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Voi siete qui – C’è “clamore” giochiamo alla ronda

Ha ragione Roberto Maroni: le ronde faranno diminuire gli stupri. Centinaia di mariti fuori a fare le ronde, significa centinaia di mogli a casa da sole, dunque meno esposte a pestaggi e violenze sessuali. E’ una mera notazione statistica, non se la prendano gli indagati per istigazione all’odio razziale che militano nello stesso partito del ministro degli Interni. Ha ragione anche Silvio Berlusconi: gli stupri sono diminuiti, ma le ronde si fanno lo stesso perché su questa faccenda c’è “clamore”. Ma che razza di bastardi sono quelli che fanno “clamore” su stupri e violenza? Non saranno mica i proprietari di televisioni che aprono con la cronaca nera ogni edizione del telegiornale! Tanto per gradire (fonte: Centro d’Ascolto sull’Informazione Radiotelevisiva), ecco qualche numero. Nel 2007 hanno aperto il loro notiziario con la cronaca nera, creando apprensione e paura nel paese, i seguenti telegiornali. Tg1, 36 volte, Tg2, 62 volte, Tg3 32 volte, Tg4 70 volte, Tg5 64 volte e Studio Aperto (record! Il tg tette&culi non delude mai) 197 volte. Se ne deduce che durante la scorsa campagna elettorale le televisioni di proprietà del candidato Silvio Berlusconi hanno pompato sulla paura molto più delle altre (insieme al fedele Tg2). E’ un dato di fatto. Impaurito a dovere il paese, creato quel “clamore” che oggi si denuncia, si è passati all’incasso vincendo le elezioni e preparando il terreno per il razzismo applicato e la pulizia etnica di questi giorni. Ora la situazione è più complessa: lo statista Berlusconi deve dire (per forza!) che i reati sono calati, ma ricorre alla decretazione d’urgenza a causa del “clamore”. In sostanza a causa della propaganda delle sue televisioni. Quanto alle ronde, si vorrebbe far credere che nascono per impedire la furia del popolo che vuole farsi giustizia da sé. In italiano tutto questo ha una sola definizione: la faccia come il culo. Resta da chiedersi, quando cominceremo noi a dire a questi ceffi: tolleranza zero?

16 commenti »

16 Commenti a “Voi siete qui – C’è “clamore” giochiamo alla ronda”

  1. Carissimo alessandro,
    noi non diremo mai che siamo stanchi di questi brutti ceffi, per viltà, o per disillusione, o perché essi corrispondono a quello che vuole la maggior parte degli abitanti del nostro paese, dopo 30 e più anni di istupidimento televisivo, dopo aver visto che la legge, le regole si fanno soltanto per essere violate: gli italiani sono stati formati e plasmati ad immagine e somiglianza del paese radiotelevisivo, sono sempre più convinti che soltanto la disonestà paga
    Non abbiamo più modelli ai quali ispirarci, non sentiamo più voci “contro”, non troviamo più guide culturali e morali nelle quali possiamo riconoscerci, e siamo troppo isolati per riuscire ad influire sull’orientamento ideologico, politico, economico della nostra società
    Chi sono ormai i maestri del pensiero? I tronisti e le veline
    Chi dimostra di essere sempre al centro della scena? un furbastro incapace e corruttore, che in un altro paese, appena meno fascista del nostro, sarebbe già fuggito via
    Chi viene eletto in parlamento? chi sta sul libro paga degli esangui e inutili partiti sempre più identici tra loro
    Non c’è luce alla fine del tunnel: che tristezza infinita!

    da maria   - domenica, 22 febbraio 2009 alle 13:02

  2. “le ronde faranno diminuire gli stupri. Centinaia di mariti fuori a fare le ronde, significa centinaia di mogli a casa da sole, dunque meno esposte a pestaggi e violenze sessuali.”

