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Bravo Recalcati! Curiamo 50 milioni di matti e così rilanciamo l’Italia

Fatto190717Sì, ma le cure? Voglio dire: ottima, davvero notevolissima per rigore scientifico e fluidità d’intuizione la diagnosi del professor Recalcati, pubblicata sulla rivista scientifica Repubblica. Meticolosa l’anamnesi, sopraffina l’analisi, univoca la diagnosi: tutti quelli a cui sta sulle balle Matteo Renzi sono matti. Chi non vuole bene a Matteo e non lo ricorda nelle sue preghiere è matto. Chi dubita di lui è matto. In poche parole: sono tutti matti.

Ora, io ho da fare, ho degli impegni, una vita mia, e vorrei evitare di finire in un ospedale psichiatrico guardato a vista dalla Serracchiani, e quindi mi dichiaro subito renziano di ferro. Dottore, mi dica cosa devo applaudire e io applaudo, giusto per non essere scambiato per matto. Chiarita la posizione personale, veniamo ai problemi tecnici. Io credo che con questa faccenda dei matti si possa davvero rilanciare il Paese. Ecco come.

Censimento dei matti. Prima di affrontare il problema dei matti è meglio sapere quanti sono. Il 4 dicembre si sono autodenunciati 19.419.507 matti. Poi ci sono i matti che non hanno votato al referendum, quelli che non sanno nemmeno chi sia Matteo Renzi e persino molti che hanno votato sì e sono diventati matti dopo. Parliamo di una cinquantina di milioni di persone come minimo. Assumere medici, infermieri, capisala per curare adeguatamente questa massa poderosa di matti assicurerà il rilancio del Paese. Senza contare l’industria del mobile e falegnameria, che dovrà produrre milioni di lettini per analisi. Poi il personale amministrativo, e un fotografo nuovo per Recalcati, che nel suo sito compare ruvido e fascinoso mentre si trattiene gli occhiali, perché ha paura che un matto glieli rubi.

Profilassi e prevenzione. Contrariamente a quel che crede Matteo Renzi, non è che la gente pensi continuamente a Matteo Renzi, e quindi parla male di Renzi (mostrando sintomi di follia) solo quando si parla di politica, sinistra, diritti, economia, lavoro e quelle cose lì. Uno al bar con gli amici può chiacchierare di tutto, dal calciomercato alla pittura fiamminga, e magari solo per un momento dice “Uh, Renzi, che palle!”. Come cogliere il paziente nell’esatto momento in cui dimostra di essere matto? Secondo i miei calcoli, basterebbero tre-quattro milioni di persone dislocate in mercati, pizzerie, musei, balere, scuole, palestre, insomma ovunque. Al primo accenno di follia, il funzionario si qualifica e per il matto scatta l’identificazione, la segnalazione alla Asl di competenza, eventualmente il ricovero coatto.

Psicofarmaci. E’ ovvio che nei casi più gravi, e nelle sindromi acute (la sinistra rivoluzionaria che vuole la terra ai contadini e le armi al popolo, quella di Bersani, insomma) si dovrà ricorrere ai farmaci. Con un rapido calcolo, penso che servirebbero dalle ottocento alle mille tonnellate di Xanax da distribuire o somministrare in vario modo, a D’Alema, per esempio, sparate in siringoni con un fucile da rinoceronti. Per sedare alcuni milioni di elettori del Pd che se ne sono andati (per forza! Sono matti!) si useranno diverse formule, da “Ce lo chiede l’Europa”, (dosaggio Monti), a “Te lo giuro, è di sinistra!”, (protocollo Renzi), fino allo sbarazzino “Il primo Xanax mandorlato”, (ricetta Farinetti).

Problemi tecnici. So cosa state pensando: con cinquanta milioni di matti ci sarebbe un ingorgo burocratico. Controllare che tutti quelli che non amano Matteo Renzi vadano alle sedute, prendano le pillole, non saltino le visite periodiche del dottor Recalcati richiede una quantità immensa di dipendenti. Questo è il vero nodo della questione: per controllare i matti che non amano Renzi saremmo costretti ad assumere anche molti matti che non amano Renzi, essendo questi la stragrande maggioranza del paese. E’ un effetto collaterale non da poco. Pensiamoci, professore!

13 commenti »

13 Commenti a “Bravo Recalcati! Curiamo 50 milioni di matti e così rilanciamo l’Italia”

  1. Ci sarà sempre un “recalcati” delle cause perse,lo possiamo considerare uno tra gli ultimi dei tanti difensori che hanno appoggiato senza se e senza ma il rignanese,ormai il prof. sta facendo la figura del soldatino giapponese sperduto nelle isole del Pacifico.

    Un gesto quasi eroico se non fosse ridicolo.

    Ma questa è la stampa italica,dove la realtà pare diffusamente una chimera.

    P.s.

    Consiglio l’articolo di Travaglio sul Fq di oggi,la presa per i fondelli risulta sublime come la sua.

