti i governi che operano in realtà dominate dal capitalismo finanziario) ha assassinato la sinistra di questo Paese con il carico di pochezza che ha accompagnato il suo ingresso sulla scena e con la meschinità dei suoi discorsi (da uno che irride il gettone nell’iphone è normale attendersi provvedimenti che spianano la strada ai nuovisti imprenditori della gig economy e vecchissimi creatori di diseguaglianze). Quello che voglio dire è che se si ha la volontà di vedere ciò che sono i cinque stelle, lo si può fare sin da ora (anzi, a dirla tutta è già tardi). Magari qualcuno dopo essersi (giustamente) scandalizzato per anni su come un elettore di sinistra potesse votare il PD comincerà a turbarsi per il fatto che quel voto sia finito tra le braccia e forse anche nei bilanci di un movimento padronale.

    da Arturo   - giovedì, 25 luglio 2019 alle 15:55

  5. Ma si sa, la manovra di heimlich va fatta con un soccorritore, di questi tempi i pop corn si ingurgitano da soli…

    da E se un pop corn letale gli andasse di traverso?   - sabato, 27 luglio 2019 alle 09:01

  6. Si può dire di essere d’accordo con Arturo – giovedì 25 luglio 2019 e del 12 maggio 2018?
    Ma non consola.

    da giulia   - martedì, 30 luglio 2019 alle 16:45

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