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apr 22

Dire cose di sinistra. E’ facile, è chic e non impegna. Poi si fa il contrario

PIOVONOPIETREMi sembra di capire una cosa, nel rumore di fondo: che le parole sono un po’, vagamente, lontanamente, di sinistra; e poi le cose, le azioni, sono di destra, mi scuso per la semplificazione, ma andiamo con disordine. Si è già detto della neolingua orwelliana che pervade il Paese, dove per dire che si arma una guerra si parla di pace e di condizionatori d’aria, ché non è bello dire “burro o cannoni?”, è sempre meglio dire “miele o marmellata?”, anche se poi si fa casino e non si capisce più niente. Quiproquò che nasce da un’equazione data per scontata (più armi a loro e più spese militari a noi uguale pace. Mah, spero sia lecito dubitare). Ma qui non parliamo di politica, ci limitiamo alle parole e in particolare alle parole coprenti come il minio antiruggine, le parole che dicono il contrario di quello che si fa.

Per esempio sentire Enrico Letta, segretario del Pd, citare con ammirazione Alexander Langer, grande intellettuale pacifista troppo presto scomparso, è una cosa che fa piacere. Però ti chiedi anche: come è possibile che il segretario di un partito che ha votato un aumento spaventevole delle spese militari non più tardi di qualche giorno fa, aderisca idealmente al quel pensiero? E’ come se il generale Patton leggesse Bertold Brecht prima dell’assalto alla trincea nemica. Paradosso esagerato, ok, cambio: è come quando Salvini dice che gli piace De André; che non potendo pensare che si sia sbagliato De André, tocca pensare che si sbaglia Salvini.

Ripeto che non voglio qui affrontare la questione politica, ma soltanto quello stridore, tipo unghie sulla lavagna, che provocano certe distonie. Tutti hanno lodato la bella intervista al Papa di Fabio Fazio. Intervista in cui il papa chiamava “lager” i centri di detenzione libici, poi vai a vedere quelli che applaudono (bravo Papa!) e scopri che hanno votato i decreti Minniti, i trattati con le tribù, le motovedette alla guardia costiera libica. (Tranquilli, la settimana dopo il Papa era già diventato filo-Putin, devozioni che vanno e vengono, insomma).

C’è come una copertura mimetica a certi comportamenti, un maquillage fatto, appunto, di parole, di buoni propositi, di citazioni progressiste, cui seguono comportamenti che smentiscono tutto. Tipo “Uh, che brava Rosa Parks!”, e poi quando (Macerata) c’è una tentata strage di neri, si sconsigliano manifestazioni perché “non è il momento”. Insomma, un gran progressismo, anche burbanzoso e vibrante d’orgoglio, sempre pronto a spolverare eroi e miti, principi inviolabili e valori, e poi, colpo di scena, si fa l’esatto contrario. Lo stesso, immancabile testacoda, quando si parla di lavoro, e senti esponenti della sinistra, ragionevoli e convincenti, auspicare più diritti e protezioni per i lavoratori. Poi vai a vedere e hanno votato il Jobs act. Oppure si sentono (rarissimamente) parole sensate sulle morti sul lavoro, e poi gli stessi che le pronunciano hanno fatto parte di governi che hanno allentato i controlli, reso più difficili le ispezioni, oppure votano, in questo governo, insieme a un ministro (Brunetta) che dice che le aziende saranno avvisate prima di eventuali controlli. Dire cose di sinistra pare insomma abbastanza facile, fa chic e non impegna. Anzi, a volte, per paradosso, l’uso di un linguaggio progressista avvalora comportamenti di segno opposto. Una cosa come: se citi Gandhi puoi comprare più cannoni. Se citi Di Vittorio puoi scrivere le leggi con Confindustria. Un vortice, un lessico della sinistra che copre il contrario di quel che si dice.

12 commenti »

12 Commenti a “Dire cose di sinistra. E’ facile, è chic e non impegna. Poi si fa il contrario”

  1. Negli ultimi 45 secondi della Domenica delle salme di De Andrè c’è già scritto tutto, con 30 anni di anticipo.

    da Marco Ulivi   - mercoledì, 13 aprile 2022 alle 08:43

  2. Analisi precisa e puntuale, evidenzia in pieno il mio mal di pancia, sono per la “PACE” ma oggi sono tante voci che non hanno rappresentanza.

    da MARCO PIERMARIA FERRARI   - mercoledì, 13 aprile 2022 alle 09:31

  3. Si vede che lei non ha mai frequentato il pensiero di Langer. Si vede da molte altre cose. Fosse ancora vivo, Alex, da lei si prenderebbe le battute sull’elmetto.

    da Serena   - mercoledì, 13 aprile 2022 alle 11:30

  4. Non esiste più la sx, quella dell’attuale pd è finita con Berlinguer,dopo c’è stato un avvicinamento al centro ormai tendente alla dx.
    Il mite Enrico Letta,quasi si fa fatica sentirlo parlare, un equilibrista senza mai sbilanciarsi, è diventato un atlantista pro Biden senza se e senza ma,con elmetto incorporato.
    Frantoianni o Bersani hanno percentuali quasi da prefisso telefonico e contano quasi come il due di picche a briscola,
    altrimenti i lavoratori non sarebbero diventati diffusamente poveri pur lavorando.

