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lug 19

La guerra degli ultimi: nessun aiuto ai migranti ma neanche agli italiani

fatto11 luglioLa domanda sorge spontanea, come si dice: ma ora che si combatte una guerra senza quartiere a dei poveracci che rischiano la pelle nell’attraversamento del Mediterraneo, ora che le statistiche farlocche di Salvini dicono “meno sbarchi”, ora che il paese pare essersi piegato alle scemenze del tipo “non possiamo accoglierli tutti”, ora, dico – qui e ora – per i famosi italiani che vengono “prima”, è cambiato qualcosa? Voglio dire: più reddito? Migliori condizioni di lavoro e di vita? Sono forse più felici? Garruli? Spensierati? Guardano al futuro con rinnovata fiducia?

Della propaganda salviniana, culminata l’altro giorno con il patetico “mi sento solo” (cfr, il Gassman de I soliti ignoti: “M’hanno rimasto solo, quei quattro cornuti!”) e rinfocolata ogni giorno da minacce e proclami, si vede solo una sponda: quella dei non italiani che vengono “dopo”, mentre degli italiani, che verrebbero “prima”, si dice poco e niente.

Non irrita solo la propaganda del capo, che deve trovare ogni giorno un nuovo nemico per applicare la sua tattica di incattivimento guidato delle masse, ma anche quella dei subalterni, sottoposti, dipendenti e famigli, inclusi gli strilloni da talk show. Caso di scuola, infinite volte ripetuto: ecco!, aiutano gli africani e non i poveri terremotati italiani! Che è forse il trucchetto più semplice per fregare la gente: fare leva su una (presunta) ingiustizia e promettere di sanarla, una cosetta che funziona sempre. Naturalmente è una fesseria, anzi peggio, è il solito trucchetto di indicare ai penultimi gli ultimi, e aizzarglieli contro. Peccato però che se cerchi “Lega-terremotati”, oppure “Lega- terremoto”, per trovare tracce di questo solennissimo e umanissimo appello di levare soldi agli stranieri cattivi in mezzo al mare per darli ai poveri terremotati di collina, trovi come primo risultato la storia del sindaco di Visso Pazzaglini (Lega). Accuse di peculato e abuso d’ufficio per un bel po’ di soldi destinati ai “poveri italiani terremotati” finiti su conti correnti privati. Ahi, ahi, ahi. La giustizia farà il suo corso, per carità, ma intanto la favola bella del “fermiamo gli stranieri per fare un favore a voi italiani” si sporca un bel po': gli stranieri li fermano (o dicono di), ma il favore per gli italiani non arriva, nemmeno per quelli di Visso. E i “poveri terremotati italiani” restano lì, alcuni con le macerie, le zone rosse, le recinzioni, le casette già marce, la ricostruzione ferma. Nessuno di loro, nemmeno per un istante, pensa di non riavere una casa, o il suo centro storico, o le scuole, per colpa di una quarantina di naufraghi stipati su una barca a vela.

Il fatto che il ministro dell’Interno si sia auto-incoronato con l’auto-interim alla Difesa, all’Economia, alla Giustizia e agli Esteri (più altre cariche che si appiccica sul bavero della felpa quando conviene), complica le cose. Ci sono due guerre in corso, al momento: una di Salvini verso le Ong, partita in cui finora ha perso quattro a zero pur continuando a fare leggi su misura per batterle (e bis, e tris, per le leggi su misura, pur avendo frequentato per anni l’ambiente berlusconiano, non ha imparato molto); l’altra quella di Salvini contro tutti i ministri che non si chiamano Salvini. Bello spettacolo, ma in ogni caso, per gli italiani che dovrebbero venire “prima”, niente, zero, solo il biglietto gratis per lo spettacolino. Forse vengono prima nell’essere presi per il culo da Salvini che, comunque, è già un “prima”.

