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Vaccino olimpico. La nuova disciplina dei furbetti, ricchi, politici e industriali

PIOVONOPIETREVisto che le Olimpiadi di Tokyo sono in forse, il Cio ha tempo per pensarci e introdurre una nuova specialità olimpica: il salto della fila. E’ una disciplina complicata: servono colpo d’occhio e capacità di fare gruppo; è uno sport di squadra, anzi di categoria, dove vince (una dose di vaccino) chi riesce a sedersi per primo davanti a un medico offrendo il braccio per la medaglia. Saremmo in zona podio, questo è certo. Non passa giorno, infatti, che non spunti qualche categoria, associazione, confraternita, Ordine professionale, setta, tipologia commerciale, che non chieda a gran voce di esser messa in lista prima di altri. Ha inaugurato la specialità il presidente della Campania Vincenzo De Luca, vaccinato il primo giorno “per dare l’esempio” (che avrei dato volentieri anch’io, dannazione). La senatrice Binetti si scalda e invia accorate mail ai colleghi perché si provveda a vaccinare prima i senatori. I giornalisti della Campania hanno chiesto (e ottenuto, sembra) di mettersi in fila subito dopo gli ottantenni, i sindaci premono per avere una corsia preferenziale, e c’è chi si è portato avanti col lavoro, tipo il sindaco di Corleone che si è fatto siringare e poi – beccato – ha annunciato le dimissioni, e via così.

Consci del difficile lavoro sul piano vaccinale e delle polemiche che sempre possono divampare quando si tratta di diritti (la salute) che diventano privilegi (prima io), pubblichiamo una tabella definitiva per gestire precedenze e priorità.

I possessori di Ferrari Roma V8 Turbo DCT – Ambasciatori del made in Italy e propulsori della ripresa, non è possibile che non vengano protetti dal virus il prima possibile i dinamici proprietari di questa opera d’arte contemporanea da 200.000 euro (versione base). Chiedono una corsia preferenziale, consapevoli che in caso di sommossa popolare raggiungere il confine svizzero a bordo di un missile da 600 cavalli non sarà complicato.

I vertici di Confindustria – Un accorato appello viene da Viale dell’Astronomia: come faranno gli imprenditori a guidare la riscossa industriale del Paese senza essere vaccinati prima di altri? La priorità dovrebbe andare di pari passo con l’abolizione del blocco dei licenziamenti, così anche molti lavoratori potranno stare a casa al riparo dal contagio: un gesto di generosità – come consueto – della classe imprenditoriale italiana.

I capicorrente del Pd – Non bastano i vaccini.

I croupier – Categoria trascurata dal fatto in zone arancione chiaro, arancione scuro, rosso e carminio nessuno va a giocare al Casino, i croupier reclamano la precedenza, in modo che la ripartenza delle roulette sia pronta e vivace ad emergenza finita. “E poi – dichiarano in un comunicato – siamo comunque più utili noi delle correnti del Pd”.

I proprietari di barche a vela – Impensabile che proprio mentre Luna Rossa si gioca una prestigiosa coppa, venga trascurata una categoria decisiva come i possessori di natanti dai dodici metri in su. Ferma restando la priorità per tutta la categoria, si caldeggia la precedenza per i proprietari di imbarcazioni che battono bandiera panamense, delle Bermuda o delle Isole Cayman, che non pesano – grazie, eroi – sulla macchina burocratica statale.

Le cassiere dei supermercati – Cazzi loro.

Attilio Fontana – Questo eroe della lotta alla pandemia, che ha affrontato l’emergenza a mani nude, col solo aiuto del cognato, merita senza dubbio un vaccino prima di tutti gli altri. Chiede soltanto di non prenotarlo con il sistema regionale lombardo, che lo rimanderebbe al 2089.

10 commenti »

10 Commenti a “Vaccino olimpico. La nuova disciplina dei furbetti, ricchi, politici e industriali”

  1. Nel Paese dove la raccomandazione e il nepotismo regnano sovrani,non stupisce la corsa al vaccino anticovid,chi ha influenze per se e familiari sicuramente salteranno la fila.
    Come ha descritto lei,le corporazioni fiutando gli sgomiti mettono le mani avanti.
    L’ho già scritto alcune settimane fa,il Vaticano regno religioso occidentale s’è già vaccinato interamente,le quote per ogni Stato sono un dettaglio per i pochi abitanti dello staterello…

    Loro sono loro,e noi non siamo un caxxo,a parte i soliti imbucati!

