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l’Unità

L’Unità, giornale fondato da Antonio Gramsci, è stato per anni (almeno 15) il mio quotidiano.

Lì, alla cronaca di Milano, ho scritto le mie prime righe che siano state stampate, e quegli anni sono stati una vera scuola.

Passai presto alla pagine degli spettacoli e a occuparmi di musica, il che significa soprattutto rock’n’roll e pop. Lì nacque lo pseudonimo Roberto Giallo, con il quale firmai per almeno un decennio come critico musicale, inviato ai maggiori concerti italiani ed europei e ben undici volte al festival di Sanremo (insieme a colleghi che mi hanno insegnato molto, come Michele Serra, poi mio direttore a Cuore, e Maria Novella Oppo, tutt’oggi una delle firme più acuminate del regno).

La collaborazione con l’Unità, una delle più lunghe, finì con la fine del giornale (che poi fortunatamente rinacque) e anche con l’affievolirsi della mia passione per la critica musicale, che oggi pratico con moderazione. Resta il fatto che Roberto Giallo, l’Unità e quei "formidabili anni" sono ancora oggi, indimenticabili.