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mer
9
giu 21

Lacrime da ministro. Dalla Fornero alla Bellanova: sono loro a far piangere

PIOVONOPIETREDelle poche cose che abbiamo capito della politica italiana, una è questa: quando vedi un ministro piangere, vuol dire che si mette male (non per il ministro, ovvio). Lacrime famose: quelle di Elsa Fornero (novembre 2011) mentre sforbiciava le pensioni e creava un esercito di esodati, e quelle di Teresa Bellanova (maggio 2020), che annunciava commossa la sua legge-sanatoria per far emergere lo sfruttamento schiavistico e combattere il caporalato nei campi, e non solo.

Commozione. Storia personale. Emozione: “Quelli che sono stati brutalmente sfruttati nelle campagne o anche nelle cosìffatte cooperative dove venivano date persone in prestito per lavorare nelle famiglie, come badanti o come colf, non saranno più invisibili…”. La chiosa era da proclama epocale: “Gli invisibili non saranno più invisibili”. Wow! Bingo!

A risentire quelle parole, a vedere quel video dove l’allora ministra si commuoveva, a leggere le cronache politiche che si commuovevano anche loro in omaggio alla ministra commossa, il bacio della pantofola alla ministra italovivaista così vicina agli sfruttati, bisogna dirlo, sale la carogna. La legge (era l’articolo 110 bis del cosìddetto decreto rilancio) fu preceduta da un intenso tam tam giornalistico, per cui l’allarme sociale era il rischio di non trovare arance e mandarini al supermercato perché “non si trovano raccoglitori”. Insomma, nemmeno gli schiavisti trovavano più schiavi, toccava correre ai ripari.

Bene, a vedere quelle cifre un anno dopo, tremano i polsi. Non solo dall’articolo si tennero fuori due settori ad altissimo tasso di irregolarità (logistica ed edilizia), ma delle 207 mila domande presentate, ad oggi, solo il 12 per cento sono state evase. Insomma, ci sono parecchi invisibili – quasi tutti, quasi il 90 per cento delle domande – che pur chiedendo, bolli e pratiche alla mano, di diventare visibili, stanno ancora lì. Le baracche delle piane degli agrumi stanno ancora lì. Gli irregolari che non riescono ad ottenere un permesso di soggiorno nonostante le code, i documenti, le richieste, le domande, stanno ancora lì. Le badanti ricattate stanno ancora lì. Il flop era annunciato: poche domande, 207 mila, data la difficolta di convincere chi usa manodopera illegale a farla emergere. Ora che è passato un anno e i termini per le domande sono scaduti, 180 mila invisibili di quei 207 mila che hanno fatto domanda per diventare visibili sono ancora invisibili.

Non solo. Ogni giorno emergono casi grandi e piccoli di “somministrazione” (sic) di lavoro illegale, di cooperative che fungono da serbatoio di braccia, di fornitori costretti dai committenti (anche di gran nome, come Dhl, come spiega l’inchiesta della procura di Milano) a evadere contributi e Iva oppure a morire, ma chissenefrega, me arriveranno altri. Il tutto mentre si ricamano trine e merletti sulla fine del blocco dei licenziamenti, perché Confindustria – dice – vuole assumere (con nuovi contratti) e per farlo deve licenziare (i vecchi contratti, più onerosi), e si diffonde sempre più rumoroso il tam tam ideologico contro il Reddito di Cittadinanza, che rende più difficile pagare un barista per dodici ore meno di 700 euro al mese (dove andremo a finire, non si trovano gli stagionali, eccetera, eccetera).

Date retta, quando vedete un ministro piangere, resistete alla commozione e all’empatia, di solito significa che tra poco piangerà qualcun altro, ma sul serio, e non ad uso di telecamera, ma in solitudine, in disperazione. E soprattutto, sempre invisibile.

2 commenti »

2 Commenti a “Lacrime da ministro. Dalla Fornero alla Bellanova: sono loro a far piangere”

  1. Come sempre in Italia… “piangere e fottere”.

    da ivano   - mercoledì, 9 giugno 2021 alle 10:00

  2. Suvvia le lacrimucce le sanno interpretare da bravissime attrici,gli artigli saltano fuori quando vengono messi in discussione i loro privilegi,come i vitalizi e bonus vari tipo i voli di Stato per i propri affari e divertimenti.
    Sono la classe politica tra le più pagate al mondo e inefficiente,piangono per i pensionati come se si potesse equivalere una vita da ufficio con quella da spaccarsi la schiena in produzione.
    Quei mancati riconoscimenti sui permessi di soggiorno fanno comodo, più rimangono irregolari e più si possono sfruttare,e hanno pure la faccia da c… di affermare che non si trova manodopera grazie al reddito di cittadinanza,si perché lavorare oggi equivale al limite della sopravvivenza.
    Tocca avere la botte sempre più piena per loro e i lavoratori ubriachi di fatica a contare i centesimi… “Dal vangelo Santanchè”

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 9 giugno 2021 alle 11:44

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