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 10 marzo 2021 alle 08:56

  2. ci sono anche tutti coloro, non si sa quanti siano, che in lombardia hanno ricevuto da amici e parenti aventi diritto il link all’iscrizione al vaccino, si sono iscritti e sono stati vaccinati senza che nessuno verificasse. Almeno questo risulta da un’inchiesta di radio popolare. Aggiungiamo tutti quelli che saranno vaccinati direttamente nel luogo di lavoro, primi i prof. universitari che notoriamente sono tutto il giorno tra gli studenti a diffondere il sapere a piene mani. Mi viene il dubbio che la tendenza sia: vacciniamo chi produce, gli altri potranno pagare come suggerisce il presidente della fondazione Einaudi o andarsene in silenzio e con discrezione. Ho una parente ultraottantenne e cardiopatica, donna meravigliosa e di grande cultura, che sta facendo di tutto per supplire alle carenze della scuola aiutando le nipoti a studiare, ma a distanza e con la mascherina che le toglie il respiro e che sogna solo di abbracciarle. Intanto degli appelli per liberalizzare i vaccini non parla nessuno

    da Liliana   - mercoledì, 10 marzo 2021 alle 09:05

  3. Buongiorno Liliana, Ivo, Alessandro

    Che dire?

    Temo che, a partire dalla Sua parente, avente pienamente diritto ma senza “santi in Paradiso” a scendere, verso tutti i comuni mortali, valga quanto sinteticamente ma assai esplicitamente sostenuto dal nostro Ospite per la categoria delle cassiere.

    Ubi maior …

    da degiom   - mercoledì, 10 marzo 2021 alle 11:11

  4. Su, su, Robecchi carissimo, da che mondo e’ mondo ricchi e potenti se la cavano meglio dei poveracci. Piuttosto, dica un po': sara’ mica comunista?

    da egidio scrimieri   - mercoledì, 10 marzo 2021 alle 12:42

  5. Sarebbe ormai tempo che riconoscessimo il declino di noi italiani da un punto di vista antropologico, sociologico, culturale. Non siamo “brava gente”, non siamo persone per bene; aggiungiamo a tutto questo che, come collettività, non abbiamo mai sviluppato una consapevolezza su cosa sia uno Stato e di quali conseguentemente dovrebbero essere i valori che ci uniscono, per i quali lottare e nei quali riconoscerci. C’è chi ha potere e con arroganza lo esercita strumentalmente e c’è chi non lo ha e lo subisce e tace, quasi sempre non si indigna, spesso diventa complice. I pochi, fulgidi esempi che ancora si ostinano in direzione contraria sono puntualmente isolati dalla grancassa delle TV e dei giornali. La ringrazio, Alessandro, per vedere in lei un intellettuale che ancora reagisce alla protervia.

    da cesare   - mercoledì, 10 marzo 2021 alle 12:57

  6. Faccio i complimenti per l’articolo che, mette il dito sulla più grande delle debolezze degli italiani. L’insostenibile leggerezza del salto della coda. Emozionante sport da praticare in tutti gli ambienti al chiuso ed all’aperto, da poveri e da ricchi, purché furbi, senza scrupoli ed intrallazzoni. Vedere personaggi e pure personaggetti, che non hanno schifo di se stessi nel sottrarre un vaccino a chi ha più diritto, perché è più vulnerabile, oppure perché è più esposto, è davvero nauseante, meriterebbe una reazione allergica al vaccino.

    da Gesuino S. Moretti   - mercoledì, 10 marzo 2021 alle 20:38

  7. Temo che nella categoria delle cassiere entreremo in tanti visto l’accordo oggi firmato tra moratti e confindustria lombarda che prevede la vaccinazione dei lavoratori direttamente in fabbrica, ovviamente scavalcando tutti quelli tra i 18 e i settantanove anni che non lavorano in fabbrica. Si salveranno, per modo di dire visti i tempi e la scarsità di vaccini, gli ultraottantenni e chi ha gravi patologie croniche, perché non è fine farli morire proprio tutti, già sono stati decimati e un paese proprio senza nonni e un po’ triste. Nei paesi civili si vaccinano medici, infermieri e insegnanti e poi si procede per età ma forse altrove gli industriali non sono rimasti ai tempi del padrone delle ferriere o forse i governi pensano un po’ più ai cittadini e un po’ meno ai profitti di pochi. Naturalmente il salvatore della patria tace come da abitudine

    da Liliana   - mercoledì, 10 marzo 2021 alle 20:59

  8. El signur dalle belle braghe bianche .. Non si sporca neanche i guanti! E per molti ” il silenzio poi si fece persino parola ” occulta e incomprensibile per la maggioranza di analfabeti sul territorio, ma scevro di significativi segni progressisti .. e sti cazzi!!

    da Elena   - giovedì, 11 marzo 2021 alle 00:05

  9. L unico che festeggia é l inps , fanno morire i vecchi e non i vecchietti ricchissimi :poiche debbono mantenere mogli e figli giovanissimi ! Avevano sbagliato i conti con le pensioni baby per solo interesse dei partiti ! Dove inizia il vizio ?

    da Elena   - giovedì, 11 marzo 2021 alle 00:24

  10. Aggiungerei al commento di “cesare” che condivido pienamente, “non abbiamo mai sviluppato una consapevolezza su cosa sia uno Stato”, che “dello stato siamo consapevoli solo dei diritti ma non dei doveri”.
    Peggio ancora, per alcuni la consapevolezza dei doveri è frutto di una convenienza personale.

    da Marcello Lavigna   - venerdì, 12 marzo 2021 alle 16:29

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