    ROTFL geniale

    corollario: senza contare la parte che “esco a comprare le sigarette” e andava a mignotte e trans

    da zioFa   - domenica, 22 febbraio 2009 alle 13:23

  3. certo che uno che alla sera si alza da tavola e dice al resto della famiglia “esco a fare la ronda” non deve proprio avere un cazzo da fare
    ma il nano ha già calcolato di quanto diminuirà la share dei canali mediaset con questa sua trovata ?
    o doterà le ronde di tv portatile ?

    da king Mob   - domenica, 22 febbraio 2009 alle 16:46

  4. I “rondisti”, ci mancava il ritorno di questa terribile attività. Secondo me solo menti esaltate possono fare questo mestiere di “spaccamaroni”. A noi che troviamo assurdo un tale provvedimento potrebbe sembrare strano che ci siano davvero persone che dopo il lavoro normale si sentino di affrontare la città nelle sue peggiori situazioni ambientali per il solo gusto di sentirsi in qualche modo più potenti. Eppure ce ne sono ancora tanti… Personalmente credo davvero molto poco al desiderio innato di ciascuno di essere il portatore buono e disinteressato della quiete sociale… Durante il fascismo combricole del genere erano al servizio del padrone e giravano per le osterie mandando a letto presto i lavoratori. Domani sarai più fresco e renderai di più dicevano al poveraccio che in quel momento si stava magari gustando un goccio di vino dopo il lavoro che a quei tempi era davvero molto pesante. Il rifiuto voleva dire botte ed olio di ricino… In alternativa alla punizione qualcuno era invitato a fare a sua volta il picchiatore in certe particolari missioni. Roba da guerra civile, in sostanza. Non so immaginare cosa potrebbe succedere in caso di pericolose rivolte da parte di coloro che si sentissero penalizzati nella loro libertà e dignità personale da eventuali controlli indesiderati.

    da Vittorio Grondona   - domenica, 22 febbraio 2009 alle 18:33

  5. Silvio ha detto di non chiamarle “ronde” .

    da Antonio(ReAnto)   - domenica, 22 febbraio 2009 alle 21:50

  6. ci stiamo abituando a tutto anche all’inimmaginabile.Riescono a convincere un popolo che grazie al loto governo c’è più sicurezza e allo stesso tempo seminano paura e terrore per spostare a destra (sempre più a destra)l’opinione pubblica di questo stramaledetto paese.Ora le ronde.Per rassicurarci,dicono, sarano formate da ex poliziotti e carabinieri. Capirai , vallo a dire ai ragazzi della Diaz o di Bolzaneto.Sento già la Finocchiaro che proporrà il solito emendamento, magari proponendo di allargare le ronde alle guardie forestali in pensione o di istituire un “albo” a cui accedere dopo corsi (regionali) di formazione, tanto per evitare la linea “inconcludente” del muro contro muro. Ce la faremo mai a mandarli tutti a casa? Ho il voltastomaco.

    da Paolo   - lunedì, 23 febbraio 2009 alle 03:37

  7. importante la controinformazione,oltre ai commenti dobbiamo capire come mobilitarci

    da leo barbi   - lunedì, 23 febbraio 2009 alle 19:46

  8. http://iltafano.typepad.com/il_tafano/2009/02/intercettazioni-la-schizofrenia-della-destra.html

    Leggete un po´questa,per sapere da che imbecilli e incompetenti siamo governati

    da gianguido mussomeli   - lunedì, 23 febbraio 2009 alle 19:55

  9. devo ammettere che sono meravigliato dal fatto che questi idoti siano a conoscenza dell’esistenza di skype, anche se poi dimostrano di non sapere neppure come funziona

    da king Mob   - martedì, 24 febbraio 2009 alle 14:36

  10. http://kelebek.splinder.com/post/19923326/Ronde+virtuali+e+la+Linea+Magi

    Mi permetto di segnalare questa riflessione sulle ronde perché mi pare che origini da un livello di consapevolezza e e comprensione del fenomeno complessivamente più alto di quello, pur condivisibile in molti punti, di Robecchi.
    Consiglio a tutti una lettura, con un’avvertenza: il punto chiave non è che i cinquantenni di sinstra che oggi invocano il monopolio del potere dello Stato ieri facessero parte di cose molto simili alle onde (della serie: “contropotere territoriale”).
    La questione è che: 1) nella spettacolarizzazione della politica finiamo tutti per recitare una parte da cani di Pavlov senza nemmeno accorgecene; 2) quel che conta è mantenere i migra(n)ti in uno stato perpetuo di soggezione, al fine di poterli usare come carburante a basso costo della macchina capitalista/consumista.