    Che piaccia o meno,se non ci fosse stato il “filo putiniano” Conte,il 2% del pil al 2024 destinato alle lobbies delle armi,era già una realtà, sanità e occupazione potevano andare a farsi friggere.
    Questa è la politica italica,e se sono veri i sondaggi, come il pd possa incassare più del 20% a me pare incomprensibile.
    Evidentemente gli ex berlusconiani si stanno rivolgendo a loro.
    Del resto basta sommare meloniani e salviniani, ovvero una consistente massa di elettori,i quali buona parte di loro furono di sx,e qui si comprende l’impazzimento tra coloro che vanno ancora a votare.
    Altro che le battute sul condizionatore,l’ex banchiere scherza col fuoco,qui non ci sono solo le bollette delle famiglie,qui senza gas del criminale l’economia italiana va a farsi fottere, ci si è fottuti da soli con l’ex amico Putin, otto anni senza investire in fonti rinnovabili,diventato criminale solo con l’invasione dell’Ucraina.
    La memoria del pesciolino rosso italico coadiuvata dal mainstream mediatico.

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 13 aprile 2022 alle 15:07

  5. Condivido tutto. Aggiungerei che chi ha scritto “Il fattore P” “durante Il caffè ” ha dimostrato la sua vera faccia sporca, in contraddizione con gli atteggiamenti edulcorati e così fintamente gradevoli con cui si presenta in televisione. Dovrebbe chiedere scusa all’Associazione Nazionale PARTIGIANI d’Italia, a tutti i partigiani e antifascisti. Questo signore non credo lo farà. Manca di onestà, umiltà e dignità.

    da Donatella Fanchi   - mercoledì, 13 aprile 2022 alle 22:19

  6. Non esiste più la sx, quella dell’attuale pd è finita con Berlinguer,dopo c’è stato un avvicinamento al centro ormai tendente alla dx.
    Il mite Enrico Letta,quasi si fa fatica sentirlo parlare, un equilibrista senza mai sbilanciarsi, è diventato un atlantista pro Biden senza se e senza ma,con elmetto incorporato.
    Frantoianni o Bersani hanno percentuali quasi da prefisso telefonico e contano quasi come il due di picche a briscola,
    altrimenti i lavoratori non sarebbero diventati diffusamente poveri pur lavorando.

    Che piaccia o meno,se non ci fosse stato il “filo putiniano” Conte,il 2% del pil al 2024 destinato alle lobbies delle armi,era già una realtà, sanità e occupazione potevano andare a farsi friggere.
    Questa è la politica italica,e se sono veri i sondaggi, come il pd possa incassare più del 20% a me pare incomprensibile.
    Evidentemente gli ex berlusconiani si stanno rivolgendo a loro.
    Del resto basta sommare meloniani e salviniani, ovvero una consistente massa di elettori,i quali buona parte di loro furono di sx,e qui si comprende l’impazzimento tra coloro che vanno ancora a votare.
    Altro che le battute sul condizionatore,l’ex banchiere scherza col fuoco,qui non ci sono solo le bollette delle famiglie,qui senza gas del criminale l’economia italiana va a farsi fottere, ci si è fottuti da soli con l’ex amico Putin, otto anni senza investire in fonti rinnovabili,diventato criminale solo con l’invasione dell’Ucraina.
    La memoria del pesciolino rosso italico coadiuvata dal mainstream mediatico

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 13 aprile 2022 alle 22:44

  7. Potremmo fare l’esempio della santificazione (anche comprensibile) di Gino Strada, medico che ha curato tutti, talebani, russi, afgani, americani, indistintamente e gli stessi che lo hanno adorato hannopoi auspicato che non in Italia non curassimo i non vaccinati che si ammalavano di covid. Stesso progressismo ad cazzum.

    da roberta grassi   - giovedì, 14 aprile 2022 alle 09:57

  8. vedi che è arrivato anche il coro?
    “Alex Langer bombarda per noi!”

