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mer
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giu 23

L’intervista a Calenda. E’ un genere letterario che oramai sta bene su tutto

PIOVONOPIETREChiedo scusa se parlo di cose minime, ma capirete che non ci sono solo i Grandi Temi ad appassionare la gente, i Grandi Personaggi, le Grandi Idee. Andiamo, si vive anche di friabili gioie che durano lo spazio di un minuto. Per esempio: la quotidiana intervista sui giornali, o in tivù, o alla radio, a Carlo Calenda. Confesso di avere per il personaggio una speciale simpatia, allo stesso modo in cui mi sta simpatico Wile Coyote, per cui quando compare Carlo Calenda non mi chiedo – credo non lo faccia nessuno – “Ehi, sentiamo cosa ha da dirci!”, ma piuttosto “Ehi, vediamo questa volta come cade nel canyon!”.

Dunque confesso senza timore la mia debolezza, e sono felice che sia una debolezza, umana, troppo umana, incoraggiata dalla stampa nazionale, che un giorno sì e l’altro pure telefona a Calenda per avere il suo parere su tutto. Sembra di vederle, le riunioni di redazione. Qualcuno dice: “Ci sarebbe il cane che conta fino a sei!”; e un altro: “Bella, la storia del melone che sa di fragola!”. Poi prevale la tradizione, e si decide di intervistare Calenda. Ho cercato su Google “intervista a Carlo Calenda”, e mi sono usciti (giuro, provate!) 585.000 risultati, e su 585.000 volte che qualcuno ha chiesto un parere a Calenda mai, mai una volta, una sola, che io sia andato al bar e abbia sentito qualcuno dire: “Porca miseria, ma hai visto cosa ha detto Calenda? Pazzesco!”.

Insomma, credo che gran parte del fascino di questo speciale genere letterario che è l’intervista al capo di Azione dipenda esattamente dal gusto sublime dell’irrilevante. C’è da capirlo: uno sfoglia pagine e pagine di guerre, debiti, delitti, infamie, schifezze, plastica negli oceani, e poi, stanco e depresso, ha bisogno di un alleggerimento. Giusto.

In più, il genere, essendo vastissimo, ha dei gustosi sottogeneri. Il più gettonato, di questi tempi è “Calenda dà ragione al governo”, dove, fingendosi critico (lui lo avrebbe fatto meglio, ovvio), Calenda dice che Meloni ha fatto bene a… (riempire a piacere, l’ultimo caso è sulla limitazione dei poteri della Corte dei Conti). Altro sottogenere interessante dell’intervista a Calenda è quando gli chiedono cosa dovrebbero fare secondo lui Caio, o Tizio, o Sempronio. Cosa dovrebbe fare il Pd? Cosa dovrebbe fare il governo? Cosa dovrebbe fare il papa? Sono perle di saggezza che strappano inevitabilmente un sorriso, perché Calenda veleggia intorno al tre per cento, a esser buoni, e ha praticamente un piede nel gruppo misto, e in assenza di strategie sue gli si chiedono le strategie degli altri. Un po’ come se si facesse una lunga intervista all’allenatore della Vignolese, campionato di eccellenza, girone A, per chiedergli, all’apice del pathos, cosa farebbe se allenasse il Real Madrid. Mi aspetto, da affezionato lettore, che si alzi l’asticella: dove ha sbagliato Einstein? Come riscriverebbe il finale di Morte a Venezia?

Un altro grande classico del genere è Calenda che manda cose. Non c’è argomento, problema, seccatura o emergenza su cui Calenda non abbia già elaborato, e poi spedito, un suo piano, o studio, o progetto. Al governo, all’opposizione, ai Tupamaros, agli astronauti della stazione spaziale, in un angolo dell’intervista c’è sempre, immancabile, un “Io ho mandato il nostro piano…”. E qui c’è anche del mistery, un intreccio giallo: dove finiscono ‘sti piani che Calenda manda a tutti? Cosa ne fanno? Non abbiate fretta di svelare l’arcano, godetevi la suspance. Tanto domani qualcuno intervisterà Calenda, e anche venerdì, e anche sabato. Che gioia.

