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mag 07

Video! – Ripugnante! Quando Giovanardi a Ballarò disse: “Tranquilli, in Iraq niente vittime civili”

Il 18 marzo 2003, con la guerra all’Iraq che stava per iniziare, Ballarò mandò in onda questo corsivo (video 1), come al solito a firma Peter Freeman / Alessandro Robecchi. A rivederlo oggi mette una certa inquietudine, soprattutto perché dimostra che il disastro iracheno non era per niente imprevedibile. L’allora ministro (!) Carlo Giovanardi, oltre a dare agli autori dei “nazisti”, si sbracciò per sostenere che in Iraq non ci sarebbero state vittime civili (video 2). Lo stesso fece un corsivo del Riformista che potete leggere qui, che fu capace di scrivere “aspettiamo che in Iraq ci siano dei morti”.
Ora che abbiamo aspettato, possiamo rivederci quel filmato con altri occhi. Non c’è niente da ridere.

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8 commenti »

8 Commenti a “Video! – Ripugnante! Quando Giovanardi a Ballarò disse: “Tranquilli, in Iraq niente vittime civili””

  1. … non ho parole! Devo ancora mangiare e ho il vomito! Giovanardi: cosa esisti a fare? Dai un senso alla tua vita: SPARATI!

    da Mirko   - giovedì, 7 giugno 2007 alle 19:22

  2. Giovanardi….che schifo!!!! Floris ha fatto benissimo a incazzarsi in quel modo!!!! Bisognerebbe sbattere in faccia questi video a tutti coloro che sostennero la guerra in Iraq!!!

    da roberta   - mercoledì, 27 giugno 2007 alle 14:36

  3. Mah, il problema non è Giovanardi… poteva essere chiunque altro dell’attuale maggioranza a difendere le disgustose “missioni di pace” (!), magari non arrivando a parlare di nazismo… ad ogni modo cosa sarebbe cambiato? la sostanza sarebbe rimasta quella.
    Piuttosto, per me, dovremmo interrogarci sulla quella che Travaglio chiama “scomparsa dei fatti”. Se prima di una guerra il cui bilancio era già prevedibile non è stato detto nulla (togliamo ballarò e altri programmi i cui telespettatori sono già schierati a prescindere), ancora più grave è il silenzio dei media di oggi.
    Recentemente Luttazzi ha ricordato la vicenda Sottile:

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    In una prima telefonata ricevuta da Bruno Vespa il 4 maggio del 2005, il conduttore di Porta a Porta comunica che le modalità di una trasmissione sull’Iraq. Riferendosi a Fini, che dovrà parteciparvi, Vespa afferma: «Gliela strutturiamo, gliela confezioniamo addosso». Il popolare giornalista chiede a Sottile di scegliere tra Fassino e Rutelli come «contraddittore». Poi elenca un’altra serie di ospiti scelti dalla redazione, ma aggiunge: «…ma se li volete eh?».
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    E’ questo il problema! Se “Porta a Porta” è etichettata come neutra e Ballarò come parziale non ci siamo per niente.

    da RaShO O°o°O   - domenica, 18 novembre 2007 alle 18:35

  4. Ehm, l’affermazione che Ballarò non è parziale va letta nel suo contesto. Su molte altre cose è parzialotta… comunque non è questo il punto.

    da RaShO O°o°O   - domenica, 18 novembre 2007 alle 18:38

  5. disgustoso veramente…

    da maurisergio   - venerdì, 30 novembre 2007 alle 21:35

  6. A proposito di sostenitori della invasione in Iraq, sto cercando di recuperare da anni su internet il filmato della trasmissione natalizia di Roberto Benigni – si tratta del Natale precedente l’invasione. SPARITA! La cerco per diffonderne il brano ALLUCINANTE in cui il sedicente comico di sinistra, dopo una tirata satirica su Saddam Hussein, sostiene che le guerre sono tutte brutte ma qualche volta vanno fatte, e prosegue col suo sostegno alla guerra imperialista statunitense. Ricordo che questo passaggio assassino passò nel silenzio più assoluto. L’indomani Norma Rangeri produsse perfino una mezza pagina del Manifesto in lode di Benigni. Un mese dopo cominciò il massacro auspicato dal Benigni dantesco-natalizio. Pensare che anni dopo il “poeta” Benigni usa lo scenario del disastro iracheno come sfondo al suo filmaccio tanto osannato “La Tigre e la neve”. Ti prego Robecchi, mi puoi aiutare a recuperare quel filmato e a diffonderlo per chiedere a Benigni se intende chiedere scusa per il suo sostegno servile alla logica assassina degli Stati Uniti d’America? A me francamente apparve come una ennesima leccata di stivali all’America per i suoi interessi cinematografici.
    Negli stessi tristi giorni ricordo anche il Benigni al telegiornale (TG1 mipare). In quell’occasione si susseguivano i collegamenti con Termini Imerese, bloccata dagli scioperi degli operai FIAT a rischio licenziamento. Persone che parlavano del proprio futuro coi lacrimoni agli occhi, con il tremore alle mani per la rabbia da impotenza, con lo sconforto per l’abbandono in cui si trovavano. In quel telegiornale, il signor Benigni, protagonista fin dall’inizio del telegiornale, non s’è degnato di fare loro un saluto. Non mi sarei aspettato un attacco alla FIAT, figuriamoci! Il Benigni che ci intontisce di battute sul suo sodale Berlusconi, non avrebbe potuto tanto. Di Dario Fo ce n’è uno solo.
    Almeno un “Coraggio amici!”, un “Vi voglio bene” l’avrebbe potuto pronunciare. Un sostegno falso certamente, ma non gli avrebbe portato certo danno dire, “vi auguro di non perdere il lavoro”. Ma alla conta dei fatti è giusto che Benigni sia stato almeno una volta sincero nel suo cinismo.
    Compresi bene allora che cosa vuol dire “Berlinguer ti voglio bene!”, significa che Benigni vuol bene solo a chi gli conviene, nel momento che gli conviene.
    Penso sinceramente che un vergognoso opportunista come Benigni debba essere svelato per quel che è. Norma Rangeri permettendo.

    da Mirko   - lunedì, 10 dicembre 2007 alle 12:40

  7. La cosa davvero ripugnante è il corsivo del Riformista. Su Giovanardi è inutile sprecare fiato.

    da Antonio   - martedì, 10 novembre 2009 alle 22:12

  8. Ennio Flaiano: “dietro ogni italiano si nasconde un imbecille…”

    se fosse ancora vivo forse farebbe un upgrade

    “… e dietro Giovanardi almeno due”

    da segius   - giovedì, 8 aprile 2010 alle 00:18

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