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ago 23

Le due Italie. Una è in coda alla Caritas mentre l’altra fa il “sushi party” al Twiga

PIOVONOPIETRERiassumiamo per i non udenti, i non vedenti, gli ignari, i patrioti e quelli che guardano il Tg1: Il Pil cala di brutto, siamo gli ultimi in Europa, anche se la sora Meloni attraversa il globo terracqueo per dire che c’è “un piccolo miracolo economico italiano” (sic). L’inflazione è la più alta d’Europa, sei per cento, ma se andate a fare la spesa la trovate al dieci e passa. La benzina sfiora i due euro al litro, aumentano le rate dei mutui, nel caso vi venisse la balzana idea di andare in vacanza troverete alberghi più cari e voli carissimi. Centosessantanovemila famiglie in bilico tra povertà e disastro hanno ricevuto un sms con scritto “cazzi vostri”, altre ottantamila lo riceveranno a breve, sono quelli che la retorica congiunta di destra, di centro, di finta sinistra e di tutti i giornali hanno additato per anni come “fannulloni sul divano” e che ora – uh, che spavento! – si alzeranno forse dal divano e faranno un casino del diavolo, cioè, si spera. Per quelli che lavorano, invece, gli stipendi sono fermi, il salario minimo non è bello – turba l’ordine sacro del mercato e dello sfruttamento – e alla Caritas c’è gente che si mette in fila quando stacca dal lavoro sottopagato.

Nel frattempo, abbondano i regali per i ceti alti, gli evasori avranno nuovi sconti e agevolazioni, i parlamentari si riprendono i loro vitalizi con gli arretrati. Certo, anche i ricchi hanno i loro problemi: non potranno comprare una Lamborghini perché fino alla fine del 2024 gli ordini sono al completo, ed è un problema trovare un tavolo al Twiga: l’ultimo l’hanno occupato quelli di Italia Viva per il loro sushi party garantista dove si festeggiava una che non pagava dipendenti e fornitori e che fa il ministro del turismo.

Potrei continuare, e anzi ognuno lo faccia per quel che lo riguarda, ma un dato è certo: mai come ora, estate 2023, la distanza tra due Italie è parsa così siderale e incolmabile, la società così vergognosamente scollata tra chi ce la fa agevolmente e chi arranca. Anche le politiche economiche dissennate, tutte foriere di diseguaglianze, degli ultimi trent’anni mostrano il loro fallimento: si pensava che fosse tutto ceto medio, qui, con una piccola parte fisiologica di molto poveri. E invece i molto poveri sono aumentati e il ceto medio teme – ha il terrore – di scivolare là sotto pure lui. Ciò crea una piccola borghesia spaventata, ben addestrata a indicare come nemico chi sta peggio e a non vedere – anzi a invidiare – i privilegi vergognosi di chi sta troppo meglio. Il tutto mentre una classe dirigente messa su in fretta e furia, ripescata dalle sedi del Msi, raschiata via dal fondo culturale del barile, si affanna nella sua unica riforma riuscita: chiamare Nazione un Paese sfibrato.

Questo è lo stato dell’arte, che evidenzia clamorosamente gli errori di quella che si è un po’ arditamente definita “sinistra” negli ultimi trent’anni, dal pacchetto Treu che apriva il vaso di Pandora del lavoro precario (1997), alla mitologica agenda Draghi (2022), con in mezzo incalcolabili nefandezze a punizione dei ceti più deboli. Lo stesso identico meccanismo per cui ci mancano i Canadair ma compriamo carri armati; o per cui pur dopo una pandemia e con budget illimitato, si continua a tagliare la sanità pubblica a vantaggio delle spese militari. Urge, se non per giustizia almeno per calcolo politico, qualcuno che ricominci a parlare di lotta di classe, che non è scomparsa, anzi è più viva che mai, e al momento la sta vincendo, a man bassa, la signora Santanché.

