Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
mer
10
ago 22

Il rally di Calenda & C. Politici in corsa verso le elezioni. O è un Tso di massa?

PIOVONOPIETRECome vengo a sapere male le cose! Apprendo quasi per caso, nello sfoglio distratto dei giornali, che Claudio Signorile (eh?) che possiede un suo movimento dal pittoresco nome di “Mezzogiorno Federato” (eh?) lancia accorati appelli perché Renzi e Calenda si uniscano per il bene del Paese. E questo proprio nello stesso giorno in cui apprendo – capirete lo sconcerto – che Luigi Di Maio intensifica i contatti per allearsi con il Partito Animalista, della cui esistenza non erano a conoscenza nemmeno gli animali. La nazione freme per sapere se si farà o no il matrimonio tra Italia Viva, parlandone da viva, e Azione, sposalizio in pompa magna dove uno dovrebbe portare le firme e l’altro i voti (ahah), sennò uno affonderà miseramente e l’altro annasperà fino al primo scoglio, naufrago, però “sèrio”. Tutti si dicono convinti e fiduciosi, ma hanno il terrore negli occhi: seggi sicuri a Bolzano per la fatina delle riforme non ce ne sono più, e se ci fossero andrebbero a qualcun altro. Spiace.

Ora, cercate di capirmi, è sgradevole mettere in campo questioni personali mentre si dibatte del futuro di sessanta milioni di persone, ma credo sia il momento di chiedere al direttore un indennizzo per il disagio psicologico di dover leggere così tante puttanate in poche ore, compreso naturalmente il rally di Carletto nostro adorato, che ora “accelera” e ora “frena”, ora “spinge” e ora “rallenta”, come su una strada di montagna con tornanti e saliscendi senza guard rail: che brivido.

Il tutto mentre dall’altra parte, cioè dalla stessa parte – a destra – si lancia la meravigliosa riffa della flat tax, Silvio la vuole al 23, Salvini al 15, stupisce che non si alzi nessuno a dire 11, 7, 4, anzi ti diamo noi dei soldi. Poi c’è tutta la pattuglia di quelli che “andremo orgogliosamente da soli”, che sono gli stessi che sei minuti prima si dicevano “orgogliosi di questa alleanza”; oltre a quelli che vogliono sconfiggere il fascismo, a mani nude, magari con una ferma dichiarazione di Debora Serracchiani, e che riscoprono lavoratori, giovani e precari a cinque settimane dalle elezioni dopo averli bastonati per dieci anni, partecipando attivamente a sei governi su sette da Mario Monti in poi.

In più c’è l’agenda Draghi che non si sa bene chi che l’ha, si parla di un ritrovamento a Pompei, anzi di un caveau di Confindustria, anzi me ne hanno offerta una, sottovoce, furtivi, fuori da un autogrill: “Dottò, la vuole un’agenda Draghi? Solo venti euro, ma se ne prende due gliele do per trenta”.

Questo è niente. Tra pochi giorni, che sembreranno rapidi e infiniti, comincerà l’ordalia sanguinosa delle candidature, con trecento posti in meno da distribuire tra Camera e Senato, e dunque uno strabiliante stillicidio di sacrifici umani, rabbie, ripicche, tensioni, amicizie secolari che si incrinano, e la spaventosa incertezza sulla sorte di Ettore Rosato, che diede il suo nome a una legge elettorale a cui non sarebbero arrivati nemmeno i Jefferson Airplane dopo aver ingerito due chili di Lsd. Legge che fu concepita per far perdere i 5stelle, che infatti vinsero.

Il quadro, come si dice, è complesso, anche se qualche lume viene dalla ricerca di un’università americana, secondo la quale se intervisti una scimmia bonobo tutti i giorni per un anno su tutti i giornali e le televisioni, questa tenderà a salire nei sondaggi, salvo poi incontrare la dura realtà della giungla, e cioè che gli italiani saranno anche scemi, ma un pochino meno di chi si sbraccia per rappresentarli in modo “sèrio”.

7 commenti »

7 Commenti a “Il rally di Calenda & C. Politici in corsa verso le elezioni. O è un Tso di massa?”

  1. Chiaro. Lei scrive ciò che vuole. E nessuno la vuole costringere a far nulla. Però, nell’infinito snervante bestiario di politici che ha descritto con maestria manca anche il minimo accenno ai 5 Stelle, che in prima pagina stranamente sono dati in grande ascesa. Vogliamo fare pace col fatto che lei scrive su un giornale militante, un giornale di partito, e che per il suo quieto vivere sceglie di glissare sulle faccende di Conte Dibba ecc.? Che sono altrettanto deprimenti e ridicole di quelle degli altri, a suo modo di vedere, ma sul Fatto gira così e ci si adegua. Non c’è nulla di male, tra l’altro. Basta ammetterlo con onestà.