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 19 luglio 2017 alle 09:22

  2. Troppo complicata la profilassi e la prevenzione. E quanto ci costa? Io suggerirei di convocare uno alla volta gli italiani ed accendergli un televisore con il registrato di una trasmissione di Renzi. Se al paziente scappa:”ma questo sempre qua sta, non ha capito ancora che ha rotto i coglioni?”, si passa alla terapia.

    da Eparrei   - mercoledì, 19 luglio 2017 alle 10:20

  3. Ecco un ottimo motivo per un nuovo vaccino obbligatorio… Mica male un vaccino contro l’ipotetica esistenza di una renzite mentale!…

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 19 luglio 2017 alle 10:42

  4. Suppongo che Recalcati, qualora leggesse l’articolo, non risponda a tanta stupidità. Certa semplicistica stupidità, merita solo l’indifferenza. Posso perdonare l’autore in quanto tutti, prima o poi, fanno uno scivolone nella vita. Non credo sia il caso, però sì, voglio essere ottimista… Come Einstein, mi convinco sempre più, giorno dopo giorno, dell’infinita stupidità umana. Complimenti, comunque, per tutti coloro che “annusano” il mondo con la focale di un’ameba. Purtroppo, loro è il mondo. E si vede….

    da Giuseppe   - mercoledì, 19 luglio 2017 alle 12:57

  5. Fantastico e esilarante post . Quasi una cura per la renzite molesta . Ma la sinistra rivoluzionaria di Bersani ….quella che vuole la terra ai contadini e le armi al popolo tanto per intenderci ….. è una bestemmia e non si puo’ sentire.

    da Filomena Bertone Citti   - mercoledì, 19 luglio 2017 alle 13:00

  6. Vedo che lei non è rimasto indifferente come consiglia agli altri… 😀

    da Alessandro   - mercoledì, 19 luglio 2017 alle 13:01

  7. Carissimo Alessandro, le tue pietre fanno sempre un po’ sorridere, meglio quello che piangere, come cantava Dario Fo, però ultimamente faccio un po’ più di fatica a sorridere, il dilagare di un fascismo nuovo, nelle persone nei comportamenti mi preoccupa più di renzi, che sicuramente è un carburante di questa deriva, non vorrei distrarmi sarà che invecchio e che renzi (continuo a scriverlo minuscolo perchè non merita la maiuscola, come invece riconosco sempre a te) è uno dei tanti mali, se avessimo guardato con più attenzione alla storia recente di questo paese, ci saremmo dovuti rendere conto che persone di elevato spessore (pernso a berlinguer, Pertini e il recente scomparso Rodotà) hanno nascosto una banda di deficienti incapaci e spesso ladri.

    da Marco   - mercoledì, 19 luglio 2017 alle 13:07

  8. Per prima cosa non essendo un medico questo signore purtroppo non è in grado di determinare né la malattia, né la cura e neppure la guarigione di chicchessia. Secondariamente se il problema fosse il contrario che si è malati perché si seguono le politiche fasce di renzi? Questo non può essere un fatto di opinione, de ve comunque esserci una diagnosi e qui si ritorna al primo punto questo deficiente non può diagnosticare un bel nulla pertanto può starsene zitto magari a parlare solamente con renzi come foste due idioti usciti da poco da una clinica psichiatrica.

    da Claudio Ricciardi   - mercoledì, 19 luglio 2017 alle 14:56

  9. Meno male che l’articolo su Repubblica.it è a pagamento, altrimenti rischiavo di leggerlo.

    da Giuseppe (Pino)   - mercoledì, 19 luglio 2017 alle 15:44

  10. in effetti non mi sento molto a posto neanche io..

    da gis   - mercoledì, 19 luglio 2017 alle 19:18

  11. se mi è consentito, allegherei anche questa diagnosi, di un altro tipo di medico:-

    i) Spendere in deficit non funziona perché non genera crescita duratura, anzi appesantisce, spesso in modo drammatico, i conti pubblici;

    ii) È una misura pro-ciclica e qualora cambiasse il ciclo economico obbligherebbe i futuri responsabili delle politiche economiche ad adottare quelle politiche di austerity che a parole vogliono combattere.

    iii) Con uno stock di debito così ingombrante e oneroso ed un rapporto debito/pil costantemente sopra 130%, non ci sono margini per fare politiche diverse dal contenimento della spesa pubblica corrente.

    iv) Invocare Maastricht per abolire il Fiscal Compact è una boutade senza logica e senza contenuti. Al massimo uno slogan che non resiste alla prova dei fatti;

    v) Non è chiaro se l’impatto sui conti pubblici sia di soli 30 miliardi, e in questo caso non ci sarebbe lo shock fiscale auspicato da Renzi (si pensi agli effetti pressoché impercettibili dei 10 miliardi dovuti agli 80 euro), o se gli stessi 30 miliardi sono per anno, e allora il risultato sullo stock di debito sarebbe devastante;

    vi) L’homo Oeconomicus Matteo Renzi farebbe meglio ad occuparsi di altro dall’economia, e dalle banche, e dalle riforme costituzionali. Insomma, farebbe meglio a rispettare la promessa di ritirarsi a vita privata. Gli si possono al massimo concedere altre esperienze letterarie; anche nel suo affascinante stile.
    http://noisefromamerika.org/articolo/dolce-stil-renzi-keynesiano-offertista

    da gis   - mercoledì, 19 luglio 2017 alle 19:45

  12. LOL, il deficit spending pro-ciclico. Sempre esilaranti i pazzi che si sono autocertificati medici di NFA

    da giovanni   - giovedì, 20 luglio 2017 alle 05:52

  13. mio commento su micromega

    http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-psicoanalisi-piegata-al-renzismo-una-replica-a-recalcati/

    da maurizio   - domenica, 23 luglio 2017 alle 21:12

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