    da Ulrico   - giovedì, 26 febbraio 2009 alle 13:32

  11. Ho letto con attenzione. Molto ambizioso e pieno di sé, livello di consapevolezza davvero un po’ eccessivo (soprattutto sulla propria intelligenza). Arrivato alla frase "Robecchi dimentica che esiste il telecomando" ho smesso di leggere perché mi sembra la solita pappetta furbetta (e una frase che piace tanto a Silvio). Il fatto che si vogliano tenere i migranti in un perpetuo stato di soggezione è un’ovvietà conclamata. Uh, uh, esiste il telecomando. E quindi la tv non conta niente, no? Davvero geniale!

    da a.r.   - giovedì, 26 febbraio 2009 alle 15:32

  12. Per A.r. n. 11

    Mi dispiace che la mia critica politica sia stata letta come una critica personale.

    Comunque, non ho alcuna ambizione particolare, faccio il traduttore di manuali tecnici, che è tipo l’idraulico, ma con meno manualità. Lavoro che mi lascia però libero di dire sempre ciò che voglio, senza condizionamenti di alcun tipo.

    Il punto per me fondamentale è la critica a tutte quelle tesi che sostituiscono il complotto di un cattivo – in questo caso Silvio Berlusconi, ma il meccanismo è universale – alle trasformazioni sociali ed economiche.

    Non intendo affatto dire che la televisione non conti niente.

    Ovviamente non sei obbligato a conoscere le cose che ho scritto in precedenza, ma sostengo la tesi di Régis Debray sull’esautorazione mediologica dello stato.

    Ma proprio l’esautorazione mediologica dello stato – di cui Berlusconi è semplicemente il sintomo italiano e non certo la causa – indica che siamo di fronte a un processo totalmente diverso dal rafforzamento autoritario dello stato. Il salotto delle troie di Vespa non è il balcone di Piazza Venezia.

    Il telecomando esiste, e il fatto che lo dica anche Berlusconi (che io non chiamo “Silvio”, perché non mi coinvolge emotivamente, a parte un lieve disgusto) non dimostra nulla. E’ un classico argomento fallace: sono sicuro che Hitler in qualche momento abbia detto che al Polo Nord fa freddo, cosa che non fa sciogliere automaticamente i ghiacci.

    L’esistenza del telecomando – quindi il fatto che in ogni istante l’italiano medio può scegliere ciò che più gli piace – dimostra che gli italiani sono, in maggioranza, cultori degli stupri e degli scippi a sfondo extracomunitario cattivo.

    Quindi vanno a vedere il telegiornale che più conferma i loro pregiudizi.

    E’ un circolo vizioso, non è un lavaggio del cervello.

    Contestavo inoltre la tesi della pulizia etnica.

    Se “il fatto che si vogliano tenere i migranti in un perpetuo stato di soggezione è un’ovvietà conclamata” è vero, allora non c’è nessuna pulizia etnica.

    Le pulizie etniche ci sono quando c’è la rimozione di un’altra popolazione, non il suo sfruttamento. C’è pulizia etnica in Bosnia, c’è in Palestina, c’è stata con i nativi nordamericani.

    Casomai,c’è la costruzione di un “nomad wall”, in continuo movimento, che divide i quartieri dei salvati da quelli dei dannati. Ma è una questione planetaria – i migliori saggi sul tema sono statunitensi e non certo italiani.

    Aggiungo che mi sembra che la polemica antiberlusconiana sia viziata dalla dimenticanza che il signor Berlusconi non solo è impotente di fronte ai mercati mondiali, ma è anche legato mani e piedi da un’infinita serie di servitù – dalla NATO alla WTO all’Europa-organismo – che lo rende poco più di un sindaco.