Poi, forse, un giorno si farà il conto – economico, soldi, euro, dané – di quanto costa il rimpiattino di Salvini con due o tre navi umanitarie, tra motovedette, marina, udienze, sequestri, trasferimenti, burocrazia, avvocati e altro. E si scoprirà che le guerre di Salvini sono un po’ care, dispendiose, e che le pagano (prima) gli italiani.

6 commenti »

6 Commenti a “La guerra degli ultimi: nessun aiuto ai migranti ma neanche agli italiani”

  1. Grazie
    come al solito

    da alberto   - mercoledì, 10 luglio 2019 alle 10:35

  2. Momentaneamente per far contenti gli italiani e aumentare voti basta insistere sugli sbarchi delle Ong, che poi ne arrivino ugualmente e a centinaia con delle piccole imbarcazioni fa lo stesso.
    Il marketing elettorale è questo, tutto il resto a parte qualche euro arrivato dal Rdc, quota 100 e il congelamento delle aspettative di vita forneriane direi che non è cambiato granché.
    Si vedrà con l’economia se migliorerà, pur sapendo che con i debiti atavici che abbiamo e i relativi interessi che ci dissanguano, pare difficile inventarsi qualcosa di epocale.

    Infine, non ho idea se sia un bluff quello europeo, ma forse se si organizzasse un sistema quote immigrati e profughi per ogni Paese che ne fa parte, si lenirebbe una parte di miseria planetaria

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 10 luglio 2019 alle 10:39

  3. Chissà se un giorno qualcuno ci chiederà conto di quello che siamo diventati e di quello che facciamo come popolo a quei disgraziati che rischiano di affogare per arrivare sulle nostre coste. Lo spero e spero che ci vergogneremo per essere diventati disumani al livello del ministro o forse anche più.
    Tuttavia il colpevole non è solo il milanese, mantenuto da noi da almeno 25 anni, ma anche coloro che al governo glielo permettono, parafrasando Petrolini, che non lo buttano giù, ma che anzi lo emulano persino in negativo.
    Non mi posso scordare che Di Maio ha chiamato per primo le ONG taxi del mare.

    da giulia   - mercoledì, 10 luglio 2019 alle 12:01

  4. E’ proprio perche’, nonostante le promesse, non e’ cambiato nulla, anzi la situazione sta peggiorando in tutti i sensi, che aumenta la caccia al diverso a cui dare la colpa di tutto e del piu’ debole su cui scaricare la rabbia. Non ho mai creduto al “italiani brava gente”, la storia dice ben altro, ma stiamo veramente andando verso un periodo terribile.

    da Liliana   - giovedì, 11 luglio 2019 alle 20:28

  5. Momentaneamente per far contenti gli italiani e aumentare voti basta insistere sugli sbarchi delle Ong, che poi ne arrivino ugualmente e a centinaia con delle piccole imbarcazioni fa lo stesso.
    Il marketing elettorale è questo, tutto il resto a parte qualche euro arrivato dal Rdc, quota 100 e il congelamento delle aspettative di vita forneriane direi che non è cambiato granché.
    Si vedrà con l’economia se migliorerà, pur sapendo che con i debiti atavici che abbiamo e i relativi interessi che ci dissanguano, pare difficile inventarsi qualcosa di epocale.

    Infine, non ho idea se sia un bluff quello europeo, ma forse se si organizzasse un sistema quote immigrati e profughi per ogni Paese che ne fa parte, si lenirebbe una parte di miseria planetaria.

    da Ivo Serentha   - venerdì, 12 luglio 2019 alle 08:30

  6. Condivido l’articolo parola per parola, non amo il giornale su cui è pubblicato. Lo trovo troppo spesso appiatito sulle insulse posizioni del suo (ahinoi) direttore. Attendo speranzoso un nuovo romanzo col simpatico Carlo.

    da Riccardo Azzena   - venerdì, 12 luglio 2019 alle 17:26

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