    da Stella   - mercoledì, 10 agosto 2022 alle 08:57

  2. Cara Stella un po’ si sbaglia. Mi senbra che in queste prime settimane di campagna elettorale i 5stelle siano un po’ fuori dal teatrino. Non credo per meriti loro (io non li ho mai votati, e non ho dubbi che in materia di teatrino siano fortissimi, oltre al fatto che il pezzo è stato scritto prima delle esternazioni del povero Dibba degrillizzato), ma perché sono praticamente esclusi dalle tv, dove finora impazzano solo Calenda e Renzi, cioè una formazione che sulla carta ha il 5%. Dei 5s parlano poco anche i giornali, perché anche lì, da una settimana, nelle prime sei pagine stanno solo Renzi e Calenda, le pare normale? Personalmente non so cosa voterò, e ho più volte proclamato la mia equidistanza nello scenario attuale, nessuno mi rappresenta e non ne soffro particolarmente (escludo naturalmente ogni forma di destra, che non voterei nemmeno sotto tortura). Capisco la critica, comunque, ma io mi occupo essenzialmente di comunicazione e meccanismi correlati, e se in scena ci sono alcuni attori non posso parlare di quelli che al momento stanno in camerino. Faranno/diranno qualche cazzata anche loro, non dubito, ma questa settimana la scena era tutta degli altri.

    da Alessandro   - mercoledì, 10 agosto 2022 alle 09:22

  3. Non saranno scemi ma hanno la memoria di un pesciolino rosso, cioè più o meno quotidiana.
    Ormai il mainstream,Tv e giornaloni sponsorizzano qualsiasi cosa pur di levarsi dalle palle Conte, un avvocato che per difendere gli ultimi da decenni di bastonate,ormai è considerato un bolscevico…
    Ormai lo sanno anche i muri che la prossima premier è la sorrate d’italia e piano,piano se la stanno cullando, confindustria e potentati vari andranno sicuramente più d’accordo rispetto al neo bolscevico…

    Crozza,l’unico a proporre satira seria,avrà praterie da sviluppare! Ma sarà come quel tizio che ritorna a casa dalla moglie tutto pestato, e gli dirà “sapessi quante gliene ho dette”.

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 10 agosto 2022 alle 09:28

  4. Un po’ mi sbaglio. Quindi un po’ ho ragione. Il video di Dibba è arrivato tardi. Il PRIMO video ridicolo di Dibba. E certo, quando i 5 Stelle sono stati al centro di tutto, lei che è curioso della comunicazione politica li ha sempre fustigati. Dalle colonne del Fatto, certo. Ma mi accontento, per quel po’ di ragione che mi ha dato.

    da Stella   - mercoledì, 10 agosto 2022 alle 09:32

  5. Però non si allarghi troppo, Stella, quello che penso dei 5stelle è abbastanza noto, credo che non si leveranno mai – giustamente – l’onta di un governo gialloverde che portò, tra le altre cose, i decreti sicurezza di Salvini (e Salvini al Viminale!). Portò anche al Reddito di cittadinanza, una norma di civiltà in una società che le politiche economiche degli ultimi 30 anni hanno impoverito. Come minimo “ideologicamente ondivaghi”, quindi capirà per me indigeribili. La invito però a riflettere: tutta la narrazione sui 5s si basa sulla loro (probabilissima e in certi casi accertata) incompetenza. Con anche cose fastidiose e classiste (ricorda il bibitaro? Poi diventato statista appena passato di là). Scappati di casa, cialtroni, l’avvocato apulo, la pochette… ok. Le faccio un caso: in due retroscena sul corriere (due giorni a fila, piena pagina), Roncone ha ritenuto di farci sapere che Barbara Lezzi prima lavorava come impiegata in una fabbrica di orologi. Il tono era irrisorio (ahahah, l’impiegata che vota contro Draghi!) o offensivo (meno male che la fabbrica di orologi è ancora aperta, così ci torna, l’impiegata!). Ecco. Ammetterà. Le cito un caso specifico, ma la pasta della narrazione sui 5s è quella. Bene, io credo che questa grandinata di disprezzo per i parvenu, sia una difesa (anche a volte inconscia, spontanea, che viene naturale) di classe. Di ceto, non solo economico, ma di piccoli poteri, di equilibri. Il tono è sempre un po’ : come si permette il maggiordomo di diventare signore! È un po’ come lo zio contadino che si presenta al matrimonio dei nipoti smart e moderni in città, ecco. Però credo anche che sotto sotto molte persone pensino: mbè? Non è proprio per far decidere la gente che si eleggono le persone? E perché non uno zio contadino, o un’impiegata della fabbrica di orologi? Senza arrivare alla cuoca di Lenin, ma insomma. Ecco, credo che la forza dei 5s sia nell’anima del paese anche un po’ questa: queste famose élite fanno schifo, hanno governato male per anni con Silvio e male pure da Monti in poi. Non è detto che se arriva in elettricista, un avvocato apulo, un bibitaro faccia peggio di questi. Bianchi non è meglio di Azzolina, per dire. Gelmini è ormai sdoganata a “sinistra” anche se è responsabile del più mostruoso taglio alla scuola pubblica di sempre. Boh, come vede al momento mi astengo, ma trovo che in questo momento non siano loro, lo spettacolo.
    Ps. Mi scuso per “un po’”, è un mio vezzo linguistico. Intendevo un po’ tanto

    da Alessandro   - mercoledì, 10 agosto 2022 alle 10:05

  6. In questa estate fresca, solo le tue parole riescono a riscaldarci.Lunga vita al nostro Alessandro.Unico farmacista salvavita.

    da Giuseppe   - venerdì, 12 agosto 2022 alle 10:28

  7. Ma per carità! :)))

    da Alessandro   - venerdì, 12 agosto 2022 alle 10:31

Lascia un commento