    da Massimo   - giovedì, 14 aprile 2022 alle 11:19

  9. Ma altrettanto semplicistica mi appare la posizione opposta, quella che chiamerei di “pacifismo dogmatico”. Mi sono molto meravigliato come alcune delle persone che sono andate a Sarajevo con i “beati costruttori di pace”, nel dicembre scorso, siano tornate da quella esperienza estrema e singolare, di grandissimo significato umano, con lo stesso discorso aprioristico che facevano prima, e con lo stesso atteggiamento solo declamatorio sul valore universale della pace e dei diritti umani. A differenza delle testimonianze assai veraci e problematiche di alcuni partecipanti (come quelle dei vescovi don Tonino Bello e mons. Bettazzi), altri reduci da Sarajevo non apparivano intaccati più di tanto dal fatto che i bosniaci assediati chiedano disperatamente un aiuto contro gli aggressori assedianti (ed armi per difendersi da sé se l’aiuto esterno non viene). Una sanguinosa epurazione etnica a suon di massacri, stupri, deportazioni e devastazioni va avanti a tappeto, la popolazione di per sé largamente inter-etnica viene costretta a schierarsi con una parte contro l’altra, un baratro profondo rischia di riaprirsi tra est e ovest, tra cristiani e musulmani, tra europei da difendere ed europei che possono essere macellati tranquillamente. Tutto questo non può trovare come unica risposta l’invocazione astratta della non-violenza. Chi si rifugia in una posizione solo di principio non dovrebbe poi avere da ridire sull’invito del Papa alle donne violentate di partorire i bambini concepiti a seguito degli stupri: in entrambi i casi si tratta di una proclamazione unilaterale, che proviene dai guardiani del dogma, ma non tiene conto degli interessati. Preferisco il pacifismo concreto, con dei partner concreti. Credo che serva di più delle opzioni semplicistiche, buone per accontentare i tifosi, ma sterili rispetto alla realtà.

    Alex Langer, 1993

    Come dice Serena, qui sopra, Langer bisogna leggerlo… (passaggio scelto quasi a caso tra altri 100)

    da Sara GalliniG   - giovedì, 14 aprile 2022 alle 15:54

  10. Sì, credo sia un passaggio simile quello a cui si riferiva Letta, e proprio questo mi ha fatto incazzare. Usare strumentalmente parole scritte per tutt’altra situazione, tutt’altra guerra, con i caschi blu dell’Onu che guardavano (strumentale come sono strumentali e antistorici i paragoni con la Resistenza Italiana). E poi, io non sono affatto per il “pacifismo dogmatico”, solo, non mi sembra che riempire di armi l’Ucraina sia una scelta giusta. Insomma, anche tacendo (ma si può tacere? E perché?) dei battaglioni privati più o meno nazisti a cui finirebbe gran parte dell’arsenale, diciamo che non mi va di riempire di armi uno che insegna al papa come fare la via crucis e impedisce l’ingresso nel Paese al presidente di un paese Ue (non uno qualsiasi, tra l’altro, ma la Germania…). Insomma, proprio per le parole che dice qui (grazie della citazione, la conoscevo), mi sembra che sia ancora più strumentale usarle. Come usare le parole dei partigiani, una scorrettezza storica abbastanza evidente

    da Alessandro   - giovedì, 14 aprile 2022 alle 16:01

  11. Buffa ‘sta cosa. Consapevoli delle ovvie differenze, da sempre TUTTI paragoniamo tutto con tutto. Basta contare tutte le volte che abbiamo dato dei fascisti a questi e a quelli. Oggi Canfora ha paragonato Putin a Garibaldi (!!!). Abbiamo paragonato al Cile di Pinochet (quanti metodi da polizia cilena abbiamo criticato, anche se non eravamo in Cile), a piazza Tienanmen. Su questo sito avrà fatto anche lei 1000 paragoni. Perché da sempre facciamo così. Poi arriva una guerra che è stranamente uguale solo a sé stessa.

    da Sara GalliniG   - giovedì, 14 aprile 2022 alle 17:21

  12. Mah, no. Si fanno paragoni, certo. Ma quando si fanno paragoni storici molto precisi non ci si azzecca mai, semplicemente perché le cause di una guerra sono faccende di anni ed hanno sempre sfumature e origini molto diverse. No, Putin non è Hitler (è già abbastanza grave che sia Putin, con il quale tutti fanno affari da decenni e pochissimi parlavano dei massacri in Cecenia, per dirne una). Così lei ovviamente può fare tutti i paragoni che vuole e io farle notare che non sono paragoni omologhi. Usare Langer è particolarmente scorretto perché cosa direbbe Langer sulla guerra in Ucraina non lo sappiamo, e sostenere che direbbe le stesse cose che disse trent’anni fa di un’altra guerra è campato per aria. In generale diffido di chi fa parlare i morti per sostenere una tesi, è un’appropriazione indebita da cui l’espropriato non può difendersi. Questo in generale. In particolare, inviare armi e aumentare le spese militari di alcuni miliardi e mascherarsi dietro la parola “pace” fa pure un po’ schifo.

    da Alessandro   - giovedì, 14 aprile 2022 alle 17:31

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