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mer
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feb 23

Regionali. Chi non vota ha sempre torto? No, magari ha torto chi vota

PIOVONOPIETRELetti e compulsati i commenti del dopo-tsunami lombardo-laziale, forse bisogna ribaltare il concetto. Una cosa simile a quella famosa retorica kennedyana, sapete: non chiederti cosa può fare il tuo paese per te, ma cosa puoi fare tu per il tuo paese, eccetera eccetera. Fuffa. Ecco. Forse la domanda non è: perché la gente (sei su dieci) non è andata a votare, ma perché l’hanno fatto quelli che ci sono andati (4 su dieci, anche meno). E’ la minoranza che dovrebbe spiegare, non la maggioranza. E la maggioranza ha detto chiaro e tondo che questo modello di democrazia rappresentativa non la rappresenta, non è credibile né per proposta politica né come meccanismo. Traduco in italiano: nessuno – nemmeno quelli che sono andati a votare – crede veramente che votando Tizio piuttosto che Caio, una compagine piuttosto che un’altra, cambierà realmente qualcosa. La percezione diffusa è che la scelta sia inesistente, farlocca, questione di sfumature. Che questo sia vero o no (ci sono ovviamente centinaia di varianti, e sfumature molto brutte) non è importante, quel che conta è la percezione e la sua ricaduta sulla realtà.

Nella ridente Lombardia, da dove scrivo, locomotiva italiana e vanto dei dané, se ti serve una gastroscopia paghi sull’unghia, oppure aspetti un anno e più, e questo, nonostante le belle promesse e le belle parole, non cambierà perché lo dice un candidato o perché campeggia nei programmi distribuiti nei mercati. La parola “eccellenza” si spreca in lungo e in largo, ma se non hai soldi, o un’assicurazione che costa soldi, di eccellente non c’è niente, il tuo medico di base sembra disperso in Nepal e vai al pronto soccorso, dove ti rimbalzano, per un mal di testa.

Il Pd di Majorino – giustamente considerato più a sinistra delle fantasiose candidature Pd degli ultimi decenni – spingeva il famoso Pregliasco (non eletto), virologo à la page durante la pandemia e dirigente della sanità privata, il che non è, anche dal punto di vista dei simboli e dei segnali, il modo migliore per “rilanciare la sanità pubblica”, come si diceva a ogni passo. E in caso di vittoria, ipotesi peregrina, d’accordo, si sarebbe installato un comitato incaricato di “immaginare (sic) una buona politica per lo sviluppo della Regione”, affidato a… Carlo Cottarelli.

Poi dice che la gente non va a votare.

Sempre nella ridente Lombardia di Attilio Fontana, nei comuni martiri di Alzano Lombardo, Albino, Nembro, la coalizione della destra ha sfiorato il sessanta percento, e anche quelli scampati a una gestione delirante della pandemia, a votare non ci sono andati. Già, la pandemia, il Covid, l’emergenza, l’afflato emotivo delle “bare di Bergamo”. Non pervenuti. Il signor Gallera di Forza Italia – quello che andava in giro a dire che per prendere il Covid dovevi incontrare due positivi insieme, e che nei momenti più bui vagheggiava di diventare sindaco di Milano – pur non eletto, ha preso le sue belle preferenze, oltre cinquemila. La badante di Fontana che lo sostituì all’assessorato, Letizia Moratti, gioia dei salottini chic finto-progressisti della Milano da bere, salutata come salvatrice della Lombardia solo perché nel frattempo erano arrivati i vaccini, non entra in consiglio, naufragata come i due cabarettisti che si sono inventati la sua candidatura. Ora si dirà, come sempre, che chi non è andato a votare ha torto. Può darsi. Ma, visti i risultati, si può dire anche il contrario: è chi è andato a votare che ha torto. Questione di punti di vista.

6 commenti »

6 Commenti a “Regionali. Chi non vota ha sempre torto? No, magari ha torto chi vota”

  1. E con questo sistema delirante, sarà sempre peggio!
    Robecchi, non dimenticare l’influenza delle cosche mafiose, ormai fuse intimamente con il potere politico.
    Unica soluzione? Una rivoluzione morale e culturale.
    Ma chi la fa?….

    da Franco   - mercoledì, 15 febbraio 2023 alle 10:21

  2. Come ho già scritto la dx in Lombardia può presentare un pupazzo e vincere, sarà blindata un po’ come l’intero Paese a far governare questa dx che non ha alcuna eccellenza, anzi, vince per manifesta incapacità della controparte…

    Per chi s’è visto il dibattito ieri sera tra Bersani e Calenda, ha avuto la prova del nove che un campo progressista da contrapporre al corporativismo non è possibile.
    Mi tengo informato per non cadere dal pero, per la categoria come la mia, avercelo in quel posto consapevolmente non fa differenza, perlomeno se mi orinano in testa non penso che sia pioggia…
    Infine, se pure ad Alzano e Nembro la dx vince, magari solo con un briciolo di assenteismo, che dire le braccia cadono per inerzia!

    da Serentha Ivo   - mercoledì, 15 febbraio 2023 alle 11:37

  3. Stranamente mi sono trovato d’accordo non mi ricordo se con Belpietro o quale altro commentatore di destra: “Se la politica estera è decisa a Washington e quella economica a Bruxelles, non vedo come possa incidere il mio voto”.

    da Alberto   - mercoledì, 15 febbraio 2023 alle 14:49

  4. Questa volta vado controcorrente. Credo che i morti di Alzano, Nembro, delle rsa ecc. si stiano rivoltando nella tomba vedendo il trionfo dei loro carnefici. Per me è stato un obbligo morale andare a votare Majorino (che è stato un buon assessore e un buon parlamentare europeo) e una lista che nulla ha a che vedere con il p.d. visto che si poteva fare il voto disgiunto. Questa vittoria di fontana e c. vuol dire che d’ora in poi potranno presentarci qualsiasi ignobile figuro sicuri che verrà votato. Non mi interessano i distinguo e i classici capelli in 4. Da oggi la lombardia sarà ancor peggio di prima e sarà colpa di tutti quelli che hanno la memoria corta e hanno dimenticato la cancellata del Trivulzio coperta di mazzolini di fiori, uno per ogni morto solo e disperato nel disinteresse di chi era responsabile della sua salute. Buon fontana a tutti

    da Liliana   - mercoledì, 15 febbraio 2023 alle 19:12

  5. Quelli che non vanno a votare perché non hanno candidati credibili hanno mille e una ragione, quelli che non vanno a votare per indifferenza hanno torto marcio, andiamo a votare e sommergiamoli di schede nulle, dimostreremo se non altro, che ci teniamo alla democrazia ma che non sopportiamo più il loro disprezzo per la democrazia

    da Aldo   - venerdì, 17 febbraio 2023 alle 06:21

  6. L’indifferenza – o insofferenza, il confine è tutto da stabilire – è la logica conseguenza della mncanza assoluta di candidati e proposte credibili.
    Mettere nell’urna scheda bianca o nulla avrebbe senso se ne si desse conto, cosa che succedeva fino a qualche anno fa. Ora non più.

    da Enrico S.   - venerdì, 17 febbraio 2023 alle 09:52

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