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mer
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lug 19

Come “chi è Salvini”? Ma è solo il tizio che si occupa dei gattini…

fatto17luglioIn un paese in cui il lavoro scarseggia e le statistiche sull’occupazione fanno spavento, la piaga del doppio o triplo impiego diventa insostenibile. E’ come se uno facesse il tornitore alla Breda, poi il tramviere, poi in pausa pranzo l’idraulico e dopo cena il pediatra. Tipo Salvini, insomma, che alla mattina fa il ministro dell’Interno (sgombero di 300 persone tra cui 80 bambini), il ministro del Lavoro al pomeriggio (incontro coi sindacati), il presidente del Consiglio per una mezz’oretta, il piazzista di flat tax mentre gli altri mangiano un panino, poi, per tutto il resto della giornata fa quello che a Milano si chiama “il piangina”, cioè quello che “tutti ce l’hanno con me”, quello che frigna. Puro salvinismo, insomma, che è una variante bulimica del classico “chiagni e fotti” del potere italiano. A tempo perso twitta foto di cibo e gattini (ieri un poliziotto che nutre una gattina incinta, che non è sta gran notizia, avrebbe fatto certo più scalpore una gattina che dà da mangiare a un poliziotto incinto, probabilmente Salvini ci sta lavorando). Insomma, per la prima volta ci troviamo di fronte a un multi-ministro, che in confronto i travestimenti di Silvio buonanima erano cabaret (il presidente operaio, il presidente ferroviere, ecc. ecc.). Come sempre quando qualcuno esagera sorge spontanea una domanda: non sarà un po’ colpa nostra che gli diamo retta (e per “nostra” intendo: di chi ha a che fare con lui)? Dopotutto lo spaccone da bar, quello che alza gli occhi dalla Gazzettasolo per intervenite a cazzo, nella vita lo abbiamo incontrato tutti, dovremmo sapere come si fa.

Siccome viviamo qui da tempo, ricordiamo che questo prendersi spazio, prime pagine, attenzione sfrenata, non è una novità. Ci fu un periodo in cui Berlusconi finiva nei titoli di testa anche se raccontava una barzelletta zozza (forse soprattutto per quello), Renzi se ne inventava una al giorno, e quando in prima pagina finiva qualcun altro gli veniva la gastrite. Salvini uguale col rilancio: vuole i titoli suoi, ma anche quelli degli altri. Ed è stato un grande momento quanto un sottosegretario leghista dimissionario per le accuse di corruzione, il famoso Siri, si è alzato nella grande sala del Viminale per spiegare ai sindacati la flat-tax. Ecco un caso di scuola del “noi che gli diamo retta”. Possibile che tra le mille e mille sigle sindacali che sono affluite ordinatamente al Viminale per sentire la lezioncina sulla flat-tax dell’indagato dimissionato non ci sia stato uno – che ne so, un vecchio delegato, una rappresentante delle commesse, un sindacalista degli edili – che si sia alzato dicendo: “Questo è troppo me ne vado”? Davvero strabiliante.

Si è un po’ imbizzarrito il presidente del consiglio vero (Conte), quando ha capito che il ministro dell’economia falso (Salvini) stava usurpando il suo posto. E forse il ministro del Lavoro (quello vero, Di Maio) avrebbe dovuto presentarsi anche lui, per parlare al posto di quello falso (sempre Salvini). E magari mandare Salvini (quello vero) a rispondere al Parlamento delle sue trame russe. Insomma, un pesce a secco non sopravvive (provate a metterlo su un tavolo) e si sa che gli serve l’acqua. Ecco. L’acqua in cui nuota Salvini, grazie alla quale sopravvive, è l’assoluta incapacità di metterlo al suo posto, di arginarlo nel suo ruolo, che già sarebbe troppo. Lo so, è più facile dirlo che farlo, però prima o poi bisognerà cominciare, e forse proprio Salvini può insegnarci come. Basta fare come lui, far finta di niente, cadere dal pero. Lo trovi pappa e ciccia con un narcos e lui dice: non lo conosco. Savoini tratta forniture di petrolio con lo sconto per regalare 65 milioni alla Lega e presenzia ai bilaterali, e lui dice “Non l’ho invitato io”. Insomma, negare sempre. Ecco, bisognerebbe fare così: Salvini chi, quello dei gattini?

