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Urban

 

Urban – la città come non l’avete mai vista, è stato il primo mensile free-press di alto target (questo dicevano i pubblicitari) in Italia.

Esperimento editoriale interessante e accolto con grande attenzione dagli altri media, nacque nell’estate del 2001 (primo numero settembre), quando ne assunsi la direzione e –  con l’art director Aldo Buscalferri e il caporedattore Andrea Dambrosio –  lo "inventammo", su mandato degli editori (prima svedesi, poi norvegesi, poi italiani).

Urban si proponeva come un giornale ludico, capace di osservare città, ambienti e avvenimenti urbani da diverse angolazioni. Conteneva guide culturali per ognuna delle città in cui avveniva la distribuzione gratuita, firme importanti, impaginazione innovativa. In generale un esperimento riuscito, il che non impedì all’editore di licenziare (nel 2004) tutta la redazione in blocco. La squadra era ottima e comprendeva oltre a me, Buscalferri e Dambrosio, anche Iside Casu, Sara Tedeschi e Daria Pandolfi. Oltre a decine di giornalisti e fotografi passati per quelle stanze.

 

 

 

Nel 2002 Urban vinse il prestigioso Premio Cenacolo per l’innovazione nell’editoria (nella foto, la premiazione), con la seguente motivazione: "Urban declina una modalità produttiva e distributiva di successo come quella della stampa gratuita su un target medio alto individuato come "urbano". Da qui una elaborazione grafica e di contenuto particolarmente coerente, che fa riferimento alle tendenze metropolitane dell’Italia di oggi esaminandole da diversi punti di vista culturali e di servizio. In particolare Urban è riuscito a collocarsi come punto di riferimento per fasce eterogenee di pubblico cittadino in tutta Italia, trovando un equilibrio tra proposte innovative e di tendenza e divulgazione di contenuti con un linguaggio giornalistico attuale e al tempo stesso riconoscibile".