11 commenti »

11 Commenti a “L’intervista a Calenda. E’ un genere letterario che oramai sta bene su tutto”

  1. Molto, moltissimo divertente il figuro, se non fosse per i minus habentes che l’hanno votato dandogli 11 seggi alla camera e 5 al senato (se non sbaglio) e permettendogli così di rompere ampiamente. Mai visto in TV ne’ letto sue interviste, sono cose che evito accuratamente per il mio benessere, ne ho solo sentito parlare da Crozza divertendomi ma mi sta così antipatico che stavo leggendo l’ultimo libro della Comencini e da quando ho saputo che è sua madre non riesco a finirlo. Povera donna!!!

    da Liliana   - mercoledì, 7 giugno 2023 alle 08:01

  2. Le intervista a Calenda sono piacevolmente rilassanti, le puoi ascoltare tranquillamente pensando ad altro, un po’ come ascoltare parlare di calcio le ragazze di Sportitalia.

    da Luciano   - mercoledì, 7 giugno 2023 alle 08:04

  3. Lei è fantastico. Muoro dal ridere amaro, mi ci voleva. Scrive da Dio. Buona giornata.

    da Carola Caruso   - mercoledì, 7 giugno 2023 alle 08:37

  4. Il danno più rilevante delle interviste a Calenda è che tendono a produrre delle idiosincrasie linguistiche, io non riesco più ad ascoltare senza incazzarmi parole come:riformismo, competente, serio, moderato, populismo etc.

    da Paolo   - mercoledì, 7 giugno 2023 alle 09:46

  5. Devo dire che non ha l’aria da sveglio, ma lo è quel tanto da aver fatto sua la massima di Wilder che si legge nell’apertura di Alessandro su twitter, e cioè: “Se proprio devi dire delle minkietà dille in modo divertente quelli che fanno ridere verranno risparmiati” ..certo poi mi auguro che anche la nostra pazienza finisca.

    da Giampiero Croce   - mercoledì, 7 giugno 2023 alle 09:46

  6. Signor Robecchi, Lei è un uomo arido. Come fa a non sentire il bisogno di raccogliere ogni giorno il pensiero di uno che disse: “Per 30 anni ho ripetuto le cazzate del liberismo”?

    da Francesco   - mercoledì, 7 giugno 2023 alle 11:07

  7. No grazie m’interessa una cippa…lui e il suo compare rinascimentale saudita fanno comodo all’establishment,anche una scoreggia dei due diventa d’interesse mediatico…

    da Serentha Ivo   - mercoledì, 7 giugno 2023 alle 13:17

  8. Caro Robecchi, non conosci l’effetto lassativo che provocano le interviste a Calenda. Lui sa quanto siano importanti per molte persone queste interviste, e si adopera a ciò. Anzi, approfitto per ringraziarlo.
    Ce ne fossero altri come lui!
    Grazie ancora, e continua così ogni giorno, mi raccomando. Avrai sempre il mio voto.

    da Sergio   - mercoledì, 7 giugno 2023 alle 14:30

  9. mah, io trovo che nessuna analisi di senso compiuto arrivi da Calenda o in generale da tutti quelli che si definiscono “liberali”, alla fine, con qualche nuance dicono sempre la stessa cosa. le fregnacce sul merito e il mercato gliele lascerei tutte, senza contare che se ci fosse il merito probabilmente Calenda sarebbe in miniera

    da Alessandro   - giovedì, 8 giugno 2023 alle 14:49

  10. Parole sante!!!! Gli farebbe bene alla linea e il massimo sarebbe che un minatore prendesse il suo posto: finalmente qualcuno che saprebbe che cosa è il lavoro e parlerebbe con cognizione di causa

    da Liliana   - giovedì, 8 giugno 2023 alle 20:00

  11. Diavolo ! Calenda ha scatenato una lunga serie di fans ( tra pro e contro ) ed è incredibile per le puttanate che scrive o dice, stento a capacitarmi dell attenzione ( voti e soldi ) che ottiene , un popolo di idioti ? Grazie Alessandro delle consuete pillole del mercoledi ,sempre geniali

    da Elena   - venerdì, 9 giugno 2023 alle 01:35

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