12 commenti »

12 Commenti a “Le due Italie. Una è in coda alla Caritas mentre l’altra fa il “sushi party” al Twiga”

  1. una sintesi PERFETTA dell’attuale stato dell’arte! Grazie Robecchi!

    da Otus   - mercoledì, 2 agosto 2023 alle 09:01

  2. Analisi centrata, grazie Robecchi.

    da Renato   - mercoledì, 2 agosto 2023 alle 12:09

  3. il fondo culturale del barile lo aveva gia’ raschiato la arditamente definita sinistra, da un pezzo… Per la classe dirigente di questa destra siamo alle perforazioni del fondo del barile e possiamo dire con certezza che abbiamo trovato la fogna

    da gpcus   - mercoledì, 2 agosto 2023 alle 12:46

  4. Ho ascoltato di recente Carofiglio, che pure sembra persona per bene e di buon senso, rimproverare sua figlia e con lei tutti i giovani che manifestano il loro malessere per una società ingiusta e diseguale, di guardare alle cose del mondo con una certa dose di pessimismo.
    Io mi chiedo come sia possibile essere ottimisti in un mondo “ dove regna il capitale, oggi più spietatamente” senza una forza di sinistra vera e agguerrita?

    da Aldo   - mercoledì, 2 agosto 2023 alle 13:13

  5. Il problema è proprio la piccola borghesia spaventata appunto di
    scivolare verso il basso e si aggrappa a chi le sta sopra scalciando su quelli sotto.

    da SABRINA   - mercoledì, 2 agosto 2023 alle 13:31

  6. A parte Bonelli e Fratoianni,coloro di sx intendo,che raccolgono pochino ai seggi,c’è da sperare che il pd con Schlein sia diverso,con i 5s si mettano d’accordo su alcuni punti,ognuno indipendente ma dediti a invertire la macelleria sociale della sora,che ha sei reti Tv al suo servizio a cantarsele e suonarsele…
    Finirà l’incantesimo,al contrario solo un micidiale masochismo potrà reggere per dei personaggi così scarsi a governare!

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 2 agosto 2023 alle 13:34

  7. Concordo su tutto, ma tra le nefandezze dimentica questa (solo l’ultima di una serie di tentativi di depotenziare la 194): https://www.wired.it/article/stanza-per-ascolto-ospedale-torino-movimento-per-la-vita-aborto-194/

    da stefania   - mercoledì, 2 agosto 2023 alle 14:09

  8. La rana ormai è bollita, accettiamo tutto il peggio con “resilienza” e rassegnazione

    da Maurizio   - mercoledì, 2 agosto 2023 alle 15:08

  9. Dovevi fare un accenno a tutte le strombazzate del fascismo che cresce. A Grosseto sono lì lì per intitolare una via ad Almirante, sul lago di Garda avvengono raduni di quelli che saranno i prossimi dirigenti di fdi, nel Varesotto un consigliere della Lega asserisce che la strage di Bologna fu colpa dei Palestinesi. Vi sono altre “amenità” che, di tanto in tanto, leggiamo sui giornali e che bisognerebbe raccogliere. Per il resto che hai scritto, caro Alessandro, va tutto bene. Un caro saluto.

    da Giuseppe   - mercoledì, 2 agosto 2023 alle 15:47

  10. Pezzo tagliente e preciso, e che coglie un punto fondamentale per capire la Realtà, ma spesso trascurato dal cosiddetto “dibattito pubblico”.
    Però, quel “patrioti” buttato lì, nella mischia, a fini derisori, Se lo poteva proprio risparmiare: è, invece, una parola bellissima, e solo in questo infame Paese viene derisa o, addirittura, demonizzata.

    da Fabio Patanè   - giovedì, 3 agosto 2023 alle 06:24

  11. La parola patrioti è usata dall’estrema destra al governo che non può usare “camerati”. Dato l’uso attuale non è una bella parola

    da Alessandro   - giovedì, 3 agosto 2023 alle 08:54

  12. Ho quasi 88 anni,non ho mai avuto paura di dire ciò che penso e sono responsabile di me stessa : NON HO MAI VISTO COSÌ NERO ! Se dobbiamo scendere in piazza lo farò ancora una volta, come sempre . Non voglio essere calpestata ! Ho lavorato tutta la vita è vorrei finire in bellezza , non nella cacca !

    da Lucia ferrario   - giovedì, 3 agosto 2023 alle 17:20

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