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feb 23

Lombardia canaglia. Letizia Moratti e il voto inutile, ma utile per la destra

PIOVONOPIETRETra le cose degne di nota della regione Lombardia, oltre a bellissimi laghi, montagne spettacolari e pregevoli formaggi, segnaliamo Letizia Moratti, candidata del cosiddetto Terzo Polo, che nell’imminente weekend elettorale metterà il suo nome, il suo prestigio e la sua storia al servizio del presidente uscente e rientrante Attilio Fontana, della Lega (quello dei soldi alla Bahamas, poi trasportati in Svizzera, nel caso vi foste scordati).

Moratti, per farla semplice, aiuterà la Lega, Forza Italia, parlandone da viva, e le falangi meloniane a vincere le elezioni, compiendo così la sua missione storica di sconfiggere il centrosinistra (non che si faccia fatica). I sondaggi sulle intenzioni di voto parlano abbastanza chiaro: danno Fontana intorno al 45 per cento, Majorino (Pd) dalle parti del 33, e lady Moratti sul 20 scarso. Niente male per gente – penso ai terzopolisti quando giocavano nel Pd – che ci ha sempre sfracellato gli zebedei con la tiritera del voto utile, che deve convergere sul più forte, che non va disperso, che non va frammentato. Ecco: se Attilio Fontana and his band (anche il mirabolante Gallera che per contagiarsi di Covid doveva incontrare “due positivi contemporaneamente”… poi dite che non sono talenti!) se la caverà ancora una volta conquistando la Lombardia, dovrà dire grazie a Letizia Moratti e a chi l’ha candidata, cioè il genio incompreso Carlo Calenda e quell’altro socio in ditta, quello del rinascimento saudita. Gloriosa apoteosi del voto inutile.

Facciamola breve: un romano dei piani alti e un toscano della provincia che circuiscono un’anziana signora lombarda avida di poltrone e potere, convincendola che può vincere chiedendo i voti di quegli elettori che anni fa la cacciarono dal Comune di Milano, ritenendola con molte ragioni sindaco impresentabile. Una che quando arrivò al ministero dell’Istruzione (2001, regnante il vecchio Silvio) fece il bel gesto di togliere la parola “pubblica” dalla carta intestata e che oggi, da candidata dice che la scuola è la sua priorità chiedendo voti a sinistra,.

In attesa del voto inutile per Letizia Moratti e i suoi due scudieri teorici della sconfitta, va registrato qualche smottamento. Silvio buonanima, preoccupato che Fratelli d’Italia gli mangi il partito e gli elettori, mormora (indiscrezioni giornalistiche) di preferire Letizia, ma è subito retromarcia, sennò gli alleati se lo mangiano davvero. La sua plenipotenziaria Licia Ronzulli si scaglia contro Moratti dandole della “gallina”. Lo stile è tutto, ma Moratti può contare sul voto convinto di qualche salotto (pardon, living) dove si coltiva la buona conversazione e la nostalgia del bel tempo che fu, quando la borghesia similcolta e similprogressista contava ancora qualcosa, signora mia. Al tempo stesso, la sciura Moratti, in trance agonistica, corteggia i tassisti – minoranza rumorosa considerata forza di gran capacità propagandistica – smentita dal suo stesso pigmalione Calenda, che su licenze, Uber e liberalizzazioni ha idee diverse. Interessante caso di candidata che smentisce la linea del partito che la candida, che smentisce la sua candidata. Del resto in quanto a capacità di ribellarsi ai capi, la signora non ha rivali. Chiamata in regione Lombardia per mettere fine alle performance comiche di Gallera, è diventata vice di Fontana, autocandidandosi alla presidenza per il centrodestra, poi autoescludendosi con stizza perché rifiutata, poi autoproclamatasi di sinistra, in modo così convincente da convincere Calenda e quell’altro campione, che Fontana dovrà ringraziare per il servizio reso.