    Queste sono tutte critiche politiche. Le critiche caratteriali, tra due persone che non si conoscono, credo che siano irrilevanti.

    Comunque, io sono sempre disposto a cambiare opinione di fronte a un ragionamento convincente.

    da Miguel Martinez   - giovedì, 26 febbraio 2009 alle 18:34

  13. Ovviamente niente di personale, se non il tono un po’ saccentello dell’analisi. Quanto alla sostanza, un po’ sì e un po’ no. Certo pensare a Berlusconi causa di tutto è una fesseria (fesseria in voga), ma considerarlo “poco più di un sindaco” credo sia un’altra fesseria. Non uso mai – e la ritengo un’altra fesseria – l’espressione “lavaggio del cervello”. Quanto alla pulizia etnica, la faccenda è controversa. E’ vero che i migranti servono come calmieratore dei prezzi e motore dello sfruttamento globale (loro prima di tutto), ma è pure vero che per le popolazioni considerate improduttive (come i rom) la pulizia etnica c’è eccome. Questo fa temere che quando l’economia non potrà più assorbire mano d’opera (o meglio quando i lavoratori italiani saranno messi così male da accettare condizioni paragonabili a quelle degli stranieri) la pulizia etnica arriverà. Come si sa da Weimar in poi, le crisi del capitale portano molto male ai proletari. A proposito di pulizia etnica, comunque, ricordo che gli unici italiani ad aver avuto le case (?) bruciate e distrutte sono stati i rom di Ponticelli ed altri cittadini di etnia rom sparsi per l’Italia. Le uniche ronde autorizzate per autodifesa, dunque, dovrebbero essere ronde rom in difesa dai fascisti italiani e della camorra. Pace fatta.

    da a.r.   - giovedì, 26 febbraio 2009 alle 19:00

  14. Bene, credo che ci siamo chiariti, peraltro condivido abbastanza l’analisi dei due livelli di rapporto con l’immigrazione.

    Sulla questione del rapporto tra Rom e “italiani”, ho scritto parecchie cose, se ti interessa qui c’è un saggio che prende spunto dalla leggenda della “zingara rapitrice” http://www.kelebekler.com/occ/lecco01.htm. Forse c’è qualche utile spunto, o forse no.

    Auguri di buon lavoro

    da Miguel Martinez   - giovedì, 26 febbraio 2009 alle 19:45

  15. Le crisi del capitale portano molto male ai proletari… Verissimo. Proviamo però a ribaltarne il senso dicendo che quando la crisi colpisce i proletari in maniera abnorme nascono le rivoluzioni e si sa, le rivoluzioni portano molto male al capitale, e non solo… Davvero brutta prospettiva questa… Sono pertanto convinto che se tutti alzassimo ogni tanto la testa per dare un’occhiata al passato non sarebbe tempo sprecato, sia per il bene di una parte che per il bene dell’altra. Sforare il punto limite è molto pericoloso ed è quindi da evitare assolutamente da chiunque abbia un pizzico di sale in zucca. Infine, il telecomando serve a ben poco quando nella sostanza troviamo lo stesso stile di programma su ogni canale.

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 26 febbraio 2009 alle 21:06

  16. Ma guarda guarda… il blog di Alessandro! Sei sempre avanti, tu. Finisco qui perché due dei miei quattro lettori hanno mostrato apprezzamento per un mio post sulla percezione della criminalità, ovviamente molto più palloso delle cose divertenti che scrivi tu. C’è un effetto che si chiama overconfidence bias per cui le notizie sono tossiche: invece di aumentare la conoscenza (misurata in termini di capacità predittiva) aumenta la fiducia che si ha nelle proprie percezioni – anche se sbagliate. Un po’ di munizioni per la tua penna? Comunque mi fa piacerissimo ritrovarti in giro per la rete.

    da Alberto Cottica   - venerdì, 27 febbraio 2009 alle 00:34

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