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mer
10
mag 23

Pnrr e armi. Cari italiani, volevate i soldi per gli asili e avrete cannoni

PIOVONOPIETREForse andrebbe studiata per bene – suggerisco corsi di psichiatria – la parabola ardita dell’informazione italiana su quella benedetta pioggia di manna dal cielo comunemente chiamata Pnrr. Se uno avesse la pazienza di andare un po’ indietro negli archivi, scoprirebbe che le speranze, le aspettative, le ambizioni che quella cornucopia di miliardi generò sulle prime pagine e negli osanna dei commentatori hanno oggi un sapore assai diverso. In poche parole: profumavano di progresso e ora puzzano di guerra. E’ sembrato, per un lungo momento magico, che saremmo stati sommersi di soldi. Soldi, finalmente! Era ora! Dopo gli anni dell’austerità e quelli della pandemia, ecco l’Enalotto europeo che ci avrebbe permesso, se non i rubinetti d’oro, almeno delle strutture e infrastrutture per una vita decente. Traduco in italiano: sanità, scuole, asili, riconversioni industriali in chiave ecologica e tanto altro ben di Dio per cui si aprì il libro dei sogni.

Oggi – passati pochissimi anni – la riconversione c’è stata, ma non quella che ci avevano fatto credere con il famoso gioco del portafoglio col filo attaccato, quello che tu allunghi la mano e lui scappa via. No, no. Oggi un po’ di fondi del Pnrr scappano verso un mercato particolarmente fiorente, che è quello delle armi, dell’apparato industrial-militare, il cui potenziamento serve a sostenere un’escalation militare alle porte dell’Europa. Insomma, si scommette su una guerra lunga anziché su una pace veloce. Conviene di più, soprattutto al di là dell’Oceano.

E, sempre a proposito di neolingua, è bene ricordare che molti soldi (un miliardo di euro, ma previsto in aumento) vengono da un portafoglio comunitario che si chiama Fondo Europeo per la Pace. Nemmeno Orwell sarebbe stato così vergognosamente orwelliano.

Sono passati appena un paio di mesi da quando il/la presidente del Consiglio Meloni andò in tivù, dal fido Vespa, a dire che “Noi non spendiamo soldi per mandare armi agli ucraini”. Testuale: “Noi abbiamo delle armi che riteniamo oggi fortunatamente di non dover utilizzare e quindi non c’è niente che stiamo togliendo agli italiani”. E sono passate soltanto un paio di settimane da quando il suo ministro Fitto ha candidamente dichiarato che i soldi del Pnrr per gli asili (“Fate più figli!”, ndr) non riusciremo a utilizzarli.

E così arriviamo a oggi: la Ue decide che parte dei famosi fondi, la manna di cui sopra, andranno a produrre munizioni, che ci servono – scusate la metafora – come il pane. Gli stati potranno decidere il come e il quanto, e già sembra l’asso di briscola per un governo che non riesce a fare asili ma è perfettamente in grado di fare missili. Si aggiungono i tristi lamenti della nostra Difesa, per cui bisogna usare un po’ di Pnrr anche per l’esercito, sia per l’addestramento sia per i poligoni che sono “troppo piccoli” (sic). Il tutto sostenuto dalla nota richiesta Nato di arrivare al due per cento del Pil per la spesa militare. Il tutto chiosato amabilmente dall’affabile Guido Crosetto – ieri presidente della Federazione dei produttori di armi e oggi ministro della Difesa, a proposito di lobby – che dice che bisogna ripristinare le nostre scorte, sistemando con poche parole le menzogne della sua premier (“Non togliamo niente agi italiani”, buona, questa). Tecnicismi? Soldi che cambiano destinazione? Capitoli di spesa nuovi a causa della nuova emergenza? La vendono così, certo, ma il risultato non cambia: volevate asili e avrete cannoni, riempire gli arsenali e svuotare i granai: masters of war.

2 commenti »

2 Commenti a “Pnrr e armi. Cari italiani, volevate i soldi per gli asili e avrete cannoni”

  1. Come ho scritto da lei su Twitter, basterà ricordare chi ha votato questa schifezza, c’è pure la “rivoluzionaria” Schlein…e rammentare chi non l’ha votata,ovvero 5s e quel che rimane della sx,meditate gente,meditate!
    Cosa volete che sia…solo più 4 anni e mezzo di pura passione con “il presidente” social & company!

    da Serentha Ivo   - mercoledì, 10 maggio 2023 alle 15:45

  2. Aggiungiamo che i soldi del pnnr vengono dalle tasse pagate dai cittadini europei e quindi anche da noi e completiamo il ciclo delle schifezze: le laute tasse che ho sempre pagato da lavoratrice e pago ora da pensionata non mi tornano sotto forma di welfare ma vanno a seminare morte.

    da Liliana   - giovedì, 11 maggio 2023 alle 08:36

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