10 commenti »

10 Commenti a “Come “chi è Salvini”? Ma è solo il tizio che si occupa dei gattini…”

  1. OK! Comincio da subito…mi piacerebbe solo avere la possibilità tra qualche giorno, di sapere se funziona.

    da sergio   - mercoledì, 17 luglio 2019 alle 09:19

  2. La rana si ingrossa!,,,

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 17 luglio 2019 alle 09:40

  3. Non ci sono consigli da dare a un popolo, a maggioranza ovviamente, che s’è fatto incantare per molto tempo da Andreotti e caimano, per molto meno da Craxi e matteo toscano, e ora per un tempo indefinibile da quello lombardo.

    Non ci sono tattiche o strategie, li vogliono così, secoli fa si emigrava per fame, ora si migra per competenze e lo si dovrebbe fare per svariati motivi, essendo di fatto un Paese morto e corrotto.

    da stufo dei cazzari seriali   - mercoledì, 17 luglio 2019 alle 10:09

  4. Bravissimo Alessandro!
    In poche parole divertenti e leggere il profilo del “cazzaro verde”……
    Sembra davvero di ripercorrere i 20 berlusconiani!!!
    Mi chiedo ma che popolo siamo?!!!!

    da Sandra Nannizzi   - mercoledì, 17 luglio 2019 alle 12:30

  5. Salvini non cambia mai!
    Anche nelle partite di pallone tra ragazzini era sempre quello che voleva essere il “Capitano”, poi in ogni partita invadeva tutto il campo, voleva sempre giocare da centravanti, da ala destra, e ala sinistra, da interno, da mediano e da regista, da libero e da stopper, mai da terzino e assolutamente mai da portiere perche` il portiere non va da nessuna parte , e se prende gol e una testa di cazzo. Gli ordini del capitano erano sempre gli stessi, voi tutti seguite me, e passate la palla a me. L’albitro era sempre un’imbecille che non conosce i regolamenti. Non vinceva mai e tutti lo mandavano a cagare.

    da Antonino Abis   - mercoledì, 17 luglio 2019 alle 16:16

  6. Per tutti i supporter’s del Il Fatto Quotidiano

    Question:
    What makes Salvini smile and forget about migrants and communists.

    Answer:
    When he sees is Friend Vladimir Put-in lots of money in is private bank account.

    da Antonino Abis   - mercoledì, 17 luglio 2019 alle 16:26

  7. Import/Export ITALIA – RUSSIA

    Rivolgersi alla :

    Salvini – Savoini

    Comradi Cazzari in affari,

    da Antonino Abis   - mercoledì, 17 luglio 2019 alle 16:57

  8. anch’io ci sto. andro’ in Liguria in una spiaggia dove il comune paga (pochissimo) ragazzi di colore con la divisa “spiagge sicure” perché camminino avanti e indietro sull’arenile sotto il sole per far finta di cacciare i venditori ambulanti di colore, i quali fingono di scappare e subito dopo tornano. Naturalmente i bagnanti comprano dopo aver a lungo mercanteggiato e lodano Salvini perché tutela la loro sicurezza blindando (!) i porti. Mi sembra il posto adatto dove lasciar cadere dei “Salvini chi? Quello dei gattini?

    da liliana   - sabato, 20 luglio 2019 alle 13:19

  9. Che scena triste descrivi, Liliana! Siamo caduti proprio in basso…

    da Irene   - lunedì, 22 luglio 2019 alle 09:36

  10. A volte mi domando dove questa democrazia da grande fratello ci condurrà. Ormai gli italiani sono schedati. Qualche piccolo esempio. Se vai in ospedale anche per curarti un dito inseriscono la tua storia sanitaria in un database al quale praticamente tutti possono curiosare; se fai una spesa, il curiosone di turno sa cosa ti piace e cosa no; il conto corrente è sotto controllo e praticamente tutti sanno quanto sia la tua forza economica; se consulti il web per eventuali acquisti di qualunque cosa devi per forza dare il consenso all’inserimento industriale di spie elettroniche che controllano il tuo PC; se fai un regalo ai figli, magari con un assegno, la banca, prima di pagarli esige l’apertura di un conto dove i figli dovranno versare l’assegno; per strada ci sono spie elettroniche ovunque, ti arriva a casa dopo mesi una multa e non riesci nemmeno a ricordare le circostanze in cui l’occhio micidiale ha immortalato l’inflazione… e via di seguito. Non mi sembra che tutto questo denoti un paese libero e democratico. Supponiamo che in tale angoscioso contesto si ripresenti un pazzo qualsiasi che riesca ad ottenere dalla pancia degli elettori un consenso incondizionato ottenendo il potere assoluto senza paletti di sorta. Dividere in quel caso i buoni dai cattivi per un dittatore folle sarebbe un gioco da ragazzi la scelta di chi mandare al rogo.

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 22 luglio 2019 alle 10:02

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