4 commenti »

4 Commenti a “Lombardia canaglia. Letizia Moratti e il voto inutile, ma utile per la destra”

  1. Sono dell’idea che quel 20% scarso che i sondaggi danno alla sciura, è molto improbabile che non presentandosi,possano aggiungersi ai progressisti.

    I due bulletti hanno iniziato la strada che porta al centro con scappellamento a dx,non ne vogliono sapere di accordi con i 5s,visti come il male peggiore,infatti in alcune occasioni sono in sintonia con soy giorgia & company.
    Il vero problema è che all’interno del pd ci siano similitudini con costoro,Bonaccini ad esempio,favorito come segretario alle prossime primarie, è molto più probabile che tenterà accordi con gli italomorti…la storia laziale insegna con queste elezioni regionali.
    Lombardia,Lazio e a livello nazionale con questi presupposti,la dx dormirà sogni tranquilli…

    da Serentha Ivo   - mercoledì, 8 febbraio 2023 alle 11:11

  2. Tutto giusto e condivisibile in pieno ma a me continua a girare nella testa una domanda: come fanno i lombardi a rivotare chi ha fatto della lombardia la regione con più morti per covid, ha finito di distruggere quel poco di sanità pubblica sopravvissuta a formigoni e maroni, fa pagare salato ai pendolari un servizio di trasporti indecente, fa vivere la gente in case popolari di proprietà della regione che sono al livello delle periferie delle megalopoli del terzo mondo, ostacola qualsiasi tentativo di migliorare l’aria e la qualità della vita, continua ad attentare alla sopravvivenza di quel poco verde che resta ….e potrei andare avanti per un pezzo. Va bene che l’informazione fa schifo ma mi sembra che i lombardi si siano bevuti i cervello.

    da Liliana   - giovedì, 9 febbraio 2023 alle 22:47

  3. Possiamo scrivere centinaia di pagine sui politici Lombardi, ma alla fine dei conti, i Lombardi si sono meritati ampiamente questi figurini, le hanno votati loro, non avendo ben chiaro quali erano le differenze tra religione, politica e business.
    Dovevano aprire gli occhi al posto di dare la benedizione al formiga quando è apparso sulla scena politica.
    La sua compagnia delle opere, avrebbe dovuto svegliargli !

    da Angelo Lavigna   - venerdì, 10 febbraio 2023 alle 11:31

  4. I lombardi sono un po’ come gli asini che cercano di raggiungere la carota che gli viene posta davanti. C’è chi dice che meritano i politici che gli capitano e forse è anche vero, ma io mi metto nei panni di questa povera, li vasi proclamare una padana libera dai vincoli di Roma “Ladrona” , che poi si è visto bene che a ladrocinio non c’entra molto la latitudine. La banda del buco li ha convinti che a liberarsi dai vincoli territoriali la loro vita sarà migliore perché i ladroni delle aziende sul territorio finalmente potranno aumentargli gli stipendi dargli più servizi e diminuirgli le ore lavorative. Una deregulation al contrario. Ma ve lo immaginate il manager di una grande azienda che venendo meno la pressione fiscale aumenta le paghe del personale. La priorità cari miei sarà l’aumento dei profitti, le paghe resteranno le stesse, gli investimenti nei nei servizi per i privati aumenteranno se gli sviluppi saranno a beneficio delle aziende e quelle nel pubblico come la sanità verranno diminuiti e spariranno col tempo dando posto alle assicurazioni sanitarie. Il welfare verrà azzerato, perché nei paesi “civili” il welfare è un costo e viene considerata una perdita. E finalmente i poveri Lombardi si renderanno conto che la loro condizione non sarà meglio di quella dell’ultimo siciliano di Lampedusa, perché almeno lo ro i siciliani e meridionali in genere hanno sole e spendono meno per bollette di riscaldamento.

    da Giuseppe   - venerdì, 10 febbraio 2023 alle 14:21

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